Tittoni riafferma la tesi della sovranità italiana su Fiume

Tittoni riafferma la tesi della sovranità italiana su Fiume Tittoni riafferma la tesi della sovranità italiana su Fiume Si attende la risposta di Wilson - Il nostro Ministro degli Esteri è partito ieri sera per Roma - Il u colpo di grazia „ al Consiglio Supremo - Balfour sostituito da un alto funzionario del Foreign Office - Plenipotenziari saranno gli Ambasciatori. Pii 16 ttei d h D'Ai i it d i Fh Parigi, 16, notte. ' Malgrado gli sforzi disperati compiuti (per salvare la Conferenza di Parigi, i suoi [giorni sono contati. I maligni parlano già ■di ore. E' certo che il Consiglio Supremo, (quale era sino a ieri, ha cessato di esistere. Il colpo di grazia gli è stato dato da Ltoyd George, il quale al posto di Balfour ha nominato Sir Erik Crowe, del « FoIreing Office», con poteri limitati. La presenza di Crowe nel Consigliò permetterà a Clemenceau di continuare a rappresentarvi ila Francia? Sembra di no. Da varie parti 'si afferma che gli attuali plenipotenziari saranno sostituiti da nuovi Delegati. Questi, sprovvisti di pieni poteri, avrebbero la jmissione di trattare i soli' problemi secondari, rimanendo in continuo contatto coi lloro rispettivi Governi per istruzioni. Il 'nuòvov Consiglio potrà dunque trasformarsi jpiù'presto che non si creda in un Consesso di ambasciatori. 'Gli inglesi abbandoneranno le regioni nord fra Siria e Palestina ssacnpRc« dFvTnqqrsQgi| iLe due questioni che più appassionava-1 Gino l'opinione pubblica non sono state, se'condo il gergo consacrato, risolte, ma avIviate su buona strada. Così per la Siria, [Clemenceau e Lloyd George si sono messi [d'accordo sulle norme per l'occupazione militare dei territori del Levante da parte 'delle truppe francesi ed inglesi. In virtù !di questo nuovo accordo le truppe britanni'che devono il l.o novembre evacuare tutti i Iterritori situati a nord della frontiera fra >'la Siria e la Palestina. La linea così stabilita di separazione tra la zona di occupazione francese e quella inglese ha un 'carattere tutto provvisorio, poiché lascia (impregiudicata la questione dell'assetto deiflnitivo di tutte le regioni dell'Impero otto•'ma.no. Le truppe francesi però non sono, [dall'accordo stesso autorizzate ad occupare [Damasco, Amama e Aleppo, città comprese jnella cosidetta zona A, che l'accordo franco'inglese del 1916 considera come appartenenti al futuro Stato arabo. La Francia 'non sarà autorizzata ad inviarvi truppe. 'Alla sola Francia però il nuovo Governo 'arabo potrà rivolgersi per appoggio e con'siglio. L'accordo franco-britannico non può certo soddisfare ambo le parti, ma ha il [vantaggio di eliminare gli attriti e il ripetersi di incresciosi inoidenti atti a met'iere a dura prova l'amicizia fra la Frantela e l'Inghilterra. Oggi la Francia, maligrado le manchevolezze dell'accordo, sa su 'quali territori deve esercitare il suo controllo, e di quali territori è responsabile di 'fronte alla Conferenza, che sola dovrà decifdere sulle sorti dei territori che tiene. In •queste condizioni il problema ottomano perirle ógni carattere di urgenza. La questione ■ turca, così provvisoriamente regolata dalil'atto della Siria, potrà essere trattata nella seconda metà di ottobre anche fuori di Parigi. La capitale rimarrà un centro di coordinamento di proposte e di piani di lavoro. ■Il problema di Fiume abbandonato all'Italia ■ L'altro problema che sembrava chiedere nuove, interminabili, burrascose sedute del 'Consiglio Supremo, è stato abbandonato dopo una serie di conversazioni private nelle quali il buon senso ha avuto il sopravvento. Fiume ha cessato di essere un problema internazionale. ..Questo,, checché se né pensi, è il primo risultato tangibile dell'avventura dannunziana. Il Consiglio Supremo, per la priva volta, ha compreso che non si può vociferare al di sopra e al di fuori della realtà. Oggi, anche coloro che figurano più ostili' riconoscono che il fatto sopraggiunto ha impostato