Il Trattato di Versailles in serio pericolo davanti al Senato americano

Il Trattato di Versailles in serio pericolo davanti al Senato americano Il Trattato di Versailles in serio pericolo davanti al Senato americano La decisa volontà repubblicana di scompaginarlo - Il primo emendamento adottato dalla Commissione senatoriale per dare Chìan-Ciau alla Cina. (DalParigi, 24, notte. . Ze cose conferenziali vanno di male in "pendio. Vullima novità è che l'America, per il tramite del suo Senato, si accinge a far saltare il trattuto di Versailles. Questa eventualità manda nell'ombra ogni altro evento del giorno o In prospettiva, ma forse si adempiono soltanto dei destini. Sta comunque di fatto ciie\ mentre i romeni roteano la sciabola dagli llahcnzoUem sul Danubio, e mentre esiste una grande concitazione fra i partigiana di Casa Asburgo e di quelli di casa Karageorgevic, dal. l'altra il Senato di Washington mette Iran•quillamente allo spiedo Viatico trattalo di pace ■clw sia finora emerso dalle confabulazioni di Paritii. • Tutto in aria ? ; A fare ciò, più che il Senato sono l senatori idi parte repubblicana, l quali si sentono in pugno il potere anzi tempo e lo stringono con la veemenza, come fanno tutti in questa cristianissima età. Essi, quasi certamente, non ratificheranno il trattato di Versailles così come sta, ma vi immergeranno i cunei di'certe njserve guastutrìci, che finiranno per mandare all'aria in ampia misura e determinare forse una desolante riapertura <J; tutte le discussioni di pace- Ci mancava proprio anche questo per propiziare fortuna' sopranumeraria all'Europa d'oggi e ver completare quel mondo migk'ore, che i guerrafondai in poltrona garantivano alle masse in trincea! Il peggio è che la Sentenza americana Urna di. quelle che si vorrebbe apprendere sull'istante per sapere dove si sta e dove si va) verrà pronunciata con comodo soltanto fra un paio di mesi, durante i quali si. sapranno unicamente delle cose ufficiose e si sospenderanno dai ripari urgenti. Cosi va il monito dopo la.grande guena e dopo i primi olio mesi della Conferenza mondiale ! Ultimamente, negli amW.enti francesi, si con'fidava invece che il Senato americano avrebbe ratificato lutto. Alcuni autorevoli emissari di Franila erano corsi agli Stati Uniti c ne erano tornati assicurando, anzi, ili aver-ricevuto anche da molti senatori anll-Uìilsoniaiil la promessa di una liscia e sollecita ratifica. Del resto, fino ad un palo tt!i mesi fa, non occorreva traversare l'Atlantico per lusingarsi che la ratifica americana sarebbe quasi sicuramente seguita senza saprassalti eccessivi. Senonchè nel frattempo intervennero dei fatti !e dei fattori che. fra non molto determine-,ranno certe situazioni di fronte alle quali 0U\antivilsoniuni europei capiranno di aver con-,eluso un bell'affare spalleggiando i repubb*'- ■cani d'America. Sarà allora di gran conforto Vaver aiutato Indirettamente, i conservatori, gli imperialisti, i proiezionisti ad oltranza. eL.gli americanisti puri, a sgommare il prcsiden. \te Wilson prima della pace restaurala. Natu- \miniente l'Europa Un generale non potrà du e ,nulla neppure In linea morale, giacche alcuni |dei falli e del-fattori che stanno inducendo II partito repubbixano a scompaginare il trattato di pace, pensando ìolo all'America, sono autenticamente europei. Non per nulla i senatori antivllsonzani stanno a guardare quello che succede nel vecchio mondo. Da qualche settimana, vale a dire da quando il supremo Consiglio ha cominciato \ad affrontare i problemi balcanici e Unanimi, Itradizionalmente