Un grave investimento sulla linea di Rivoli

Un grave investimento sulla linea di Rivoli Un grave investimento sulla linea di Rivoli Unmoro g>e to Ieri mattina si diffondeva nella città la no; tizia che un treno della ferrovia elettrica di Torino-lUvoli era stato investito lungo la linea mtorai -ji i il wit i v i/il eia .-.uu'-p 11 i * ìa» luiitju i»n~«.-—e c'orano-morti e feriti. La notizia, corse oncia» spi più grave di quel che fu effettivamente, destando impressione e preoccupazioni, dato il gran numero di torinesi che per ragioni di lavoro 0 d'impiego percorrono giornalmente quella linea, filiamo i particolari del doloroso avvenimento come li abbiamo desunti da una visita l'atta sul posto dello scontro e all'ospedale dove vennero accolti i feriti. Ecco conto si svolse. Poiché ieri occorreva compiere alcuni lavori sulla linea e precisamente quelli pel raccorcto ferroviario collo stabilimento Ansaldo, eraSato ordinato l'invio sul posvo della squadra di manutenzione con il materiale necessario. In conseguenza dell'ordino avuio il capo squadra dispose perchè ieri mattina dodici tra manovali e cantonieri si recassoro su! posto con duo carrelli carichi di rotaie e di altri materiali. I carrelli sono quei veicoli pri: miti vi usati dal manovali o dal personale di manutenzione sulle lin^e ferroviario o tramviarie. Sono composti, com'è noto, di un rozzo piano su quadro ruote, ie quali corrono lungo 1 binari. I carrelli sono mossi dalla spinta degli slessi manovali a mezzo di pali di ferro, o, dove la linea è in pendenza-, corrono senza ulteriori sforzi. La corsa è regolata da una specie di freno a leva, freno molto primitivo persimile genere di rotabili, specialmente data la forte andatura ch'essi prendono nei tratti, come abbiamo detto, in discesa. Poco dopo le 7 due carrelli e una squadra di dod'ci uomini erano pronti alla stazione di Rivoli, diretti all'Aeronautica. 11 carico era composto principalmente di lunghe e pesanti rotaie, cosicché si formò una specie di convoglio fissando det'ie rotaie sui duo carrelli posti a qualche distanza l'uno dall'altro. Occorre a questo punto rilevare che nel tratto da Rivoli a Cascina Vieti — cioè la stazione precedente la. formata Leumann — la linea ha una forte pendenza del 17 per mille, e questa è la causa principale dell'avvenuto Infortunio. la partenza dr.) carrelli. La squadra dei manovali attese, prima di muoversi, la partenza d-M treno operaio di Rivoli, un trono locale composto di vecchie veV turo riattate dell'antica ferrovia a vapore trainate da' una motrice. Il treno, in partenza da Rivoli, si ferma alia borgata Leumann ove scarica parecchie centinaia di operai e specialmente operaie raccolte a Rivoli e lungo il percorso. E' forse il treno più affollato della giorna'.a. La' partenza dei due carrelli deve essere avvenuta non mollo dopo quella del treno operaio suddetto. E fu questa una disgraziata inavvertenzà, perchè, come diremo più sotto ,i duo carrelli cozzarono alla borgata Leumann contro la coda del treno operaio, il quale era ancora fermo in stazione. Poco dopo il treno sarebbe proseguito per la rimessa di borgata Regina, lasciando'.la via sgombra. Non è ancor detto che i carrelli nsn avrebbero potuto urtare contro altri ostacoli o conlro altri tieni; però dopoi Cascina Vica la pendenza diminuisce e quindi la terribile corsa avrebbe pomto avere uh rallentamento, Appena dato l'ordine di partenza i due carrelli sui quali erano saliti i dodici braccianti si misero in marcia, ma subito i manovratori, si accorsero che i duo veicoli stavano per iniziare una corsa preclpi'osa. Rinchiuiiero allora! prontamente i freni nella speranza che le ruote ce-.sassero di giiare; ma ormai i due carrelli avevano acquistato una velocità precipitosissima e la forza dei freni non bastava più a trattenerli. La pioggia e il grasso delle rotaie resero inutili i freni elio non opposero alcuna