Episodi e figure del movimento rivoluzionario in Svizzera

Episodi e figure del movimento rivoluzionario in Svizzera Episodi e figure del movimento rivoluzionario in Svizzera (Nostra corrispondenza particolare) BERNA,, settembre. Spira in Isvizzera vento di reaziono. Le frontiere, che durante la guerra si erano aperto compiacentemente, malgrado le leggi punitive, agli agenti di spionaggio dei due mondi, sono, da quando è stato conchiuso l'armistizio, regolate con disciplina di ferro. Non passa mese ormai che la Polizia addetta alla sorveglianza dei forestieri non imponga un nuovo Decreto, un nuovo Regolamento, per rendere più difficile allo straniero il passaggio del confine? ed il soggiorno in tèrra elvetica. Svizzera ! Terra dell'Ospitalità 1 Reco un'altra tradizione ebe fecompare. li rigido controllo delle frontiere, -il la. voro intenso che si svolge per impedire la disoccupazione, sostituendo con elemento nazionale quello forestiero. non costituiscono cho una parto delle forme repressive «dottate dal Consiglio Federalo per soffocare il movimento rivoluzionario. Poi sono venute le espulsioni, sopratutto di russi, di ungheresi, di tedeschi ed anche di qualche italiano ; gli arresti presentivi, i processi politici, il sequestro di giornali. Ma il germe distruttore nato dalla guerra, coltivato all'ombra di queste montagne dai rivoluzioHari russi e da rruelfi tedeschi, ha posto ormai salde radici. La Costituzione -svizzera si appoggia tuttavia su basi così sane, gli uo aiini di governo sembrano così decisi a seguire colf aziono repressiva -tale., politica di riforme sociali, cho sarà" forse possibile soffocare il male che minaccia eh rodere Costituzione o regime. L'equilibrio jpolitieo non sarà però- raggiunto-che dopc\;una»lenfca e metodica azione rieducatrice e so non 'quando sarà superata la crisi di assesta! mento oconamkoT La SvÌEzeia.nonr;Jia'fà"t'to-la guerra, il suo 'franco vale oggi dieci corone in Austria, Iquattro- marchi kuGermania,-:una lira-o settanta nrTfcalaa ed un franco-e quaranta in Francia, ma come-i vinti-ed' i vincitori soffre del disordino economico provocato dalla guerra. Anche qui assistiamo al continuo aumento dei generi alimentari -c di prima necessità, alla crisi degli alloggi, alla disorganizzazione dei servizi pubblici, agli aumenti incessanti delle paghe. Posta nel cuore dell'Europa, senza miniere di carbone e di ferro, souza marina mercantile, con una produzione agricola appena sufficieiiue per poco più di un terzo della sua popolazione, senza poter negoziare la sua neutralità, fissata e garantita da trattati internazionali, ha dovuto in parte subire ;la sorte dei combattenti. La. sua industria non riceveva materie greggie che a determinate condizioni ed a prezzo di determinati scambi ; il suo commercio doveva tenere conto del momento politico-e dei mercati internazionali. Così anch'essa, in parte perchè legata dai contratti stipulati 'per l'acquisto delle materie greggie, in parte per ragioni commerciali, ha dovuto produrre quanto vjeniva maggiormente ricercato-neiTuercatidelte Nazioni che la circondavano. Come-nei paesi in guerra, anche qui abbiamo assistito alla rapida formazione di enormi fortune ed a dividendi favolosi di Società. Quale frutto della produzione -radustrtale e della mediazione commerciale, molto-denaro è eraigrato, dai paesi in guerra, verso la Conf ederazione Elvetica. Ma-ora'aguerra c finita. La 'Germania non può più esportare ne carbone, nò ferro, quelli francese ed inglese arrivano scarsi e tardi, le immense riserve di viveri e di materie greggie americane si sono assottigliate: malgrado la saldezza della situazione finanziaria, la orisi economica ha assunto proporzioni tali che impensierisce e preoccupa gli uonmri di governo. E' apprqfìtirando del momento eccezionale che l'ali estrema del socialismo svizzero ha impegnato da oltre un anno una decisa battaglia, nella speranza d'imporre la sua volontà in seno al Partito, per trascinare i :più lenti ed i meno decisi, e oggi pare alla 'vigilia della vittoria- Il socialismo svizzero, I quasi ultimo venuto in Europa, sta per mettersi all'avanguardia. nell'azione. **» La storia del movimento rivoluzionario svizzero in questi anni di guerra non porta che un nome ed un'impronta: quelli di Lenin1! Lenin aveva vissuto in Isvizzera fii uo al giorno del boo ritorno in patria col Governo di Kerensky. Lenin coi socialisti svizzeri ed italiani organizza la Conferenza di Zimmerwaift, e durante gli anni di per maiìenza nella Confederazione Elvetica riesce ad esercitare un'influenza decisiva sull'animo degli agitatori più itoti.