La vacanza della Conferenza

La vacanza della Conferenza La vacanza della Conferenza - mentre Ciemencean lotta alla Camera Kenner in viaggio per Vienna « Il ginepraio greco-bulgaro (Dal nostro Inviato speciale) Parigi, 22, cotte. 11 dottor Renner è partito per Vidima lasciando a Saint Germaan un sostituto e promettendo di tornarvi Ina pochi giorni. Epll va a conferire col suo Governo sulla curiosa iprite che si prospetta per l'Austria tedesca. U. testo complessivo del trattato, consegnatogli domenica, lo ha roso piuttosto bisbetico, e un po' di viaggio gli farà bene. Per 'adesso, la sua Idea è di non armare. Egli riconosce che. le sue trenta note Intermedie hanno ottenuto (rualcho raddolcì mento di clausole in lavare della sua «ente, ma tutto il vantaggio, nes:nndo lui, si riduce ad una condanna al suiiTidfto in luogo della esecuzione immediata che si profllavti ipriina. Questa uon farli sembra ima prospettiva piacevole nemmeno per 1 vincitori. " L'Intesa ha vinto troppo... „ La sìia teoria, affidata ieri ad una Agenzia di inforni azioni, è la saliente: « L'Intesa ha. vinto troppo, e noi non slamo auvp.ra riusciti a farglielo capire. Le sarebbe convenuto vincere un po' meno, perchè l'Austria che .emergerà dalla pace di Saint Germalii rimarrà per lungo tempo un elemento di perturbazione in Europa » Ciò che a Rentier non va, è il vedore atteggiarsi da vinci iori quel popoli periferici che hanno fatto la guerra con l'Austria e per l'Austria. Oggi vo M'iioiio anch'osai gli introiti della vittoria, Uvucampando pretese srtraordiiiarie, e l'Austria ,iion sa cosa dare alle grandi Potenze che la liiii'.uo abbattuta. Senza gli appelliti degli -tiro! della .sesta giornata, Vienna potrebbe roTiipensare i vincitori reali e concludere una paco decente. L'argomentazione, che è abbastanza furba, conclude avvedendo che dall'Ai Istria ridotta ad una rapa nessuno polirà cavar sangue. Tuttavia, «1154 farà quel che Y>otrà, ma noii intende tàruutre impegni die tò di non poter assolvere. 'Dopo le cruali diehiairazioni. Remrar ha tatto le valigie per .Vienna lasciandosi dietro odor di polvere. li: cosi la pace di Saint Gerrnain si dellnea •elquanlo laboriosa, sebbene s'incontri poebissiina gente dispasta a prenderla sul serio. In <juel'a di VersaiiBes, quando stava in cantiere, si udiva rombare la grande storia che si svolge al norrì\ In questa di Saint Gerrnain si odono solo dèi iringhU. Essa non sa realmente dove vuole andare. Nessuno dei cointeressati parla chiaro, iRonmer ed i suoi vorrebbero unirsi alla Germania, ma non osano dirlo e danzano su Illa corda. Le Potenze alleate sanno ghermissimo die se l'Austria non ai unisce alla Germania, non può vivere da sola e deve Confederarsi con gli altri Stati danubiani. .Ma it frettato nella sua forma attuale contempla un'Austria a se stante con la piena coscienza della sua assurdità. E' la resultante di un compromesso fra due vedute positive, che si risolve 'in qualcosa di fantastico. Si potrebbe chiamare il wattato tira-molla. Di concreto -esso impianta solo un rosario di discussioni, le fiuali ceriamonte finiranno male se verranjio proseguite dagli stessi uomini che hanno (lavorato dei mesi per giungere ad un esilo "cosi brillante. Si chiedano ancora spedizioni militari ! " D'altra parte che varrebbe la pace di .Saint Germain se non fosse aeennipngn.nu, dalla sanzione del rompicapo ungherese? Qualche giornale dice che si ridurrebbe ad un pezzo di Vana e non a lorro. Ma la pace con l'Ungheria sembra ancora loniana come, la luna. .Alcuni domandano, per una volita tanto, una 'liquidazione aspron battuto e parlano ancora •di riedizioni militali a fondo contro Buda•pest. Si riferisco a tal riguardo cho il gene cdrale francese Pelle, comandante in capo dell'esercito czeco-slovacco, preannunzia in una •intervista una grande offensiva a breve scadenza. Senonchè, le grandi offensive sono le intaiaiive che si preannunziano, ma la loro cpc".:a è ormai trascorsa. Ad esigere spedizioni militari contro tutu i bolscevisti dell'universo rimane il solo «Edio de