Le dichiarazioni di Czernin alla Commissione per gli affari esteri austriaca

Le dichiarazioni di Czernin alla Commissione per gli affari esteri austriaca Le dichiarazioni di Czernin alla Commissione per gli affari esteri austriaca Le difficoltà dì Brest-Litowsky - Speranza di superarle - Accenno alla possibilità di pace generale - Esame del discorso di Wilson - Il punto che riguarda l'Italia. Zurigo, 24, notte, i è /riunita la Corn- Stamane a Vienna ; missione per gli affari esteri della Delegazion: austriaca. Il ministro degli esteri, couto Czernin, ha pronunciato un discorso. L'oratore ha cominciato con l'esporre lo svolgimento dei negoziati di Brest-Litowski. ed ha. detto che chi li trova lenti non ne immagina le difficoltà. Ha rilevato la, differenza radicale che esiste fra questi negoziati dì pace e quelli del passato: Ver la prima volta velia storia la attutili trattati-re sono pubbliche : e naturale quindi il loro effetto sulla nervosa opinione pubblica. Si conoscevano gli inconvenienti di un tal modo di procedere. Ma tuttavia si volle dar prova di arrendevolezza di fronte ai desidera dei russi. E' necessaìrio che il pubblico, e sopratutto gli elementi dirigenti, conservino i nervi calmi. La partita deve essere giocala con sangue freddo, ed essa giungerà a buon fine se i popoli della Monarchia appoggeranno ,• loro rappresentanti responsabili alla conferenza. La base uri. negoziati dell'Austria-Ungheria con i rari nuovi Stati russi è la pace senza contribuzioni e senza annessioni, lo non detìierò dn questo programma. Coloro che crcdoiw elie io possa essere tratto dalla via ove mi sono proposto di procedere sono cattivi psicologi. K'on lasciai mai l'opinione pubblica in dubbio su quale via io procedessi e non mi lasciai mai distrante neanche di un capello da questa via ne a destra ve a. sinistra. Va allora sono diventato pacifista pei pangermanisti e per coloro che nella Monarchia li imitano e nello stesso iempo sono diffamato quale guerrafondaio da. cpldró che vorrebbero la pace ad ogni osto. Non mi curai ne degli uni ve degli altri; a.nzi questi duplici vituperi nono l'unico mio divertimento in questi gravi temili. Dichiaro qui nuovamente che non chiedo un metro quadrato né un solco dalla Russia, n che, ove la Russia, coinè sembra si metta- d.allo stesso punto di vista, tale pace dovrà essere attuata. Colobo che vogliono la pace ad. ogni costo potrebbero sollevare dubbi siala mia onestà se io non dicessi loro in faccia con la stessa franchezza e senza riguardi-, mai mi indurrò a concludere una pace che esca dai confini ora d.elinati. Se la parte avversaria russa ci chiedesse una cessione dì territorio o una indennità di guerra, continuerei la guèrra, nonostante il desiderio di pace che mitro come i russi, e mi ritirerei se non potessi, far prevalere il mio criterio ». Il ministro dice che questa supposizione pessimistica, cioè il naufragio della pace, ma ho tutta via fondamento, poiché le Commissioni negoziatici si sono riunite sulla liane della formula: «Senza, annessioni e senza contribuzioni ». e soltanto nuove iRtruzioni dej vari Governi.russi e il fatto che tale baso venisse meno potrebbero sventare l'opera di pace. Il ministro passa quindi a trattare delle due grandi difficoltà sórte nei negoziati. ià li di i mlsctPacmldtvddPrpcLLseopifil « La prima difficoltà — egli dice — consi ite nel fatto elle, noi non dobbiamo nego :.:»re con una sola controparte, ma con paracela nuovi- Stati, russi, cioè con la Russia diretta da Pietrogrado, con VUcrania, con la Finlandia, col Caucaso-, con i due primi direttamente e con gli altri, non ancora rappresentati a Brest-Litowski, indirettamente. Con la delegazione ucraina siam.o già arrivati molto innanzi. Noi ci siamo accordati sulla suddetta basa « senza annessioni e senza, contribuzioni», ed abbiamo chiarito nelle grandi linee se, e come, si debbano ■riprendere le. relazioni commerciali con la. nuora repubblica, Ma Ut difficoltà sta nel. fatto che la repubblica ucraina ha adottato il criterio che essa ha il diritto di negoziare in una forma coniplelaw-nic autònoma- e indi prudente, mentre la delegazione russa ha adottato il criClio che. essa ha il. diritto, di fronte al fatto che i confini dell'lì cranio, non. sono ancora definitìvameji.te. fissati, di partecipare ai no. siri negoziali con VUcrania, opinione alla quale la delegazione ucraina non- vuole aderive. Questa situazione non chiara delle condizioni interne della Russia è stato il motivo del, grandissimo ritardo ». « Avevamo superalo anche, questa, difficoltà e credevo che. riprendendo fra alcuni giorni i negoziali, la via screbbe stata libera. Ignoriamo come sileno le rose oggi. Ttiecvctli ieri dal mio ra.pprcsenta.nte. a Eresi Litowslii due telegrammi secondo i quali i> presidente della delegazione russa, -lof/e. ha diretto alle delegazióni della Quadruplice Alleanza una circolare con la. quale notìfica che il Governo degli <•/;<rai e dei contadini delia repubblica ucraina i -in sede a Kharktiff, ai sensi della dichiarazione, trasmessa al presidente della delegazione russa, non riconosre in nessun caso il segretario generale della Bada ucraina di 'Kieff quale rappresentante di tutto il popolo ucraino, giacchè la Bada, centrale rappresenta Soltanto le, classi abbienti ed esso perciò non può Intervenire a nome di lutto il popolo uetnino: non .riconosce le convenzioni eonereitti- dalia Rada centrale e perciò invia due delegati a Eresi LUaioski per partecipare ai. negoziali, quali rati/presentanti dei Consigli parràcraini degli operai, dei soldati e dei conUt-Cini in seno alla delegazione russa e come parte competente di essa. Aggiunge che Questi •slegali sono incaricati di dichiarare in modo categorico che lutti i tentativi delta. Bada centi ale d' intervenire ai negoziati a nome del Popolò ucraino debbono considerarsi compiuti capirò la. volontà e gii interessi della classe lavoratrice. Nessuna decisione presa, dalla v.Xda. senza accorti/) con, ì rapprese nlanli del Governo centrale sarà riconosci ala. Soltanto il Governo degli operai e dei contentini ha diti Ho di intervenire a nome di tutta la Federazione russa. La delegazione dalli operai e dèi, sol-iati, inviala ver seonfesasre le pratiche dulia Rada, procederi) d'accordo con la delegazione pan-russa, lofi e agyiungc che questa è monta od accogli ere la delegazione ucraina. -■ Questa è una nuova difficoltà, giacchè non possiamo e non vogliamo Ingerirci nelle, condizioni interne della. Bussiti; ina, liberata Ha i iu ila. quello ostacolo, non si offriranno altre difficoltà. Constateremo, d'accordo von la Delegazione della Repubblica, ucraina, clic ali antichi confini tra VAuslriu-Unghcria e l'antica n'usala rimangono anche tra noi e VUcrania. niguarda alla Poloni» — j cui confini, d'altronde, non sono stati stabiliti esattamente — hai nulla vogliamo ila questo nuovo Stato. Libera da influenze, la popolazione della Polonia lieve scegliere le sue sorti, lo, da parte mia, non dò particolare valore alla forma del voto popolare al riguardo. Quanto più esso rispecél'ii'érà sicuramente la volontà popolare, generale, tanto mi sarà. più. gradilo, polche non voglio che una unione volontaria della Polonia. Solo nel desiderio delia Polonia a questo riguardo scorgo una garanzia di durevole accordo. Tengo fermo immutabilmente il criterio che il problema polacco non deve ritardare di un sol. giorno la conclusione della pace. Se la Polonia, dopo conclusa la pace, cercherà un'unione con noi, l'accetteremo volentieri, li ■problema polacco non deve