-Il dittatore russo, prima di partire, aveva anche compilato un piano preciso su. che.hasi distruttive e ricostruttive doveva ■svolgersi la rivoluzione svizzera. Più tardi, se sono esatte le rivelazioni fatte -dal J<mrital de Genève, al quale lasciamo la responsabilità della notizia, giunse dalla 'Russia anche un piano preciso su come doveva svolgersi l'attacco armato che doveva precedere la proclamazione della dittatura del proletariato. Erano indicati gli edifici, pubblici che pei primi ''ovevano essere occupati, i punti strategici t della città che bisognava dominare colle mi¥ tr agi intrici, lo forme migliori per provocare il panico fra la borghesia. Fritz Platten, segretario del P. S. S,, divenne l'intimo di Lenin. Dopo il trionfo della rivoluzione comunista parte per Mosca, durante un atten tato contro il commissario del popolo gli t salva la vita e rimane ferito. Nel novembre dell'anno scorso l'agitazione si acutizza. La Germania ò in preda alle » r:onvulsioni rivoluzionarie. Liebknecnt, li .'.'berato dal carcere, viene portato in trionfo, a Berlino sono nominati i commissari del k' Spopolo, Consigli di operai e di soldati si a';f?ormano in tutto l'Impara. A Monaco domina la situazione Kurt Eisner. raffigurato ^allora come un puro boìcevika. Corrono pt-r ila Svizzera voci oscure ed incontrollabili, si ^afferma che a Bruxelles è scoppiata la rivo.Inziono, e che neH'esoreito fc-Auep.se il potere sta per passare nelle mani dei Consigli, tutto il mondo pare debba essere travolto dalla follìa rivoluzionaria. In Fvizzf-rn, dopo alcuni conflitti col Consiglio Federale e malgrado i capi non ritenessero ancora giunto Il momento dell'azione, viene proclamato lo sciopero generale politico, programma effettivo: la conquista del potere- Tutta la vita Ipolitica del paese fu sospesa, nelle grandi città soldati e mitragliatrici erano accamà .pati nelle strade, i soldati mobilitati accora fero specialmente dalle campagne*per difendere il regime minacciato. Lo sciopero durò tre giorni ; mando lo scoppio della guerra civile apparve inevitabile, ii-P. S. S. proclamò la fino dei-movimento. I respon¬ssvmsRnpltdBblcu e l a e te o e e a . e e e i a o a a i a , r o ta i l i a r e te , o o ai i ie , i oi oe o, el si oo r si oe o a llo o ta di mrio a S. n¬ sabili Platten, Grimm, Schneider o Droz sono processati e condannati a pencrelativamente miti.-Platten, che frattanto si>ò dimesso da segretario del P. S. S., prima di subire la condauna si reca nuovamente in Russia. Giunto a Mosca ò incaricato da Lenin di portare un messaggio a Bela Kuhn, parte per Budapest in aeroplano, ma causa la nebbia l'aviatore perdo la strada ed atterra in Romania. Platten fatto prigioniero dui romeni viene condotto nello carceri di Bucarest o l'avventura romanzesca contribuisce sempre più ad aumentare in patria la sua popolarità. Grimm, costretto a subire la pena in un castello della Svizzera francese, viene salutato, quando lascia Berna, da una dimostrazione, di. trentamila operai, mentre le donne si sdraiano sui binari per impedire la partenza del treno. Altre figure originali spiccano nel movimento boìcevika svizzero: ad esempio Umberto Droz, pastore protestante, che dopo la partenza di Platten si è posto alla testa del movimento più radicale; la signora Rosa Bloch, che ultimamente era stata incaricata dal Partito di organizzare le famiglie dei richiamati italiani per ottenere dal nostro Governo un aumento dei sussidi. La parola di battaglia non mancava d'una certa efficacia: o Noi — affermava — doman-lenil pisoaparpaconucaqulingampilocamoconeneno! ::k|unlmchdeunmodiamo per le famiglie dei richiamati ita- ritliani lo stesso sussidio che vieno pacato all'iaquelle dei richiamati austriaci dal Governo ! rivdi Vienna ». Con questo grido di battaglia)SimRosa BUoeh organizzò le passeggiate delle ; cadonne e dei bimbi italiani sottovie finestre nedei-.nostri Consolati delia Svizzera tedesca.'vnAltri episodi del bolcnvismo svizzero: po-| Imtrebbero essere ricordati: la gioventù ope-Unraia di Zurigo che prende d'assalto le pri- clgioni e libera l'agitatore Welti; la dimo-\ vtstrazione del 7 settembre in tutte lo cittàI io favore della dittatura del proletariato; glattedi violenza e scoperte di armi in recensitictissimi scioperi. Dato lo stato d'animo che j cisi è creato nelle masse operaie, il Partito'4.socialista svizzero non è intervenuto al Con-j linvegno della seconda Internazionale, ebe ha • abavuto luogo a Berna il febbraio scorso, ali Qquale parteciparono pure uomini corno Hcn- ! prderson, Kautsky, Federico