Le grandi questioni orientali e la Conferenza di Parigi di Marcello Prati

Le grandi questioni orientali e la Conferenza di ParigiLe grandi questioni orientali e la Conferenza di Parigi L'America non vuole nè Corno d'Oro nè Armenia - Il ritorno dell'Emiro L'accordo di Teheran tra Persia e Inghilterra (Dal nostro Inviato » pedale alla Conferenza) ( nosro Inviao » pParigi, 18, notte. •Mentre il continente europeo scivola verso Sa notte dal pròssimo inverno, che sarà piuttosto oscura, quegli uomini di penna e di pensiero che presiedono ai destini della bel- iissima Società emersa dalla guerra, Si danno falla pozza gioia ragionando di ripicchi Irontieiaschi ejli sfere di influenza, di spartizione della Tracia e di lhiutdazione del Gran Turco, dell'avvenire della Persia l> della aorte di BeyroutU. Poi si stupiranno di «niello che succederà e ci saranno delle inchieste, perchè coi ragionamenti d'oggi non si eleva di un'oncia la carestia di carbone che sta sopravvenendo, la cinsi dei trasporti che si porterà, seco, e la concitazione della masse deluss, che complicherà tutto quanto. ila seguiamo pure la corrente e ragioniamo anclje noi del Gran Turco, della Persia e della Siria, rTormidabili soggetti del giorno. Il Turco sta meglio !... Il Gran Turco, malato da tanto tempo, dovrebbe órmS; essere morto. In realtà sta meglio di tanti" altri ed ha buone speranze. ' l,e alternative per lui sono: avere a Costan- tinopoli gli americani, oppure di rimanervi : da solo. In entrambi i casi vivrà relativà; mente felice, perche anche nella prima gli ■americani lo lasceranno vivere maglio di • ogni altro protettore e forse lo ingrasserani.no. Ma con tutto ciò è probabile il caso che : si realizzi la seconda alternativa. Pare In! fatti- che l'America abbia davvero perso la > voglia di procurarsi dei grattacapi nel Leivante europeo. Forse vi veniva volentieri se ! l'Europa si tranquillizzava e se i Balcani diventavano savi. Ma la Conferenza della pace i non ha reso molto piacevole il Vecchio Mondo, ; e gli americani si sentono meno eh? mai in! vogliati a impegnarvisi. Ce ne duole per quei ! furbissimi imperialisti letterari che, prestando ! all'America la loie fantasia, l'accusano di ìg-:ocar3 ai bussole-ili con la Léga delle NaIzioni per Impàoxó'nfrsi del Corno d'Oro od Iimperare in Asia Minore. 'Ma la. verità e che se vuole pigliarsi qualche cosa anche lei, ; l'America preferisce mille volte il Messico: • il silo Corno d'Oro essa lo ha presso casa loci è tahVolie l'oro vi prevale moltissimo isul corno. Si tratta infatti di un bene per' lettamente disimpegnato, senza neanche la '(complicazione di Allah, benché questa sia minore eli tari"' altre che suscitano in Oriente le gelcsie dell'Europa. L'America non vuol mandati nè in Turchia né in Armenia In. linea di fatto vi sono anzi i segni che l'America si dispone ad un acquisto che le garba enormemente più di: Costantinopoli. Avrebbe detto che Carrauza sta perpetrando delitti ed insurìando perfino l'Inghilterra, con l'espulsione d'i un agente diplomatico. Ciò significa ehe lo spazio occupato da Garranza viene preferito alla sua persona. Questo spàzio è il Messico, e se non l'occuperà domani Wilson, lo occuperà posdomani il Presidente della i-iepubhlica che gli succederà. Perchèdunque immergersi nell'imbroglio' levantino di una Europa che pare incorreggibile? Ed ecco che In Chicrrijo Tribune lancia oggi stesso l'annuncio abbastanza verosimile che <* dispacci giunti dagli iStati Uniti danno praticamente Incertezza che l'America non accetterà maturati nò a. Costantinopoli, nè in Armenia», fi sottosegretario Polk, capo della Delegazione americana, aveva già prospettato la probabilità di tale rifiuto, e l'an.auncio odierno lo rincalza. ' Per tanto se l'America non venisse per davvero,' che si farebbe? , 'Secondo la Tribune, in certi ambienti ooulergnjz.iali si propuirebbe di spartire immediatamente l'Thipéro ottomano, ma gli' inglesi od i francesi avvertono che se gli Stat■Uniti ricusr.no il mandato per Costantinopoli■ i turchi rimarranno in Europa. Infatti come potrebbero l'Inghilterra, la Francia. l'Italia ed il Giappone mettersi d'accordo sulla sccl'ta di un mandatario? Piuttosto la soluzionesarebbe di mutare Costantinopoli' in una cii!ft ed in un porto internazionale, ma lasciandovi i |turclu 'ad amministrarla. Sarebbe zuppa e pan molle, ma non bisogna più sorprendersi' di nulla, e può darsi che la Trthv.né, scrivendo quanto copra, sia benissimo informata. La relativa felicità dei turchi sta gfà estrinsecandosi' in una delle consuète baraonde politiche a Costantinopoli. 