Un preteso accordo italo-jugolasvo

Un preteso accordo italo-jugolasvo Un preteso accordo italo-jugolasvo affermato a CHicago e smentito a Parigi a r a e a . . (Dot nostro inviato speciale alia Conferenza) Parigi, 21, notte. Si discute qui nei circoli della Conferènza intorno ad una notizia, data da fonte americana, di un preteso tentativo di accordo italo-jugoslavo. Si assicura da quella fonte che Francia ed Inghilterra, uni matti dai desiderio di vedere al più presto risolta la questione adriatica, avrebbero fatto uh passo collettivo presso la delegazione serba per persuaderla ad entrare in negoziati diretti con l'Italia, in vista di una amichevole soluzione della questione di Fiume Si giunge perfino ad affermare che i negoziati intrapresi da Imperiali e Vesnii: proseguono in modo soddisfacente. « Nei circoli americani — dice la Chicago Tribuni- — si dà come sicura l'intenzione di Wilson di non intervenire più | nella questione di Fiume qualora essa siti risolta al di fuori delia Conferenza diret- ' lomento fra le due Potenze interessate. ! Wilson interverrebbe solo nel caso che 1a| sr-luzio'ie proposta dall'Italia fosse respiri, | ta dal Governo jugoslavo ». La notizia anie- j i-icona - raccolta dalla Chicago Tribune, ci! viene smentita nel modo piti energico e re-1 ciso gonza che ci sia dato scorgere per ora come una notizia così precisa abbia notnto essere divulgata da un giornale i cui rapporti con la delegazione americana sono ben noti. Si dice, d'altra fonte, che lù notizia in sò falsa esprime il desiderio vivissimo della delegazione americana di libéraru in certo cjtial modo Wilson dulia responsabilità di possibili nuovi incidenti a Fiume od in Dalmazia. Oggi dopu l'accordo intervenuto fra l'Italia, la Francia e l'Inghilterra, la possibilità di vettore risolto l'amarissirno conflitto adriatico dipende esclusivamente d:il contegno che vorrà assumere Wilson. Prevedendo quella che sarà la risposta del Presidente, in delegazione americana cercherebbe, a qual elio si dice, ili persuadere jugoslavi ed italiani a mettersi d'accòrdo al di fuori della Conferenza, lasciando a Wilson In missione di intervenire solo nel caso che l'accordo si dimostrasse impossibile. In altre parole è questo un tentativo di mettere in guardia non tanto gli italiani e ^li jugoslavi, quanto l'opinione pubblica americana iella responsabilità assunta dal presidènte Wilson e, indirettamente, dall'America tutta, che rimarrebbe, in seguito ai raggiunto accordo tra Italia, Francia ed Inghilterra, la sola arbitra nella onestione di Fiume. Vlos M. P. ìl silenzio di Wilson \ Rema, 21, notte. La Tribuna, conimelitundo il silenzio di Wilson sulla questione di Fiume, pubblica queste informazioni: «'Mentre aspettiamo che il silenzio aia rotto con un « sì » o con un « no » o con una nuova proposta, è bene che il pubblico sta inesso al corrente della realta della situazione ad evitare illusione oggi e delusione domani. Le notizie arrivate nei giorni scorsi da Parigi hanno creato in molti ambienti un'impressione che secondo nostro informazioni non è giustificata; l'impressione elee clie l'accordò ■ degli Allea» per il nuovo progetto giunga fino al punto della sua applicazione anche net caso dell'assoluto rifiuto ilei Presidente americano. La verità di fatto, por ora e fino ad ora, è semplicemente questa: elio Francia ed inghilterra hanno datti al nuovo progetto ia loro assoluta approvazione e che inoltre si sono unite a noi per fare presso Wilson opera di cordiale persuasione. Sappiamo che Clemenceau, anche dopo l'azione collettiva, ha diretto al Presidente degli Stati Uniti calorosi dispacci di raccomandazione: ma è evidente che, appunto mentre si cerca con tutti i niezai amichevoli