Llodyd George parte in guerra contro la Conferenza

Llodyd George parte in guerra contro la Conferenza Llodyd George parte in guerra contro la Conferenza proponendo il ritorno alle riunioni piodiche dei delegati dell'Intesa L'opposizione di Clemenceau alla tesi del premier inglese - Il silenzio parigino sugli eventi di Fiume - La consegna del Trattato alla Bulgaria rinviata a tempo indeterminato. (.Val nostro infialo ■ pedale ella Conteremo) t i Parigi, 13, notte. Tutta l'attiviti dei diplomatici e della stampa c oggi rivolta alla questione della Sina. Lloyd licoige, arrivato ieri sera;, ha tenuto stamane liei suoi appartamenti una riunione preliminari-- alla quale- assistevano Lord Milner ed. 11 geiii. Allenby. Sono stali presi accordi sulle une questioni che, impro-vvirsainente, per tuia serie di recondite circostanze, sembrano essere divenute le più importanti del momento: la. Siria e la sospensione del lavori della Conferenza. Lord Milner, chiamato a sostituire .provvisoriamente Balfour, na annunciato elio "iiflina l'incarico di presiedere la" Delegazione ' inglese. Piccole nubi stanno sorgendo . un po' [da miti i lati sull'orizzonte. La tempesta, acai tenatasi in questi «Itimi giorni sulla questione 'della legga costituzionale tedesca,- non è ancora-sopita, che una nuova, ancora più minacciosa, si addensa all'orizzonte. Tut*o il la;voro della Conferenza, l'esistenza e la ragione -di essere della Conferenza stessa, sono posti in discussione, senza, che le notizie raccolte in ! questi ultimi giorni avessero laciato trasparire qualche cosa' di diverso, di un semplice, qnsnto umano, desiderio episodico di riposo, i La situazione invece ,è ben. diversa e ben più complessa, appunto perchè le difficolta sorgono nel .momento in cui si avvicina il giorno per la consegna del Trattato di pace alla Bulgaria) ed ui cui si manifestano, con inconsueta consapevolezza, le rivalila di interessi in quello che ora molti chiamano l'inferno orientale. Sembrava che conclusa la pace colVAustria, qwlia della Bulgaria fosse imminente. Si 'Annunziava da varie fonti, degne di fede, che il Trattato sarebbe stato consegnato alla Delegazione btìgara martedì. Oggi alcuni indizi permettono di concludere che il Trattato non sarà- consegnato nè martedì né durante la soitiraana ventura. Vi è chi dice che, cosi com'è stato redatto, 11 Trattato non sarà mal rimesso aF'bulga-ri. Pur'sperando che la notizia- sia uno «lei soliti canards, è doveroso riconoscere che •TODieeplici inciampi sono sorti nelle, ultimo ora ■ Anche la Grecia non vuol firmare,,. Oggi si sussurra puro che-la Grecia non intende firmare un Trattato cho lascia in sospeso la questione della Tracia. Non intende (apponendo la firma sua a pie del Trattato, compiere un atto definitivo di solidarietà cc%li Alleali senza essere fissata sulla principale ini: le sue rivendicazioni, quella della Tracia. Non intende'impegnarsi in un accordo che, per mi eeguito di imprevedibili circostanze, si risolverebbe ón un accrescimento della potenza turca. La 'Romania, per conto suo, troverà più utile e piti conveniente, attenersi al contegno assunto slnora di fronte ar Consiglio Supremo e rifiuterà di firmare il Trattato di Neuillv. come ha rifiutato di firmare quello di Saint Germain. Non avrà nulla dai perdere,'ma avrà anzi il vantaggio di trattare da sola con la (Bulgaria Ut questione della Dobrugia e cercare degli accordi per'una rapida realizzazione, delle suo aspirazioni .sulla BessaraMa, che l'Intesa, troppo legata a Koltchak ed a Denlkin non-osa riconoscerle, nel timore