Un capitano degli alpini uccide la zia poi si ammazza con un colpo di rivoltella

Un capitano degli alpini uccide la zia poi si ammazza con un colpo di rivoltella Fosca traediafamiliare Un capitano degli alpini uccide la zia poi si ammazza con un colpo di rivoltella Plmpression&nte latto è avvenuto in un mo-i m.Mio appartamento sito al ».o piano della A,c*sa N. 48, di vìa San Secondo, abitato ilnO| '«upoco tempo fa dalle signore Damilano Irene, ( | d'anni 66, e da una sorella sua, signora Mad- j dalena. Con le due signore conviveva pure un ! [loro nìpcle, a ragioniere Giulio Cottini, il cni padre esercisce farmacia a S. Stefano di; 'Monderai. , Venata la guerra, il giovanotto allora apipeaa ventenne, volle prendervi parte attiva come volontario, e si arruolò negli alpini, ove Isoppa distinguerai per intelligenza e valore, : conseguendo poco a poco il g/ado di capitano. ! Quello della guerra fu un periodo molto anifosetooo per le due vecehierelle le quali si sentivano affezionate al nipote cobi e carne 1 può esserlo una madre per un figlio. Di tempo .In tempo, alle caliginose nubi delle preoccupazioni e dei turbamenti succedeva un po' di tranquillità e di gioia; ed era quando il giovanotto venir» a trascorrere con esse le sue 1 brevi licenze. ; Cosi passarono fra i timori e le sparanze i [lunghi masi della guerra. Venuto l'armistizio Ile -due signore credettero di essere giunte nel 'porto della pace, ma pur troppo non fu cosi, i perchè In un brutto giorno la morte si portò via la sorella minore, la Maddalena. Rimasta icosl sola, e in attesa che il nipote ritornasse alla vita borghese, la (signora. Irene diede a pigione due camere dell'appartamento, una ad mi impiegato, l'altra ad un tenente. , Di quando in quando il Cottini — capitano inai Xo alpini — faceva delle gite a Torino, sia per visitare la zia, sia a quanto sembra, iper mettere le basi della prossima futura 'vita borghese che il giovane professonista 'avrebbe dovuto riprendere. Quali fossero i suoi progetti lo Ignoriamo; ma ne facciamo cenno perchè a quanto risonerebbe, la tragedia compiuta Ieri mattina, sembra abbia origine unicamente da certi impegni finanziari che il giovanotto avrebbe incontrati per poter slanciarsi nel commercio. Era la zia al corrente di'tali impegni? Ha essa rivolti rimproveri al nipote per averli incontrati? Nulla •si sa finora. Il certo è «che il giovanotto viveva iin questi giorni come in un sogno continuato •di incubi. E in questo stato d'animo-si maturò in lui la tragica scena, compiuta nella notte, vexso le 4,30. 1 L'ora fu precisata, approssimativamente da nraa vicina di casa, certa Croce Ferdinanda, la quale essendo in dormiveglia, aveebbe udito dei rumori strami che richiamarono la sua attenzione. Erano i colpi di detonazioni d'arma da fuoco. Ascoltò allora se ai rumori succedevano grida d'allarme, ma non udì più nulla. La signora Croce riprese perciò il sonno tranquillamente. La scena orribile Fu alle 6,30 che la tragedia venne scoperta. E' necessario rilevare che, avendo le camere affittate, zia e nipote dormivano in una medesima camera in due letti Quasi vicini. Questa circostanza non deve suscitare alcuna ma:lignità poiché la Damilano — ripetiamo .— •considerava il nipote quale un figliuolo e lo trattava sempre come un ragazzo. La persona di servizio Teresa Borgogno, ieri malitlna» passando dinanzi alla porta della camera udì ,un fioco gemilo. Impressionata aprì e uno spettacolo terribile le apparve. Sul letto presso l'uscio giaceva insanguinato il capitano; sul: l'altro poco discosto la Damilano. supina, ansava gemendo. Anch'essa era tutta inzuppata idi sangue. Spaventatisi ima la Borgogno diede ■l'allarme. Accorsero i vicini e poiché per il Iglovane nulla si poteva fare, venne chiamata Ila Croce Verde perchè trasportasse d'urgenza {all'ospedale la povera donna. I militi della benemerita Istituzione Luigi Capasso e Pietro 'Maggi, sopraggiunsero solleciti con una barella e, coadiuvati dalla guardia di città Euperprio iDallera.no, provvidero al trasporto della Damilano all'Ospedale' di San Giovanni. TI dottor Costerò, assistito dal dottor Castelli, jprestò alla disgraziata donna le cure più uri genti e la fece quindi ricoverare nella Sezione ; Fantino, ma pochi minuti dopo la Damilano 'esalava l'ultimo respiro, senza aver ricupe* rato neppure per un attimo la coscienza : I medici avevano constatato ci\r. la danna • aveva due. ferit? di rivoltella allo zimino sinistro. Evidentemente il Cottini aveva ht: preso la zia nel sonno ed aveva voluto cnlI pirla alla tempia, ma la mano eli vra tré-.