Il Consiglio dei Ministri cerca una soluzione per Fiume e decide di applicare il prestito forzoso all'1%

Il Consiglio dei Ministri cerca una soluzione per Fiume e decide di applicare il prestito forzoso all'1%Il Consiglio dei Ministri cerca una soluzione per Fiume e decide di applicare il prestito forzoso all'1% I patrimoni inferiori alle 20.000 lire esclusi - Le aliquote di partecipazione dal 5 al 45°|0 e oltre Aumento delle tasiè sugli affari e dell'imposta sulle successioni - Aumento delle tariffe ferroviarie Roma, 8, dotte. Il Governo è venuto, nel Consiglio dei ministri d'oggi, a delibo ragioni assai importanti. Esse riguardano il problema di Fiume e le necessità dell'Erario. Le deliberazioni che debbono condurre alla, minzione, o meglio ad un tentativo di «soluzione del problema di Fiume, dal punto di vista internazionale, non possono essere pubblicate. poiché sriamo hi regime di censura. E' invece consentito rendere noti i termini atr tuaii della questione. Egualmente consentito c far conoscere i 'particolari del decreto leale imminente, col quale verrà predisposta, l'applicazione al iil dicembre 1919 del 'prestito forzoso, che assume, come da, tempo venne segnalato, - la forma larvata di una imposta sul patrimonio e più Specialmente di gravame fiscale sulle fortune prodotte dalla guerra. L'esposizione di Tittoni ; La questione di Fiume fu ampiamente trattata nella riunione d'oggi. Venne trattata" sulla base di una duplice esposizione fatta, dall'on. Tittoni e. dal gen. Albricci. II ministro degli Esteri ri feri intorno al lato diplomatico della questione; il ministro della Guerra intorno al lato militare. Ecco con precisione il contenuto deiie due esposizioni. L'on. 'liti oni ritiene che la situazione attualmente esistente a Fiume debba trovai-e rapida regolarizzazione e conseguente legalizzazione per ragioni intrìnseche e per ragioni occasionali. Le ragioni occasionali sono queste: l'on. Tittoni ritiene indispensabile che il problema, attualmente tenuto in sospeso, sàa risolto per quanto si riferisce all'azione del Governo, prima, della sua partenza da Roma. Ora il ministro degli Esteri ha deciso di ritornare a Parigi nei primi giorni detfla settimana entrante. La snia assenza da Parigi è pericolosa per le decisioni che possono essere prese in sua assenza. La voce di cessione di Zeila all'Abissinia, svalutando la cessione di KisAinajo all'Italia, dimostrano l'opportunità che l'on. Tittoni sia a Parigi, vigile tutore degli interessi italiani- I timori, non invano manifestati, che' la Conferenza di Parigi realmente possa rifiutare all'Italia la zona di influenza di Aidin in Asia'Minore — che 10 stesso V'enizelos ci aveva riconosciuto — dimostra a più forte ragione la necessitàdei pronto ritorno del ministro degli Esteri a Parigi. Inoltre, come sapete, è desiderio non solo dctl'on. Tittoni, ma. dell'intero Governo, che la soluzione della questione d.i Fiume avvenga in tempo uU4c da escludere tale problema dalla piattaforma elettorale. Sono queste le ragioni occasionali che consigliano la rapida definizione del problema, ma vi sono ragioni intrinseche di ben altra importanza che conducono alle stesse conclusioni. Siamo in presenza di un passo dell'Inghilterra e degli Stati Uniti Ora questo passo non è rimasto senza risposta. Di essa l'on. Tittoni ha dato conto stamane. Le obbiezioni che l'Italia muove alle sollecitazioni detITalleata Inghilterra e dell'associata America sono le seguenti: gli alleati debbono, per giudicare la situazione del Governo italiano, rendersi conto delle condizioni n'elle quali il nostro Governo si trova dopo il fatto compiuto dell'occupazione dannunziana. Il Governo ha già dato 11 proprio giudizio sulla nuova occupazione dal punto di vista diplomatico: non vi è dubbio, pertanto, circa la lealtà delle in tenzioni del Governo rispetto alla fede che esso deve tenere alle deliberazioni della Conferenza di Parigi: la ralilica del Trattato di pace per decreto reale costituisce una prova delle reali intenzioni italiane. Ma gli alleati