La giornata di sciopero generale

La giornata di sciopero generale La giornata di sciopero generale gConflitti fra dimostranti e Due morti e numerosi L'ordine di attutire lo sciopero generale, in •egno di protesta per quanto è avvenuto nella capitale, fu eseguito dalia massa operaio, torinese, ieri mattina, mercoledì, sunza alcuna discussione. Le maestranze organizzato di tutti gli stabilimenti, i portalettere, i tranvieri urbani e dello lineo intorcomuna.ll, i vetturini pubblici, i lavoratori della mensa, i dipendenti comunali di alcuno categorie, i tipografi, compresi quelli del giornali non ripresero il lavoro. Furono, Invoco, autorizzati a rimanere al loro posto 1 panettieri, i dipendenti comunali addetti ai servizi d'ieienc, stato ' civile, assistenze sanitario, dispensario lattanti, i pompieri per i servizi d'incendio, pronto soccorso o salvataggio degli averi e delle persone, gli infermieri, gli addotti al forni negli stabilimenti dove si fanno lavoraz oni a processo continuo, il personale dell'azienda elettrica di Chiomonte. Non scioperarono neppure i ferrovieri dell'azienda statale, mentre lasciarono il lavoro quelli dolio ferrovie -econdarie. La città, con i negozi dallo poite appena socchiuse e lo serrande delle vetrine calate, assunse quell'aspetto melanconico ci e lo sciopero generale provoca sempre. La gei te se ne andava a- gruppi, senza apparenti preoccupazione, ma come sotto l'Impressioni! di un invincibile disagio. Di quando in quandi s'incontravano picchetti di soldati e carabi nicri col fucile a bandoliera; si vedovano uf mcgrszscagIucdcmdsspatfrczvflciali di servizio scortati da soldati armati di ittutto punto. In tutte lo sezioni in cui è divisa gla citta l'autorità di pubblica sicurezza, d'ac- zcordo con quella militare, aveva disposto sca-iRiioni d'i truppe con camions blindati armati di mitragliatrici. Forti picchetti di agenti e . paE,Ld^™U°™_°™^0.Ì.lnJltl;_pl01.^ !&3EMcarabinieri giravano in autocarro, agli ordini di funzionari di pubblica sicurezza : altri re¬ correre alla prima chiamata, in punti diversi della città. Purtroppo la giornata è stata funestata da gravissimi episodi. Non sarebbe possibile, seguire in una cronaca minuta gli Innumerevoli • incidenti avvenuti, quasi contemporaneamente, in diversi punti della città, ina verremo esponendo i fatti principali, I quali dàuco la impronta a tutta la giornata od hanno sinistramente impressionato la cittadinanza. 1 sanguinosi episodi nei prassi di Porta Nuova La massa degli scioperanti era stfta invitata poi dalla sera di martedì a riunirsi a comizio il giorno dopo, alle-ilo. nel giardino della Cittadella. Infatti alla mattina verso l'ora indicata parecchio migliaia di persimi convennero nel giardino, cosi elio fu necessario dividere il comizio in duo separato riunioni. Ai convenuti parlarono Moschelli, Gaiezza, Doero ed altri, intrattenendoli sugli. nlliini av- venimenti. Prima che il comizio terminasse veniio deliberato di inviare una Commissione al prefetto per esporgli lo lagnanze ilc^'a mas-1 sa operaia. A far parto di questa Coitimissto- ne vennero designati Chignon, BorghlLe. qual- cun altro dei dirigenti lo organizzazioni opo- ■ raio. Ultimato il comizio i convenuti si formarono in corteo e si recarono alla, sodo dell'edizione piemontese dell'« Avanti ! », dove si darebbe improvvisato un altro piccolo comizio. Ma il cortile dello stabile essendo troppo angusto per contenute tutta la l'olla, venne deciso lì per li di tenere la riunione in I S!»PnhlS „, r,"',,0.nV" J iTllontana piazza Paleocapa. Ed i dimostranti 61 in 'n^-'fi? min n? V.niV^-i f„ lo-,.,, ir, ,1:1in^ pochi minut, la piazza fu premi» di pubblico, ed anche la Piazzetta apparve trop- po angusta, per contenere tutti t compowmtt il mcorteo, una parte dei quali si trovavano an- cora in via XX Settembre, angolo corso Opor- !to, mentre altri erano spinti oltre i portici lverso piazza Carlo Felice. Due oratori