Bethmann Holweg

Bethmann Holweg Bethmann Holweg discute della mancata pace davanti alla Commissione d'Inchiesta ISe-vlzti, speciale ilella Stampa) Zurigo, 1, notte. Si hanno oggi più precisi particolari delle dichiarazioni che l'ex Cancelliere Bethmann Holwegg fece ieri davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta su le inancate possibilità di! pace durante il periodo ch'egli fu al cancellierato. Le sedute della Commissione d'inchiesta, come sapete, erano state sospesa il 24 ottobre, dopo aver udito per tre giorni la deposiziono dell'ex-ambasciatore tedesco a ! Washington, conte Bernsdorft. Esse furono riprese ieri, non più alla Camera dei Signori, ma in un'ampia aula dello stesso Relchstag; e la giornata 6 stata tutte dedicata alla deposizione dell'ex-cancelliero Bethmann. 11 pubblico era. numerosissimo, come, nelle prece- 'denti sedute. E' stato preparato anche un tajvoi0 per ie missioni straniere e uno per l ; rappresentanti della stampa tedesca e inter:nazionale. Tre quesiti e le risposte dell'a imputato » Primo ad entrare nell'aula e « l'imputato », jBethmann, che vien» preso di mira" da uno stuolo di cinematografisti. Lo segue poco dopo l'ex-ministro Helfferich. E' presente anche il conte Bemsdorff. Mancano invece Hinden burg c .LudendorH- Aile ,10i30 u presidente Wahrmuth apre la seduta; o comincia subito col giuramento di Bethmann, il quale chiede di prestarlo nella forma religiosa. Quindi il presidente gli pone i tre seguenti oneriti, sul quali dove dare le più ampie delucidazioni : — Lo) per quali motivi è avvenuta l'offerta di pace del 13 dicembre 1916 da-parte delle Potenze centrali, benché un'azione pacifista di Wilson venisse suggerita dalla Germania, 'ilonuta possibile al più tardi alla fine di dicembre ; — 2.o) per quali motivi le condizioni di pace non vennero comunicate a Wilson, e cioè: a) non pubblicamente, come risposta alla sua Nota del 21 dicembre : b) neppure confidenzialmente, a malgrado delle richiesto del colonnello House e Lansing : — 3.o) per quali motivi il Governo non ha preso atto dell'azione pacifista di Wilson, da essi provocata, approvando invece la guerra senza restrizione con i sottomarini, la quale sapeva avrebbe portato alla guerra con l'America. Viene data la parola a Bethmann, che fa una lunga esposiziono della situazione generale, riassumendo quindi le suo risposte ai quesiti propostigli nei seguenti termini: «La Centrale di Berlino era ih dubbio se il passo pacifista di Wilson sarebbe avvenuto, o almeno venisse compiuto In un momento in cui la situazione militare fosse favorevole. La Centrale di Berlino ha quindi scelto la via di una offerta pubblica di pace allo scopo di non lasciar passare il momento conveniente, e di venire ad un'azione pubblica con i popoli dell'Intesa». Al secondo quesito Bethmann risponde cho la domanda delle comunicazioni confidenziali sulle condizioni di pace concreto della Germania venne avanzata soltanto nell'ultimo periodo prima della rottura con l'America. Sul terzo quesito l'cx-cancelllere dà le seguenti spiegazioni : « Il Comando Supremo dell'esercito sollecitò con la massima decisione la guerra coi sottomarini; .e il Comando aveva in ciò con sè gran parte della popolazione. La maggioranza del nopolo tedesco e delle sue rappresentanze legali ebbe sempre il predominio sugli organi militari: 0 soltanto ad un uomo dell'autorità di Bismark sarebbe riuscito raggiungere anche in tali condizioni una unità nelle direttive della politlea imperiale ».-• - ■ Wilson, uomo di dubbi Bethmann si erige quindi a grande accusatore del popolo tedesco, sul (piale fa cadere cosi la responsabilità della guerra. Scende poi a spiegare brevemente i particolari della propria politica di fronte alle accuse che gli vengono fatte. Innanzi tutto afferma che il Governo tedesco aveva l'intenzione di invitare i belligeranti al tavolo 0.