il problèma adriatico su una base interamente nuova, che richiede un nuovo e più accurato, ,più prudente esame. Ma, mentre fino a ieri 'tutti si sentivano autorizzati ad eri- , gersi a giudici, oggi il mondo diplomatico, preso alla sprowsta dal fatto così essenzialmente antidiplomatico, preferisce lavarsene le mani e lasciarlo ai soli interesali diretti, ' agli' italiani. La prima sorpresa è passata e se qualcuno continua a parlare di commedia, i più sono ormai convinti che l'ora della camraedia, anche se ci fu, è passata. Coloro i quali poi furono più avversi alle nostre rivendicazióni, a quattr'occhi ci confessano che la colpa della situazione odierna ricade tutta su Wilson, il quale avrebbe dovuto, dicono essi, cogliere al volo la proposta Tardieu così leggermente accettata du Orlando. In luogo del fatto compiuto odierno avremmo oggi »i fatto compiuto di Fiume indipendente. L'avventura odierna è . 'anche giudicata come una buona lezione inflitta agli incontentabili della parte jugoslava. A coloro poi che si ostinano a non prendere sul serio il gesto di D'Annunzio, ritenoàde oggi BainviUe nell'« Action Francaise». Egli non ritiene saggio vedere nella avventura il solo gesto di un poeta. «Se D'Annunzio ed i suoi seguaci rimangono sordi alle esortazioni di Nitti, potranno gli Alleati ricorrere ad una azione comune? I nostri Alleati — continua Bainville ;— faranno quello che faranno. Quanto alla j Francia non si mescoli in questo affare. 'Un'azione comune delle Potenze dell'Intesa ,'sasebbe solo un eccellente mezzo di agjgiamgare un ri senti ai eri to storico alia desolazione dell'Italia. Incaricare l'Italia stessa Idi espellere da Fiume i patrioti italiani ? Ma andiamo ! E siccome nessuno può penwrc»-«gtt jugoslavi, per guata, operacene, cCLed«csfsegtn si vede che se D'Annunzio si impunta ed i suoi uomini gli rimangono fedeli, la sua avventura non è poi così assurda come, si crede, ma sarà tale da creare una situazione politica complessa dalla quale molte sorprese possono scaturire». Raffronti storici — L' '« Hotnme Libre „ contro D'Annunzio Per persuadere gli czechi BainviUe ricorda l'esempio della spedizione dèi Mille. « Ponete la Conferenza di Parigi al posto di Viliafrànca, Trento e Trieste al posto di Firenze e Bologna, Tittoni al posto di Cavour. La somiglianza è impressionante. Tittoni è sinceramente desolato per la strana complicazione: deve essere tanto inquieto delle sue consguenze internazionali quanto lo era Cavour dopo il colpo di Garibaldi. Non dimentichiamo, conclude lo scrittore dall'" Action Francasse », che a Quarto il 5 maggio 1915 fu proclamata la guerra nazionale d'Italia. Il patriottismo italiano, del quale Gabriele D'Annunzio era | il cantore, si poneva sotto il patronato di 1 Garibaldi e l'Europa allora non trovò la e e a . o ò l u i n e a i i i a e l o e n é e o o l o il èoo, a i- o, nrli lù m i re o riooa odi è nonrina e o o ule la e. sa gosa ? ne, cosa affatto ridicola». Altri giornali, come l'«Homme libre » di Clemenceau, si sforzano di essere sereni. L'« Homme libre » parla di panitàlianismo e si mostra convinto che Nitti potrà proce^ dere al «nettoyage ». Il giornale continua: « Le declamazioni liriche che D'Annunzio continua a riversare su di noi, non resi steranno davanti alla materialità di questo fatto : Roma manterrà la diseipi.na nel pa&se. Si ha nettamente l'impressione — con elude il prudente articolista — che la maggior parte dei giornali della Penisola sentono la necessità di predicare la moderazione e invitano gli esaltati, che hanno seguito «il gesto geniale», ad abbandonare una <> causa indifendibile ». Nel suo articolo editoriale lo stesso «Homme libre» rende omaggio alla saggezza di Nitti. « In questa circostanza — dice il giornale — il discorso del Presidente del Consiglio a Montecitorio è di una dignità composta che contrasta notevolmente cor. le scapigliate escandescenze del poeta megalomane ». Il giornale riconosce la tradizione garibaldina, non