mettere, e. non metterà, la pace in pericolo Sarei sialo lieto che la Polonia partecipasse al negoziati di pace, essendo essa, a mio giudizio, uno Sialo indipendente; ma, polche il Governo di Pietrogrado non considera l'attuale Governo polacco come autorizzato a parlare a nome del Paese, non si vuole creare per ciò un nuovo conflitto. Questa problema è certo importante. diLpalcfvdsscdcscmeovMsdacodsMmg ma piti importante è, per me, eliminare tutte le difficoltà che abbiano a ritardare la conclusione dei negoziati di pa.ee. La seconda difficoltà sta solamente nella divergenza, di idee, tra il nostro alleato tedesco e il Governo ài Pietrogrado sull'interpretazione del diritto di autodecisione dei popoli, russi nei terniori occupati dalle truppe tedesche. Anche la Germania- von ha intenzione di provedere, a violenti acquisti territoriali nella Russia, ina. il dissidio di idee e duplice. « La. Germania- si attiene al giusti ficaio punto di vista che le numerose manifestazioni verificatesi. della volontà di indipendenza e di autonomia da parte dei Corpi legislativi, delle rappresentanze comunali, ecc., nelle duapcdngProvincie occupate debbano valere quale ba-\ se provvisoria per l'opinione popolare, da \ riesaminarsi poi con voto popolare su base j più ampia, criterio che il Governo russo an-'cora respinge, tanto per la Curlandia e la j Lituania, quanto per le provincic polacche.. I La seconda divergenza riguarda il ritiro chte-\ sto dalla Russia di tutte le truppe tedesche I e degli organi amministrativi dalle Provincie I occupale, prima che avvenga la votazione po polare, ma un improvviso sgombero, come il ritiro degli organi amministrativi, del traffico e dell'industria, che si trovano nelle mani dei tedeschi, provocherebbe una immancabile, completa, anarchia e grandissima miseria e creerebbe, condizioni pratiche insostenibili. In tutti e due i problemi, si tratta, di trovare, una. via di mezzo, che deve essere trovata. A mio giudizio, le divergenze non sono cosi grandi da poter giustificare il naufragio dei negoziati, ma. negoziati di tal genere non possono finire nel corso di una. notte. Occorre tempo. Ove si giunga alla pace eoi russi, è mia. opinione, che. non si potrà, impedire più a lungo la-pace generale, nonostante, tutti gli sforzi degli, uomini di Stato dell'Intesa. Benché non mi faccia illusioni che il frutto della pace generale possa- maturare nel,corso di una notte, sono convinto che esso stia già maturando, e che non sia. ormai che. questione di resistere, per vedere se otterremo o no una pace generale onorevole >•. Il ministro dice che l'offerta, di pace di Wilson lo ha riconfermato in questa opinione. E' naturale che una lale offerta non rappresenti una compilazione tale da sembrare accettabile in tutti i particolari; ma altrimenti i negoziati sarebbero superflui. Tuttavia non esita a dichiarare che nelle recenti proposte di Wilson trova un notevole avvicinamento al punto di vista austro-ungarico e fra esse ve ne sono alcune cui può anzi aderire con gran gioia. Deve premettere anzitutto che egli per la parte di queste proposte che riguardano gli alleati della. Monarchia, per quelle concernenti il possesso tedesco del Belgio e per quelle concernenti la. Turchia ó férmamente risoluto con fedeltà agli impegni assunti nell'alleanza a procedere sino airestremo per la. difesa, degli alleati. « Difenderemo — dice — il possesso dei nostri alleati prima della, guerra come. il. nostro. Questo e il punto di vista dei quattro alleati con completa reciprocità. E cosi, dobbiamo rcsiiingere i cortesi ma. energici consigli sul modo come dobbiamo governare internamente. Son. vi. e Parlamento più democratico dell'austriaco.