REATI E PENE

REATI E PENE REATI E PENE D'aula in aula (Tribunale renale e Tribunale Spec. Militine. Pretura Urbana di Torino) L'atlriea cinematografica o lo studanto Il procaaao do! nova ufficiali laminato con un'assolutoria ganarala Par pagare i debiti — Un originai* aistama di truffare II prossimo — Precessi di dimostranti. La signorina laccarmi Catela. attrice tinematograiica. aveva accolto nell'ospitale sua alcova un giovane studente. Quando questi ritornò non a riveder... le stelle, ma il sole perche pare che fosse già molto lontana l'aurora, quando lasciò tra le molli piume la deliziosa piccola compagna d'una notte, s'accorse che la sua tasca era rimasta vedova del portafoglio molto riccamente imbottito di hei biglietti da cento, condizione non consueta ai portafogli... degli studenti. Con amara delusione pensò d'essere stato derubato dalla bella attrice e la denunciò. 11 processo si svolse in assenza dell'imputala e della parte lesa. 11 difensóre ad o£ni modo prospettò l'ipotesi d'un equivoco da parte dello studente, che forse può aver smarrito quel portafoglio ch'egli ha creduto gli fosse ■stalo rubato. Ma l'accusa ha un elemento probatorio che '.e pare inoppugnabile: la signorina Catela la mattina... dopo s'è comperato un vistoso e reco cappellino nuovo ! — Ma, mio Dio — esclama il difensore — quali possono essere stati i proventi della bella signorina dall'ora in cui lo studente si allontano a quella in cui ella dispose d'andarsi a comperalo il cappellino nuovo? I giudici non hanno risposto al quesito. Hanno condannato la laccarmi a 1 anno di reclusione e ridotta poi la pena alla metà per i recenti decreti di condono. Presidente: Mutola: P. M. Pinelll. ■- Difesa avv. D'Alessandro. Cancelliere Permetti. * * Come avevamo previsto il processo contro i nove ufficiali imputati di codardia si è concluso con encomiabile sollecitudine. Finita la audizione dei testimoni, venuti a ripetere quanto già avevano deposto nella prima fase del dibattimento, tutti concordi nel riconoscere la condotta valorosa degli imputati e specialmente del capitano Falcione c dei tenenti Del Core e Giordano nei tristi frangenti dell'azione al monte Pertica, ed al Prassolan il 1G e il i>ì novembre 1917. prese la parola il P. M., tenente De Notaristefani il quale pronunciò invece d'una requisitoria una brillanto e calorosa difesa degli accusati, tanto che questi commossi fino alle lacrime, esternarono all'oratore della legge, con vive, manifestazioni la loro gratitudmo. No i difensori aggiunsero parola. Solo l'aw. Farinelli a nome di tutto il collegio ringraziò l'aw. fiscale militare, esaltandone l'equanimità illuminala e la nobiltà dei sentimenti espressi nella sua arringa. 11 Tribunale — dopo breve deliberazione — dichiarava il proseioglimento da ogni accusa di tutti gli imputati ed il Presidente, con voce commossa, leggeva la formoia d'assolutoria per inesistenza di reato. I volti dei nove ufficiali, rigidi nella posizione d'attenti, erano rigati da lacrime. Ricordiamo che gli imputati dadaAliGigiodani vaPlasIunil di sadispedoil giogacosepacaciòmfostiedimpecoscvatravomdinivrpiAvleai dinoecdettibaglnedostcoreMce1erano: il capitano Falcione Oreste. I tenenti I uigi Cervino, Adolfo Càstéllazzo, Carlo Paoli francesco Del Coro. Alberto Giordano. Alessio Boglielti, Di Gregorio Vincenzo e Gru Mcitìe. L'imputazione èra del reato p. e. r. dal codice penale dell'Esercito perchè nelle, azioni del Ifì e 2^' novembre, essendo comandanti di reparti del UO.o fanteria sul monte Pertica e sul monte