e gli Stati Uniti debbono ri flettere alle difficoltà che presenta per il Governo italiano la immediata soluzione del problema. Innanzi tutto, il Ministero deve tutelare il pieno rispetto dell'italiani' tà di Fiume, solennrm.ente riaffermata nell'ultimo voto della Camera; inoltre non può trascurare il significato che agli occhi del l'Itera la spedizione di D'Annunzio ha assunto. Infine, deve apprezzare lo stato d'animo' della popolazione di Fiume, i cui sentimenti vengono chiaramente manifesta ti. Il Governo Italiano si sta adoprando con ogni mezzo per far rientrare nella legalità !a situazione creata dal gesto dannunzia uo, e sembra possibile sperare che il tentativo in corso per rendere regolare la situa, zione fiumana possa condurre a risultati positivi. L'Inghilterra e gli Stati Uniti debbono quindi attendere e non ingoiare l'Italia. Questo è esattamente lo stato attualo della questione diplomatica, in seguito alle trattative svoltesi anche iti queste ultime ore con il Gabinetto inglese. Passiamo ora alle conseguenze che tale situazione crea all'Italia. Il Governo italiano pensa essere impossibile e inanimissi bile prolungare lo stato di cose ora esistei! te. Ogni speranza di ottenere dagli alleai il riconoscimento del fatto compiuto è vana Inoltre, il prolungarsi dell'attua'c stato d rose turba i rapporti fra l'Italia e le altre Potenze. Si devo quindi cercare una soluzione, che rispetti il principio ideale della occupazione del 12 settembre e contemporaneamente ci metta in regola coi nostri impegni innanzi alla Conferenza. Si crede di aver trovato questo termine di conciliazio ne. Lo si è trovato mediante il seguente ragionamento: quale fu il punto di partenza della spedizione dannunziana? R'iafferma■re il sentimento, che non è monopolio di un nucleo, ma dell'intera Nazione, circa la 'italianità-di Fiume; impedire al tempo stesso una occupazione straniera. Orbene,-questi duo obbiettivi sono materialmente rag? giunti. La funzione elio l'impresa, dannunziana si proponeva di compiere c realizza¬ cn ? ta. Pertanto, qualunque soluzione che assicuri il mantenimento dello «stato quo» non dovrebbe essere respinta, dai volontari di Fiume : essi non potrebbero opporsi al fatto clic ad una occupazione di volontari subentri una occupazione regolare di truppe regolari, italiane. Si potrebbero opporre a. tale definizione della questione difficoltà di forma. Si dice che D'Annunzio non acconsentirebbe ad una occupazione fatta in nome del Governo di Nitti, ma l'occupazione avverrebbe in ogni caso in nome del Re. Inoltre, non vi sarebbe alcuna necessità che gli attuali legionari uscissero da Fiume, ma potrebbero inquadrarsi nelle truppe regolari sopraggiunte. Questa soluzione potrebbe insomma salvaguardare la disiata, l'onore dei volontari fiumani ,e salvare » tempo stesso la nazione dai pericoli che l prolungarsi di una tale situazione irregolare presenta. Sarà questo un sogno, oppure una. realtà? Lo sapremo fra breve. A Roma, sono attese notizie dal gen. Badoglio, alle quali viene attribuito un estremo interesse. Comunque, qualunque debba esserne la forma, il Governo deve affrontare la soluzione del pro>!cnia entro breve termine. L'omnibus finanziario Il Consiglio dei ministri, dopo la questiono di Fiume, ha non meno largamente esaminata la situazione finanziaria, giungendo unanime alla conclusione della necessità di applicazione, mediante decreto eale, dei provvedimenti finanziari. Il Consiglio dei ministri ritiene ciò inevitabile, tanto più che ben presto il ministro del Tesoro, on. Schanzcr, deve recarsi all'estero, cioè a Parigi ed a Londra, per sollecitare dagli alleati nuovi accordi finanziari con 'Italia. Di fronte alle richieste che stanno per muoversi all'Inghilterra ed all'America, il Governo italiano crede necessario dimostrare all'estero che l'Italia non rinuncia ai penosi doveri impostile dalla propria situazione finanziaria. Perciò, i ministri hanno senz'altro deliberato l'applicazione per decreto reale del prestito forzoso. Su questa grande operazione