II diritto di voto alle donne discusso alla Camera

II diritto di voto alle donne discusso alla Camera II diritto di voto alle donne discusso alla Camera Parecchi paladini e Qualche avversario -! a i e ì i o Roma, 4, notte. Anche oggi al principio di seduta l'aula è poco affollata. Scarso pubblico nelle tribune. La seduta si apre alle 15,5. Presiede il vicepresidente on. Rava. Al banco del Governo siede anche il Presidente del Consiglilo, on. Nitti. Si passa alla discussione del disegno di legge per l'estensione dai diritti all'elettorato politico e amministrativo alle donne. ; ROSADI nota, che anche questa proposta di legge, come la proporzionalità delta rappreseii'ianza, è una conseguenza della guerra, benché colla guerra non sia in diretta relazione in quanto che l'opera solerte e indefèssa spiegata in ogni campo di azione dulia donna durante-la guerra richiamo la generale attenzione sulla questione dell'elettorato femminile. L'oratore però non è troppo favorevole a questi atti di liberalità ih materia elettorale, notando come le donne, almeno in Italia, non abbiano dimostrato di volere queslo nuovo diritto. Con alcuno riserve e limitazioni, volerà ad ogni modo la proposta di legge, augurando che l'avvento della donna alla vita, parlamentare porti tira gli artefici delle leggi un'aura di spontaneità, prudenza e gentilezza e crei tra lo Stato ed il suo cardine primo, la famiglia, una corrente viva di simpatia e di amore (Vive aprovazioni). CA-NEPA crede che l'astensione dell'elettorato attivo c passivo alla donna sia un coro! làrlo necessario della riforma elettorale testé approvata dal Parlamentò. Crede che gli scrupoli e le riserve esposte dall'on. Rosadi debbano cedere di fronte alla considerazione che la donna ha interessi e diritti propri che deve potar difendere diretitansente. In questo momento, poi, l'umanità ha bisogno del concorso dì tutte lo sue forze, anche di quelle che sinora aveva neglette, come le fòrze femminino, che le porteranno tesori di capacità e di bontà. Afferma che la Camera deve, prima di chiudere i suoi tavori, deliberare sulle proposte lasciate in sospeso alla fine della discussione delta riforma elettorale, sopralutto su q-uelle intose ad assicurare l'esercizio del voto a tutti i combattenti ed alla gente di mare. Invoca, in proposito predisi affidamenti dal Governò riservandosi, in caso contrario, di insistere sull'articolo aggiuntivo che a questo scopo lia proposto colla fiducia che la Camera vorrà approvarlo (Approvazioni). Un avversario della .riforma M6NTI GUARNIERI voterà contro questa proposta di legge che ritiene immatura e contrarla all'interesse del Paese, il quale non la desidera. Afierma che anche la maggioranza della Camera è intimamente contraria all'estensione del voto alle donne, pur preparandosi a difrle voto favorevole. La donna ha un solo regno nella vita, quello della famiglia, cui deve essere riservata la sua benefica attività {.rnterfuzuiiii all'Estrema Sinistra). Non si meraviglia del fervore con cui i portiti estremi sostengono la riforma polche da quo. sta essi hanno 'tutto da guadagnare. Lamenta però che sia stata portata all'approvazione della Camera senza sufficiente preparazione e senza i necessari temperamenti. La informa non è sentita dal Paese nè matura per essere accolta. L'analfabe-tismo fra le donne dà una peroeutuale del Va per- cento. La Camera sa quali amare esperienze le ha portato il suffragio universale. Non vede la ragione perché nuove amarezze le debbano venire dall'analfabetismo femminile. Nò vale dire, che la Germania ha ammesso le donne al suo Parlamento, perchè bisognerebbe sapere che giade di coltura hanno quelle elette. Questo noi non sappiamo, mentre sappiamo che sono tutte brutte (ilarità). MODIGLIANI: ma qui ci sono dei depurati brutti. Voce di Destra — Parla per fatto personale... (L'on. Modigliani ride pel primo fra l'ilarità generale). Quale