Il vano tentativo

Il vano tentativo Il vano tentativo Roma, 17, notte. Nella giornata ■del li. come il bollclUiió di guerra, ha annunciato a. suo tempo, con una vigorosa azione veniva ampliata lanostra testa di ponte di Cupo Sile. All'alba due colonne uscivano dalle nostre linee, puntando l'ima lungo la riva sinistra, del vecchio Piave e l'altra diveltanteule a est di Capo silc. Il nemico reagirà con particolare viulcnzU contro la colonna di sinistra, rie ostacolava alquanto la marcia, ina non riusciva ad arrestarla. Alle II) lo colonne avevano raggiunto gli obbiettivi loro assegnati e si rafforzavano nelle località oc rapale. L'artiglieria dell'avversario concentrava il suo fuoco sulle nostre posizioni, e Ira le 12,10 e le 18,15 le sue fanterie avanzavano lungo la riva del vecchio Piave, assalivano con grande impeto, ma senza fortuna la nostra ala sinistra. Costantemente respinto il nemico cenino al. lerzo attacco contrattaccato alla sua volta e messo in fuga. Gravi perdite esso subì in morti, in feriti c lasciava anche due. ufficiali a 43 uomini di truppa in nostre mani. Un quarto attacco tentalo nella notte sul 15 falliva come i. precedenti. Il Comando nemico preparava allora, un'azione più violenta e più, vasta. Ieri mattina, verso le ore 6, dopo aver continuato per tutta la note un fuoco violento di preparazione, le batterie austriache concentravano intenso tiro di. distruzione particolarmente sul settore di destra della testa dì ponte e ne sconvolgevano le difese. Alle ore 7 le. fanterie iniziavano l'attacco su larga fronte, ina arenilo come direzione principale il settore già battuto. Rotto l'impelo della prima schiera dalla fermezza dei difensori e dal terribile fuoco di sbarramento altre ondale nemiche, avanzavano all'assalto. Il fuoco della, nostra difesa raddoppiava di violenza, ina le .-filiere avversarie decimate venivano di continuo rincalzale e sostituite da unità fresche, c riuscivano in uno sforzo supremo alle ore 8,30 a far indietreggiare la nostra linea all'estrema destra su un breve tratto e per brevissimo tempo. Subito infatti il 2.0 granatieri, e riparti del l.o c 7.o battaglione bersaglieri ciclisti venivano lanciati al contrattacco. Una furiosa mischia si accendeva, alimentala da. parte del nemico con sempre nuove ondate avvicelidantisi e sostenuta dai granatieri e dai bersaglieri ciclisti, con impareggiabile valore e della nosra. artiglieria, seguala mente dalla 49.a. batteria- someggiala, con azione perfetta. Alle ori: 11 il nemico era ricacciato su tutta la fronte e le nostre linee venivano integralmente ristabilite. Il fatto che il centinaio di. prigionieri culturali appartiene a. tre reggimenti diversi, al. 12.o, al 20.o ed al 31.o «honwed » e la. raccolta sul campo di battaglia ingombro di. morti, di. più che 500 fucili e di parecchie mitragliatrici, dicono l'entità dello sforzo e la gravità delle perdite del nemico. I prigionieri hanno dichiarato che alle ondate d'assalto era slato dolo l'ordine di ributtare ad. ogni, roslo gli italiani oltre il finiti0. In tal modo si sarebbe stabilita una, situazione corrispondente alle affermazioni che il Coniando ,it<striaco e il Comando germanico han fatto nei loro bollettini del 10 dicembre. 7n quel giorno gli austro-tedeschi hanno annunciato che la testa di ponte ad est di Capo Silc ei era stala strappata. Non era vero, poiehè soltanto una parte delle nostre posizioni ci era stata tolta il giorno 9, ma il nemico si era poi ben guardato dal confessare che a di seguente un nostro contrattacco gli aveva ritolta la effimera conquista partiate.

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