A Camera sciolta

A Camera sciolta A Camera sciolta Interviste rapide sulla soglia di Montecitorio e riunioni ai di fuori - La falsa voce delle dimissioni di Diaz - Quel che scrivono i fogli romani. Rema, :;o. notte. Montecitorio si va spopolando. I deputati'- 0' sono partiti o sono sulle mosse di pax-tire per i loro collegi. Tra i rimasti il ionia unico dell»: còiiVersùzioill consiste nell'appello al paese. QiKStó è U tema tìo! .gioìno e su di esso sodo siate fa;.!a dolio piccole interviste. Eccovole: L'on. Turali. — Ho espresso -la mia opinione nei mio discorso pronunziato l'altr, giorno alla Camera. Le elezioni seno l'unica soluztane possibile in questo momento. Il fermento che esiste nel. paese può essere cosi Incanala'» sullo agitazioni eleitorali r-he hanno la forza di attrarre tutte le allergie òdi paese. Questa è l'unica soluzione, che non le nascondo possa essere un espediente. Ma poiché i problemi che ci incombono non possono essere per ora risolti, è necessario di ricorrere ad espedienti d.laiori (come quello dell'approvazione per decreto reale dei trattati di pace) nell'attesa di risolvere i grondi problemi elio ci 'ira vaglia no. Si parla ancora di crisi, ma le voci che si diffondono a questo r.guardo mt sembrano fantastiche. Farebbe Cèrtamente mia pessima impressione nel paese una orlici a Camera chiusa e con elezioni alle porte. Una sostituzione di qualche nome serv?it-bbe solo a creaire malcontenti ed un cambiamento del Presidente da sostituirsi con una figura decorativa od altri cambiamenti più sos'hnziali, apparirebbero oggi andicostiiluzionalt. Per V'avvenire io sono, malgrado tutto, ottimista, I problemi nostri saranno risolti. L'on. Raimondo: _ L'on .NIU.! per mantenersi al potere non aveva scelta di altre soluzioni. Non si poteva-più presentare .dinanzi alla Camera ostile a lui; anche sotto la, ml-r naocla delle elezioni, nemmeno, per l'approva-' Ztohe dei trattati, e poiché Ira. ottenuto il decreto, idi scioglimento, non gli restava, per salvarsi, che ricorrere òlle elezioni: un espediente dil-atorio, clic, -speriamo per il bene del paese, rinvierà soltanto la soluzione dei nostri, gravi problemi. L'on. Modigliani: u_ Non si parla quasi più. della questione di Fiume... L'on. Canapa: — Credo che lo scioglimento fosse una necessità. La 2i.a Legislatura era da qualche tempo un morto die parlava. Le sue pali-ole non potevano pertanto essere che un singhiozzo. C'è bisogno di un verbo robusto 0 questo non può venire che dui popolo. L'on. Colonna di Cesare: — Nel giro di pochi giorni Von. Nitti per salvarsi ha scoperto due viole la Corona. Ora i suoi amici dicono che è stato il Re a volere le elezioni. La posizione dell'on. Nitti era incompatigilc con il paesi), dove un'altra volta le tendenze s. polarizzano verso quelle forme che sembravano superate di interventismo e neutralismo. Per fate opera di pacificarono avrebbe dovuto ritfrars'.. La sua ostinazione ed il suo attaccamento al poterò rendono la situazione pericolosissima perchè non è propr.o dette che la lolla elettorale basti ad arg.nare l'agitazione del paese invece di non esasperarla. Come sinm • dir:- che parecchi deputati di fede monarchica hanno fatto domanda di ammissione al partito repubblicano. I colloqui di Tittoni e [e false voci A. Mòntec!'nr'n i-rono oggetto di commento 1 colloqui ili ieii iivutl separatamente Tittoni cogli on. Giulini, Salandra e Turati. Il • Tempo » pubblica in proposito: «Non conosc.amo il parere dell'on. Sala.ndra, ma da ini umazioni che dobbiamo ritenere molto attendibili pare che l'on. Giolitti si sia mostrato recisamente contrario ad ogni crisi r.xi-ra-parlianientare di cui anche oggi, dopo il drcrcio di scioglimento della Camera, si va sussuTTaiKli' da parlamenta vi nor, certo privi di autorii.il. Si deve a queste voci se Von. fìtrati esprime oggi il suo contrario aw'-so a crisi o rimpasti In questo momento. Le voc; di crisi o rimpasto messe in circolazione a Montecitorio stamane, mentre -caratterizzano ancora una- volta la natura e gli -scopi' della oppostatene ministeriale, non possono recare nocumento alcuno al Ministero che resta l'a.rbt.ro della situazione politica. Il Ministero, io breve, farà quanto creder.