Dai primi voti espressi dalla Camera alla imminente discussione sul bilancio provvisorio

Dai primi voti espressi dalla Camera alla imminente discussione sul bilancio provvisorio Dai primi voti espressi dalla Camera alla imminente discussione sul bilancio provvisorio Roma, 14, notte. La ripresa di martedì ti allo sedute della Camera assumerà eccezionale interesse per uu complesso di ragioni, e prima di tu ito perchè, durante tale discussione, il Presidente dei Consigilo od il Ministro degli Estprl (se i'on. Sciatola sarà allora gigi ritornalo a Roma) farà importanti dichiarazioni su di un nuovo aspetto della questione adriatica, non dal punto di vista diplomatico rispetto alla Conferenza di Parigi, ma, invece, per ciò che riguarda la questione di Fiume. Fatti nuovi sono avvenuti che la censura non consente di riferiire. Lo dichiarazioni de! Governo sul problema di Fiume, dichiarazioni cho potranno forse avvenire nella stessa seduta di martedì, dopo l'esposizione finanziarla dell'on. Schanzcv, costituiscono dunque una delle ragioni dell'importanza dell'Imminente discussione. Le altre ragioni consistono nell'imponenza che l'esame della richiesta di esercizio provvisorio accenna ad assumere, nonché nel definitivo assestamento della nuova situazione parlamentare, eli cui sarà una prova la votazione por appello nominale per il voto di fidùcia che chiuderà la discussione. Sono sinora iscritti a parlare P8 deputati So tutti gli iscritti parlassero (senza calcolare quelli che si iscriveranno In seguito) tenendo conto che non padano più di' cinque oratori por seduta, la discussione si prolungherebbe por li) giorni, ma tutti sanno che una parte degli iscritti per consimile discissione rinunciano spontaneamente oppure sono costretti a rinunziare per il fatto che, dopo quattro o cinque sedute di discussione, viene chiesta ed approvata la chiusura dalla discussione generale e vengono in tale imodo a cadere 1 discorsi di coloro che ancora non hanno parlato. Perciò il numero imponente desìi iscritti dirnost.va soltanto l'interesse che la discussione assumo, nel resto risulta che l'on. Nitti intende rivolgere per la discussione dell'esercizio provvisorio lo stesso invito Inascoltato! rivolto per la discussione all'indirizzo di risposta al discorso della. Corona, li Presidente -del Consiglio prillerà cioè che parlino soltanto per ogni gruppo uno o-di:e oratori designati, sostenendo che la vera discussione, nella quale tutti potranno parlare, dovrà avvenire allorchè si discuteranno i singoli bilanci. Intanto una notizia interessante è stata oggi comunicata da! capo dei radicali, l'exministro on. Fera. Egli ha riferito oggi alla ■ • fforniisti può dirsi avvenuta. Ogni gruppo con Cfimora che la fusione tra I deputati iscritti ! noi sgruppi radicate, dei combattenti e dei ri-jseryerà la propria denominazione: sarà sol-' tanfo comune il programma generale e la tattica da tenero nel Parlamento e nel Paese nelle questioni di massima. La nuova coalizione non avrà nome particolare. E' difficile perù, ci dichiarava un alwo deputato, che que s-a coalizione che ha un programma ardito di rinnovamento, possa votare per il Minisie ro senza eventuali accordi o garanzie. Ieri avvenne in seno al nuovo gruppo, cho si intitola delia democrazia, liberale, la vota- zione por la nomina del Comitato direttivo. Risultarono eletti nell'ordine seguente gli ono-l revoli De Nicola, Facta. Ciuftelli. Amendola ;Corradiui, Torre e Qhlllpsoh. Nella seduta di martedì sarà interessante anche lo svolgimeli-1 to delle interrogazioni. Tra queste vi sono quelle presentate -nel"giorni seguiti ai dolorosi 1 incidenti verificatisi in alcune oda d'Italia du- l'interro-1 io, ..10, , un'altra di Federzoui sulle aggressioni agli ufficiali e, infine quella dell'ori. Macaggi sul conflitto avvenuto a Genova il .