scatenatoci di tanti appetiti, ■ rimasero alla finestra. Ciò che quei boni viri vedono non è piacevole a stampare in poche parole perchè- è un disastro immane. Basterà dire che tale visione II consiglia di abbandonare l'Europa al suo destino, come qualche così eh" a loro sembra un manicomio. Essi non stimano igienico legare al manicomio i destini dell'America. Non disprezzato, ■badate, l'Europa; anzi credono che potrà gita-Tire benissimo come guariscono tanti matti, ma diffidano della sua situazione e preferisco-no tenersi al coperto da ogni impegno ad in-teryentrui, qualunque cosa vi accada. Se i banchieri e i mercantL americani amano ancora oggi le avventure'europee, che certo possono sempre procurare soldi a chi sappia V prenderveli, si accomodino pure a loro rischio e pericolo! Ma j senatori repubblicani di Washington, e ormai anche una parte di quelli democratici, desiderano che l'America, nei riguardi della edificante Europa dei nostri 'giorni, si tenga più disimpegnata che può. Essi sanno che l'America, lenendosi padrona di se stessa, dovrebbe far bollire una gallina di meno, ma potrebbe sopravvivere tranquillamente se l'Europa perisse, ad onta di quegli europei secondo i quali sparirebbe essa pure sema scampo. Dunque, ciascuno in casa pro■pria. Niente da fare di quella casa in comune di cui Wilson apprese l'idea dal maggiori pensatori europei e che si chiama « Lega delle Nazioni ». / repubblicani d'America l'ammettono scio purché lasci Uberi gli Stati Uniti di fare il loro buon piacere in ogni istante della loro politica. Quindi, intendono emendare senza ritardi il trattato di Versailles, che s'impernia appunto sulla Lega. Lo vogliono, cioè, emendare all'americana. L'emendamento per la Cina . Questo è il primo frutto della, diplomazia 'che l'Europa ha predicato negli ultimi otto mesi qui a Parigi, e delle convulsioni militariste di cui danno prova quei nostri cari piccoli popoli, che si sono montala la testa mille volte più del grandi. Fra poco assoderemo se ,i frutti saranno dolci o amari per alquante genti europee, che stentano a tirare innanzi e non sanno il perchè. Che cosa ogende più i repubblicani ameri, cani nel trattato di Versalllcs?.Non è soltanto l'impegno ad ingerirsi nella politica europea conforme ai dettami della Lega, è sopratutto l'assegnazione della penisola di Scian-Tung, con la sua bellissima Chiuii-Ciau, ai giapponesi. Una clausola del trattato investe infatti il Giappone nel diritti che possedeva laggiù la Germania, guardandosi bene dal restituirla invece alla Cina. Ora, se l'Europa si comportas- ile con prudenza e eoa saviezza, il Senato a- nostro inviato speciale alla Conferenzamericano sarebbe moralmente terhito a ratificare il trattato di Versailles cosi come sia. In. altri termini mandare giù anche la pillola dello Scian-Tung, sperando in occasioni di rivalsa a. tempi migliori. Ma l'Europa sembra un manicomio e quali remore morali possono trovare di fronte alla sua follia i repubblicani d'America? In. Europa è cominciata la corsa affannosa a chi pia prende, per cui l'America si sente autorizzata atmeno a non lasciar prendere lo Scian-Tung al Giappone col quale Ita dei rapporti di lontana vicinanza, che sono certamente meno aspri dei vicinati balcanici. Ed ecco come la Commissione senatoria per gif affari esteri, a Washington, avendo preso fra le mani il traviato di Versailles per imbastirvi sopra una relazione da. presentare al Senato, ha aperto subilo il volume alla pagina dove si parla dello Scian Tung. I presenti erano 17. Olito di essi consigliarono-. « Lasciamo