^'\a. Conferenza, e soltanto in un secondo periodo discutere le varie questioni intemazionali. Wilson si era dichiarato d'accordo su questo punto; ma non era stato mai preveduto che Wilson avrebbe collaborato a fissare le condizioni di pace. L omertà di paco fatta dalla Germania non avrebbe turbato affatto il progetto di Wilson Bethmann assicura anzi che la Nota pacifista di \V lison si accordava perfetta in ente col progetto già elaborato da Wilson nella metà del novembre, eccettuata la frase cho affermava cho te sua Nota non aveva nulla a che fare con 1 offerta di pace tedesca. Bethmaun rimprovera quindi il carattere tentennante di Wilson appoggiandosi anche su un rapporto del ci0nte Bfirnsdorlf, dal quale si potevano intuire dei dubbi sulla serietà dell'azione pacifista del Presidente. Bethmann riferisce una dichiarazione di Wilson 0 del conto Bemsdorff, seaoriao la quale il Presidente non poteva far nulla contro le misure navali dell'Inghilterra, contrarie al diritto internazionale, causa gli impegni economici americani di fronte all'Inghilterra. Parlando di tutta la sua politica pacifista Bethmann dice che era basata sul contegno dei gabinetti avversari. Egli ammette che la politica tedesca per mezzo del passo pacifista di Wilson avrebbe potuto raggiungere il suo scopo, di enti-are eventualmente in trattative coi Governi nemici ; ma rileva il fatto che Wilson aveva sempre dubbi, poiché non era certo che la sua offerta di pace non avvenisse in un momento in cui la situaziono militare della Germania non fosse cori favo : nyoìe come nel pJWipio oVXmbre mi , Pnrlttndo (lella famósa ^soluzione pacifista e e l 0 a a n a a i o u i ; n a e a i o do, secondo Bethmann, soffocata qualsiasi tendenza pacifista dell'Intesa. La guorra dei sottomarini o l'ipnosi del popolo tedesco Circa la guerra coi sottomarini, Bethmann ne 'addossa le responsabilità al Comando Supremo ; e afferma cho quando, nel genita io, egli si recò al Grande Quartier Generale, tale decisione era già stata presa. In questo momento si parla per la prima volta di Hindenburg e di I.udendorff dinanzi alla Commissione d'inchiesta. L'oratore racconta come egli abbia potuto una volta imporre la sua volontà al generale von Falkcnkayn : ma che egli non poteva fare nulla contro quegli altri due generali, che disponevano della grandissima maggioranza del popolo e del Reichstag. Behtìnann ricorda anche che nel 1917 la situazione era molto diversa da quella dal 1916,. quando si parlava egualmente della guerra dei sottomarini. Nei circoli dirigenti la situazione militare tedesca era ritenuta solida, e tale da poter intraprendere senza timore la guerra dei sottomarini. Bethmann parla anche delte speranze che la guerra dei sottomarini aveva suscitate in mezzo al popolo : ed aggiunge come l'intervento americano fosse stato presentato quale tuia quantità trascurabile. Egli, alzando la voce, dichiara che la. ipnosi del popolo tedesco era una grande rovina. L'oratore parla in seguito della preponderanza sempre maggiore del Gian Quartiere Generale, al quale forse non si era opposto abbastanza energicamente ed a tempo opportuno. Egli accenna sopratutto ai periodi che vengono dopo il gennaio. Egli rileva che tutti gli avvenimenti ulteriori hanno confermato la sua'convinzione antecedente, che egli aveva tratto dal messaggio del presidente Wilson a| Senato, che cioè questi non era affatto dlSDOsto ad OTiporsi 01'le rivendicazioni di pace dell'Intesa. E cesi a terminata la deposizione del l'ex^cancelllere Bethmann. Terminata la deposizione. cominciato l'in terrogatorio. Bethmann, rispondendo a domati, da relativa, dichiara di avere avuto parecchi colloqui con l'ambasciatore americano Gerard, "ella anche sulla .ine-tionc .iella guerra dei soite- marini. Eìsli aggiunge ri. non aver uni comuni: cato al l'anibas^atow delle proposte concrete ri:pace della Germania. P. R.

Persone citate: Bismark, Helfferich, Lansing, P. R.