im- prowisarono, in due punti diversi dellii piaz- za, discorsi, ma le loro parole furono coperte da grida, seguito da spari che provenivano da'via XX Settembre. Che era avvenuto? cu gruppo di dimostranti, che si trovava in Via|XX Settembre, vide un uliniaU- che transitavi in quei pressi, ed u,l grido di « dagfci! itagli! > venne inseguito da alcuni facinorosi. C'iiffl t.'iale. fuggente infilò corso Oporto. uui venne raggiunto 0 malmenalo, ed allora e^'li. tratta ila rivoltella, sparò due colpi. L'atta produsse Egli ora scomparso. Mentre si commentava a viva voce questo fatto, incominciò a circolare, incomincio a circolare, come avviene in simili frangenti, una versione diversa, noe1 che da ara finestra dall'Istituto fosse stato sparato un colpo di rivoltella sulla folla, circostanza che dal personale dell'Istilliti, venne esclusa. Allora la massa, mutando subito obbiettivo, si rivolse contro il fabbricala della scuola. Alcuni elementi turbolenti diversero dalla strada grossi ciottoli che cominciarono u lanciare contro le finestre. L'esempio fu contagioso e in breve una litta gragimola di sassi fece rovinare tutti i vetri della facciata mentre si tentava di scardinare la porta principale e le serrande delle cantino lo quali jaddero tutto fracassate, Ma dietro le .ierran3o c'erano le sbarre delie inferriate e quindi «a progettata invasione falli. In quel mentre giungeva, proveniente dal corso Vittorio, un autocarro militare carico di legname. Fu ini- mediatamente fermato dui dimostranti ohe siiarmarono di grossi randelli. Durante il taifeniglio nell'Istituto si provvido dai professori a sgombrare le aule prospicienti sul corso per radunare gli allievi nelle stanze intorno del fabbricato. Ma il provvedimento non fu ibbastanza rapido ; ai sassi lanciati dalla (olla si mescolavano colpi di anna du fuoco. Disgraiziatamenile mi proiettile entralo per una finestra colpiva al viso uno studente che stramazzava al suolo tra il terrore ed il panico dei compagni. Lo scompiglio tra i giovani studenti fu grandissimo. Questo particolare l'abbiamo raccolto dal padre di un nitro studente che ha assistito con animo angosciato all'assalto dell'Istituto, dove si trovava pure il figlio suo. Secondo un'altra versione, che raccogliamo a titolo di cronaca, il giovano studente sarebbe invec« caduto fuori dall'Istituto dal quale, contrariamente agii oidini del Preside, avrebbe voluto uscire con alcuni suoi compagni. Contemporantamente si udivano spari provenienti da via Venti Settembre, piazza Paleocapa e piazza Carlo Felice. Mentre i dimostranti stavano vincendo le ultime resistenze ed erano in procinto di entrare nell'Istituto, giunsero due camions carichi di carabinieri b funzionari. I militi, a baionetta in canna, riuscirono a sgomberare ji corso. Gli studenti rado*' fatti uscire alla gdtjgblaty mentre una barella della Croco Verde condu- [arceva all'Ospedale di San Giovanni il povero j stgiovanetto ferito, le cui condizioni si palesa- prrono gravissime. Sul luogo avveniva uno scambio di rivoltellate fra dimostranti e forza pubblica.. Di alcuni colpi furono fatti bersaglio persino i militi della Croce Verde. Altri episodi avvenivano intanto nello cir- iigllisure,pocostanti vie. In via Arcivescovado vennero riaggrediti tre ufficiali. Due fuggirono, uno rag- ergiunto e malmenato si difese a colpi di ri vói-, buIella. Sembra che uno di questi abbia ferito Uàun dimostrante. Ma in via San Secondo un | cocapitano dei bersaglieri, preso alla sprovvista | peda un gruppo di teppisti, fu disarmato e per- cacosso con tale violenza! che fu lasciato per stmorto. Alcuni momenti dopo venne raccolto 'Adai militi della Croce Verde e portato all'ospedale. In piazza Carlo Felice avvenne uno scontro tra dimostranti o carabinieri. Fu l'episodio che ebbe più gravi conseguenze. .Da ainiie lo parti furono sparati colpi di rivoltella o colpi di moschetto. Oliando la piazza fu sgombra rimasero sul