{ corr. tra agenti di P. S. e studenti delle scuole medio. Lai natura stessa delle interrogazioni, che porteranno nell'aula l'eco dolorerà dei fatti veri-i flcatisi in quei giorni, è tale che non mancherà dj produrre un'animazione combattiva ira! i vari, gruppi. I corridoi della Camera furono oggi animatissimi; Fervevano le discussioni sulla se-l dwta di ieri. Un autorevole deputato radicale 'ha cosi giudicato dal punto di vista radicale. , ' la giornata, di ieri: •'Noi, radicali — egli ha detto —-abbiamo vinto una battaglia a cui tendevamo da parocchi unni. E' la risposta formidabile che i signori cattolici hanno avute dopo le bizze manifestato pnr la candidatura dell'on. Alessio a Presidente della Camera. Nella giornata di Ieri non vi ha nulla di strano. Il Paese ha bisogno di rinnovarsi, ha urgenza di prandi riforme sociali. Per il voto di sabaio certo una provisione ottimistica non è possibile poterla anticipare. Un deputato dei dirigenti della democrazia liberale ha dichiarato che i voti di ieri sera sono stati la conseguenza di una situazione caotica ed incerta derivante da una prima settimana di vita della nuova Camera in cui partiti e gruppi non sono perfettamente orientati. E^U ha sosienuto sopratutto che 11 gruppo popolare, come lo stesso gruppo socialista inficiale, non sono cosi disciplinati come esteriormente può sembrare, in ispecie il primo, il quale oltre alla mancata disciplina ha palesato anche terso per la giovane età, una impreparazione politica, e parlamentar?. Lo dimostra l'episodio Meda-Mauri. L'onorevole Pisnatari, nuovo deputato socialista riformista, intervistato, ha. fatto le seguenti osservazioni: < A prima vista le votazioni di ieri possono sembrare una sorpresa, ma tolto il modo improvviso, inatteso e un po' tumultuante con cui le votazioni si svolsero, esse non davono destare meraviglia o possono stupire solamente coloro cho non hanno ancora acquistata la nozione esatta dolili formazione dei nuovi gruppi parlamentari, o sopratutto coloro che non sentono l'animo de! paese.. Il Paese cammina v»rso sinistra e il mondo marcia verso U socialismo. Orbene, se insiemo ui socialisti uliiciu.il (mesti concetti durante itf elezioni sino stati sostenuti e svolti nei prò? grammi elettorali da socialisti riformisti, dai repubblicani, da radico-socialis'l. da popolari cattolici e anche da democratici, perche meravigliarci che lutti queliti gruppi si siano trovati d'accordo fu'l'emenda mento proposto, du Reina e per l'emendamento Piccoli? Anche l'approvaziooie di tale emendamento è stata Io- "ica o non priva di significato. L'emcndamen-i to Piccoli aficrnia il dovere dolio Stato di dare'atla scuola infantile ed elementare un indiriz- izo scientifico e razionale. Orbene, i socialisti ; zo scientifico e razionale. Orbene, i socialisti ufficiali, i socialisti autonomi, i radicali, i re-1 pubblicani, t democratici ed i liberali, tutte lo.sinistro insomma, si sono strette in un fascio ; solo contro la minaccia di un'affermazione contraria alla scuola laica, e l'unione compatta dello sinistre ha avuto la forza di una calamita, perchè abbiamo visto anche l'onorevole Sa Sembrava che alternativamente questi duo forti aggruppamenti parlamentari dovessero paralizzar;- In. vita della Camera e sopratutto che il Parlamento dovesse asservirsi ad uno od all'altro. Le. votazioni di ieri hanno dimostralo cile la Camera ha saputo avere due notevoli Lscatti e molti altri ancora ne saprà avere ogni volta che, indipendentemente da ogni manifestazione settaria, sarà chiamata a rendersi interpreto dei nuovi bisogni e delle vecchie e forti tradizioni del Paese ». Fra i punti notevoli della seduta di ieri alla Camera vi fu anche quello dell'approvazione dell'emendamento D'Alessio, nuovo deputato di Potenza, sulla questione del Mezzogior.no Dopo -ru.pTirot'azlone ' - ttfcll'cm enfiamento; "ette sarà inserito nel discorso della Corona, l'onorevole D'Alessio, intervistato, dichiara: » Noi sanio venuti alla Camera, noi giovani deputati del Mezzogiorno, con una coscienza politica meridionale. Il problema del Mezzogiorno non è semplicemente una corsa affannosa intorno al bilancio delle spese dello Stato, non è un conto astioso di dare e avere, di profiliti e perdite: è invece uno speciale aspetto di ogni manifestazione della vita dello Stato. 