ì opportuno, ma non nafa stata nessuna op.posrzioiie avversaria a determinare una sua decisione. I.a « Tribuna precisa le dichiarazioni fatte ieri in Consiglio dei ministri dall'Oli. Tifoni per riaffermare il suo piieno accordò còll'on. N'itti. «T/on. Tittoni — scrive la «Tribuna» — all'inizio del Consiglio dichiarò subito con fermezza che egli s; sentiva ed eroi perfettamente solidale -coll'on. Nitti e clic la sua sol'»darieta non era solamente conseguenza dèlia, sua r-lMio fiducia nel Presidente del 'Cc-usiglio. ina anche effoti» dfella sua convinzione; secondo cui non si poteva ammettere cha .'' rtrincipio di autorità e'quello pariamentare e costituzionale venissero per qualunque ragione scossi..' L'on. Tittoni ha detto di non poter ammettere iin alcun modo e per nessuna ragione che le fazioni si sovrapivongani) al potere legislativo ed esecutivo, perchè ciò costituirebbe l'anarchia e la ìnvina del paese. Stanotte, poi. appena nei circoli politici si è sparsa la notizia do'la promuilgatóone del decreto di scioglimento della Camelia, qualcuno delfopposlaione è ritorso ad un'altra manovra, Illudendosi di poter creare Imbarazzi al Govcnno: ha inventato, cioè, diffuso c fatte* diffondere la notizia che il Capo di Siate Maggioro gen. P'qz avara rassegnato le dimissioni. Naturalmente questa notizia, che non iia alcuna ombra di fondamento, può essere da noi smentita nel modo più reciso e categorico ». Riunioni di gruppi Anche oggi l'on. Nitti ha avuto numerosi .-olloquii coi colleglli di Gabinetto. In un primo tempo ha conferito cogli on. Chiinienti e Pantano. Poscia ha avuto un lamgo colloquio col ministro della Guerra gen. Alpricci. Pochi minuti prtona di mezzogiorno giungeva a Palazzo Braschi il ministro degli Esteri on. Tittoni, che si è trattenuto presso Nilti circa un'ora. Al colloquio assisteva anche il sottosegrettario agli Esteri, conte Sforza. Avendo la Questura della Camera impedito ogni riunione di gruppi negli ambienti di Montecitorio, le riunioni indette oggi1 sono (state tenuto in altre sedi. Il Fascio parla¬ mentare si è riunito nei locali della propria Wtejtlni yia-MJla-no,-»Tra^gU intervenuti erano gU oh. Giretti, Maury, Sclaiojn, Pel.rillo, Tasca di Cutó, Gallenga, Sairocch:, DI Cesàrò, Riccio, .Medici del Vascello, Codacc. Pisanèlli, Midcangi, De Capitani, Cottafavi, Ferdinando Martini. Celesia, Baslini, Loero, H'.erschel. Daneo, Nava- Ottorino, -Laruss-a, Sandr'.ni. Nofri, Girardini, Sitta, Giuliani, Drago, Federzpni, Negrotto, Ciccotti, Foscari, Mazzolani, i senatori Attilio Hortis, Melodia, Canevaro ed altri parlamentari. Presieileva il sen. Melodia. Venne discussa la questione della tattica ele'itoro-la nel senso di un'alleanza d. tutti i partiti nazionali che vollero la guerra. Venne decjscdi lanciare un .manifesto al paese e della redazione di esso- vennero incaricati gli on. Raimondo, Clccott'-'é Girardini. a Il gruppo 'pariamentare socialista si è adunato alle 10.30 nei locali di via del S?ininario, con l'intervento di Turati, Treves, Modigliani, Merloni, Zlbordi, Beltmmi ed altri, e di Vèlia, Lazzari, Bombaccl e Veglierà per la Drezione del partito. E' intervenuto Guarino per r«.Avnntt I ». La -ri-unione l*a dismsso sulle imee generali di un manifesto a!'invoratori italiani, nel qu-ale il gruppo riassumerà tutta l'opera svolta nella presente leg slatina ed 1 suoi propositi per te prossime elezioni Questioni... " eleganti ,» Circa la ratifica del Trattato di pace per decreto reale, il Giornale d'Italia solleva lina questione giuridica e si domanda « se il. Re possa ratificare se stesso ». 11 giornale- scrive : « L'articolo 5 dello Statuto del -Regnb eroe: „- Al Ra.