sarà — si domanda Monti Guarnieri — il contnlbuto che daranno le donne qui nel Parlamento, nel Consigli provinciali e in quel li comunali? E non si può essere sicunl che esse daranno il loro suffragio unicamente a coloro che sapranno provocarne le simpatie. Per tutte queste ragioni, io sono favorevole ad una riforma che vada per gradi, come si è fatto per l'elettorato. Per intanto si esiga che le donne abbiano trenta armi, che abbiano conseguito la licenza elementare 0 paghinouna certa imposta. [Rumori all'Estrema). TURATI: che abbiano la cameriera! -(Ilarità). MONTI GUARNIffRI si compiace che il Governo mostri di non voler imM&tere nella proposta rt* estendere in questa sede il sistema proporalonale alle elezioni amministrative, mentre su questo argomento potrà deliberare con maggior ponderazione la futura legnila tura (A pprovazioni). . MEDA avrebbe parlato contro l'art. 3 del testo governativo in quanto egli non ammette che l'applicazione della proporzionali! all'elezioni amministrative e specialmente alle co munali possa farsi con semplice estensione dei eritert adottati per le elezioni politiche. 0 corre una legge speciale e diversa e della qua le non può spogliarsi il Parlamento con una delegazione legislativa. Si rallegra quindi che il Governo non insista nell'art. 3, anzi, espressamente lo ritiri. Ouaato all'art. 4, che il Go verno mantiene, l'oratore può consentirlo tran •nd che nella parte in cui si vorrebbero confe> tire nuove facoltà ai' IL Commissari dei Consigli comunali. E' un eccesso pericoloso ed è anche un provvedimento inutile di fronte all'ultimo capoverso dell'art. 317, della legge comunale e provinciale (approvazioni). MIGLIAMI non trova giustificate le opposizioni al disegno di legge espresse da un precedente oratore, il quale ha rievocato contro l'elettorato fammhniflie vecchi pregiudizi ormai completamente oltrepassati. Non può, infatti, contestarsi che durante la euerra la donna ha acquistato nelle opere del lavoro In tutti i rami della umana attività Ja preparazione per entrare nella vita politica.' ET I pertanto completamente favorevole alla concessione dell'eltettoraito alle donno senza alcuna limitazione come è contenuta rsel secondo comma dell'art 1. Confida che la Camera approverà il disegno di legge convinto che la donna saprà, anche nella vita politica, spiegare quell'opera Intelligente e feconda che esplica altrove. COTTAFAVI si compiace che non si insista sulla estensione del sistema proporzionalo ina mandato amministrativo L'on. Turati l e a è e o o. a e e i a a e > è io i , a i e ET TURATI constata con piacere il sentimento favorevole della Camera al disegno di legge, nò crede ^Inopportuna e intempestiva in queoto momento la concessione dell'elettorato alle donne, anche se essa non deve essere applicata per le prossime elezioni. La riforma è oggi matura e rappresenta un atto doveroso di giustizia sopratutto vergola donna lavoratrice che, durante la guerra, ha saputo sostituire l'uomo in tutti i rami dell'umana attività. Ne hanno quindi consistenza i dubb? manifestati dall'on. Monti. Guarnieri, nè può aver fondamento l'idea da lui accennata del voto alle donne in ragione del censo e della coltura. Nota che, mentre con l'elettorato si intendedare allò donne anche l'eleggibilità, ciò iumre esplicitamente detto nel testo del dls-egno' di I tesse. Crede quindi necessaria un'aggiunta' in questo senso nell'orticolo uno. SI associa, ajjli mòrevoll Rosadi e Monte Guarnieri nel chiedere la soppressione del capoverso dell'art. 1 :he, con un principio antigiuridico e im-poliftlco, e st.