Prassolan non esplicarono azioni di romando e non fecero la possibile difesa. Presidente generale Bovi; P. M. avv. Dff Notaristefani; Delatore maggioro avv. Cavalli. — Difesa avv. C, F. Rogsiori. Farinelli. Goria-Gatti. Caldarera, Barberis Carlo. Nasi, Marcari, Dagasso. Federici, Barciocco. — Segretario; tenente Grosso. Per pagare dei debiti — dice lui — Gallia Natale, già fattorino del negozio della S. E. L. E., ha rubato. Tuttj hanno il loro punto d'onore. Gallia Natale ha quello di far fronte ai propri impegni ad ogni costo, anche non avendo un becco di .quattrino in tasca. Condizione questa un po' imbarazzante ■ per chi voglia liquidare d"lle vecchie pendenze ed alleggerirsi del fastidio di inveterati debiti. Gallia Natale ionio perejó di procurarsi del denaro ed in modo ila poter largamente sopperire agli imperiosi bisogni, e ricordatosi iloll'anti'ca sua occupazione e della fiducia clic aveva goduta e poi perduta presso • suoi padroni, si recò un giorno al negozio della S. E. iL. E. e con un pretesto ottenne di poter salire no?!i uffici, dove, mediante chiave falsa, arri Uri cassetto e rubò 213") lire, di cui ancora all'atto dell'arresto glie ne furono trovate indosso irxxt Il Tribunale lo condannò a 2 anni di Terlusione. Presidente: Croce: P. M. : Taglietti- Difesa: avv. V'tllabruna: cancelliere: Sandretti. Il luterilacoLo elianfjetir Daniele Camnus ed il mecca-1 riico Ferdinando Buccioni erano siati arrestati perchè sospetti del furto di un portamonete ji contenente una trentina d! lire, commesso1' nella trattoria della sitiiora Ennelinda Kerrnri.-, approliUando di un momento in cui si era spenta la luce elettrica. Ma il loro arreporti alla scoperta d'una strana... indù- ! f.1". SitP>a lru!Jajdm5,' n" 1 flllR f'0/3"01" *.er;ll)0 -M" luoleb- tempo — con fqitunato esito — llr,1','s,i' F,lrono infnni «rovate nelle tasche a a i ili uno ili essi ihimp non timbri di tassazioni ó indirizzate n parecèhie persone, c nflln casi • del Campus timbri falsi ed altre lettere i è ' car,n|int> tassata. Alla po'izia. del retti/i eia erano stale ri<-c a i i a o e i l i o e lpolizia, dei reti*» grifi erano state ri<*c viitc denuncie di parsone che si lamentavano d'essere stato truffate da sconosciuti in mono assai singolare. Si presentavano individui con ln-rrrlli di fnttoriiiii poetali esibendo letteti; o rartaiine aO'jndirizao delle persone denunr zlanii, min. gravate di multa per mancata affrancazione. 1 bolli della tassazione erano in l'egolu e i destinatari ritiravano :1 i>Uì delle volte le lettere o le cartoline pagando al fattorino l'importo della multa. Quando poi aprivano ln lm«te vi trovavano fogli in bianco, o sulle cartoline un ironico... saluti e ringraziamento... Il fortuito arresto dei Campus e del Buecrioni rfirtó n scoprire che i due giovanotti erano eli intraprendenti ed astuti ideAtori della truffa organizzata eon molta scaltrezza e che rolla sua freciuenza attivissima remperisava il poro rendimento d'ogni suo séncolo atto... Il Tribunale condannò il Campus nd 1 mio 1 mesi o 15 «iorni di reclusione e 150 i e o a I lire di multa, ridotta la pena per meta per t e-j recenti condoni: il Buccioni a n mesi e 29 giorni e iire di multa coTi'Irzi'on.ilmeiite Presidente: Croce; P. M.: TagUètti: Pifesa avv. Villnbriina e Gatti: Cane. : Sanarmi. * '* Dinanzi al Pretore Urbano sono comparsi per rtircltissiima parecchi arrestati durante lo sriopero generale, imputati di porto abusivo di armi, come coltelli, hoxes, punteruoli ecc. Tutti affermarono dinanzi a] magistrati