Viva impressione a Parigi

Viva impressione a Parigi Viva impressione a Parigi pgper la requisitoria di Franklin Bouillon sulla politica antiitaliana Il Trattato sarà presentato all'Austria martedì - La Conferenza riconosce implicitamente io sbarco italiano in Asia - Il generale Allemby comandante in capo del Corpo di Spedizione in Asia Minore. (Servizio speciale della STAMPA) Parigi, 19, notte, idLe dichiarazioni fatto ieri da Franklin Bou il- nlon sulla situazione in Italia, sono' state,molto1 ieommentate nei corridoi della Camera: la, smaggior parte doi deputati presenti affermava ;zelio il Parlamento francese nòti doveva ratificare il Trattato di Versailles senza aver trovalo una soluzione atta, ad impedire una irreparabile rottura fra la. Francia e l'I tal/a. L'nrrivo d'i Frapi.-'in Bnu.Ulon, le altre suo rivelazioni fatte a viva voce, la sua in-s.stenza nel rendere a tutti chiara la pericolosa situazione creatasi in Italia, hanno profondamente impressionato tutti i deputati present. che lo hanno pregato di Ju,tratiteuerno la Commissione degli esicri di cui è presidente. L'articolo d< Franklin Bouillon non ha impressionato solo la Camera, ma anche l'opinione pubblica. -Di esso si occupano oggi alcuni giornali. "Dipende da noi assicurarci l'Italia., Il «C.aulois» scrive: «E' possibile che errori siano stati commessi dal Gabinetto Orlando.' E' nondimeno inconiestab.le ebe il Parlamento di Honva, ro.vescandolo, ha voluto fare «iu buia rasa » e dare un'Uli.nia « chance » di riuscita ai negoziasi di Parigi affidando a uoarolni nuovi la-dircw.'one dello conver-azio-rei da paite italiana. Questi uomini hanno fornito fino dal. loro arrivo al potere segni del loro desiderio di conciliazione, poiché la loro prima parola è stata parola ài pacificazione. Le loro dichiarazioni non sono equivoche sulla intenzione di inanjenere intat'a V alleanza francoitaliana. E' abbastanza naturale attenderci che gli àllea'U, e specialmente la Francia, facciano una parte del' cammino verso un accordò. Non c'è esitazione possibile fra la politica consistente nell'elmi! ilare l'Italia dalle combinazioni della Franosa, che continuerebbe ad appoggiarsi sulla Serbia e la Greca, ■ e quella consistente nell'aeoordare in misura ragionevole soddisfazione alla Serbia ed'alla Greca, ma avendo per base la cóiiseivaz:one ed il consoliildamento dell'alleanza con l'Italia e la i mania. Contro l'eventuale ricciòMtuzione di una Confederazione danubiana, contro gli sforz. inevitabili della Germania per ritrovare uno sbocco ed un punto di appoggio nel. Mediterraneo, l'amicizia ed il concorso dell'Iialia ai sono necessarie e dipende unicamente da - d l'assicurarcele. Basta che cambiamo l'atteggiamento che i nostri plenipotenziari hanno cicduto abile adottare d. fronte alla iios'ra sorella latina. Abbiamo pra'icato la. brutalità nella forma quando conveniva avere riguardi, abbiamo omesso di rispettare le legittime suscettibilità di un popolo òhe nella causa comune ha: sacrificato (500.000 morti e 80. miliardi e che la guerra ha ridotto alla miseria ». Un riconoscimento . Evidentemente, un passo sulla strada della pacificazione sarà fatto quando il Trattato con l'Austria sarà firmato, un altro quando il problema adriatico sarà risolto. Intanto, si annuncia che il Trattato sarà consegnato a Rennei» martedì, mentre alla Delegazione italiana si ora annunciato per oggi. Causa del .rilardo 6 stata una piccola dvilicolià infine superata. Come e noto, l'art. 297, costituente uno dei cardini del Trattata di, Versailles, stabilisce il diritto per il vincitore di sequestrare e mandare a conno riparazioni i beni privati, ma al tempo s'es;o stab.iisce che i pegni dati agli Alleati debbano essere rispettati. Quando si trattò della introduzione di questa clausola nel Trat'ato con l'Austria, i lranoesi si Scordarono delle loro proprietà e degli .nteressi' loro nella «Sudbhau », austriaca. Come è noto, le ferrovie del Sud appartengono ad una Jjotte'à i cui capitali, di due miliardi c 200 milioni, furono, dati dà un gruppo di finanzieri