finanziaria si hanno da fonte ministeriale i. seguenti nuovi particolari. Il tasso di interesse del prestito forzoso è stato fissato nell'I per cento. Saranno esclùsi dal' prèstito i patrimoni inferiori alle 20 mila ùire. Il decreto imminente stabilirà con precisione il sistema da seguire nella valutazione e nella capitalizzazione dei beni e le norme relative alle Società anonime. L'accertamento dei patrimoni sarà chiuso il 31 dicembre 1919, a prima rata del prestito maturerà per il pagamento al l.o gennaio 1920. Sui titoli pubblici, sulle cartelle al portatore, il prestato sarà applicato mediante ritenuta. Le aliquote -percentuali di partecipazione al prestito si iniziano con il 5 per cento per i patrimòni di 20 mila lire e salgono fino 45 per cento e oltre, con rapida progressione. L'omnibus finanziario comprenderà inoltre, come ieri vi accennai, un vero rimaneggiamento delle imposte e comprenderà anche un inasprimento delle tasse sugli affari e della tassa di successione. Il Consiglio ha infine pTcso in esame le proposte del ministro dei Trasporti, on. De Vito, per l'aumento delle tariffo ferroviarie, tanto per i viaggiatori quanto pelle merci. Tale aumento si impone — secondo il Governo — perchè il bilancio delle Ferrovie dello Stato si è chiuso nell'ultimo esercizio con un deficit di 5il milioni. Inoltre, il persistente aumento del prezzo del carbone e delia mano d'opera rende sempre più difficili le condizioni del bilancio stesso. Di qui, la necessità dell'aumento delle tariffe, che verrà applicato più specialmente sulle merci di lusso o di minore utilità, cercando di far rimanere invariate, o quasi, le tariffe delle mèrci di prima necessità e specialmente per il trasporto dei generi alimentari. Le decisioni odierne non possono sorprendere se si ricordi che il ministro dei Trasporti le faceva presentile fin dallo scorso luglio, allorchè, parlando alla Camera, preannunciava la nomina di una Commissione con l'incarico di studiare le modalità dell'applicazione di un aumento delle tariffe ferroviarie. La Commissione fu nominata il 6 agosto successivo. Di essa fece parte anche il presidente della Camera di commercio di Torino, comm. Bocca. Delle proposte della Commissione il ministro terrà debito conto nel decreto dell'au mento delle tariffe, che andrà fra. breve in vigore. ■ Iti» ultimo, il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina della Commissione incaricata di applicare le clausole del due Trattati di pace di Versailles e di Saint Germain.La Commissione, presieduta dal sotto segretario alle Finanze, on. Pecione, sarà composta di alti funzionari del min:: stero del Tesoro, dell'Industria e delle Finanze. 11 Consiglio dei ministri tornerà a riunirsi sabato. S Wilson continua a migliorare Parigi, 8, sera Il Matin riceve da New York che Wilson continua a migliorare. I suoi famigliari considerano ormai superato il periodo cri tico della malattia. Il ministro degli interni l.ang ha anzi detto che era. possibile che Wilson potesse prendere parlo alla Conte ronza industriale. Tuttavia il medico cu rante Grayson ba ordinato a Wilson di ri manerc.a letto sino a nuovo ordine. Washington, 7. Le condizioni di salute del presidente Wilson sono leggermente migliorate. Li figlie del Presidente sonti ripartite. .... « a iStelanjJ. l'WfflBH oARkh aii'ui'u iil porto di Zeila? Le gravissime conseguenze per l'Italia cederebbe L'Inghilterra porto di Zeila. Questa notUiu, di innegabile gravità ò contenuta nel seguente dispaccio da Parigi che il Corriere d'Italia pubblica questa: sera: « Le trattative ti C l'Abissini Roma, 3, notte. aU'Abissiriia il) tativc tra il Governo britatiiiicojjla, iniziate con là venutaceli*!missione etiopica a Londra, per la sistema, zione definitiva e lo sfruttamento di quelle, legioni, sarebbero terminate. Sembra elio sia stato raggiunto l'accordo su queste basi : l'Inghilterra cederebbe all'Ahi ssinia il pòrto di Zeila nel Somaliland, e costruirebbe a sue spese una ferrovia che da quel porto raggiungerebbe Addis Abcba. e, darebbe