d'essersi trovati per caso negli assembramenti e nel luojrhi dove vennero arrestati e spicca a ane*1 o- eirono la-m^enza nelte loro tasche de^ armi i, c°r> ragioni di mestiere o di difesa personale. ti- Tra gli arrestati vi era anche il giovane Leo- ti- nida Cavallo, appartenente a quella famiglia o-1della quale alcuni membri erano stati «orniioiputati nel processo per l'assalto aria chiesa, iai di San Bernardino nell'agosto del WI7. Ver*- 'owa cavalo tu p» m&mfcM*#tìif,<■ .WW1" dannato a i mese di arresto. Oli altri condannati sono Colombo Giovanni, Lombarrtozzi Alippio, Olmo Vittorio, Asterrò Enrico, Bussi Giuseppe, Biolè Ilomigio, tutti pmilti con tre giorni di arresto. A 5 giorni furono invece condannati Coppette Giovanni, AntonietM Giovali ni Giuseppe, Bonetto Gerolamo. Bertolorti Gio vanni. Pellisetto Stefano, Pclucchiero Michele Pretore: dormirò; P. M. : Alba; Difesa: A! lasia e Carlo Barberis. *** In Tribunale per direttissima venne tradotto un giovinette, (la leggo ri fa divieto di dime il nome, perchè minore degli anni 18-1 imputato di avere durante lo sciopero generale e preci samente il 4 dieembr'e in Piazza Paleocapa, disarmato il carabiniere Torti, afferrandolo per H collo, sputandogli in viso ed ingiungen doirli di gridare: Viva Lenin, ingiunzione cui il carabiniere si ribellò, provocando l'ira del giovinastro. Questi, uno scamiciato, di aspetto gagliardo, protestò di essere ignaro d'ogni cosa 'ed alieno da ogni violenza., e di essere sempliciotto sempliciotto, capitato giù dal suo paese, trovandosi nella folla e per caso ac canto al carabiniere oltraggiato. Vittima perciò d'un errore di persona, professa una ammirazione per i carabinieri, ammirazione fatta fopmlutfo di rispetto. Ma fu sorpreso du te stimoni col moschetto del carabiniere in mano, ed anzi altri dimostranti — assennati — gli imposero di restiturrlo al mirite. Il Tribunale per le violenze, l'oltraggio, e le miniacele lo condannò a. 7 mesi di reclusione. Doveva discutersi il processo anche contro un altro gr.o vanotlo. tale Danubio "Luigi minutato di ol tragcio ad un ufficiale di cavalleria., cui ri volse gli epiteti di lazzarone e mascalzone ma il processo fu rinviato su domanda deMn difesa a martedì p. v. per assumere testimonianze tendenti a provare che il Danubio a, vrebbr Tcagito per aver visto colpire con una piattonata un fattorino telegrafico. Precidente: Minola: P. M. : Andniani: Difesa : Avv. Aliasi a: Cane: Do Caroli. Don Riva graziato 11 nostro corrispondente da. Mitane ci telefona: «Vi è ancora chi ricorda — risaliamo ai lflfr; e M0S — un laido c claimoroso fattaccio di cronaca: il convento di suor Fumagalli, non Biva, le clamorose dimostrazioni di piazza ecc. ecc. Don Riva, condannato con sentenza del 13 aprile 1008 dalla Corte di Assise a settici anni di rechinone per violenze usate a bambine, era stato tratto in arresto il 19 luglio 1007 ed espiava la sua, pena attualmente nel reclusorio di .San Gemignano di Piena, dove ultimamente si trovava in condizioni tristissime di salute. Certamente queste hanno consigliato il provvedi mento di condono del resto della pena: cosi ieri por disposizione Ministeriale don Riva venne dimesso dal carcere •. Il mondalo di comparizione contro De Robertis ? Roma, 5, netta. L'Epoca dice che il Mint6t.ro Giiarda.VKÌlIi lui aiitortrrato la sessione di accusa ari emettere il mandato di comparizione chieste, nei ripuardi del giudice De .Hobertis in seguito alla nota tiuerela presentata contro di lui dal comm. Cavallini.

Luoghi citati: Roma, Torino