I proprietari panettieri minacciano una serrata di 24 ore

I proprietari panettieri minacciano una serrata di 24 ore I proprietari panettieri minacciano una serrata di 24 ore Per le ore 16,30 di ieri era convocata l'assemblea dei proprietari forno, ma, avendo dovuto la presidenza trattenersi in Prefettura, a ooì'loquio col Prefetto, la seduta venite aperta dal presidente Milanese soltanto un'ora dopo. Dopo letto il verbale, il presidente fa la sua relazione. Inizia il suo dire deplorando che U 'Municipio non Interpelli i padroni fornai prima di apportare ritocchi al calmiere" sul pane e alle disposizioni per la panificazione. A ■'questo proposito dice che la Commissione di •annona avrebbe voluto portare 1D limite mas;6imo del peso delle forme piccole a 100 gramjoi, e che si Indusse ad elevarlo a 150 solo in 'seguito alle proteste! della Commissione, la quale, tuttavia, dichiarò di non poter accnttiare tale :limitazione. Il Municipio — dice l'oratore — fu :irremovltiile nel voler mantenere l t.re prezza, ictì'e 1 prestinai vogliono., ridotti a due. e la (Commissione dichiarò allora che 1 padroni forino in queste condizioni non possono lavorare. .11 presidente richiama l'attenzione dell'asscmjblea sul reale nocumento che la suddivisione 'iti tre misure del prezzo dt vendita del pane 'oagiona all'industria. « Sarebbe preferibile — ■aggiunge — fissare il prezzo ad 89 od 88 centesimi al chilo pel pane di forma piccola, piuttosto ci» mantenere i tre. prezzi attuali ». (Ru.mort: Noi no!). Su queste comunicazioni apro ■la discussione. '. L'assemblea si palesa subito irrequieta e ner,vosa. Commenti animatissimi accolgano le co■municazioni del presidente. Prende subito la .'parola iLuciotto, il quale dice di non capitne icome si possa parlare di pani del peso di 130 grammi, dal momento che un Decreto luogotenenziale, non ancora abolito, prescrive che non si possa fabbricare pane di peso inferiore al 200 grammi. Deplora i continui mutónienM che avvengono- nelle disposizioni riguardanti la panificazione, ed aggiunge che gli esercenti i panettieri sono sempre alla mercè degli agenti municipali, come hanno esperimentato i numerosi,' colleglli che furono dichiarati in contravvenzione. « In questa situazione — concludo chiudiamo bottega, e lasciamo che il pane ina lo faccia il Municipio, che ha già visto fallire 11 suo esperimento di panlflcazloine ». Molti 'applausi e grida di. bravo partono dall'assemblea in segno di approvazione della radicale 'proposta. Goddio si associa al precedente ora'tore ed afferma che a vendere ,11 panel di forma grossa ad 80 centesimi il chilo, i panettieri [lavorano in perdita. Dichiara elio se vi sono idei sacrifici da fare, i padroni forno li faranno, ma non vogliono essere strozzati da lidisnosizionl vessatorie. Propone di accettare 'due soli prezzi: 88 e 82 centesimi .rispettivamente per lo forme piccole e quelle .grosse. (Esclamazioni: «Noi no!' Rumori vivissimi). IVaccarino Alessandro dice che a Moncalieri, dove le spese sono minori, 11 pane si vende ad 85 centesimi,, a Torino, quindi, si dovrebbe •vendere n*95. » E' ora di finirla — esclama — •chiudiamo t negozi ». • Altre* 'considerazioni consimili aggiungono ÌMoiso, che osserva come le spese per la mano 'd'opera siano aumemate enormemente, e che Ipropone di non chiudere i negozi, ma di P"oIdurrc soltanto una piccola insufficiente quantità giornaliera di pano; Menarci! elio vuole si dichiari decaduto il concordato di lavoro oon igli operai, e suscita vivaci rumori e comme-n•ti; Tabbia Petlva, il quale dice che il Municipio e la Prefettura emettono dei gas asfissianti contro 1 padroni forno e propone la chiusura del forni se per lunedi non s; ottiene ila riduzione a due soli del prezzi «U vendita del pane. Eterno dico che la colpa dell aVialo situazione non va attribuita agli esercenti, ma jal Municipio, che cambia troppo spesso i patiti. Perino fa rilevare che prima (l'ora 1 Alleanza Cooperativa ha sempre venduto il pane a prezzo inferiore, mentre adesso lo vende al prezzo degli altri panettieri, segno, questo, •secondo l'oratore, che il prezzo è appena sufficiente. Sulla spiccata predilezione che i consuma'tori torinesi manifestano pel pane di forma piccola si intrattiene Vaccarino Vincenzo che Svuole si tenga conto di nuesto fatto. Riparia iqulndi Luciotto che vorrebbe si cercasse una 'soluzione amichevole, purché non