Hll'impcro etiopico altre garanzie di indole economica in cambio delle quali ossa avrebbe, ottenuto lo sfruttamento dello ricchezze minerarie ed agricole della regione e la penetrazione economica ». Il Corriere d'Italia cosi commenta: « Se questa notizia, che non abbiamo potuto controllare, rispondesse a verità, non sarebbe tale da rallegrarci, poiché la cessione del porto di Zeila all'imiterò etiopico toglierebbe valore alla cessione dall'Inghilterra l'atta all'Italia del porto di Kisimaio, il quale aveva sopratutto importanza in quanto si prestava a divenire lo sbocco del retroterra, e specie dell'Abissinia. Il traffico commerciale verrebbe, cosi totalmente sviato verso lo -sbocco del Somaliland inglese. Questo accordo, se vero, oltreché svalutare quasi completamente le cessioni coloniali che l'Inghilterra ci ha. fatto in virtù dell'articolo 13 del patto di Londra, a compenso degli immensi e ricebi territori coloniali tedeschi da essa e dalla Francia incamerati, danneggiórebbe anche la nostra colonia eritrea, c,he avrebbe potuto divenire la naturale vìa di una pacifica penetrazione economica nell'impero etiopico e le cui risorse sono ancora oggi ignorate, ma non tanto da non lasciare adito ad ottime speranze, specie per lo sfmutamento minerario ». Una grave.minaccia agli interessi italiani nell'Asia Minore {Servizio speciale a e II a Stampa) Parigi, 8, mattino. La Conferenza si c'occupata ieri di una questione che ha una particolare importanza per l'Italia. Si ricorderà come la Conferenza avesse deciso di mandare id Aidin il generale Milne a fare una inchiesta sulle ragioni per cui i turchi si erano sollevati contro i greci, cacciandoli anche per qualche tempo da Aidin. Il generale Milne ha fatto ora la proposta che, ad evitare la possibilità di un nuovo conflitto, i greci si ritirino nella parte sud-est del territorio da essi occupato, lasciando libero un triangolo nel quale sia compreso Aidin, Questa zona sgombrata sarà ora occupata da francesi e inglesi, col concorso di una piccola rappresentanza di greci. L'importanza di questa'decisione 6 per noi duplice, in quanto che essa toglie all'eventuale influenza, italiana questa zona tutta, ed n secondo luogo in quanto che essa apre la via alla possibilità che in Aidin, dove i greci sono provvisoriamente, rimanga una altra grande Potenza, l'Inghilterra, la quale avrebbe così il controllo della vitacommerciale ed economica della nostra Valle del Meandro, le cui comunicazioni con Smirne, unico suo sbocco, sarebbero controllate al passaggio per Aidin. c. Retine! Rodd ha recato a Nitti "un'equa soluzione inglese?,, noma, 8, notte. Il Corriere d'Italia dice che oggi, alle ore 18, l'ambasciatore inglese sir Bennel Rodd è stato ricevuto dal Presidente del Consiglio on. Nitti, col quale si è intrattenuto lungamente. A questo collòquio — aggiunge l'Epoca — 'si annette grande importanza, e si ritiene che l'ambasciatore sia stato latore di una risposta del Governo inglese, che renda possibile una equa soluzione del problema adriatico, la qua le non pare possa essere discordante dal sen tiraento del popolo italiano. L'on. Nitti ha ricevuto anche il generale Petittl, 11 Giornale d'Italia dice che per l'imminente ripresa dei lavori della Conferenza e per la necessità di una pronta soluzione della questione adriatica, il ministro degli Esteri sen. Tittoni ripartirà lunedi o martedì al massimo per Parigi. (Stefani). Luzzatti senatore? Roma, none « Con un Scriveyas oggi il Giornale d'tluliu decreto speciale. Von. Luigi Luzzatti, il quale non si presenta nell'attuale lòtta elettorale, sarà nominato senatore. Il decreto sarà prossimo, e avrà un carattere speciale. Fino agli ultimi giorni, l'on. Luzzatti è stato incerto nell'accoglimento della 'candidatura, che gli era stata di nuovo offerta nella lista ili Treviso; ina ora ha accettato la nomina a senatore, e quindi non parteciperà alla battaglia elettorale ». A questa notizia, l'epoca ha pubblicato stasera: «Da qualche giorno si è messa in circolazione la voce, della nomina