conerei Abbiamo già inviato la flotta nel Pacifico e le cose si accomoderanno ». .Ma gli altri nove osservarono: «Niente affatto». Qui rcsucicqspFccptsscixaoccorre un emendamento. Noi proporremo ah Senato di alterare questa clausola sostituendo] cla parola Cina alla parola Giappone, dove sta\mscritto il Giappone diventa concessionario dei\cdiritti che godeva, la Germania in terra cinese », Capile? E' un certo capovolgiménto. Con poche sillabe di sostituzione, si mettono in quarantena le aspirazioni giapponesi, le compiacenze franco-inglesi e la longanimità forzala di Wilson- Inoltre, si accende una miccia accanto ad un enorme barile di polveri asiatiche. E' per'altro chiaro che non si tratta ancora di un emendamento autorizzato, costituzionale e definitivo. Restiamo infatti in pura sede commissionale. Il Senato non ne sa ancora nulla. Esso solo avrà la facoltà di pronunziare l'ultima parola al riguardo. In pari tempo, bisogna tenere a mente che la ComìnVssioné senatoria, per gli affari esteri è abituata a proporre ciò che poi il Senato approva ordinariamjsnte senza fallo. Dunque, la clausola capovolta per lo Scian Tung non deve considerarsi un semplice episodio accademico Dopo di che la Commissione ha proseguito ì suoi lavoAi chirurgici su altre clausole- Ne sapremo nei prossimi giorni. Pare che essa si proponga di operare almeno per altre due settimane e chissà quel che ne salterà fuori se i passi successivi somiglieranno a quello dell'uscio! Poi, la Commissione esporrà le sue proposte emendatrici in una. relazione che pre¬ srfvdseompcpbcv ien(erà al ScìMlo non apj)im qwslo apfirà u uibatlUo uf/il):alc per la ratifica del trattato, Jq speUaeolo si {arà conJOTlevole_ tanl0 m ehe s- vrolulìghcrà, secondo i pronostici generaU< ner sel 0 setle seMmam, oa ultmo. sui primi di novembre apprenderemo le di- Lmn'slonl del Walerloo vrotocollarc come si VTOspclta Ci0 è poco „ mRn0 pe). ml ma ba_ $ta pcnsare allo saegno dl WUson per trovare u,guera la nostm crocc di spcUatori in perdite. gi dM, o E cfte lmporta> d01)0 lulto la m. tifica americana? Non basta che U Imitalo venga ratificato da tre sole Potenze perchè la pace abbia corso? L'Inghilterra lo ha già ratificato a vapore sulla fine di luglio. Fra poóhi giorrni la Camera francese si metterà, all'opera per lo stesso fine. Seguirà ai primi di settembre la Camera italiana e tutto sarà fatto. Se ciò Se- nonché, in realtà, le cose saranno meno sempllci di questo ragionamento semplicista e lutto quanto il gioco sarà molto più complesso. ■Sarà un immenso gioco politico su basi nuove con mosse inattese e piene di tranelli all'antico, qualche cosa di duro e dì sottile contro cui la coscienza, delle genti non insorgerà soltanto perchè stanche e perchè occupate in questioni caotiche di pok.Uca interna, senza con- Spa!SAlnilVAmerlca vuol giocare a gioco saltano potfà solammte sempliflcarc moUe cose , [arc c)iC jc m0ssc dei giocatori rinìhrranno ve fate agu occhi degli spettatori secondo le bilane norme della più vecchia diplomazia. Per intanto, non bisogna neanche credere che il trattato possegga già alcuna raffica sulle tre necessarie. L'Inghilterra lo ha bensì ratificalo a vapore, sperando di essere immediatamente imitala dalle Potenze meno spiccie nelle grandi situazioni politiche; ma si è tenuta aperto dietro le spalle un uscio di rientrata qualora le altre Potenze indugiassero oltremodo e impiantassero un gioco di' nuovo genere, nel quale i ratificatoli più rapidi potessero venire a trovarsi compromessi. Infatti, l'Inghilterra può ora dichiarare che la sua. ratifica