«plc- appartiene il potere ;;esecut»o. Eglt'èil capò supremo dello'Stato.' Comadau tutte le forze di terra e di mare e dtchiara la guerra, fa 1 tratteti di pace, di alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alla Camera tanto che l'interesse e la sicurezza dello Stato lo permettono ed unendovi le dichiarazioni opportune. I trattati che importassero tut onere alle Finanze o variazioni di territorio dello Stato non avranno effetto se non dopo ottenuto L'assenso delle Camere. — Dalla chiara dizione dell'art. 3 risulta che la conclusione di un trattato di pace è fatta di due momenti: la stipulazione e la ratifica. Quella spetta al Re, questa alle Camere. Ora un decreto reale che ratifichi la stipulazione di un Trattato, fatta appunto if> nome del Re, può rendere giuridicamente perfetto, agli effetti internazionali, il trattato stesso? Vale a dire: la ratifica per decreto reale è tale da rendere i trattati con la Germania e con l'Austria esecutivi, sia nei riguardi interni .che cstert, realizzando cioè, dopo la ratlficri "del Parlamenti d'Inghilterra e di Francia, la condizione necessaria e sufficiente porcile i trattati abbiano piena e legale efficienza? Per il trattato con la Germania riteniamo che la cosa non sin dubbia, in quanto che, non importando esso nè oneri finanziari nè variazioni territoriali, il -Re è tenuto soltanto a darne notizia alla Camera. Ma per il trattato di Saint Germani, che è quello più immediato e di vitale interesse por noi? Ma quello che e più grave, si è che nel decreto surricordato l'eventuale ratifica reale dei trattati è annunziata in forma ipotetica. Che cosa vuole diro infatti l'on. Nitti quando scrivo.: « So sarà necessario? ». E' ima promessa alla Patria che attemte di chiudere i suoi confini al Brennero, o è una moneta 'di cambio, che fa luccicare agli ocelli dei socialisti per continuare a mercantègeriarne l'appoggio? E l'on. Tittoni, che ha dichiarato elio non sarebbe tornato a Parigi senza In ratitlca dei trattati e che sino a ieri mattina si battè disperatamente perchè in Camera noti tosse sciolta prima delia discussione dei trottati, a quale taumaturgo persuasione ha ehnedito quando ha co-luto alla tesi bolscevica ed antipatriottica dell'ori. Nitti? .. Lo stesso giornale,' intorno alle condizióni ne-lie quali dovranno avvenire gli scrutini, fa i seguenti rilievi: «Gli scrutini delle operazioni elettorali, per effetto (iella nuova leggesi conr.ncienanno il g .orno successivo a quello predestinato allo svu'.g mento dei comizi. Le opei azioni <li sc-niiiiuiu assorbiranno un'intera giornata. Pi va cos, ai -17 novembre. E' nocessaro, però, anzi indispensabile, che tutti i prescienti dei so-.t:.'ì. dopo tali operazioni, si rechino nella sede del capoluogo dolla cirroscriaione ele-tottóe per la proclamazione dei vari eletti. A chi sia conoscitore esperto, o eh abbia pratica delltì dillicoltà delle comunicazioni nelle varie provincia d'Italia, nel Mezzogiorno spèc-telmente, non potrà sembrare nceesslya ui previsione che un'altra giornata, prima di procedere alla proclamazione, sarà dedicata ai vàri viaggi che si dovranno effettuare. Per 11 giorno 1S novembre, quindi, secondo i cai-oli p.ù approssimalvi^ le proclamazioui non pA-ranro avvenire in tutti i capoluoghi delle vario circoscrizioni. E" era augurarsi clic tale aiUo ufficiale pou'à compiersi soltanto il giorno in novembre, non, volendo prospettare previsioni e calcoli , pessimistici. Quindi, dal 19 al. 30 restano appéna il giorni per !a verifica dri poteri da parte ucgli uffici eonipeten'i della Camera, laddove "espressa disposiaione venti ». di li'gge ne assegna almeno Gli oppositori. Il «Giornule d'Italia» parla di • trappola » e di « sfida » : • J.a trappola è stata bpn disposta,-il tranello è riuscito. Nini è venuto meno "all'impegno morale di ripresentarsi alla Camera: ma, quel che è poggio e di una gravità incontestabile, è la mancanza della discussione dui Trattali di paco. La formula della loro approvazione per Decreto reale, se sarà necessario, come dice il comunicato ufficiale dell'on. Nitti, non toglie, nè elimina l'ignobile sfruttamento elettorale, che ar mezzo di esso verrà compiuto nel Paese da coloro che non volevano la guerra, che la sabotarono e che oggi