11 problema meridionale, per noi, sovrasta qualunque altro ed è ben naturale cho noi non si possa lasciar passare occasione alcuna per imporlo al Parlamento e al Governo. L'emendamento dove avere questo significato: la manifestazione della nostra volontà, cho diventa autorevole per la forza che ci deriva dalla patriottica atitesa e dal dolore del nostro popolo, di non consentire che un momento solo si dimentichino gif Impegni verso le nostre regioni. Abbiamo spiegato la bandiera delle • isnii governativi e burocratici ». Commenti dei giornali 1 giornali romani commentano largamente la giornata parlamentare di ieri. La « Tribuna », dopo avere osservato che • numerosi deputati sembrano venuti alla Ca- ! nostre rivendicazioni integrali senza mu(.Hajzioni e senza rinvìi e la sapremo difendere contro tutto le insidi? e contro tutti i quie' n)8ra con la missione cu galoppare verso la Py» Pu!'il demagogia., a proposito dell'o. d. g. Piccoli sulla scuoia deplora che i * gruppi Ul-.el1''111 di sinistra nun abbiano trovato un uomo autorevole per esporre un'Idea degna di essere sostenuta e illustrata, e si che 1 leaders di quei 1B^uppi non sono assenti da Roma, anzi lavo rapo a tutfuomo per ipotecare un portafoglio nell'avvenire. E' questo concentrazione liberale? • 1 L'organo dei popolari Il « Corriere fi Italia ■>, orguno politico del Partito popolare, dedica duo commenti alla seduta di Ieri: il primo sul) emendameli o Reina ed il secondo sull'emendamento Piccoli. Circa l'approvazione data dai popolari al. emendamento Reina il a Corriere ti Italia ■> dice: «Dato che una formula era in discussione ed in voi:, -ione ed i popolari non avrebbero potuto respingerla senza rinnegare al pruno uno una loro tendenza programma'-Ica, solo per rifuggire dal contatto coi socialisti, si capisce quiiuii come 1 oh. .Mauri, dopo avere svó.to 1 emendamento suo die con maggiore-esattezza e misura precisava il pensiero del partito, dovendo essere preceduto nella votazione da quello Reina, abùia dichiarato che rlnunziava ai proprio tesi» ed aderiva a quello del ceni il principio ciulla , i i ! l lega socia.Ista, tanto più che questo lo aveva svolto con un discorso molto temperato. Che se qualche dubbio la mossa poteva suscitare, e ne suscitò infatti, provvide l'ori. Meda con una chiara dichiarazione di voto, nella quale avverei che in unno i popolari aderivano all'emendamento i-.eina in quanto esso non faceva cha sollecitare lo studio legislativo del problema, studio al quale là dove i cattolici, rome in Germania, ha imo accettalo di collaborare nel Governo coi socialisti, si è giù provveduto. Si è voluto vedere nella frase « politira di socializzazione della grande industriali niente di meno che una minaccia di espro sozpriazione della proprietà privala industriale, come se non sia riservata ogni questiono relativa alle indennità ed alla disciplina di finanzia n ento di gestione amministrativa e tecnica e quanto altro dovrebbe, nell ipotesi di un'applicazione dell'attorniata tendenza, costituire il ponte cìi passaggio dal regime attuale al regime futuro Si 'rassicurino quindi i pavidi: nessun attentato è stato commesso alla proprietà. Si è soltanto affermato, di fronte alla propaganda rivoluzionaria, che propugna l'inimcdtata confisca degli strumenti di produ zione a beneficio esclusivo del proletariato, la convenienza di disciplinari! legislativamente 1'ovcluzionc del fenomeno economico-sociale più carattéris'tico della vita contemporanea ». Guanto un'emendamento Piccoli, il soc'on do commento, intitolato « DI qui passeremo «, cosi si esprimo: «il deputato socialista Piccoli aveva presentato un suo emendamento per una maggiore Intensificazione dell'indirizzò scienlii'ico e razionalo delia scuoia primaria e por una più efficace istruzione t.