aventi a: capo il Rotschild. I francesi affermano .di aver Impegnato •in questa Società un miliardo e mezzo. L Italia sostenne in seno-alla-Commissione delle riparazioni l'inesvncnza del-pegno, ma-fu comba'.tma da tutti i membri della Comm salone. Portata la questione di fronte al Quadruntvira'o, questo decise u favore dell'Italia,, ma i francoi'; non si dichiararono vinti e portarono la questione innanzi alla Commissione dei I>orti e b'.rsde ferralo. Nuova battaglia anche più vivace delle precedenti, nuovp rinvio al Consiglio de* Quattro, >l quale, torno a dare ragione all'Italia. La questione cominciò ad assumere un aspetto politico grazie alle pressioni esercitane sulla Delegazione italiana da ónnumerevoli giudizi francesi. ..Sorte allora il dubbio che il pegno effettivamente 'es'jstes* . Si fecero delle ricérche, si tornò ad esaminare la costituzione della Società della Sudbhan e Ri è venuti alla conclusione rho esisteva una ipoteca su tutte le ferrovie del sud, 1 cui veti proprietari sono i portatori Hit obbligazioni. I rappresentanti italiani sentirono il dovere «li d.seutere 011 queste ntto\'e basi tutto il problema. Si giunse in tal niodó nd un acrordo secondo il quale la Francia s'impegna ad appoggiare le domando dall'Italia circa le <ariffe ed i regolamenti sul regime delle ferrovie facenti capo a Tr.esie, in modo da mantenere intatto il traffico di Trieste;.'in cambio l'Ilalia si impegna a discutere la validità del pegno ed a pagare le annualità ih quelle proporzioni che saranno dimostrato dovute ai portatori di obbligaaioni, alleali e neutri. 11 comandante supremo desìi Alleati in Asia Mimore l.a Missione americana inviata da Wilson a lare una inchiesta in Oriente è -eia, giunta a Costantinopoli e si preplira ad imbarcarsi per l'Europa. ÌSon si conoscono ancora i risultali delle inchieste tallo durante due mesi di viaggi e di lavoro dalla Missione, ma alcuni conimemi agrodolci, attiri addirittura velenosi, autorizzano a ritenere non debbano essere troppo favorevoli alle tesi sostenute dalla Francia alla Conferenza. Si afferma che il capo della Missione, CraJie, nel voluuiiiio.su suo rapporto, sostenga a fondo le aspirazioni all'indipendenza che la Missione dichiara avere, trovate dominanti nella Siria e nella Palestina. Affermano ancora i reduci dalla Terra Santa del cristianesimo dell'islamismo e d.-ll'ebreismo che tutte quelle popolazioni reclamano, nel caso non possano ottenere indipendenza completa, che il mandato per tutto il Levante sia affidato all'America. -Nel caso poi che questa lo rifiutasse, dovrebbe essere attribuito all'Inghilterra. Non si fa un solo accenno alla Francia. Ripeto che queste sono voci che corrono ed e molto probabile qhe nessuno ancora abba letto 0 visto il rapporto di Crauo. Ma la fretta dimostrata da alcuni a criticare i risultati dell'inchiesta americana non esclude che qual che indiscrezione si sia fatta dopo lo sbarco dei 1 missionari » americani a Costantinopoli. A nessuno sfugge però l'importanza dei grande avvenimento diplomatico militare del giorno: la nomina del generale Allemby a comandante di tutte le forze militari in-Asia Minor?. Il generale inglese, noto a tutti per la sua duttilità politica e diplomatica', per la quasi brutale energia di decisione allorchè giud'ca ormai vane le parole e propizio il momento dell'azione, è certo destinalo 11 esercitare una influenza di primissimo ordine su quello che sarà il contegno delle popolazioni di fronte allo soluzioni che saranno prese dalla Confoirenza circa il futuro assètto dell'Oriente. Non è ancora poss'bile conoscere le cause per le quali la Conferenza si sia indotta a confidare una cosi importante missione al vincitore dei turchi in Palestina ed al panificatore dell'Egitto. La Conferenza ha voluto mettere a profitto la conoscenza profonda che il nuovo Generalissimo ha dell'Oriente e la fama di vincitore che ali' hanno conferito le sue lunche camparne? E' indubitabile che qne-ta scelta una nuova vittoria, e forse pili sensazionale di qualsiasi altra vittoria, della