sminuiscono F' effetti della vittoria. Sarà il processo contro coloro i quali la guerra vollero ardentemente per la grandezza della Patria. Ma come risolverà l'on. Nitti la situazione, che si è ag- gravato con In sua facile vittoria? Crede egli che D'Annunzio ed i suoi come-agni di fede, risoluti e pronti al sacrificio insieme ai fra- e o o e felli fiumani, desisteranno dal loro incrollabile proposito? E il Paese? Quale sarà la ripercussione del gesto nittiano in quelre popolazioni che più hanno sentito il fascino della passione per l'eroica Fiume? L'on. Nitti non ha trepidato di fronte al suo gesto. Ha egli pensato però alla grave responsabilità die si è assunta di fronte al Paese ? La decisione dell'on. Nitti è incostituzionale, antidemocratica, autoritaria e demagogica e sopralutto faziosa, e rivela completamente il tempoi'amento dell'uomo, il qualo non conosce limiti alla smodata auibieione-ed alla sfrenata libidine del potere e tutto calpesta, tutto affronta1, flutto compromette, pur di rimanere arUit.ro dello situazione, pur di impadronirsi in maniera stabile del Governo, che stava, per sfuggirgli di mano. L'Italia non aveva davvero bisogno di questa nuova: grave scossa. Al contrario, aveva bisogno di raccogliersi, di riordinarsi, di pacificarsi. Nitti invece lascia aperte tutte le questioni: la situazione anormale di Fiume, lo scompaginamento dell'esercito e della marina, la controversia con gli Ailleati, i Trattati di paco, e si lancia a capofitto nell'avventura. Il paese deve avere nervi ben saldi per resistere a quesra scossa ed uscirne salvo ». L'Epoca: «Pur sciogliendo la Camera l'on. -Nitti non ha risolto la questione di Fiume. Nitti non rmò risolverla per tutti gli elementi. Nitti ed il Ministro della Guerra si Illudono che ogni ■giorno che passa ila tensione si attenui. Le informazioni da Fiume dicono il contrario. Non è escluso un conflitto col jugoslavi coi quali D'Annunzio si considera in istato di guerra». Altri commenti Il cattolico € Corriere d'Italia » : « Se dicessimo che l'improvviso, ma non del tutte Inaspettato colpo di stato, col quale l'on. Nitti taglio' il nodo gordiano di una situazione politica difficilissima ha la nostra approvazione, non diremmo la verità, perchè in sostanza lo scioglimento della Camera in questo momento sign.fìca impostare la lotta elettorale sulla questione della guerra e della pace e dubitiamo molto che questa, non abbia per effetto di turbare l'andamento della grondo battaglia popolare, la quale forse dovrà svolgersi, in una situazione interna delicatissima. Però, nonostante .la dolorosa fatalità che trascina l'Italia alla provo delle uone primo che essa abbia avuto la sua pace, nonostante l'urto furioso delle passioni, personali, ie eiezioni segneranno il prinaipio di una nuova Vita italiana, una trasformazione profonda di tutta la vita politica e sociale del nostro paese e non vediamo se non il dovere di con'Jribuire a questa trasformazione secondo i nostri principii ed il nostro programma. Il periodo elettorale è aperto. Noi pensiamo che il partito cattolico debba fare il possihile per evitale che la lotta si isterilisca in una cuntesa di idee e di atteggiamenti che appartengono al posato ». La Tribuna: « Certo, Il Governo non si è nascosto tutto ciò che di difficile e grave si presentava pure nella decisione dello scioglimento della Camera. Nessuno non può non sentire quanto sarebbe stato preferibile per tutti che la convocazione dei comizi, complicata anche dr«ila riforma elettorale, potesse avere luogo dopo che l problemi nazionali derivati daàla èuerra, aveiisero avuto una normale e soddisfacente soluzipue. nei «sin, se questo procedimento ha le siic deficienze e pericoli, ha pure, por convoco, i suoi vantaggi all'interno ed allfestero. Por l'Interno non è forse un male che in questa fermentazione di passioni e cupidigie e farneticazioni materialistiche di ogni specie nell'alto e nel basso, rimaste qui com.e detriti dell'Immane commozione della guerra, sia cosi introdotto nella lotte del comizi un elemento di carattere superiore, qual è 11 problema che deve toccare ir pensiero ed il cuore di tutti gli italiani». . L'Avanti: .