sensibile presa sullo ruote dei carrelli. I dodici disgraziati compresero subito il grande pericolo a cui erano esposti, ma non avevano. alcun mezzo per evitarlo, nemmeno anello di gettarsi a terra poiché la rapidità della corsa era tale che 11 saltare sulla strada era pericolosissimo. La terribilo corsa. Chi ha visto la rapidissima fuga del convoglio ne serba memoriapienadbeommozione. I dodici uomini erano aggrappati dijfieratamente a quel fascio di rotaie io quali traballavano e risuonavano cupamente. Consci che avrebbero raggiunto il treno viaggiatori ad una dello prossime fermale, gridavano: Fermai fermai II vento poriava via queste voci imploranti aiuto. Qualche passante lungo lo stradale, nella mattinata pioviginosa per la stessa velocità dei carrelli 'non capi l'invocazione, gualche altro credè trattarsi e» una comitiva di operai in vena di gridare e di scherzare. Il fatto é che il loro allarme non fu compreso nemmeno dal personale delie varie stazioni davanti a cui il sinistro convoglio passò rapidissimo. Da queste stazioni, a mezzo del telefono, l'allarme avrebbe potuto essere trasmesso lungo la linea. Un ciclista, che presenti dalla strada carrozzabile il grave pericolo ed udì le voci degli operai, si diede a pedalare con forza, speranzoso di arrivare alla borgata Leumann prima dei carrelli; rna fu generoso tentativo inutile, perchè dopo pochi metri i carrelli sorpassavano il cicl'ista. El tragico cozzo. I dodici operai giunsero così in pochi minuti alla borgata Leumann, ed è facile immaginare con quale senso d'angoscia videro davanti a loro, neilo stesso binario, il irono passeggteri ancora fermo. Uno solo dei dodici operai "si gettò dai carrelli pochi metri' prima deH'lnvestintento, ma rimase ferita alta testa. Oli altri o furono sbalzati dall'urto, o andarono a cozzare contro la vettma di coda. Si udi uno schianto sordo, poi voci e strida confuse. Erano lo voci dei feriti e le strida delle donne, di cui era piena la vettura. Le spranghe dei carrelli ed i carrelli stessi, tanto veemente fu la spinta, proseguirono sino sotto la vettura, sollevandola, cosicché essa appariva ancora oggi come caricata apposta sui due carrelli. E fu fortuna che il cumulo delle spranghe di ferro non fosse molto alto. Se così fosse stato, le spranghe avrebbero cozzato non sotto, ma in pieno contro la vettura, sfondandola: E la vettura era carica di donne c di ragazze del cotonificio Leumann. Altre snrang'ae caddero a ventaglio ^stilla strada con un cupo rumore di fcrtomcnta, eh" accrebbe il panico nei viaggiatovi. II capo della fermata Leumann, signor Germena, accorse subito sul posto, ed accorsero pure numerosi operai della località, specie della ditta Leumann. Vennero richiesti telefonicamente all'Ospedale di Rivoli soccorsa di medici e di medicazioni. Ma poi si penso di f-n- proseguire i feriti collo stesso treno -investito, dal quale venne, naturalmente, distaccata l'ultima vettura. Il treno, al quale era stata attaccata ima celere automotrice elettrica, -arrivo così a Torino alle 7,40. cioè pochi minuti dopo l'incidente. Lo stato di uno degli operai foriti certo Giuseppe O.satatto di anni 03 apparve, appena fu raccolto, in gravissime condizioni. Fu adagiato con ogni pietosa cura in uno scompartimento di La classe. Anche lue o tre altri feriti furono dagli accorsi creduti gravi, ma poi all'ospedale risultarono in condizioni as^ai migliori. L'accaduto è stato oggetto per tutta la giornata dei discorsi nel numeroso mondo operaio della località. Tutti i feriti erano conosciuti, abitando lungo la linea. Facevano parte quasi tutti della Società da anni, e quindi avevano pratica del maneggio dei carrelli, le cui corse costituiscono nn fatto normale sulla linea. Mai si erano verificati incidenti. Il capo-squadra Gagliardi, che ha 57 anni, è in servizio in quella linea da ben 43 anni. Dai passeggeri del treno uno solo rimase contuso, una