'dttvn i Giovani Turchi stanno scalzando i«abinotfa moderato di Feherid pascià, e nes suna baraonda 6 più xenofoba «he in Anatolia, a e è, o d n e i i i, e a l- e, a aaa a srni, il s- con Envcr pascià dietro le quinte e Mlistala Kemal alla ri baita. Questo per la spartizione Immediata. Senonchè qui degli' eventi turChi non si discorre molto, perchè bisognerebbe associarvi degli intendimenti militari, che sono fuori stagione, come l'ubbidienza dei piccoli al Supremo Consiglio dei grandi. L'Inghitìerra in Persia Si discorre piuttosto della Persia, la. quale almeno è. già liquidala. L'idea: prevalente rie gli organi del maggioro espansionismo Iran cese è che l'Inghilterra ha fatto male ad insediarsi in Persia, ma non sono ben sicuri. Se l'ingnilterra in compenso lasciasse ora la Si ria alla Francia, essa avrebbe evidentemente fatto bene ad accordarsi con la Persia. In verità l'« Echo de Paris » è convinto che l'In glv.'llerra non potesse fare altro, ina esso reclama in pari tempo il relativo corollario che dovrebbe essere la Siria per i francesi. Senonchè l'Inghilterra aveva sostenuto che la Siria spetta invece all'Emiro Feysal, perchè \«i prevalgono gli arabi o l'Emiro sogna un Impero di Arabia, assistito da consiglieri britannici e riconosciuto dalla Lega delle Nazioni. Il Governo francese, da parte sua aveva accettato itornaconto rinunciando all'accordo del 191che assegnava quel territorio alla Frància. Ora si può rimangiarsi tutto lo nuova Intesa, deludere l'Emiro, attribuire la Siria al Qua'i d'Or sày per il semplice fatto che l'Ingli .'.terra Jia concluso un accordo con la Persia? Si vedràPer ora gli organi ufficiosi francési non apro no bocca sulla soluzione più probabile. Glalitri, dopo alquante sfuriate, negli ultimgiornii, riferiscono oggi che l'Inghilterra stat.viii-., «j,» v-.iv i>iibuu».>ra per cedere. Ma si; ha l'impressione che anchquesta faccenda rimarrà in sospeso per quache tempo ancora. Fra l'altro si annuncia che lT.miro Feysapartirà entro la settimana per Parigi dovgiungerà ai primi di settembre. Sarà necessario sentire anche lui, che forse t/.ene in saccocce qualche pezzo di carla firmata. Epresumibile che l'Inghilterra dica alla Francia: Convincete Feysal e tutto andrà bene»Senonchè Clenienccau ha già parlato varivolte con l'Emiro e «non è andato bene nienteAndrà bene questa volta? Qualche foglilo, comil «Temps», sembra nutrire cattivi presentnienti giacchè ha tirato fuori, contro l'accordanglo-persiano tutta l'Enciclopedia della Legdelle Nazioni. Esso ha citato parola per parola certe clausole sulHindi'peudenza altruche l'Inghilterra avrebbe manomesso costituendo un protettorato sulla povera Persia.. Ml'Inghilterra non sembra impressionarsenEssa dice, languidamente ' un protettorato perchè l'articolo primo dehe non si tratta dl'accordo di Teheran riconosce e garantisce lindipendenza persiana. Qui replicano con l'natosi dell'articolo.successivo ripetendo che piprotettorato di cosi non ci potrebbe essere che la Lega delle Nazioni verrà posta sotto pieni. Ma questi argomenti lasciano rìnghiterrai serena come la calma dei mari, perchvengono da organi che ritengono semplicemete conciljaxe i principi della Lega con Pannessione della sponda sinistra del Reno e coaltro cose Per essi la Lega era, innanzi tuttuna utopia, poscia una farsa, una lustra, uparavento, un in orto in ptedi : quando usil Trattato ih Versailles, il quale insieme colo Statuto delia Lega conteneva la sua negzione, essi lo trovarono troppo indulgentI- Inghilterra: lottò allora per provocare unrevisiono radicale ma senza riuscirvi. Quelfu la Waterloo della Lega delle Nazioni e finad un mutamento di regime lo sbaraglio rmarra irreparabile, perchè andò sovra-tutto pregiudizio ci., uomini Manchi e de! rinascmento europeo. Che è al confronto il Trattadi Teheran, e la violazione che e6so può ivolgere ai clausole già sconsacrate dall'Ero£a,° Polemica a parte, la genesi dell'accordo couj; l'Inghilterra si è assicurata l'intimità dla Persia è probabilmente questia: gli ingleche facevano rina grande politica da osservtorio, adottando naturalmente tutte le precazioni per tenere quello che già tenevano, ntardarono ad avvedersi cho tutti» erano in giper prendere. La conseguenza è sfata ovvCirca l'Asia Minore essi spararono che vi insediasse, a sbarrare la via delle insidie, lmerica. Tramontando questa eventualità, essendo possibile che buona porte di quel terHorio rimanesse turco, lTnghiltena ha presto lo sbarramento della via Persia delle Indie nel modo oiù decente che ha potualcun mandato laggiù. Marcello Prati - L'accordo di Teheran ,in una parola può cofermare che gli Stati Uniti non accetteran " U

Persone citate: Inghilterra, Turchi, Vecchio Mondo