diplomazia anplo-sassone. secondo la versione francese, la nomina di Mlr-mby sarebbp stata decisa in sesti ito nd ilcuni dissensi sorti fra Ttttoni e Venfzelos sulla delimitazione delle zone di influenza Italiane e greche. NeH'im.possibiiMtà di metterò l'accordo il rappresentante dall'Italia 0 quello delttnb ideila-Grecia, o nel timore di vedere scoppiare nuovi disordini, il Consiglio avrebbe deciso di 1 incaricare .VUomby, già precedentemente de, sigliate quale comandante in capo dello Iot ;zc alleale in Asia, di regolare il movimento a à a n l i a l e te , i i i i e e n o e . i o i e l e d a l . e e a i . e o o l i a a r i a a a a o l . e a i o . i l a i a o a e e n e e i e a i d s ò o dello truppe greche e italiane nelle regioni da esse occupate in Asia Minore. Sempre secondo la versione francese, la proposta sarebbe stata accettata senza obbiezioni di sorta tanto da Tittoni^ quanto da Veriizelos. principali interessali. Secondo i giornali inglesi e americani che furono primi a dare la notizia. Alleni- Ladepemtodìby avrebbe chiesto di avere ai suoi ordini con-. mtingenti Haitiani, greci, francesi e inglesi. 01- e tre alla carica di comandante le truppe intcr-! cinazionali, avrebbe anche quella non meno Un-lima veportante di Governatore militare di Smirne Il contingente italiano resta nei territori asiàtici Tanto ' . prima quanto l'altra informazione ! zie insono inesatte. Un accordo è intervenuto fra esVenizelos e Tittoni circa la questione di Smtr-. cone. In seguitò a questo accordo il Consiglio UsuudpalnpetiSupremo ha ieri deciso che i greci occupino il territòrio a destra del Meandro e gli italiani quello a sinistra.' 11 fatto è molto commentato negli ambienti della Conferenza. Si fa rilevare che per la prima, vol'a gli Alleati hanno riconosciuto di fatto l'occupazione dell'Itailila in Asia Minore, • occupazione avvenuta — come ricorderei'.e — all'insaputa della Conferenza. Un altro particolare occorre ricordare per una giusta interpretazione della Missione confidata al geneale Allembv: quello che il Consiglio Supremo lo ha lasciato arbitro di stabilire la linea di arretramento d»Ué truppe greche di fronte ai turchi. Il Consiglio Supremo dovette ricorrere a. questa misura in seguito ad una lunga energica protesta trasmessaisd't dallo Sceicco dell'Islam condro le inaudite atrocità commesse dal preci nelle regioni da essi occupate. Le accuse, precise, contenute nella Nota turca hanno lmipres.sio.nato il Consiglio degli Meati, il quale ha dieciso inollire di traviare di urgenza una Commissione d'inchiesta in Asia Minore, composita di tre generali, uno inglese, uno italiano e uno francese, ai quali può aggiungersene un altro americano, qualora Wilson lo volesse. E' ormai noto a tutti eh? per tutte le decisioni della Conferenza i Delegati americani non prendono nessuna decisione senza averne prima ottenuta autorizzazion-J dal Presidente. E' cosi che la soluzione di innumerevoli problemi è costantemente ritardata dal bisogno di attendere la- risposta di Wilson. Questa è, fra l'altro, una delle principali cause del ritardo nella discussione dei problemi adriatici, fi tempo però non è perso inutilmente. L'on. Tittoni ne approfitta per preparare il terreno con conversazioni con varii uomini politici, con diplomatici, con giornalisti. Stamane ha ricevuto V'enizelos. La conversazione-fu più lunga delle procedenti, aurata circa due ore e mezzo. Il problema turco legato a quello bulgaro Intanto la Delegazione bulgara è "attésa fra giorni a Pari tri-. Si annunzia da fonte americana che non sarà possibile concludere la pace con la Bulgaria senza avere prima risolto il problema turco. Si afferma infatti che molta clnusole del trattato con la Bulgaria sono intimamente connesse alla sorte futura della Turchia. La Conferenza non può, attualmente, esaminare il probleua turco prima che Wilson abbia ottenuto dal Congresso americano l'autorizzazione di accettare per gli Stati Uniti il mandato su Costantinopoli e sull'Armonia. Naturalmente vi trasmetto queste notizie a puro titolo di cronacu. Qui si afferma per contro che il trattato è quasi pronto: le poche questioni rimaste in sospe so, se non sono indipendenti dalla soluzione che sarà data al problema turco, non sono tali però da ritardare quello del problema h-.