Adler, Longuot. | unA questo Convegno, come a quello di Lu-jnfflcerna, pure orgaoiìzato dalla seconda In-;7.iternazionale, i socialisti svizzeri erano as- nosenti come quelli italiani. I ncLa crisi di evoluzione che turbava- l'ar- j bamonia'di questo Partito, che da riformista sfandava trasformandosi^ in rivoluzionario, è chstata affrontata all'ultimo Congresso gene- Grelè tenutosi tre settimane or sono a Ba-.lisilea. Il dissidio si aggirava, naturalmente, : trsul principio della dittatura del proleta-,nriato e, come conseguenza, se bisognava a-|dderire alla seconda od alla terza Interna-1 nzionale, quella proclamata da Lenin. Gli cooppositori della, dittatura 31 sono dimostrati ; auna forza più debolo di fronte a quelli che-cola sostengono. Sono contrari il Naine, chej7jha pubblicato in proposito un opuscolo mol to diffuso in Isvizzera, il Dueby ed il vecchio Greulich; sono favorevoli Platten, Droz, Huggler, Rosa Bloch, Welti.ed altri. Al Congresso si delincano tre tendenze : l'estrema ala sinistra vuole passare immediatamente alla terza Internazionale ; l'o¬ rnnmlimvstrema ala destra vuole far parte della sé- aconda Internazionale; il centro, che prima ^di passare, alla terza Internazionale fa delle toriserve di tattica e consiglia di aspettare, pancora per vedere se si possa venire ad unj accordo fra la seconda e la terza Intèrna- ;mzionale, come ha desiderato Adler alla Con-jTferenza di Lucerna Al Congresso interven-!nnero 547 delegati. Nessun Congresso socia-. lista svizzero aveva mai visto mi tale ini- ; inmerò d intervenuti II primo e 1 ultimo or. mdine del giorno votati danno un idea della situazione : la proposta della Direzione di uscire dalla seconda Internazionale è ap-,_ ■ . >co , j 11 tJ- Tprovata con 469 voti; la proposta della Di-: Ì.o,;«r,„ ,i„i x)„^;+„ i> 11 i. TpIzrezione del Partito per l'entrata nella terza Internazionale è 318 voti! laapprovala con r™^contro 147. Gli avversari delia terza Inter-1 nazionale domandano che in ultima istanza j«siano, per mezzo di referendum, interrogate\tol ll f a '• • 1 * • 1 tutte le Sezioni, e la proposta viene ap- wrovata 'gr . , .' , _ , .vAderire alla terza Internazionale sigmfì-;nea, naturalmente, abbracciare completameli-,t<te 1 metodi rivoluzionar, bolcwiki ed il pnncipio della dittatura proletaria. Il refe- slrcndwm fra le varie Sezioni s inizia m aue-|bsfci giorni ; ™- dopo la decisione del Con- grosso secondo quanto_ allarmano '. gior- pnah della borghesia svizzera, non vi può : , 6, , .. , "11 li essere dubbio alcuno ne sullesito, ne sulle.. , , , . - „ ., trconseguenze perturbatrici nella vita pontica 'de sociale del paese Di-fronte alla minaccia che sorge, il»con- m^q<rflirto fra i due Partiti storici, conservatore e ' aradicale, che formava da tanti anni la base udi tutte le lotte elettorali 0 delle discus-j^sioni politiche alle Assemblee Federali, ha1!1pcMO ogni interesse. Si parla anche della Ppossibilità di creare un blocco di tutti ijtepartiti borghesi, o di istituire almeno una'mbase comuiio di azione "contro il movimento csocialista rivoluzionario. Si tenta anche di ' cacutizzare il conflitto, già profondo, fra l'o--cperaio ed il contadino, che, essendo in Isviz-| zera, nella sua grande maggioranza piccolo.rproprietario, è conservatore per interesse e ! «per tradizione. Ma questa tattica significa l'porre basi sicure por un non lontano seop-zpio della guerra civile. « Non è mediante vla coalizione degli interessi borghesi, — con-'schiude un suo studio sulla situazione Bo-^crace Micheli, imo dei più noti giornalisti,trsvizzeri, — ma colla forza delle idee che noi dobbiamo cercare di vincere la follìa rivoluzionaria. Sarebbe fare il gioco dei rivoluzionari, sarebbe praticare i loro metodi della lotta di classe voler mobilitare la borghesia o i contadini in quanto che essi sono borghesi 0 contadini. Combattiamo invece la lotta di classe sul terreno della lotta delle idea. Le idee democratiche e liberali che noi difendiamo contano aderenti in tutte le classi della popolazione: non sono"tendenze reazionarie, sono, al contrario, i principi del vero pregresso. E' colla forza delle idee e non colla resistenza degli interessi che noi dobbiamo ceri-are di vincere il socialismo rivoluzionario 1. Vedremo quali saranno le riforme destinate a creare una società miglioro, che tutta la stampa della borghesia domanda e propone, e che dal campo-delle idee dovrebbero scenderò all'applicazione pratica subito dopo le elezioni generali, che colla proporzionale avranno luogo il prossimo autunno. I G. DCBENEDETTI. "qcftarricdripfRriRccn