a senatore dell'oli. Luzzatti. E' evidente che se l'illustre uomo lo desiderasse, lo porte del Senato gli sarebbero spalancate e la Camera Alta sarebbe onorata di accoglierlo, ma finora si parla solamente della sua candidatura a Treviso e nella provincia, e tutti fanno voti ardenti perchè l'on. Luzzatti si decida ad accettare». Dopo di che il Giornale d'Italia, in successiva edizione, ha pubblicato: «L'on. Luzzatti, che abbinino incontrato dopo liscila hi prima edizione, ci ha pregati di smentire la notizia che egli abbia deciso di non partecipale alla lolla elettorale ed ha aggiunto che da ogni parte ed ogni giorno gli vengono affettuosi, commoventi, insistenti inviti perché ancora si presenti a chiedere il suffragio del >uoi elettori- Noi sappiamo però che il decreto spedalo per la nòmina dell'insigne uomo nalorc e 1 pronto ». in corso di preparazione, anzi e I f in passo ieli'liiliiii pi Fiume e l'amicizia franco-italiana (Servizio speciale iiella Stampa) Parici, 8, notte. ) „,Iia i;i.a„ u^iagna si solidarizza con Wilson contro l'Italia, relativamente alla. questio ne di Fiume — scrive la Chicago Tribune. — 11 passo dell'Inghilterra presso il Governo ita liano è stato compiuto all'insaputa del Con sigilo Saliremo. K' inesatto, come lo dichiajjl'»V.? ,:crt!;^orilali italiani, che gli -Siati Uniti !sulllt 0,-aa -BllitaSua a i , . . i e a a e i i n e , i o i a e e i a e , a a a i , i teI per indurla a questo passo. La Delegazione americana per la paco ha sempre ritenuto che la questione di Fiume presenta interesse assai pili grande per la Francia e la Gran Bretagna che noti per gli Stati Uniti ». Possiamo prendere atto di questa, dichiarazione del giornale americano per quello che, forse, riguarda l'attuale Delegazione americana: ma l'atteggiamento di Wilson, assunto nei riguardi di Fiume non soltanto mentre era a Parigi ma anche quando gli venne comunicata l'ultima propòsta di Tittoni che aveva avuto pure, il consenso il[ Clemeneeau e di Lloyd George, non autorizza invece a pensare che il Presidente, che parla ed agisce a nome di tutta l'America, pensi ben diversamente? Quindi registro per debito di esattezza la dichiarazione della Tribune. Passiamo oltre. Che cosa veramente sia il passo compiuto dal Governo itiKlese, Perlina x erede poterlo spiegare nell'EehO de Paris. « Secondo quanto conosciamo, tutto l'afrare si ridurrebbe si.r.ora ad una conversazione che il gerente del Ministero degli Affari Esteri avrebbe avuto con l'ambasciatore italiano a Londra». Onesta versione è confermata questa sera dal Temps che precisa che « lord Hardltigc, il quale gestisce il Foreign Office durante l'indisposizione di lord Curzon. ha letto all'ambasciatore italiano marchese Imperiali una nota redatta dal segretario di State, nella quale il Governo britannico esprimeva la sorpresa nel vedere prolungarsi la situazione illegale die. esiste a Fiume ed attirava l'attenzione del Governo italiano sul pericolo che correva di uscire dall'alleanza, nonché sui disordini interni elio avrebbero potuto prodursi in Italia ». Tanto l'Edio de Paris quanto il Journal mosti-uno qualche stupore per il l'atto che il Governo italiano ha,preso l'iniziativa di -rendere pubblica la notizia di questo passo, anticipando cosi la risoluzione attribuita al Gabinetto rli Londra. Per l'Edio ile Paris se Nitti e Tittoni hanno deliberatamente divulgato il nuovo atteggiamento dell'Inghilterra, si è che essi hanno voluto giustificare agli occhi degli italiani il metodo, conciliativo da essi seguito rial momento in cui hanno assunto il potere a contro il quale è insorto D'Annunzio. Forse sempre secondo l'Edio de Paris, essi hanno voluto mettere l'Italia dinnanzi ad una dura frcal'.A: so volete mangiare è necessario l'ac cordo coiringhilterra e l'America. Ecco quali tono i sentimenti di queste due Potenze. Ma questa tattica sarebbe per VEcho de Paris con testabile, perché, invece di calmare gli spiriti, potrebbe, per reazione, eccitarli, senza trascurare, che essa minaccia di togliere autorità al