di perdere l'appoggio dei-due generali di terra e di acqua dolce netta, lotta contro il bolscevismo/ Nò basta; ma la vera incognita 6 J'Amerlca. Vi è anche chi dice che, scontenta della soluzione adottata dalla Conferenza sulla questione della Tracia, si rifiuterà di firmare ufi Trattato con una Potenza alla quale mai dichiarò la guerra. In queste circostanza oesstmo sarebbe eccessivamente stmprto se la Bulgaria, fòrte dell'appoggio americano, si rifiutasse di filmare il Trattate di pace colle Potenze oedidenttali e potrebbe, astutamente e prudentemente, concludere delle paci separate o dei semplici accordi provvisori colle Potenze pin vicine, tutte — non dimentichiamolo — animate da un forte sentimento di stizza verso le grandi Potenze dell'Occidente. E' vero che il colpo <li testai potrebbe cos'arie caro. Ha già troppo bcheczato e troverebbe difficilmente degli avvocati presso la Conferenza. Tutte queste voci vanno accolte come un'ipotesi, ma devono essere prese in considerazione per evitare sgradevoli sorprese. . t La soluzione del problema turco rinviata a dicembre... Non meno complessa e la questione turca. Dopo vari ventativi di abbozzare temi di lavoro, di accordare punti di vista contraddittori, i membri del Consiglio Supremo giunsero presto alla conclusione che era impossibile fare un lavoro serio senza avere prima conosciuta la decisione americana circa: il mandato in Asia Minore. Ma si prevede che il Trattato di Versailles mon potrà essero ratificato a Washington prima di dicembre o gennaio. 'Nòg! prima di dicembre gli Steli Uniti potranno ititi. zi are la discussione de? problema turco. Non 6t esclude da fonte americana che la discussione richiederà una nuova inchiesta, un nuovo scambio di cablogrammi con Parigi e nuovi imprevisti inciampi; cosi altri mesi andranno perduta. E inon abbiamo parlato del Trattato con l'Ungheria. Da varie parti si insiste a che Il Consiglio Supremo non riconosca una Dele Barione non regolarmente nominata da un Ga buietvo scelto dall'Assemblea Costituente. Le elozioni per l'Assemblea dovrebbero svolgersi *i primi di ottobre, ma sembra difficile etto nelle condizioni attuali nelle quali si trovi .l'Ungheria le elezioni possano .svolgersi in quella atmosfera di )-\berlà di discussione e di voto senza la quale il risultato delle elezioni stesse potrà essero contestato da chi possa avere interesse di tirare per le lunghe il caos ungherese. Non si comprendo, inoltre», come l'Intesa riuscirà ad imporre la sua pace all'Ungheria senza conoscere la politica ungherese della Romania.. Silenzio completo dalla Romania Si sperava che notizie sarebbero giunte in questi giorni da Budapest o da Bucarest, ma sappiamo oggi che Mishu e Vaida, delegati romeni a Parigi, non avevano sino a stamane ricevuto dispacci dal loro Governo e 110,11 erano in grado di dire se Brattano fosse, oppure no, ancora Presidente del Consiglio. 1 due Óelegati romeni -iersera ■ si recarono al Qua! d'Orsay dove ebbero una lunga conversazione con Plchon. lasciato Plchou si recarono all'Eliseo, dove furono ricevuti da Poincaré. Non è dato di sapere su quali argomenti si siano aggirate le conversazioni. Il silenzio è completo, tanto da parie francese, quanto da parte romena. Ma è un sintomo evidente della dimoile situazione internazionale. Sappiamo però che l'opinione pubblica romena 6 unanime mento ostile verso Wilson, L'esasperazione e l'indignazione contro l'America -ono giunte ad un punto che potrebbero essere ditltcilmeiite superate. 