di nersu-adero Wilson, la congettura del rifiuto del Presidente non poteva nemmeno essere presa in considerazione in quanto ciò sarebbe riuscito soggettivamente, ed obbiettivamente un'indebolimento dell'opera di persuasione stessa. Certo, l'impegno assunto itogli Alleati.verso di noi col nuovo accordo fi moralmente assai forte- Per questo aspetto, venendo esso dopo il fatto che gli Alleati hanno potuto prendere in considerazione tutti gli elementi prima di assumerselo, esso ha un valore superióre a quello del trattato di Londra. Ma non possiamo ancora dire che a questo valore inoralo tosilo nell'impegno si cougiungà anche il valore giuridico che era nel trattato che il nuovo impegno dovrebbe sostituire. In secondo luoso, per restare nel campo del diritto, non bi; sogna dimenticare quelle, che sono le basi per qualunque decisione ideila Conferenza. Questa tlecisioni devono, come è noto, essere prese all'unanimità, il che (implica che nessuna decisione che esca dalla Conferenza e internazlonalmente e diplomaticamente solida so non lui avuto* il suggello di onesta unanimità. Con questo non si vuole dire nel caso estremo, che qui consideriamo dal ritìnto di Wilsoitt nulla rimanga a farsi da parte dolringliiLterra e della Francia per l'esecuzione dagli impegni presi. Esse potrebbero sempre esercitare la laro influenza sui jugoslavi, perche, in caso di accordo diretto per l'accettazione da parte di questi della soluzione proposta, le opposizioni di Wilson cadrebbero avendo il Presidente americano dichiaralo sin da principio, che ej.'li avrebbe accettato qua l'uno uè soluzione derivasse da un accordo diretto. IflgiostiOeati allapsal jugoslavi - Una caricatura inglese di D'Annunzio {Servizio speciale ilella Stampa) Londra, 21, notte. Informazioni jugoslave trasmesse da Belgrado al Times segnalano dimostrazioni italiane lungo la costa dalmata, aggiungendo ciie la popolazione slava sta facendo appello al Cip verno serbo. In base a tali ragguagli la H'eslminster Gazette osserva: « 11 Governo italiano mantiene un contegno perfettamente corretto di fronte a una situazione difficilissima. Il pericolo è clic il colpo di Fiume abbia ripereuife sioni altrove; e di ciò se ne travedono gin gii indizli. Occorrerla tutto il senno politico di entrambe le parti per evitare un conflitto, elio nella presente eccitazione del sentimento popolare potrebbe avere le più gravi conseguenze. Noi sinceramente speriamo che il Ciovemo italiano riprenderà la padronanza della situazione prima che avvenga qualche brutta complicazione i. Intanto l'interesso del gran pubblico inglese intorno all'impresa di D'Annunzio accenna ad aumentare; ma piuttosto nel senso del ridicolo. E' un peccato che vi vada coinvolta anche della buona gente italiana, più vicina alla vita "t>e alla letteratura; ma cosi è. 11 più popolare dei fogli londinesi, il Daihi Express, reca una vignetta umoristica, sotto il titolo « Il moderno Gabriele »,' in cui il poeta appare noUe spoglie di uno di quei suonatori arabulanWche recano un tamburo sul dorso, un organetto sul ventre, una tromba in bocca ed una scimmia tra i piedi. Sull'organetto sta scritto « Poesie • ed il poeta sta ritto sulle mura di Fiume, suonando da tutte le parti, ma specialmente dando flato fila tromba. 'Da una finestra spalancata l'Euro sa impreca al suonatore esclamando: « E questo proprio nel momento che cominciavo ad avere un po' di pace! ». Lo scherzo è alquanto, stupido, ma sta di fatto che- dal principio della guerra al giorno della gesta dannunziana a Fiume, nessun caricaturista inglese aveva riesumato la vec, cfcia Immagine delTuomo-archestra collo scimVrtotto. > M. P. uptiidCmndRvibapsbbodanrgnDd

Persone citate: Clemenceau, D'annunzio