Una Waterloo bolscevica?

Una Waterloo bolscevica? Una Waterloo bolscevica? L'incerta situazione di Pietrogrado, Mosca e Riga (Servizio speciale amia St.umpa) Londra, 17, sera. La grandine dei referti da Copenaghen, Stoccolma, Helsingfors e Reval, che prcannunciano il crollo del bolscevismo russo, sta facendosi frenetica. L'esercito del generale Judenitch ha messo piede a Gatchina solamente per muovere un immediato passo più oltre. tdgstdtptraggiungendo persino Tsarkoje-Selo che, co-ì tei.s, n,i* : gdi Pietrogrado. Juden.teh, dunque starebbeigià jme molti lettori sanno, sorge quasi alle port g,lscaldandosi le mani al focolai della gran Reg-1 dgià suburbana dei Romanofr e non distarebbe |rpiù che una diecina di miglia dalla sua mèta, i GI suoi aviatori riferiscono che non esistono i ctrinceramenti fra Tsarkoje-Selo ed i sobbor-1 cghl di Pietrogrado. Ad ogni modo, le forze;lbolsceviche rifiutano di battersi e tutta la di-j dfesa sembra liquefatta. Il commissario pietro- ìcgradense, Zinovieff, ha quindi incominciato la I cevacuazione della Capitalo in procinto di ca-j fdere. Pietrogrado, costernata e turbolenta, do-1 svrebbe passare nelle mani di Judenitch in bre-1 rvissimo termine. Così suonano gli ultimi rac- sconti da ogni dove, tranne che dalle fonti di-!arette. Gioverà naturalmente fidarsi soltanto dei fatti compiuti. 11 notiziario intorno alla garantita Waterloo dei bolscevichi, dopo averci mostrato Judenitch in marcia fulminea su Pietrogrado, ri segnala progressive vittorie dì Denikùi intorno ai Ore!, ed altresì dèi famoso ammiraglio Koltchiak, che ha intrapreso l'offensiva alla sua volta dalla parte del Turkestan. Intiere Divisioni di « rodisi » risultano distrutte nei dispacci e i prigionieri salgono a cifre ingenti. Mosca incomincia quindi a tremare, quasi come Pietrogrado. Naturalmente i bolscevichi dal canto loro radiotelesrafano in:onio delle versioni piuttosto diverse, parlando di offensive loro proprie, e lasciano credere perfino di aver rioccupata Kieff, che Denikin proclama sua. E adesso riportiamo pure le ultimissime intorno alle serti di Riga. I lettoni restano non soltanto padroni della loro capitale, ma sono passati dalla difensiva all'offensiva, costringendo i -usso-tedeschi del colonnello Bermondt a rinunciare e forse ad abbandonare l'intiera avventura. Venti navi da guerra anglo-francesi sono giunte nel porto di Riga. La vita cittadina ò ora normale: tutti i negozi sono riaperti e, salvo qualche granata che vi cade ogni tanto, si sente vittoriosa. Molti tedeschi, che fan parte delle forzo di Bermondt, incominciano ad abbandonarlo per tornarsene in .Germania. Egli tuttavia rimane incaponito nella sua impresa, ed alla scomunica intimatagli do Judenitch risponde con insolenza. Cosi narrano Reval. Helsingfors, Stoccolma e i openaghen. M, P. Oonstadt caduta dopo un bombardamento inglese? Hoisiiipiurs, 17. Secondo voci non ancora confermate Ut flotta inglese sarebbe entrala nel porto di Cronsladl. Così pure non sono ancora con termale le voci dello sgombro di Cronsladl e di Pietrogrado. (Stefani). Da Londra si segnala che il Daily Espress riceve da Ilelsinfors, in data 16 corrente: « Si apprende che Cronsladl ha capitolato dopo un intenso bombardamento della flotta inglese. E' corsa voce che Pietrogrado sia slata occupala nella scorsa notte dal generale l'oudenitch, ma la notizia non è confermata nei circoli ufficiali ». Il Governo dei Soviet si trasporterebbe da Mosca ad Ufa [Servizio speciale di-Ito Stampa) Parigi, 17, mattino. L'Agenzia Radio riceve da Stoccolma un dispaccio in cui è detto che, secondo notizie ricevute da Rostow sul Don, il Governo dei Soviet avrebbe l'intenzione di lasciare Mosca per trapiantarsi ad Ufa. C. psmirnmddiobdmmai i e a uj a a i e à i e i a d r iLa città di Ufa giace al piedi degli Urali sul fiume Bielaja lungo la linea Samara-Ciugau che passa gli Urali a Slatust. Ha 60 mila abitanti. Il richiamo di Mangili "Un pericolo per la Repubblica,, (Servizio speciale della stampa) Parigi, 17, sera. Sul richiamo del generale Mangili, richiamo che ò s'.-ato oggetto di tanti commenti, sovratutto dopo che la stampa tedesca non aveva nascosta la sua soddisfazione, il corrispondente del t Matin » da New York trasmette la versione pubblicata dal « World ■, quale venne telegrafata dal suo corrispondente di Magonza. Secondo le affermazioni di un uomo d'affari americano., in stretti rapporti col Comando francese delle provincia renane, Il colloquio seguente avrebbe avuto luogo a Parigi fra Clemenceau e 11 generale Manghi, il quale, informato del suo esonero, si era recalo dal Presidente del Consiglio francese per chiedere spiegazioni. — Siete malcontento del mio servizio? — chiese il generale. Clemenoaau rispose: — Niente affatto! — Disapproviate la mia politìca sul Reno? — Niente affatto — ripetè Clemenqeau. — Allora — replicò il generade — credeie che mi l'aseierò schiacciare fra duo porto, senza nessuna ragione? Clemenceau tento dargli spiegazioni giustificanti il suo richiamo, ma, secondo gli amici del generale, esse erano ben lungi dall'essere esaurienti. Dopo questo colloquio Clemenceau avrebbe detto: «Mangjn come generale è troppo furbo; inoltre il suo esercito gli è completamente dedito, ciò che considero come un pericolo per la Repubblica». n generale Mangin informò subito il maresciallo Foch del colloquio avuto col capo del Governo ed 11 maresciallo non mancò di manifestare la sua profonda indàgnazione. Si dice che le relazioni del maresciallo col Governo sono puramente ufficiali e strettamente limitato agli altari1, pei quali è indispensabile avere l'opinione del maresciallo. C. L' *' imperatore del mondo „ alla porta della casa di Clemenceau (Servizio speciale della Stampa) Parigi, 17, ore 10,35. • Un individuo che, spacciandosi per 1* « imperatore del mondo » voleva entrare ad ogni costo nell'abitazione di Clemenceau in Rue Francklin per presentargli il progetto per una nuova Costituzione, è stato tratto in arresto. L" « imperatore del mondo » non era che un povero contadino dalla Dordogna impazzito.

Persone citate: Clemenceau, Denikin, Manghi, Mangili, Mangin