-a le classi lavoratrici, un orbine di i.'ce al quale non avremmo avuto ragione di contrastare, a parte l'insidia di una terminologia un po troppo j vaga, se il proponente non si fosse affrettato ad i'.lustiare il"suo emendamento con dicliia razioni nèttamente contrastanti con un caposaldo del nostro programma, quello della libertà di insegnamento. La votazione portò a questo: che i popolari, come un solo uomo. -i uniti a pochi altri coerenti sostenitori del e'nostro stesso principio, rinnovarono magnifl- icamcnte la loro volontà inflessibile per la i ; scuola libera e si trovarono contro, cioè ay- i principio di lineria spisti e non socialisti, coro, che recentemente, si orano i vuoici iwora e si m -1 versi ad un cosi alto o.ritua.e, tutti ; sociali! o ; Presi quelli che, aneli e a e o detti liberali da Saiandra a quello .ioliM che ael suo ^PJ^<" P™-1nanifestatl per la libertà di insegnamento conio l'on. Treves e l'on. Turati, ma anche tutti i coslde ■.tesso- on. G el et¬ cì fanno sorridere per il loro tono presuntuosamente ammonitore. I popolari, insomma, ierialla Camera non hanno fatto altro che after mare se stessi, cioè uoo dei loro capisaldi programmatici, al quale non intendono rinun¬ i L-iare eci a] quale non rinunzierar.no giammai. e a e o e i a n o n i i r a a o e e e e - e a . o e i o l a . d o r e o , a a a a e , n e l , i Ed a coloro che ci dicono, qualunque sia il loro colore rosso o verde: «Di qui non si passa», noi rispondiamo tranquillamente: «Di qui passeremo ». E cioè, in parole semplici e non retoriche, i popolari, malgrado ogni tentativo ed eventuale coalizione contrarla, riconfermano e mantengono'decisi la loro affermazione di volere ad ogni costo la libertà della scuola e cioè la libertà di insegnamento, e chiunque abbia bisogno di loro deve cominciare a chinare la testa di fronte a questa irriducibile volontà E' chiaro? ». Disorientamento? Il « Giornale d'Italia » deiinisce la situazione parlamentare con la parola « disorientamento » ed aggiunge: «Speriamo che i 250 deputati delle varie frazioni liberali e democratiche si decidano a riprendere il loro posto di combattimento, specialmente dopo la contrastata impossibilità di fondare un sicuro equilibrio sui due gruppi più irrequieti: socialista e cat.'iolico. Ma e certo che la quasi completa inerzia dei gruppi intermedi, nelle invadenti e tumultuose affermazioni dei due gruppi estremi, ha contribuito al disorientamento della Camera. Si era potuto credere che i cento deputati cattolici avrebbero costituito un elemento sicuro per il nuovo equilibrio della Camera o che, attraverso i necessari accordi, avrebbero potuio formare insieme con altre frazioni costituzionali una solida maggioranza di governo. Ma i fatti stanno dimostrando che cosi non è. L'atteggia mento di questo cospicuo gruppo apparo quanto mai incerto ed è alla merce di questo o quel leader. La stessa partecipazione di quel partito al Governo, la quale sarebbe una logica conseguenza della situazione parlamentare, è vivacemente contrastati da una parie notevole de! gruppo. In queste condizioni un Governo non sa quello che gli potrà capitare domani e può andare innanzi a furia di faticose trattative caso per caso e di improvvisate manovre di dubbia riuscita. Se si va di questo passo, l'assemblea si condanna rapidamente al suicidio e, quello che è peggio, si porta il paese alla più diffìcile situazione». L'organo socialista La Avanti! », .in un articolo intitolatoi « Av-'LTTZÌ aSio't^ l lZl *W rt&tìlvàlìmai svàiuuirli. GH es?etì, gli amanti del gesto per i! gesto e che nella vita politica non sanno scorgere che gli atti esteriori, potranno sostenere che l'attuale dibattito parlamentare non ha brillato per eccesso di manifestnztonl intellettuali. Ma, in confronto della situazione antica, indica per eccellenza che quella odierna è e si avvia ad essere sempre più una situazione di masse, di qollettivi'ià, di paniti. Oggi Meda e Lazzari. '.tauri e Grazladei non sono soltanto degli ora-tori. sAno anche, e sopratutto, i rappresentanti di migliaia e migliaia di cittadini che hanno levato in alto una bandiera, che hanno votato per un programma e per un simbolo. Oggi nel Parli-.monto, sopra e contro gli atteggia-menti individualistici, cominciano a contare le ùrgenti necessità concreto :i-Mlo grandi mas se o !o spirito dello classi constrastantisì il potere, pare arieggiare su questo vecchio