|.r-..a !» cattive lingue pretendono che questo notizie abbiano uno scopo politico: quello di influire sul Senato americano e porre maggiórmente in luce l'urgenza di ratificare il trattato. Questo significa anche evitar^ soverchie discussioni u- quindi Tinun ziare a combattere. Wilson sul terreno malfermo del trattato.. . . t ' La Commissione speciale desìi affari bulgari ha continiiato i suoi lavori. 0"<n na tenuto la sua ultima riunione ed ha deciso di comunicare al Consiglio supremo, che. non si riunirà prima di martedì il risultalo de: suoi lavori. La Commissione ha deliberato di lasciare al Consiglio la decisone definitiva fra le due oppone tesi che si erano manifestate durante la discussione delle frontiere bulgare-, l'uno.- tendente ad escludere la Bilicarla dalla costa dell'Eneo, 0 l'altra proponente di lasciarle uno sbocco su questo mare. IU11 punto rimune sospeso: quello della frontiera della Tracia Orientale; ma essa non ritarderà la conclusione- della pace, ipo'chc il trottato, conterrà, nnaloganv-nte a 'quello-che si fece nel trattato di Versailles e che si farà in quelli di Saint Germa-.n. una clausola comportante, da parte dei biileaiu. la rinunzia a tutti i territori Situati al d! là ri: una certa linea, smza che la rinartizione idi questi territori sia inserita nel trattato. Voci cnntriidittorie Nnll'nzione dell' 8nte»n in Ungheria Stamane si è pure riunita la Commissiono degli affari ungheresi per esaminare alcune questioni territoriali. Circa l'Ungheria si assicura qui che si fa sempre più strada la tendenza di rinunciare, almeno per ora, al progettato intervento militare contro i bolscevichi. Il Sew York Herald, senz'altro, • annuncia che..i cinque vi hanno definitivamente rinunciato;j rMa questa affermazione male si concilia con ; .rle noti/.ie giunte da Ilukarest, secondo leniuali j pdvrcosocominf eDionlàanfelamsrdetrvatesine mtitusidnegcouorza.qnzsscnnfrgnsmmdtdlasdisdlmgHacg1zdRamLfnszcmosdvi'rancis iTEspery avrebbe presieduto colà uu importante Consiglio di guerra al quale assistevano tutti i comandanti di truppe combattenti sul fronte ungherese. Più attendibile è tavece la versione secondo la quale gli alleati avrebbero rinunciato ad inviare truppe contro Bela Kun, ma al tempo stesso avrebbero autorizzato gli czeco-slovacchl ed i romeni, ad attaccarlo. La versione, d'altronde accreditata dall'Homme Libre dice che la voce affermante che il Consiglio degli alleati sarebbe deciso a lasciare mano libera alla Romania ed anche alta Polonia ó conseguenza deai'intenzione di Bela Kun, non. ignorata dalla Conferenza, di iniziare una offensiva contro i- romeni. Secondo lo stesso llonime Libre l'operazione non presenterebbe serie difficolta. Da rapporti giunti alla Conferenza dLccsanLi zBela Kun non possiede attualmente che ad.ouu «uomini, mentre alcune settimane or sono, al cmomento dell'invasione della Czeco-Slovac- gelda, ne aveva più di 150.000. La Chicnno Tri-1 sbune onorine elio l'esercito rosso si sgretolerebbe e che i soldati si smobilitano da sè. portando via le armi e distruggendo i depositi d' armi e di munizioni. - Non trattasi por l'Intesa — conclude VHomme Libre — di intraprendere spedizioni militari, ma somplicomoHte di la.