-ihilendo una profonda iniquità di classe contro cui l'oratore proteina come uomo e come socialista, esclude dall'elettorato le donne contemplate dal Regolamento alla legge di Pubblica Sicurezza. Non è giusto segnare con un marchio di 'inferiorità- la parte più infima del mal costume femminile quando non è possibile colpire tante' altre forme non meno dolorose di degradazione. Del ires'o presenta altresì gravissimo difficoltà di applicazione pratilca e si risolve in una forma di porsecuzione contro chi è più indifeso nella nostra costituzione sociale. Si augura pertanto che una siffatta Inilquitfi non sarà sancita in una let-'ge italiana (Applausi all'Estrema Sinistra. Molte congratulazioni). L'on. Alessio ALESSIO, convertitosi al voto alle donne dopo profonda ponderazione, rileva che se la Camera non ha larg-amente partecipato alla di scugsione dei disegno di! legge si è perchè cjso non ha una immediata importanza politica in quanto non è di immediata attuazione. Non trova >?h letificate le opposizioni al disegno di legge espresse dall'on. Monti Guarnieri. La tendenza della struttura politica moderna è di vedere sempre più attenuarsi gli elementi id>-a li che costi;tùisoono la base morale della vita moderna. Ora nella vita della donna prevali gono più che in quella dell'uomo i sentimenti altruistici, e quindi, introducendo la donna nella vita politica, si favorisce l'ingresso in essa di un importante elemento di Mealità, Nè è fondato il timore di contrasti nel seno della famiglia. Questa preocrupuzione poteva esistere quando l'ordinamento della famiglia aveva carattere patriarcale con la completa soggezione della donna al marito od al padre. Ma la tendenza odièrna è di avvicinarsi sempre più al tipo della famiglia anglo-sassone, in cui la donna ha una personalità uguale a quella dell'uomo. Con questa riforma pertanto si favorirà tale tendenza e si contribuirà còsi al perfezionamento dell'assetto della famiglia, Del resto, in un momento in cui si vuole attuare una uguaglianza di' classe, la non con cessione del voto alte donne rappresenterebbe una -.tridente s-pe.requa7M.0ne di classe. Nella' assemblea legislativa la donna <si occuperà co-ri particolare sollecitudine dpi problemi legislativi della più grande importanza che riguardano l'ordinamento famigliare, la -piotezinne dell'infanzia e tutte le questioni di moralità, e di cultura. La presenza rte-ll» donna neirassemblpa- legislativa non potrà che temperare l'asprezza dei dibattiti parlamentari. La riforma è ormai matura poirhè non dobbiamo dimenticare che. durante la guerra. ìa dolina d! t.n-tv» indistintamente le classi -sociali p --.tata .bilp esempio di attività, di operosità e di bene o ha dato splendidi esempi di sacrifìcio e di lavoro. < 'Ipprovaziniii). L'oratore non può pertanto approvare il concetto dell'on. Monti Guarnieri di concedere il voto solo alle donne che abbiano speciali requisiti qfcdreni, orzionalo alle elezioni amministrative,, df,a,JotfJ^LS.I,,i??.^a la C0™Ple3Slta dc | dì cultura o di censo. Crede invece- che sì fa- renbe onera utile .stabvVndo. almeno in }(nen transitoria, sull'esempio inglese, a 30 anni_ il limite di età. Conclude, affermando che là Cu mera con questa legge compie una rifcuna importantissima che merita il plauso- di tii'to il Paese. (Vive approvazioni. Applausi. Congrattilazioni). L'on. Micheli MICHELI, in nome anche dei suoi amici del partito popolare, dichiara che voterò a favore della proposta di legge. Afferma che il diritto della donna al voto non ha la sua bei .e soltanto nelle benemerenze che la donna al. è acquistate durante là guerra, ma è un portato logico e legittimo di quella condizione di uguoglianza che è doveroso riconoscere alla donna nella vita politica e amministrativa del Paese. In tutte le manifestazioni della vita sociale la donna ha da tempo acquistato influenza e diritto di rappresentanza. Sarebbe grave torto tenerla ancora lontana dalle più alte e nobili lotte che interessano la vita ed il progresso della nazione. La base di questa riforma è nel contributo che alle nuove necessità sociali ha dato la donna nella produzione e nel lavoro. Coloro le quali si tengono fuori di questo campo rinunciano spontaneamente al nuovo