a Londra non è perfetta finche non venga suffragata da quella dei Parlamenti del Canada, dell'Australia, Sud Africa e della Nuova Zelanda- Il guaio dei giochi nuovi è che possono giocarli tutti quanti. L'indecisione della Conferenza ed il viaggio di Tittoni Pertanto, in cospetto delle incognite di Washington, quale valore viene ad assumere l'elemento del tempo nei negoziali per la pace Italiana, una volta che questi si sono lasciati trascinare fino ad oggi? Almeno fino a qualche settimana tu il tempo stringeva le sue stretture. Ora tentano ad allentarsi. Per esemplo, facendosi eco delle urgenze di ieri, certi fogli paiig-lni annunciano oggi che, dopo la malinconia di tanti indugi, Tittoni par-* tira senza fallo per Roma il Lo settembre, per assistere alla ripresa parlamentare del giorno 3. Questa versione viene smentita stasera. Si dichiara piuttosto che nessuna decisione è stata presa ancora, dal momento che u Supremo Consiglio non ha pur anco risolto se prenderà, o no, il periodo di uacanze. Rimanendo in sospeso questa deci sione, ì propositi dell'on. Tittoni restano su-, bordinoti alle circostanze. SI assicura in tal modo che, qualora la Conferenza decida di aggiornarsi, Tittoni verrà a Roma per trattenersi varie settimane, partecipando naturalmente al diball\ti sul trattato di Versailles. Se invece la Conferenza proseguirà i suoi lavori senza soluzioni di continuità, Tittoni! non mancherà in ogni modo di fare una còr\ sa a Roma, ma per trattenersi non oltre due npilSlisg o tre giorni, e al solo scopo di chiarire ai dui rami del Parlamento il. modo con cui procedono i TavoH conferenziali a Parigi. Nessuno dovrà naturalmente attendersi piti che una sempTi.ce relazione intermedia con qualche spiegazione intorno ai ritardi che sono intervenuti e che proseguiranno. Assai difficilmente Tiltoni potrà annunciare nella sua prossima visita a Roma qualche decisione definitiva sugli aspetti so stanziali della nostra pace. Viene peraltro per smeìitire la voce che la questione di Fiume sia stala rinviata. Si afferma, al contrario, che le discussioni al riguardar continuano sempre, benché la necessità dì periodici consulti cablografici con Washington non permetta di procedere con rapidità. Fra i lavori in secondo, piano che la lastra delegazione viene portando innanzi, si segnala quello delle intese carbonifere e commerciali col Belgio. Il comm. Volpi "ed il prof. Attolico sono tornati ieri da Bruxelles, dove furono appunto per prendere accordi specifici in materia. E' stato con- . , , , , -, - , .,. c&rtato ,cllf la £"7" w™ dei *™™*oni * mezz.° dl tonnellate *" favore dell'Italia incommclcrà c0* vnmo di settembre. Il tra sporto avverrà in parte per mare e per ferrovia; il prezzo risulterà sensibilmente inferiore a quello del carbone inglese. Con ì vapori che torneranno vuoti da Genova e da Anversa, i nostri esportatori potranno spedire sul mercato belga quei prodotti che esso più desidera, come legami e frutta, oltre allo zolfo, al piombo, allo zinco ed ai marmi di Carrara. I commercianti italiani potrebbero fornire merci a n.iglior prezzo che non gli spagnuoli, che attualmente provvedono mercanzie e merci al mercato belga ad onta del viso del loro cambio, che è più alto del nostro e quindi meno vantaggioso per i compratori di Anversa. Marcello Prati. ■ L'Agenzia Stefani comunica da Washington^ La Commissione per gli affari esteri delSenato, su proposta det sen. Lodge, ap-provò con 9 voti contro 8 un emenditmehtoal trattato di pace, secondo cui la Cina!UÌ„e"Ìr£re?be al GiaPP°ne »el possesso diSciang-Tung.