«c.lare ad alcuni nostri alleati di stab'iire l'ordino in un paese che non rispetta gli impegni che i popoli debbono osservare nelle loro relazioni internazionali ». Più precisa smentita olle voci circa la rinuncia di azione anti-bf'l«revica ungherese è data oggi dairj/ifrnu.'f'/eiwl. Il giornale afferma che Francis D'Esperey avrebbe ottenuto dalla Conferenza rautnrizz'azione di agire militarmente contro l'Ungheria. Il generale Peli, comandante dell'esercito czeco-slovacco é stato invitato da Francis D'Bspery ad accettar» qualsiasi negoziato col Governo dei Soviet al quale sarò ingiunto di cedere immediatamente il posto ad un Governo eletto liberamente dal popolo ungherese. L'intranslgennl precisa che le truppe francesi destinate ad operare contro Bela Kun occupano la linea Szegedin Baia e sono comandate dal generale Loble. Vico. dltrdldnsIròrndtssUol'lc2 La grandiosa celebrazione londinese Lo sii lamento dei coniiugemi alleati {Servizio speciale, della Stampa) Londra, .j, notte. Londra celebra oggi con tutto lo splendore del quale è capaci la grande metropoli imperiale, la conclusione de'.la pace con la Germania, che vuol dire nello stesso tempo vittoria imperiale britannica^ '^on 13 feste odìerne, le quali comprendone ogni possibile . manifestazione di gioia, dalle riviste militari e navali, ai uxmeerti, danzo 0 ìuoehi urtiti ! ciali, il popolo ingbse dà la sua finale solimine sanzione al trattato di pace conchiuso a Parigi, e si prepara a riprendere il lavero normale, l'espansione dei suoi cuninerci ! zioni non sono limitate a Londra, ma trovanoe dslle sue molteplici attività, dopo ii lungo intervallo causato dalla guerra. Le celebra- espressione in ogni altra città, «rande o pie- cola, in ogni borgo o villaggio del R?gno Unito; ma Indubbiamente è in Londra che as-sumono particolare grandiosità e carattereufflclale. La strade sono state pavesate con ban-diero di ugni nazione alleata con drap-paio di ogni colore, con festoni e corone «ii alloro, con antenne rosse e l'erezione di monumenti provvisori ai morti e archi trionfali per i vivi. Il corteo, il quale comprende ventimila uomini circa, 2 nel quale figurano icontinKenti di tutte le Nazioni alleate, sfilantisotto la guida dei più famosi uenerali, ha per-corso un itinerario di una dozzina di chilo-metri fra i continui applausi dell'immensa,innumérevol' folla, che ha tenuto a mani-f està re la propria Gratitudine ai ocmuat'.enti.DÌmcilmente" Londra, che pure è famosa perio sue immense folta, per le sue maree urna-ne ho mai veduto tanta gente nei limiti re-làtivamentc ri-trett' dei suoi grandi quartieri"itraTi e mi questa fona si è mostrata piùanimata e simpatizzante colle ragioni dellafesta, più paziente, calma e ordinata durante la lunga attes'i preliminare e durante l'interminabile sBlamento del corteo. E' Impossibile descrivere le innumerevoli srene di entusiasmo alle quali lo sfilamen'o delle truppe internazionali prima, poi delle truppe britanniche, quindi dei contingenti na-vali e indille di un migliaio di donne appar-tenenti ai vari servizi militari, ha dato luego>:si può dire che non in uu sol punto dell'itinerario per le alitarne vie ricchissime e fastose e le più povere, è venuto meno per un so» momento, applauso vivo, continuato, simpatizzante ipor tutte le bandiere, tutte le insegne, tutti i contingenti. l.a misura delta comune simpatia popolare non poteva essere meglio distribuita, fra le varie nazionalità: americani, francesi, italiani, sono stati salutati con eguale calore udita borghese Sloane Street come nella onerata Kenntngton Boad e nella ufficiale Wbitehall, cosi splendente di marini ori e di bandiere policrome. Se una'preferenza e -.ala mostrala dalla follila acclamante, .questa tu..per i. marinai sfilanti scito, il coniando dell'ammiraglio Beatty, ma le tradizioni gloriosamente marinare della Nazione spiegano la generosa espressione di riconoscenza, ohe la popoll'azione ha voluto sottolineare nella presenta circostanza. Gli americani hanno tanto meritato caloroso tributo, ma fra i contingenti alleati, i francesi e gli itagllani si sono divisi il principale entusiasmoI momcnU culminanti della cerimonia odierna sono stati due : Si primo quando le truppe sono sfilate presso il monumento eretto alla memoria del morti in guerra, presso Westminster: il secondo quando il corteo è passato dinanzi al palazzo reale, a Buckiugham Palate, fia lo sventolio delle bandiere, il suòno degli inni nazionali e i clamori plaudenti della folla. Due successivi mamen'ó hanno riassunto tutto il significato dalla riconoscenza e della gloria delle celebrazioni odièrne. Vice Prati. ruppe internazionali..P»"»»;,^!,,^-