nel gesto di D'Annunzio, ma nell'attitudine patriottica del Governo. Per evitare all'Italia l'Immeritata umiliazione di un intervento, il Consiglio Supremo ha deciso di lasciare il Gabinetto di Roma solo giudice delle misure da prendere pel ristabilimento dell'ordine. Non dubitiamo che vi riuscirà senza indugio è che sanzioni severe ed esemplari saranno prese centro coloro che hanno letteralmente tradito l'Italia ribellandosi contro la sua volontà, contro i suoi disegni, contro la sua firma. Bisognerà poi — continua il giornale — «he si finisca con questa irritante questione di Fiume: D'Annunzio sia restituito alla sua lira. Al Consiglio degli Alleati rimarrà da fissare le sorti della città ». Vale la pena di riferire queste parole, poiché meglio delle altre esprimono il sentimento della vecchia diplomazia e il risentimento di veder sfuggire dalle sue mani uno dei problemi che più teneva a risolvere secondo le buone regole tradizionali ' degli accordi scritti e firmati. Senonchè contro questa diplomazia tradizionale si erge oggi il buon senso di coloro che comprendono che l'ora dei contrasti' è passata. E' dovere nvstro dirlo: uno di quelli che subito com presero la gravità e l'assoluta novità'della situazione £ stato proprio Clemenceau. Come uomo cri Governo doveva sostenere l'o perato di un Governo alleato ed anreo, come uomo ricco di nervi e di slanci impetuosi doveva subito comprendere la gravita della situazione ed approvare, senza limitazione di sorta, il punto di vista di Tittoni esposto ancora ieri nella seduta del Consiglio Supremo. Si afferma da fonte sicura che Tittoni ieri tornò a difendere con energia e con nuovi argomenti la tesi mai abbandonata durante il corso delle trattative, riprese di sana pianta dalla nuova Delegazione, la tesi cioè del-a sovranità dell'Italia su Fiume. Tittoni incontrò fin dal primo momento, mi si afferma, l'appoggio caloroso di Clemenceau, e più tardi l'adesione di Lloyd George. La discussione, ripresasi ieri," non può che confermare le precedenti adesioni ed appoggi. Nulla però può ancora dirsi circa l'esito finale, perchè Wilson si è sempre manifestato fermo nella sua primitiva decisione e non ha ancora dato una risposta alla nuova « démarche » • tentata dai Capi delle grandi Potenze europee. Comprenderà Wilson lo stato dell'Europa e la necessità urgente di uscire dal suo mutismo che, non per la sola questione a- FdtivtehbtramasladtincrlmflcqdlmsddtIspgmdaplvcdriatica, ha tanto complicato la situazione europea ed intralciato i lavori della Conferenza ? Per ora esiste un fatto nuovo indiscutibi'.e: l'Europa riconosce il diritto dell'Italia; tocca all'America rispondere. Titani parte questa sera per l'Italia. Vice Prati. La Stefani comunica da Parigi. (16 notte: Il Consiglio Supremo ha approvato un accordo provvisorio concluso da Clemenceau e Lloyd George per sistemare la situazione in Siria. Tale accordo rimarrà in vigore finn a che il Governo degli Stati Lniti non sia pronto a occuparsi di tutta la questione relativa all'assetto della Turchia. Il Consiglio von si è occupato del Trattato di pace colla Bulgaria. Il Consiglio Supremo si è occupato pure della situazione delle Provincie Baltiche, intorno alla quale ha udito una esposizione del maresciallo i Foeh, ed ha considerato le misure da prendersi per lo sgombero delle Provincie Baltiche da parte delle truppe del generale von Der ùoltt e da parte dei Corpi russi c tedeschi. Il presidente del Consiglio, Clemenceau, ha avuto un colloquia col maresciallo Allenby, probabilmente circa la questione delle truppe di occupazione in Siria. Oggi il Con**glio Suvremo non si riunirà, avendo dovuto Lloyd George partire questa mattina per Londra. La prossima riunione avrà luogo domani mattina. Si tratta di sospendere momentaneamente i lavori della Conferenza tra sette od otto giorni, quan. do il Consiglio avrà ternanato l'esame delti- questioni attualmente pendenti, eccètto naturalmente il problema della Turchia.