1/Europa si accorge oggi d: trovarsi nei Balcani ili fronte a difficoltà che la guerra, lnngi dall'aliminare, ha roll'uiuto della diplomazia, reso insormontab'li. ni questa oscura situazione si sono occupati ieri i dirigenti della politica mondiale. Di questo hanno parlato oggi Lloyd George e Clemenceau. Il primo è partito in guerra contro la Conferenza di Parigi. Lontano da o'Isii, dopo la partenza di Wilson, ha avuto modo di giudicarla è condannarla. Oggi si fa paladino di un nuovo sistema. Propone di tornare al principio di riunioni del genere di quelle tenute duranti», la guerra dal Consiglio Supremo interalleato, riunioni intermittenti a lunghi intervalli con ufi ordine del giorno da lunga mano preparato dalle Cancellerie Alleate. Vi è anche chi propone, Vra gli inglesi, ohe si proceda Innanzi . tutto alla i-ivtituzionc della Lega delle Nazioni, alla quale troppi problemi sono stati rimandati e troppe responsabilità abbandonate. Una volta messo In n no questo organismo ancora informe, la soluzione dei problemi pendenti sarebbe accelerata, perchè, sarebbero eliminati gli attriti, i dissensi e le .rivalità. SI creerebbe invere un interesse connine materiale e morale di rinforzare, anche a costo di-sacrifici, i legami che la guerra aveva creata, ma che la pace sta lentamente ma inesorabilmente distruggendo. . Clemenceau è invece difensore della Conferenaa. Non vuole, nò trasformazioni arrischiate nè mterruzioni. Di fronte alla caotica docoCdgdPrimqsuaunlaczac—InsdtebodPcpuIrlnniassNlpPzgqeDCuclbaqtmrfcapCepv-*,n.a.-*; ire miwri ufiiuu i. in ini.:Lu tt-iin cu'j^iu-i situazione dell'-Europa le varie Potenze han- no l'imperioso dovere di coijciadere la pace, dovesse essa scontentare amici lontani e pie coli ed incomodi amici vicini. D'accordo con Clemenceau sono gli americani, senza però dare .prova di volersi sbrigare. Si dice che l giapponesi, abbiano solo la fretta dt scappare dall'«inferno europeo», intanto si trovano a Parigi oltre a Lloyd George ed AUembn. il uerierutc Franchet d'Esperey e Picot, alto .commissario francese in Siria. 1 giornali discutono animatamente della questione siriana uè dimostrano di essero persuasi deli'e buone intenzioni inglesi riguardo alle rivendicazioni francesi. Rimproverano ad una ceila stampa Inglese jdi. eccitare l'opinione pubblica francese, sostenendo che le popolazioni della Siria sono ostili alla Francia e che questa darebbe prova d'i saggezza rinunziando a pretese ' contrario alla volontà dep-1 abitanti. I giornali francesi, con dovuta delicatezza, dalla quale non si. sono mai dipartiti — è doveroso riconoscerlo — ricordano agli Inglesi che essi si guardarono sempre dall'lnslstere sull'ostilità delle popolazioni dell'India, dell'Irlanda e dell'Egitto verso l'Inghilterra e mal si permisero di consigliarle di abbandonare quei territori ove raccoglie solo odi e antipatie. « Un regolamento deunitivo della guerra — scrive' Pertinax net^Kc/to de Paris — è forse impraticabile sino a tanto che tutto l'Insieme del problema turco non potrà essere esaminato. Ma, senza attendere ulteriormente, un regolamento provvisorio si Impone, di cut' ecco le linee principali: Lo richiamo delle truppe inglesi che occupano le zone d'amministrazione diretta e di amministrazione indiretta attribuite olla Francia nel 1916; 2.o ammissione del principio che in queste due zone l'emiro Feisal non deve avere più a che fare che con noi. Oneste misure ci porranno di fronte adi arabi sullo slasso piede di eguaglianza "dell'Inghilterra. Nessuna buona ragione esiste per rifiutarcele». Questa tesi è condivisa da tutta la stampa francese. Vice Prati.