terreno quattro feriti che vennero raccolti e provvisoriamente ricoverati nell'interno della stazione. Il grave pericolo coiso'da due ufficiali La cronaca — come dicemmo — e dista uziatamente ricca di episodi. Correvano ieri trGdestinchdierilvivainl'orarirataversioni molteplici. Alcune erano molto lori itane dalla verità: e bisognava andare guardinghi dall'accogliere come oro di zecca ciu che del tumultuoso frangente si iPtopngava. Ma fra gli episodi che abbiamo fu » ^r^' c 0 fmo3to> isolato: In corso ad lUCaiH Genova in prossimità di via San | tr■lasegnerando, transitava verso le oro 11,30 un tmeiite ciei bersaglieri avvolto nella man. t llina, tranquillo e ignaro di quanto staEM l>er capitargli. D'un trailo furono visti quattro individui avvicinarlo contamente, _ a vuoto. I cin que individui rimasero sorpresi dall'in»r raggiungerlo allo spalle e abbrancarlo L'ufficiale non si perdette d'ariimo'e oppóse là più tenace resistenza. 11 gruppo rotolò tu selciato, mentre il pubblico dei passanti assisteva impaurito e inerte alla selvu|gia scena. La quale improvvisamente si complicò por l'apparire di un individuo scamiciato, il quale impugnava un mosci) >tto. Di dove proveniva od usciva? Con un moschetto ad armacollo in genere non si gn-a por Torino senza essere arrestati o notrli per lo meno. Si dice, infatti, elio sia usci.'p da non lontano. Il fatto ò che l'indivJUIrio, torvo in viso, si slanciò sull'ufficiale! che ora, a terra, puntandogli 'a bruciapélo l'orma. Corse fra la gente un fremilo di orrore, quando un passante si slanciò sii gruppo. Era una persona dall'appareiza distinta, che coraggiosamente interveniva o con un colpo risoluto di mano deviava l'arma nel mentre il colpo, con sorda detonazione, partiv postmdagimtagnCdedimchnGsiLladzisea teso intervento, tanto più che da lungi r' v1 rono 'isti arrivare di corsa alcuni "cara-' - Linieri, ed i cinque, inutilmente insegniti, scomparvero. II povero tenent-3 fu aiutato ■ a sollevarsi da terra da dove gli fu pure raccolta In rivoltella che aveva impugnato e che i suoi aggressori avevano tentato di togliergli. Era ansimante per la lotta sor.tonutn e còmmoz'.onato pel gravissimo pencolo corso. Da una finestra gli venne len- I ciato un mazzo di fiori Similmente corse grave pericolo l'aspirante ufficiale medico dott. Masia. Si trovò srrFTla ******* per.piazza Paleocapa invasa da toi dininstrar,tì e passò un brutto quarto d«Q- r:1 Fu a*»al«f° e afferrato da un nugolo pi (li ,liani. Non potè neppure muoversi e v- r|ovoW(? aggettarsi ad una. specie di per- e mui.Mziorie die gli portò via la rivoltella e b- cartucciera che aveva sotto il pastrano, b- ! Disarmato, incominciò ad essere percosso Li lira urli e minaccio. S'alzavano voci poco ; (j- tranquillanti: — Accoppiamolo! — si gri- c- dava. L'ufficiale allora incominciò a gri- se dal» che era un medico, che era rli servizio To all'Ospedale «li S. Giovanni, che era amico pu n'oli on. Malli a cui avrebbe rilento e pa-,sa|^„JÌS®,^tb.1Ì&-ì-JE*™r^^^r««l »SS£SL®'Iaccompagnarlo. E infatti, con un e quattro scioperanti, giunse senza più alcun a incidente e quattro dimostranti, 'i,<nialT saputo che doveva gproseguire por [Ospedale si prof ersero -.li Sscorta di 1 ,^. a0spedale._Accomiatandosi dai so 11 singoiare è che all'indirizzo ili qnei'a finèstra partirono colpi e da parie dei tlimostranti e dalla parte dei carabinieri, e Nessun tcril0 in qllosto duello, e1 to e a o o u i a i i e n - e! pomeriggio Rinnovati conflitti e ri voi Iellate Verso lo oro 15, sul Corso Siccardi, di fronte alla Camera del lavoro e nelle vie adiacenti .specialmente in via Corintia, cominciarono a. formarsi numerosi capannelli di scioperanti, ingrossati, corno al so Li ito, da estranei che per malsano spirito di curiosità si cacciano sempre in mozzo ai gruppi di dimostranti. Plotoni di cavalleggeri e di lancieri percorrevano incassantemento le strado, tenendole sgombre. Reparti! di cara- edCnnbinieri erano scaglionati qua e là, mentre [oautomitragliatrici e « camions» carichi di' truppa ed agenti, passavano veloci, perlutnindo tutta la zona. Poco dopo le 15, av- ltns2vnafii venne un incidente in via Cernala, all'ali..'