«Noi non possiamo esitare intanto a notare ed a richiamare l'attrazione del paese intorno ad un passo della relazione ministeriale al Re E' quello che ri-guarda l trattati di pace, i quali sarebbero resi esecutivi per decreto reale salvo 'la ratifica posteriore del Parlamento. Non è dubbio che anche stavolta il patere esecutivo arroga a se stesso facoltà le quali sono statutariamente di stretta competenza del potere legislativo. Il potere esecutivo, dunque sia esso retto da Salandra, Bosel'i, Orlando o Nitti, continua nelle violazioni statutarie che si iniziarono colla dichiarazione di guerra, statuita anche allora a mezzo di tratteti che il -Parlamento non conobbe mai ufficialmente e conobbe comunque di fatto dopo che ossi hanno avuto il loro pieno vigore ed efletto. Li conobbe cioè quando ne fu chiamato a darne esecuzione con mezzo milione di suoi figli. Per conto nostro osserviamo che si dà esecutorietà ad un trattato che non è stato accollo dal consenso unanime. E' noto infatti elio i socialisti appartenenti alla Commjssione de,! 34 avevano già presentato una relazione di minoranza. E chi tutela allora il diritto di queste minoranze che non approvano quel: m0. miniente di infamia, che è il titeitteto di Versailles? Ma dopo lo elezioni si accorgerà bene il Governo quale valore abbiano 1 suoi decreti reali o luogotenenziali». Una circolare di C. Lazzari alle Sezioni socialiste Roma, 30, notte. Costantino Lazzari, segretario politico della Direzione del partito socialista, ha diretto alle sezioni una circolare riguardante il Congresso di Bologna e le elezioni generali politche. La parte riguardante le elezioni è cosi concepita: « Il partito non può trascurare la preparazione delle sue imminenti battaglio, di lomnn;. Il decreto di scioglimento della Cpn.ern e la convocazione dei comizi elettora.i per il lfì novembre impongono urgenti provvedimenti perchè il partito non sia tratto alla lotta senza adeguata prepafizioiie. Le votazioni avvenute in queste ultime settimane nelle singole sezioni danno alla Direzione il pieno diritto di coordinare immediatamente la preparazione eletiornle, indipendentemente dalle deliberazioni particolari che il Congresso adotterà. Questa preparazione, secondo le ultime precise deliberazioni della Direzione, dove essere continuata e deve essere subito intensificata sulla piattaforma e programma che si stabiliranno a Bologna. Intanto, dovendosi legalmente presentare le liste dei candidati il 27 ottobre, queste dovranno essere proposte alle singole federali collegiali-riunite in apposito convegno non oltre il 19 ottobre, per dar modo alla Direzione del partito di esaminarle e di proclamarle nella riunione che sarà tenuta a Roma nei giorni 22 e 23 ottobre. Il partito può e deve contare sull'attiva ed intensa cooperazione di tutti i suoi gregari per la battaglia, che non avrà solo il valore episodico di una contesa elettorale, ma assurgerà a manifestazione delle forze proletarie e socialiste che devono lottare e vincere per l'abbattimento del regime borghese. In questo periodo di vita italiana, che può prepararci ancora tante dolorose sorprese, contro le quali noi dobbiamo restare vigili in anni, il Congresso prima e la battaglia elettorale poi, diranno che il partito socialista ito/iano, unito, compatto e vibrante, è !r più grande l'orza politica della nuova Italia del lavoro ». Le Missioni economiche dell'Intesa agli Stati Uniti Parigi, 30, sera. I^e missioni economiche francese, italiana, inglese e belga partiranno per gli Stati Uniti il giorno 6 ila Brest. Lo scopo delle missioni è cosi definito: illuminare ropinione pubblica dogli Stati Uniti sulla situazione economica dell'Europa e sulla necessità di organizzale durante il periodo di r.costituzione una collabo i razione finanziaria fra le Po'onze altea te ed associare.- La riunione delle missioni in Parigi -1 è fissata per il giorno 5. (Stefani). snqbnbfpvpmI