- d« mata ed i colpi avevano leggermente deviato. Altrimenti la morte sarebbe stata istantanea. Fu stabilito ch2, persuaso d'aver uccisa la zia, il capitano si sdraiò supino sul letto e si esplose, a sua volta, un colpo alla tempia destra, rimanendo fulminato, Della tragedia fu immediatamente data notizia alla Sezione di Pubblica Sicurezza di San Secondo, in via Gioberti, ed il vice- commissario avv. Labbro si recò sollecita mente sul luogo por le prime constatazioni legali. Fu avvisata anche la Procura del Re e, più tardi, si recò nell'alloggio di via San Secondo, 42, il giudice istruttore avv. Faldella. Poiché si trattava di un ufficiale, venne inoltre dato avviso al Comando dei carabinieri, che inviò sul luogo il tenente Mittino. La stanza dove è avvenuta la tragedia non e molto vasta, ma mobiliata con una certa proprietà. Quando vi slamo entrati, a nostra volta, il giudice istruttore faceva prendere atto della posizione in cai era stato trovato il cadavere del Cottini. Questi, che era un giovane aitante e robusto, giaceva supino, leggermente inclinato sul fianco sinistro. Il volto scompariva completamente sotto una maschera di sangue, tanto da non poterne scorgere più i lineamenti. Compiute le formalità legali ed esauriti i primi interrogatori, il giudice istruttore dispose che la salma fosse trasportata alla camera mortuaria degli Istituti universitari d?l Valentino, la rivoltella del capitane fu sequestrata- E' un'arma molto solida, di medio calibro. Il movente dell* tragedia Abbiamo accennato vagamente alle probabili cause della fosca tragedia. Più tardi è stato possibile raccogliere maggiori chiarimenti. Dalle informazioni pervenute all'Autorità giudiziaria è risultato che il Cottini era un giovane molto attivo ed intelligente. Tornato, tempo addietro, dalla zona di guerra^ aveva voluto occuparsi di affari industriali per crearsi una posizione indipendente e, a etnanto risulta, si era associato ad un amico in un'azienda per lo sfruttamento delle miniere, azienda che ha i suoi uffici in via Goffredo Casalis. 0 foss? imperizia sua, o si trattasse di una speculazione sbagliata, e, certo che il Cottini si trovò in questi ultimi tempi impigliato in una rete di guai finanziari, che lo costrinsero a ricorrere spesso alla borea della zia. Molte cambiali trovate nella stanza del capitano stanno a dimostrare che il giro dei suoi affari procedeva stentatamente e per mezzo di ripieghi. Questa condizione assai triste di cose creata rial giovare capitano-ragioniere era fonte, sovente, di discussione tra zia e nipote; ma una discussione tranquilla, in cui c'era pm tristézza che rampogna. La Damilano era troppo affezionata al nipote per rimproverarlo «tella. situazione finanziaria insopportabile eh egli avev-a provocata con le sue sbagliate speculazioni. Sembra che l'altra sera tra zia e nipote Ma avvenuto un lungo colloquio in proposito, e che il Cottini, il quale da tempo si era fatto sempre più triste, non abbia nascosto alla donna la cruda realtà. Molto probabilmente la disperazione lo pre=e: là disperazione di avere sperperato ì risparmi della zia e averla ridotta alla, prospettiva di un doloroso avvenire. E allora il Cottini, «anco della lotta, penso al suicidio come all'unico mezzo di liberazione. Ma non gli bastò l'animo di abbandonare la zia in cosi preoccupanti condizioni finanziarie e. comurt.aio dal pensiero della sua responsabilità concepì il pazzesco disegno di ucciderla, il Cottini era un vinto ormai. La fosca idea fini per sconvolgergli completamente il cervello ed egli si indusse al tragico criminoso arto I , .. , Questa; la versione che l'Autorità giudiziaria ha" accollo come la^iiù verosimile e che e avvalorata da parecchie circostanze, non ultime quelle emergenti dalla lettura di un fascio di lenire d'affari del Cottini, dalle quali appare appunto che la situazione finanziaria dello sciagurato giovane pra ormai disperata. La" tragedia ha prodotto in via San Secondo una viva Impressionò; poiché la Damilano ed il nipote suo vi erano conosriutissimi. Pavt:colnrc tristissimo: ci si assicura clic uno strutto parente del Cottini, residente a Gabbiano, si suicidò qualche anno fa in circostanze quasi identiche, provocando una uguale tragedia. sefAsmeoat

Luoghi citati: La Maddalena, Torino