. i o o u a . r e ae uo e e o l i oooe o, ri a, ti za di corso Siccardi. Un gruppo di giovani volendo passare oltre un cordono di carabinieri venne a conflitto con essi. Volarono pugni, bastonate e calciate di moschetto. Ad un tratto si udì qualche detonazione ed avvenne un fuggi fuggi generala, elio si propagò fino in piazza Solferino e all'imbocca tura di via Pietro Mlcca. Poco uopo j runa barella della Croce Verde trasportava un ferito all'ospedale. Intervennero immediatamente grosse pattuglie di cavalleria, elio pea'porserq le adiacenze di piazza Solferino. La folla non si allontanò tuttavia, ma sostò qua e là, incuriosita, Quasi contemporaneamente a questi incidenti, altri ne avvennivano nelle adiacenze di via Siccardi, Piazza Savoia e via Bertola, dove avvennero colini (azioni violeretissime tra dimostranti e forza pubblica. Gli scioperanti avrebbero voluto riunirsi nuovamente a comizio nel giardino della Cittadella, ma gli ordini dell'autorità erano d'impedire il comizio, non solo, ma anche ogni assembramento. Perciò gli agenti rlclln forza pubblica, agli ordini dei funzionari scioglievano i nuclei di folla man mano iadtuRfche andavano formandosi, procedendo a fermi e prequisizioni per accertare se i dimostranti portavano armi. In questo modo furono potulli arrestare numerosi individui, perche di conoscenza degli agenti, per y »uaoed.»M .vicenda o pacche detentori di vfngvgsiFzBagCar armi. Ad un corto momento giunse sul po sto una colonna che, a quanto pare, era proveniente dalla borgata San Paolo. Gli iircnti hi accinsero o, scioglierla, secondo gli ordini ricevuti. La cosa non andò molto liscia, perchè gli elementi che erano già sul po.sto e quelli sopraggiunti opposero resistenza. Tutto ad un tratto da un gruppo di dimostranti partirono alcuni colpi di rivoltella all'indirizzo dei carabinieri, che erano agli ordini del vico Questore avv. Ta busso, e tentavano di sgombrare la localiUà. I militi fecero fuoco alla loro volta, f colpi si susseguirono. Un uomo, che si «ep pe poi essere il commerciante Pietro Mac cagno — clic si trovava là a curiosare — stramazzò al suolo o più non si mosse, Accorse una barella della Croce Verde é fu trasportato d'urgenza all'ospedale di San Giovanni, ma vi giunse cadavere. La folla dei dimostranti si sbandò disordinatamente. Sull'imbrunire venne segnalato alla Questura centrale che forti nuclei di rivoltosi, indubbiamente individui della mala vita, che non mancano mai di infiltrarsi in ogni dimostrazione per pescare nel torbido, si erano radunati in quell'intricato dedalo ili viuzze limitato da via Palazzo di Città, via Milano, via Basilica e Piazza S. Giovanni. Immediatamente sul luogo vennero inviati due autocarri di carabinieri, all'ordine del comm. avv. Vercem. La operazione non fu nò semplice nè senza pericolo. I celli che ivi erano radunati, e che rappresentano la feccia della società, tentavano di sfuggire alla rote tesa loro dal funz4onano. E purtroppo molti riuscirono ad rei issarsi. Tuttavia furono operati una trentina di arresti tutti di individui per la maggior parte pregiudicati od in possesso di n.rmi, specialmente coltelli e pugnali. Sono questi turbolenti che si sup¬ pongono colpevoli dei maggiori atti leppi stic:. Sono costoro che si accodano olle dimostrazioni operaio, provocando vioìenze dallo quali sperano tramo diretto vantaggio. Gli arrosti operali nella giornata ammontano globalmente a circa centocinquanta. Molti furono trovati in possesso di pugnali. Fra gli arrostati vi è un tal Leonida Cavallo, figlio di quei Càva.'