ufficio che la proposta di legge affida alla donna, ufficio che tende a conferire a questa dignità, autorità e grandezza. Per lo vedove* dei nostri gloriosi cadutiin guerra I potessero prendere parte ai prossimi comizi j elettorali si ,ja dare a questi una maggiore |itutor-ità e solennità. Raccomanda questa sua!questa-fondamentale ragione egli si dichiara favorevole alla disposizione contenuta nel secondo comma del primo articolo, che esclude dal diritto di voto le donne di cui è parola nel regolamento .sulla polizia del costumi. ROSADI interrompendo: IT Vangelo ammonisce Publlr.rtni et meretrices praecedunt vos in regnum Dei (ilarità vivissima). MODIGLIANI: E Cristo perdonò alla Mad dalenll tnuovo scoppio di ilarità). MICHELI: Ma non le diede il voto. FURATI : Perchè non e'rra il partito popolare a reclamarlo. (La Camera ride clamorosa' icntc, virrrì'il Presidente scampanella, per rlporlare un po' di silenzio). MICHELI oltre, le affermazioni dell'on. Turati, che face quasi l'apolopila dell'amore ve¬ nule. (tiMijara. in nome delle più aPe tradì zioni della morale cristiana, che la donna haila missione non di abbassare, ma di elevare l'umanità sino alle più nobili e pure espressioni della santità degli affetti (interruzioni all'Estrema Sinistra, commenti). Venendo all'art. 2.o, non ammette che, concedendosi ora il voto alle donne, queste debbano essere escluse dal partecipare ai prossimi comizi elettorali. Qie se all'uopo fosse necessaria una breve proroga delle piezloul l'oratore" non vedrebbe in ciò un grave inconveniente. Contro la difficoltà che si oppone circa la formazione delle liste elettorali, osserva che si potrebbero escogitare espedienti atti a Sormarle entro-un periodo 'molto.breve.di tempo, come è già stato praticato in altre Nazioni. Se ciò non si ritenesse praticamente possibile, vorrebbe però che almeno le madiri e | proposta alla Commissione. Osserva poti che i applicazione della rappresentanza proporzionale alle elezioni amministrative non può essere deferita al potere esecutivo ma deve costituire oggottu di una rmova proposta di legge che la Camera deve poter discutere e approvare. Conclude affermando che col votare queste proposta di leggo la Camera farà opera di giustizia verso il sosso femminile e renderà ancora più completa la nostra legislazione elettorale (approvazioni). Un altro avversario CICCOTTl, invitato ad intervenire in quusio dibattito dall'on. Turati, si guarderà dal contribuire a convertire questo dibattito poetico in una discussione accademica. Non ripeterà gli abusati argomenti d'orrtlne 'Sentimentale che si sogliono opporre al voto alle donne. Afferma che In donna in italia non desidera il diritto di voto e non è preparata ad awaivrseue utllmmte pel Paese. Non solo, ma, di fronte alle urgenti riforme, bisogna che il corpo elettorale, mascolino s'organizzi razionalineuite prima d'incrociarne tenie con molt/! milioni di donne. Una si grava riforma, che muta radicalmente l'aspetto e la compagine noi corpo elettorale, non crede possa essere tradotta in aitto da una assemblea moritura, i cui potori furono già prorogati óltre il limite stabilito dallo Statuto. Mentre li legge sulla proporzionalità della ruppresentanza tende a distinguere e organizzate i partiti, l'ammissione delLo donne al voto non potrà che niggiiungere l'effetto opposto accrescendo l'equivoco e la confusione.-Ritiene eh--, a proposito di questa riforma, lùasi verificata una specie di concorrenza demagogica, non lodevole fenomeno che anche apre volte si è verificato e che non contribuisce ad accrescere il prestigio del Parlamento. Questa riforma potrà essere approvata in altro tempo e con le debite forme. Per ora l'oratore non crede che sia stata sufficientemente maturata. St dichiara perciò contrario alla proposta di legge -(approvazioni, congratulazioni). La seduta termina allo 18,30-. •

Luoghi citati: Germania, Italia, Roma