Paris», il quale, por altro, è pieno di lamentazioni di fronte ai ■fatti risolutivi che non si compiono. Il fiero giornale ne incolpa gli « oracoli di Londra e dì Washington », mettendoli in contrasto con là «voce possente del maresciallo Foca». ^Disgraziatamente, dopo cinque anni di guer-ra, la forza degli oracoli non conosce competitori militari e meno che mai quella dell'oracolo di Washington, il quale tiene in pugno molto cose, senza cui non si può fare in Europa, nò la guerra nò la pace. Orbene, siccome i due oracoli non condividono le idee dell'» Echo de Paris », conviene proprio rassegnarsi a qualche ragionamento civile e rit'/'ndero che anche in Ungheria gli uomini trovino la loro strada. Alcuni di e=si, per ora., sembrano piuttosto cercare quella dell'estero, il che è un brutto segno per gli altri. Si riferisce cosi che Bela Kun si sarebbe rifugiato a Vienna, mentre il suo Karoly, reduce dalle glorie contro-rivoluzionarie di Szeghedln, sarebbe in viaggio per l'America. L'Ungheria sarebbe quindi passata alle cure di un certo Sarnue-ly. già segretario di Bela Kun ed insigne impiccatore. Ma i dilettanti di frottole possono inventarne delle più geniali. Naturalmente oltre clic dell'Ungheria, si discolie molto drfla 'BuJjran<i. Anche -questa appare inoline ad un po' di bolscevismo, a scongiura dei quale esisterebbe senza dubbio a Parigi una certa voglia di combinare al più premo la Pace cori Sofia. Senonchè. fra le '.grandi Potenze elargirrlcl di rami di ulivo, di generosità e di ordino, alcune mirano verse; la Bulgaria, aHre verso la Grecia. Ne risulta tùlio fuorché l'imminenza della pace bulgara. 11 pomo della discordia è' la Tracia occidentale. L'Inghilterra e la Francia vor rebbsrp attribuirla alla Grecia includendovi il porto di Dedeagatch. L'America vorrebbe invece darla ai bulgari. L'Italia dapprima aveva sperat.-> di 'nettere d'accordo i cani e i gatti di qui'lla felice regione, ma poi. fallito il tentativo, \ pare che.abbia adottavi il punto di vista franco-inglese. Ai bulgari non rimarrebbe cosi che tàppoegio dell'America. Queliti situazione va condita con una moltitudine di statistiche elinegra fiHie senza marchi di fabbrica. Oggi, Comunque. la partita è fra Vonizelos e Wilson. iL'greco ha telecrrafato stamane all'americano piar indurlo a codere. .Ma ebe cosa faranno i bulgari quando Wilson avrà, ceduto? In complesso se ne può dedurre che in questi giorni l'America non e svisceratamente innamorata della Grecia. In tal modo, un foglio americano di, Parigi spera ogffi apertamente che i greci abb.iT.donino l'Asia Minore e tornino a casa. Ciò sarebbe senza dubbio vantaggioso tanto •per l'Asia Minore quanto per la Grecia. Le zone in contesa rimarrebbero sotto l'alto Comando del generale inglese Allernby, come ci sono liti da ora. e l'America non ci troverebbe a' ri-lire. Essa deciderebbe poi con comodo «e le convenga .accettare 1 mandati per Costantiinopuli e per l'Armenia. <Sn due piiidl non two impanarsi affatto, tanto 6 two che Wilson ha .-ivvt-.rtito- Clemenceau di .pa-rectlii indugi inevitabili. Mei Jtattwàae, -sarii maglio che consideriate chiacchiere tutto quello -che Ed c detto e si dice sul riassetto definitivo deJ territori ottomani. Clemenceau alla Camera It Consiglio dei cinque oggi non si è riunito e farà vacanza anche domani.'La ragie ne della sosta c eccellente per confondere le idee sulla composizione del Consesso. La vacanza è dovuta all'assenza di Clemenceau. Siccome il Consiglio supremo consiste costituzionalmente dei cinque ministri degli Esteri, l'assenza di Clemenceau gli ha latito sospendere le sedute. Ciò dimostra peraltro la tnia; ticabile vitalità del primo ministro di Francia, che intende di restare sulla breccia ad ogni maniera. Sotto questo aspetto, si può esimersi dall'ammirare questo gran vecchio ? La sua vacanza diplomatica di oggr-c stata spesa in una lotta parlamentare: egli è andato a domare ila Camera, che lo ciurla nel manico dopo il voto repentino della settimana scorsa, ma che puro resta pronta a leccargli le mani. MARCELLO PRATI. A