Ministero, mostrandolo privo del beneficio del l'accordo che egli aveva creduto concludere so lidamente lo scorso agosto con l'Inghilterra e colla Francia. Saint Brice. crede, invece, che 10 scopo prefissosi dal Governo italiano è di dare all'opinione pubblica l'impressione che il prolungarsi indefinitamente dell'equivoco dannunziano potrebbe dare luogo a serie complicazioni internazionali, in tale caso il mezzo sarebbe eccellente per orientare gli animi ver so la conciliazione. Il relatore diplomatico del Journal trova d'altronde un precedente a questa manovra. \l 1 inizio del 1900, quando la crisi dell'annessione della. Bosnia-Erzegovina era al suo apogeo, il Ministro austro-ungarico, conte tìierentha.1, preparavasi a dare fuoco alle polveri pubblicando documenti di Friedrich, la vigilia del giorno In cui la \eue Vréie Presse stav? p,er Àar divampare l'incendio, si apprende che la Russia abbandonava la Serbia. Il fatto era stato determinato da un passo comminatorio compiuto personalmente dall'Ambasciatore tedesco a Pietrogrado presso lo Czar, e ?.° . nP° v?lme tt suPere clle l'i manosa dell ambasciatore tedesco Pourtales era stata combinata tra il Cancelliere von Bulow ed il Ministro degli Esteri russo Isvolsky, per mettere m iscacco Aherenthal. . Tittoni ri BruT ISV0lsky - ConcludéSsint n££pn7a£C1,10n "CM'm'e', «malora seno fosse presentata l'occasiono, alla stessa lattica ». u»mhvuUn?,Ue' U passo del Vinetto inglese sembra dover avere per risultato di rendere ancora pm strette le relazioni tra l'Italia e a Francia, poiché questa non si associa, né a quanto si afferma, si associeiù alla demarche ■inglese, nemmeno se a questa, dovesse aggiungersene una degli Stati Uniti. E riferendosi ala nota da Washington, pubblicata da giornali, itaìiani, il Temps scrive che non ha potuto sinora scoprire alcuna traccia dell'aziono americana tendente a fare compiere dalla Francia un passo qualsiasi verso l'Italia, D'altronde, com'è noto, nessun passo di tale genere è stato compiuto dal Governo francese- Anzi-, a Parigi si ignora persino se Vi.Sia stato mio scambio di vedute tra Washington c Londra, ma sembra certo che il Governo britannico prima di .inviare « quall'avvertimeiito » all'Italia, non si è creduto obbligato né di. consultare, ne di prevenire 11 Governo francese. E Pertinax, esponendo brevemente le ragioni che possono avere-indotto l'Inghilterra ad una decisione che a Parigi ha destato non poca sorpresa, dice anche quelle per le quali là Francia non potrebbe in nessun caso associar*. « Un'improvvisa tenerezza per i famosi l-l punti di Wilson, disconosciuti in tanti altri' luoghi, non può essere una spiegazione sufficiente per la condotta cluj- l'Inghilterra ha assunto verso l'Italia. Si pip allogare il partito preso, così sensibile a Londra dopo l'armistizio, e lusingare in qualsiasi occasione le idee di Wilson, del colonnello House e di Lansing. Forse vi entra anche il desiderio di richiamare ad un equo apprezzamento della potenza britannica un'Italia che gli inglesi trovano abbastanza imbarazzante iu Asia Minore. Ma se, forte della sua onnipotenza navale, l'IughiUerra può accettalo con lo stesso animo di crollisi sul oontiiiente qualche inimicizia, tale non il caso della Francia, alla quale l'alleanza dell'Italia, al pari di quella del Belgio, é indispensabile. Perciò desideriamo elle Clemeneeau continui a praticare quell'intesa amichevole che egli Ila inaugurato con Tittoni lo scorso agosto». * Sotto questo i-iguaalo, la ratifica «lei trattati di pace e soprani ito' di quello di- Saint. Geminili per decreto reale ha prodotte in queMi circoli la miglior.; impressione, poiché il rinvio di questa ratifica, per quanto potesse essere legittimata dallo scioglimento delia Camera italiana, nuli avrebbe mancato — come osservano alcuni commentatori — di condurre a falso situazioni o ad equivoci particolarmente deplorevoli; sopratutto in questo ; moménto in cui l'Italia aspira a dare una .soluzione precisa, e per quanto è possibile, soddisfacente alla spinosa questione fiumano.