- esso, insieme con gli altri- organi costituzionali autorizzati, ha solo il diritto di decidere degli affari interni dell'Austria ». Parlando delle singole proposie di Wilson, il ministro dice che nulla ha da opporre alla abolizione della diplomazia segreta benché dubiti che questo metodo sia il Più pratico e il più rapido per giungere ad un risultato La trattazione pubblica delle convenzioni di plomatiche potrebbe, per esempio, applicarsi al caso nelle convenzioni commerciali e po litiche, ma alle volte, anziché facilitare la convivenza pacifica, aumenterebbe gli attriti fra gli Stati, specialmente se si tratti di convenzioni politiche. Se, per abolizione della diplomazia segrete si intende non dover es servi trattati segreti e che i trattati.non pos sano esistere senza che li conosca il pubblico, egli nulla ha. da opporre all'attuazione di questo principio. i' Xon so come si pensi di attuare, e. controllare tale sistema, ma queste, sono cose se condtlric. Questo punto può essere di scusso. Quanto al secondo punto, che concerne la libertà dei mari, Wilson espresse il roto di tutti. Sottoscrivo pienamente e interamente a questo desiderio dell'Americo. Anche a irrzo punto, in cui Wilson, si pronun eia definitivamente contro la guerra- econo •vien, è. cosi giusto, cosi ragionevole, così svesso chiesto che nulla ho da aggiungervi. Il quarto punto, in cui Wilson chiede il di sanno generale, e. con enunciazione partirò, tormente buona e chiara, afferma la neces sita di ridurre la aara degli, armamenti a quella misura che p riehiesta dalla sicurezza interna degli Stali, fa parte della nosfm prò féssiouc di fede politica. Saluto riconoscente ogni voce che si levi nello stesso senso. Quanto alla Russia, dimostrammo. n>à con i fatti, di tendere a creare relazioni ài cordiale avvicinamento. Circa l'Italia, la Serbia, la Romania e il Montenegro, ripeto il punto di vista già e sposto alla tielogazione ungherese. Rifiuto — dico ì: ministro — di rendermi garante per le avventure guerresche nemiche; rifiuto di fare consessioni unilaterali ai nostri nemici che ostinatamene rimangono nel punto di vista della guerra fino alla vittoria finale, conces sioni che pregiudichino In modo duraturo la Monarchia e che diano all'avversario l'incommensurabile vantaggio di poter trascinare la guerra all'infinito relativamente senza rischio. li ministro' invita. Wilson ad usare della sua grande influenza, perchè i suoi Alleati dichiarino alla loro volta le condizioni alle quali sono pronti a parlare. ■ Cosi francamente, liberamente, come qui con Wilson, parlerò con tutti coloro che coaliono parlare. Ma naturalmente, il tempo e iu durata della guerra non possono resta-tv senza influenza sulle situazioni rispettive. L'Italia, e, al riguardo, l'esempio adeguato. L'Italia, prima delia, guerra, aveva l'opportunità di. fare, senza sparare un colpo, vn grande acquisto territoriale. Rifiutò ed entrò in guerra. Perdette centinaia di migliaia di morii, miliardi per ipese di guerra e valori distraiti, porlo la. miseria e le. sofferenze sulla sua popolazione c tutto ciò per perdere pei sempre il vantaggio che una volta poteva avere. Quanto al punto tredicesimo anche siamo seguaci dell'idea di Istituire uno Stato noUicco indipendente che deve comprendere, le regioni abitate indubbiamente da popolazioni polacche. Anche su questo punto, credo, che vi inciteremo presto d'accordo con Wilson. « Infine, Wilson certamente non. incontrerà, in alcun fungo della Monarchia resistenza au Videa, della Lega dei. popoli. Xoi vi aderiamo Quindi sostanzialmente. Xon solo nei. grandi princìpii rispetto al riordinamento del inondo dopo la guerra i nostri criteri si avvicinano a quelli di Wilson., ma anche in parecchi proMenù concreti della pace. Le divergenze che ancora restano non mi sembrano còsi grandi che uno scambio di. idee, su questi, punti