donna, 'che si trovava nell'ultima vettura e che venne colnita dai pezzi di cristallo, i quali s'infransero tutti. Nelle vetture notevole fu il panico Molti passeggieri èrano già discesi, molti altri, Ri rumore del carrello, cho videro sopraggiungere sulla stesili. linea, si erano affrettati a saltare a terra. Dell'accaduto vennero informati subito, olire le Autolrta, anche il presidente dèi Conr iorzio della Ferrovia, sonatore Palberti. La vettura Investita ed i carrelli investitori erano nel pomeriggio ancora sulla linea, oggetto di curiosità, in attesa delle constatazioni di legge. All'Ospedale Martini. Alla stazione della Ferrovia di Rivoli, in piazza Statuto, dove i feriti giunsero, come abbiamo detto, qualche tempo dopo l'in, fattuale, etano già pronti l mezzi dì traporta -C&Ke- y««fe, i cui multi erano sfcttt caia- ne glacsutupdfumvzuspleseEloinGAgLgg37Mgpce tapcledoiloaspsdpfpplcdid màti dal capo stazione sig. Zocca, Parto nell automobile lettiga e parlo con altri mezzi meno rapidi, i poveretti furono trasportati nouu -— * , - —. .- .. -, : c,. spedale Martini, ove furono ricevuti ci al sa. nitori di servizio, dottorili Gagliarl, Cirachlan e Zoia. Lo loro cure si volsero aii/.itutto ai pm gravi. Fra questi il Oasalctto cui fu riscontrato la. frattura della baso cranica con conseguente commozione cerebrale. I sanitari rilevarono subito che difficilmente, il poveretto avrebbe pòtulo superare la gravissima crisi: e infa.ti poco dopo la sua entrata nell Ospedale il disgraziato esalò l'ultimo respiro. Paro sofferente per una frattura alla testa fu riscontrato coito Actis Giovanni, d'anni (i7, ma fortunatamente tino all'ora in cui scriviamo egli non denunzia statami di commozione; diguisaclV:- 1 medici sperano che in una ventina di girn-ni egli possa lasciare l'ospedale completamente guarito. Gli altri for.ti riportarono lesioni diverse; leggere per alnini, più 'gravi P-'r altri, ma senza previdibile pericolo di coir.plica/.toiu. Ecco a questo riguardo i precisi dati: Bertolotto Vincenzo, d'anni Cu, giudicato guaribile in quattro mesi: Barbero Francesco, d'anni GÌ, giudicalo guaribile, in tro mesi: Gagliardi Antonio, d'anni Sii, giudicato guaitlbllo in 30 giorni; Giugleso Bernardo, d'anni 41, giudiìto guaribile pure in 30 adorni: Ghlardl Luigi, d'anni 22, pjiudlcato guaribile in 40 giorni; Bronzo Fiorenzo, d'anni K7, giudicato guaribile in giorni !" : C.ogorino Pietro, d'anni 37, giudicato guaribile in 10 giorni: Barricada Medardo, d'anni 40, tri udi caio guaribile in giorni 6; Pautasso t>. B. d'anni il, giudicato pure guaribile in fi giorni. Fra le persone che si trovavano sui due carrelli risultano purè-certi Melano Giovanni e Borgesia Giuseppe, ma entrambi non riportarono lesioni. Esercent? derubato di 17.000 lire Il signor Chiò Ignazio fu Giuseppe, d'anni 53, proiirieiario di una botKglierta in via Moncalvc.. G, ha denunziato che l'altra sera,.verso le ore 23.30, due sconosciuti, fra cui uno in divisa militare, sono entrali nel suo esercizio ove ordinarono da bere. Kgli il servi secondo il loro desiderio. Consumato clic ebbero il vino ordinato, uno di essi chiese .il conto, e presentò all'oste un biglietto eia L. 10. Mentre il Ornò stava cercando nel suo portafoglio i blgliet'li per il resto, uno dei due- con mossa rapidissima afferrò il portafoglio e glie lo stranilo di mano; poscia entrambi si diedero a precipitosissima fuga. L'atto era stato talmente fulmineo ed inatteso, che l'osta non potè opporrò alcuna resistenza. Subito dopo egli si precipitò alle calcagna dei duo birba-cetani, ma l'ora era tarda e le tranquille -traile della località erano deserte, di guisa che fu facile ai duo ladri di allontanarsi indisturbati. Nel portafogli vi era la .omnia di L. 17.000 in bìguietti di diverso taglio. La Squadra: Mobile ha messo in moto diversi dei suoi agemi per indagalo sulla denunzia.

Luoghi citati: Rivoli, Torino