.lo che fu uno degli accusali por l'incendio dello chiesa di S. Bernardino in borgo S. Paolo. Alle ore 17 le dimostrazioni ebbero fino, ma un po' dappertutto furono lasciati picchetti ormati di vigilanza. In quell'ora veniva pubblicata un'ordinanza del Prefetto, Grand'Ùff. Taddei, che vietava ogni e qualsiasi assembramento. . . L'ordine di cessare io sciopero Alle ore 19 ai dirigenti della Camera del lavoro perveniva un telegramma, firmato dagli on. Bombacci, segretario della Direzione del partito socialista e D'Aragona, segretario della Confederazione del lavoro, annunziante che da questa mattina, gio- vorlì, doveva cessare lo sciopero, ' La serata non fu più turbata, da dimostrazioni noi quartièri centrali, ma vi furono incidenti sporadici qua e là alla periferia. ì la serata Un aiiro tenente aggredito e ferito sul Corso Francia Verso le ore 21, mentre il tenente del OC.o Fanteria, .Giovanni* Manzoni, accompagni to da un soldato armato di fucile, peicor reva il corso Francia, pei- recarsi alta oro pria abitazione, sita in via Villafrarica, verino ferito da uno sconosciuto m mei eletta, che, giungendo a tutta corsa .sulla banchina, nel passargli vicini gli sparo a bruciapelo sul viso un colpo di rivoltella. L'atto fu cosi fulmineo che quando il sal; (j;lio che accompagnava il tenente si ae corse clic questi era stato ferito, l'àggres soro si ertl frja dileguato nella nebbia Tuttavia egli si diede a correre sulle suo peste, ma invano. Nel frattempo che il ,soidato lasciava solo momentaneamente il Iquesti venivo, nuovamente aggredito l'ni d'aribliocoBSadeinfe:igluntodi cigiinDemtoimil fotrvipuFerachdanaridotrtrerdlaraceSrocomstacadcaaratealorivvMOlltl'O lui gassi Alle gVlda aéJ tenente, che perdeva SUI1,?m, du U1,a ferila ul collo u soldato 1 ,^0'rnò sui suoi passi, ma troppo tardi, anche il secondo aggressore era scompar s0 Le CQndizioni dei lenente semliravitno slolatosseppmsnIrciqgzaeia, si recò quindi sollecitamente all'Ospe- 1dale di San Giovanni'. I dottori Jachia e rCirio, che durante la serata e tutta la glr.-r- '.nata di ieri, diedero luna In loro atifvi.n n prodigare cure ai feriti, gli praticarono [ospedali, ' prodigare cure ;ii feriti, irli praticarono l'estrazione de! proiettile. 1.:, palla, curiata dal'lato sinistro del collo, si ora fortunatamente arrestata vicino alla carotilo senza lederla. Fu giudicato guaribile in 20 giorni. L'arma adoperata dal feritore venne' identificata pei' una rivoltella d'ordinanza in uso nell'Arnia dei carabinieri. I morii ed i feriti Ecco l'elenco dei morti e dai feriti ricoverati all'Ospedale di San Giovanni: paraocbt altri feriti e contusi non si presonttirono però negli j ricolo di vii Piero Delpiano, d'anni 2Q, studente, abitante in via San Francesco da Paola, 20, colpito da arnia da fuoco alla tosta; morto poche oro dopo il suo trasporto all'ospedale. Maccagno Pietro fu Antonio, danni 38, abitanti! in còrso S. Maurizio, 15, commerciante, ucciso in corso Siccardi angolo via Uertola. Limone Amedeo, d'anni 1S, abitante in corso Regio Parco, 139, fucinatore, fonilo d'arma da fuoco all'addome in piazza Paleocapa. In po¬ Magnaldi .Maurizio, d'anni 2u, abitante in via Barettl, 28, meccanico, ferito d'arma da fuoco al braccio destro in corso Vittorio Emanuele prèsso via Lagrange. Guaribile In 20 giorni. t:erutti Carlo di G. B., d'anni 20, abitante in via Bogino, 27, tenente di artiglieria da montagna, ferito di coltello al collo ed alla spalla sinistra sul corso Oporto. Giudicato guaribile in fio giorni. Pezzi Alfonso, d'anni 15, abitante in via Fiocchetto, 3. ferito a; labbro superiore in piazza Paleocapa. Guaribile in 30 giorni. Bertotto Ottavio, d'anni is, abitante in via Boiiafous, tì. studente, ferito d'arma da fuoco dtcafpdlidmrNmrvpacrltemaoRiunpcmddlanPameCtaalla schiena, in corso Oporto. Guaribile in 20 giorni. v I aBruno Tancredi, d'anni 1G, abitante in corso pCairoh. 22, meccanico, ferito d'arma da fuoco 'val fianco destro, in vìa S. Secondo. ProgiKisi riservata, ma potrà guarire. cfies

Luoghi citati: Chiomonte, Maccagno Pietro, San Paolo, Torino