isti-tiitO tarlalo». Dopo avere rilevato l'importali-za dell'approvazione delliemendamento Reina, il giornale- socialista prosegue: « Giornata sin- toinaiìcn. Del voto per la Russia, la cui im-'gossere soddisfatti per aver ionia.i™. nei \oio per in nussia. la cui ìm- portanza storica e poliiica non può sfuggire cito alfe menti chiuse e allo menti piccine, noisocialisti dovremmo({Qesere soddisfatti per aver collaborato mofleStSmente a quest'opera nel limite delle nostre forze. Il resto verrà come conseguenza ». L'emendamento Reina 11 Tempo commenta particolarmente la votazione alla Camera sull'emendamento Reina e scrivo: • L'emendamento Reina avrebbe potuto essere argomento di più esauriente e soddisfncents discussione in serie più onportuna. Però osso ha »• Per. osso ha raccc,to cn votazione la quale SJS • ^ , b- >~Y'*™-' anCh° l voto dei cattolici, la.e emendamento non , a e l : a a e e . , r ò a i n e o j fatto ormai consacralo nelle pigine della sto- na un contenuto tale il quale possa avere sorpreso un Governo presentatosi alla Camera con un programma cho esprime il rinnova mento radicalo dei nostri sistemi di politica o ili economia. Per oggi, l'emendamento sarà soltanto incluso nell'indirizzo di risposta alla Corona, ma non sarà il Governo dell'on. Nitti, dopo le cc-se détte, cho potrà trovarsi in imharazzo per affrontare a l'ondo il gravo pi-tv oleata, che ò di allo interesso nazionale o la cui soluzione viene Imposta dalte ragioni di una politica ardita di riforme, quale si deve euipjeare e volere da qu.Intendono e comprendono rbr la guerra, con i suoi dolori e le «ivo conseguenze, non può p.vsare come un o a ia . ria. senza che abbia a suggerire nulla di vivificatore alla coscienza degli uomini cui è affidata !a sorte dei Paese. Del resto, i postulati deUVmeiidameivto Reina erano già parte del discorso di Giovanni Giolitti ai suoi elettori di Dronero. Soltanto spetta al Partilo liberale il dovere di prendere posizione. Dei liberali in quattro giorni ha parlato uno solo: l'on. Nitti ». Il Popolo Romano scrive che il discorso del Presidente del Consiglio fu uno spiraglio dt luce. « Quando una parte del pubblico si abbandona a certe tendenza, è preferibile che queste abbiano la loro rappresentanza in Parlamento, perché così soltanto si può parla mentizzaxe una situazione corrosiva. L'ono 1 revole Nitti ha fatto comprendere che suda via parlamentare molte cose si possono aggiustare. 11 voto di ieri no è la prima prova. La minoranza socialista non ha cercato sedi zlosamente d'impedire, coll'ostruzionismo, l'&f- formazione costituzionale da parte, della tnag gioranza della Camera. L'on. Nitti si è rifiutato di parlare' della questione di Fiume, anzi della soluzione, ma in altra parto del discorso ha soggiunto che l'Italia ha bisogno di rifornirsi agli Stati Uniti. Speriamo che s'intenda distinguere tra le varie forze che orptì si contendono in quel granile e nobile Paese. Speriamo altresì che si ascoltino le generali lagnanze circa gli approvipionamenti, ed allora si vedrà che si potrebbero risparmiare molti acairtsti in \merica di generi che abbondano in Ridia ». A proposito dell'emendamento Reina lo stesso giornale dice che si nota che la Camera, approvandolo, non ha fatto che seguire le tradizioni liberali del Parlamento, da Urbano Rattazzi, che voleva espropriare le terre dell'Agro Romano, a Ricasoli, a Crispi, an Inghilleri ed a Vlsocchi, col noto progetto sui latifondi, ed al rerentissimo provvedimento limitativo della proprietà. L'«Epoca», in un commonto intitolato «una Camera senza maggioranza», trova che « il Governo ha mancato tori lasciando votare senza i! suo intervento l'emendamento Reina: si tratta di un voto e la Camera è un corpo deliberativo, ma esso implica una proclamazion" di principio, che chi aveva la responsabilità d<d Governo non doveva lasciar passare sonza riserve. Il Re udrà domani l'emendamento Reina dalle labbra del presidente della Cambra come espressione diretta della Camera. TI Governo avrebbe torse potuto impedirlo ed, a parere di molti, avrebbe dovuto farlo ».