non ■possa condurre a chiarimenti e ad un riavvi ornamento. La situazione, che risulta dal fatto che VAustria-Ungheria da una parte e gli Stati. Uniti dall'altra sono gruppi statali i cui interessi sono meno antagonistici, suggerisce di considerare se uno scambio di idee fra queste due Potenze non possa costituire n punto di partenza per uno scambio di idee personali fra lutti quegli Stati che non sono ancora entrati in negoziali di pace. 11 ministro ritorna quindi a parlare dei negoziati con la Russia e specialmente con l'Uevania. « Voglio — dice — valermi della conclusione della pace con quegli Stati russi ohe posseggono quantità di viveri da esportare per aiutare la nostra popolazione. Pertanto non rvmnclerò a questo vantaggio per un isferico nervosismo inteso <i raggiungere la pace un voto di settimane prima. Si deve constatare che cosa e come po>'7 tornirci la contropane e se VUcrania a su* volta desidera concludere un affare non dopo, ma do¬ ivstmtsdrsGnsdricèdsrante la stipulazione della pace. Perù te con- dizioni non. chiare- dei nuovi Stali implicano un. ritardo ai negoziali. Se voi mi assalite alle spalle, se mi costringete a concludere a precipizio non avremo nessun, utile economico e lu popolazione dovrà rinunciare al vantaggio clic potrebbe avere dalla stipulazióne della pace. Se voi destale nei. nostri odierni nemici la falso impressione che noi dobbiamo concludere immediatamente la pace ad ogni costo, non. avremo nemmeno un quintale di granaglie. Ripeto per la decima volta che non si tratta di. proposili- imperialisti, né di piani di. annessione. Si traila di assicurare final mente alla nostra popolazione il meritato premio alla sua ferma resistenza. I nostri avversari, sono buoni calcolatori- Osservano at¬ lriui lentamente per vedere se voi. vi. mettete in una siuazionc coercitiva o no. Se voi volete guastare ìa pace o se volete rinunciare ad importare granaglie, allora è logico di premere con discorsi, scioperi, dimostrazioni, altri menti no ». «E' mille volle falso che noi siamo in una situazione tale da dover concludere piuttosto oggi und. cattiva pace senza utili economici. cile domani una buona pace con utili ccono mici. Le difficoltà dei viveri in ultima analisi non provengono dalla mancanza di questi, ma dalle rr'<: carbone, del trasporti, e di organizzazione, che saranno eliminale. Gli scioperi aumentano ed inaspriscono queste crisi e rendono difficile- l'importazione dei viveri e del carbone. Voi ferite quindi, voi stessi, e tutti coloro che credono che tali mezzi affrettino la pace, commettono un errore spaventevole ». Il ministro parla delle voci secondo le quali il Governo non sarebbe, estraneo agli scioperi •Jioehdo che coloro che le diffondono sono dif. f amatori o pazzi, e continua dicendo : « Poiché il- Governo vuole proprio quello che vuole la maggioranza della Monarchia, cioè il rapido raggiungimento di una pace onorevole senza scopi annesionisti, è una follia, assalirlo alle spalle per ostacolarne e turbarne V.azione. Coloro che. ciò tentano, lottano non contro il Governo, ma, come ciechi, cóntro i popoli che pretendono aiutare e contro se slessi ». Pone quindi la questione di fiducia e conclude «Xulla mi tiene a questo posto se non. il sentimento del. dovere, perciò vi rimarrò finché avrò la fiducia, dell'imperatore e della maggioranza d.e.lle delegazioni. Un soldato non diserta. Xessim ministro degli esteri può condurre negoziati di tanta importanza se egli non sa e se tutto il mondo non sa che egli è appoggiato dalla, fiducia, della maggioranza dei Corpi costituzionali. 0 avete, fiducia in. me per condurre i negoziati di. pace ed allora dovete aiutarmi, ó non l'avete e dovete rovesciarmi .Von. vi è altra, alternativa. mltts

Persone citate: Americo, Cini, Rada