Nella Nota all'Italia vi è solo un invito ad esaminare la questione di Fiume di Lloyd George

Nella Nota all'Italia vi è solo un invito ad esaminare la questione di Fiume Nella Nota all'Italia vi è solo un invito ad esaminare la questione di Fiume Parigi, 17, mattino. Il Temps tlice che non è esatta la notizia secondo la quale Lloyd George e Clernenceau avrebbero, durante o in seguito alle conversazioni di Londra, dettato al 'Governo italiano una soluzione della questione di Fiume. Ih realtà la comunicazione che è stata indirizzata all'Italia, a nome degli Stati Uniti, della Francia e della Gran Bretagna, si limita ad esporre lo stato della questione, ed invita il Governo italiano ad esaminarla di nuovo. (33 righe censurate) Invece, il deputato socialista dissidente. Au- briot, plaude {Censura ) . . . • La Francia, che non può dimenticare ti grandissimo servizio che l'Italia le ha reso nei primi giorni della guerra colla sua neutralità, ed 'in sèguito col suo intervento, si rallegrerà di vedere la Nazione sorella realizzare una delle sue speranze più legittime. Noi abbiamo detto qui, durante tutti questi, anni, cho la riconoscenza e l'interesse ci consigliano in uguale misura ad un accordo completo ed assoluto col popolo italiano; e noi avremmo desiderato che una politica più perspicace e più ferma dell'Intesa avesse resa Inumile la spedizione dell'avventuroso poeta guerriero. Il problema adriatico non sarà senza dubbio definitivamente regolato con la decisione italiana; ma tutsi auguriamo clic il giorno in cui la risoluzione dovrà aver luogo, essa non potrà sussistere che lasciando all'Italia una città dt popolazione italiana». P.elativamento all'interpretazione che è stata data al discorso pronunziato dall'on. Nitti il 13 dicembre, discorso nel quale egli1 ha di chiarate che Von. Sclaloja recandosi a Londra non aveva la missione di concludere con gli Alleati dei trattati cho impegnassero l'avvenire d'Italia, il Ualtn assicura (per infor. mazioni autorizzate, cho dice essergli giunte da Roma) che non bisogna vedere nelle pa role del presidente del Consiglio italiano se non' un'assicurazione, d'altronde oltremodo naturale e costituzionale, secondo la quale tutti i trattati sottoposti alla firma dell'Italia saranno preventivamente discussi dalla Ca mera. «.La politica estera dell'Italia — con elude il Moliti — sarà fondata, come per il passato, 6ul principio di una piena solida rletà con gli Alleati' ». Lo stesso giornale annunzia poi che, accettando il cordiale invito rivoltogli da Lloyd George, l'on. Cs'itti si recherà a Londra nei primi giorni di gennaio per conferire col primo ministro inglese sulla situazione internazionale. Al suo passaggio per Parigi, ove conta fermarsi per alcuni giorni, il presidente del Consiglio italiano avrà naturalmente dei col lo quìi con gli uomini di Stato francesi. (28 righe censurate)

Persone citate: Lloyd George, Nitti