si transiga isul peso minimo di EOO grammi. SI dovrebbe venire ad una conclusione, ma polche è stato presentato un ordine del giorno che comprende anche la questione delle farine e delle agevolazioni alle Cooperative, il presidente inizia la trattazione di questo argomento rilevando che 1 mugnai, dai quali gli esercenti ■panettieri sono forniti, osservano strettamente ■il D. iL. sull'abburattamento, e producendo perciò farine scure, mentre invece l'Alleanza, 'che ha un proprio molino può avvantaggiar,'si di farine migliori, ottenendo un pane più 'bianco e più accetto ai consumatori, ciò che costituisce una ingiusta disparita di- trattamento. Quanto all'orario di vendita, dice che 'lo Autorità avevan, promesso di permettere la vendita anche nel pomeriggio, mentre in pratica poi fecero mettere in contravvenzione coloro che non cessarono la vendita alle 13. Artiche a questo riguardo, deplora che Cooperative ed Enti annonari vendano a tutte le ore, senza molestie. Luciotto st lagna che alcuni molinl diano farina di qualità più che scadente. Egli stesso dovette rifiutare farine perchè contenevano vermi. Reclama uguaglianza 'di trattamento per tutti. ' Abbiamo ancora una punta critica verso il /Municipio perchè non ha ancora liquidati i depositi che gli esercenti fecero per i sacchi /Ielle farine americane, e finalmente — sono passate le 19 — l'aw. Razetta. consulente leigale, il quale assiste alla seduta, da lettura del seguente ordine del giorno: «I proprietari forno di Torino riuniti in l'assemblea: l.o considerato che le autorità ! continuamente modificano i regolamenti sulla .vendita e sul prezzo del pane, dimodoché non 'è più possibile orientarsi fra decreti, ordinanze prefettizie e sindacali che si modificano e completano a vicenda; 2.o considerato che a distanza di soli tre giorni Si è modificato due volte il prezzo e la forma del pane; 3.0 considerato che malgrado le formali assicura'zlonl e il formale permesso di vendere 11 pane .anche nelle ore pomeridiane, proprio di questi .giorni si sono elevate numerose contravvenzioni per vendita di pane nel pomeriggio; « ritenuto che le vessazioni cui l fornai sono sottoposti, vessazioni che non sono usate verso 'le numerose cooperative che vendon pane senza nessuna limitazione, debbono avere un termine; che cui spetta deve bene, comprendere*! 'che la classe del fornai oramai ha diritto a non essere più oltre bistrattata e vessata;' « deliberano di dare mandato di fiducia alla .propria amministrazione di : l.o accordarsi colla • Federazione nazionale , dell'arte bianca con sede in Milano per un'azione concorde in tutta Italia a difesa della panificazione; '2.o abboccarsi colle autorità governative e comunali per unificare e rendere chiare e preciso le norme di panificazione; 3.o provvedere senza previa convocazione di assemblea a far sospendere per 21 ore a titolo di pro'testa la fabbricazione del pane; -i.o concordare le modalità per la cessione dell'esercizio dei forni da pane alle autorità e per la denunzia del concordato di lavoro cogli operai; i dichiarano di essere solidali colla propria rappresentanza e di essere disposti di seguirne in massa con disciplina ed unione le deliberazioni ». , La lettura di quest ordine del giorno è accolla da un silenzio che rivela la perplessità degli adunati. L'aw. Razetta aggiunge allora che la presidenza accetta Ibgrave mandato ohe le viene affidato dall'ordine del giorno a •condizione che qualsiasi ordine essa creda utile impartire venga rigorosamente osservato da tutu. Dice che le autorità si sono prese giuoco dei fornai e che è ora d'assumere una ! attitudine energica e decisa. Ma la proposta ; di una serrata di 24 ore non piace a Luciotto, 111 quale vorrebbe che, per riguardo alla citItadinanza, non si facesse aperta e chiara tale : minaccia, ma si lasciasse alla presidenza di ; decidere quell'azione che si riterrà utile. L'avivocato Bazetta invece insiste sulla primitiva i dizione e spiega che essa ha lo scopo di in j durre le autorità a riflettere sulla gravità ;<ella situazione e provvedano. L'assemblea applaude a questi propositi... hwUcoal e l'ordine del giorno è approvato alMflMnlmUà meno due. E la movimentata adu'■Mtt h» termine. l2dsr?Lrttdmco?sdc£

Persone citate: Goddio, Ivaccarino Alessandro, Milanese, Perino, Tabbia Petlva, Vaccarino Vincenzo

Luoghi citati: Italia, Milano, Moncalieri, Torino