La terza giornata del Congresso

La terza giornata del Congresso La terza giornata del Congresso L'adesione alla GMfsderaztone del Lavora fatata a grande maggioranza Il ragionier* Gattuppo, ohe presiede, apre' .la seduta itile 8,45, e da sirfìto la parola a fiatali, di Firenze, per la relazione finanziaria. Natali espone la sua relazione, che concluda con due proposte: queir* dell'aumento delle quote tederai i e quella della nomina di unl JUdleglo sindacale. Marino, di Padova, chiede Jiarcnè si siano elargite mille lire aUMuawW/ Giacobbe, del C. C. gli risponde che tale deliberazione venne presa dal Convegno di Roma te non dal C. C. Dopo di dò ti Congresso approva la retatone Baanztarla, e rinvia ogni declslone sule itete proposte avanzate dal reJatorc Si dovrebbe passare al tema più- interessante del Congresso: • Dtretttue sindacali », e già Giorgio Ottolcpghi, lo studioso relatore, si appresta a parlare, quando-aorge un vivissimo Incidente. Ciond, di Roma, nota ohe il voto di Ieri sera-del Congresso è caotico, in quanto ebo non fu preceduto da una regolare discussione, ed avvenne per sorpresa. Presenta perìciò un ordine del giorno col quale s'invita il iCongresso ad iwrocaie Timmediata applicazione detta legge sulla riforma del servizi. Approvazioni e proteste accolgono questa proiiosta. Il presidente chiede se è lecito che il Congresso ritorni sulle sue deliberazioni. Fa«vuo fa rilevare che ieri era stato convenuto iche la. lettura del testo di legge aveva soltanto eco)»» infownaiivo e che nessuna deliberazione avrebbe dovuto aeser presa. Il personale di Sa categoria non può approvare l'ordine del inorno di ieri, che avrà per effetto un notevole [ritardo nell'andata in vigore dei provvediSnentl a favore del personale. Borelli, di Milano, dice che questa discussione si potrà fare nuaado si tratterà il comma 5.0 dell'ordina dei lavori Badratti riconosce non essere serio eoe il Congresso annulli a breve distanza di tempo 10 proprie deliberazioni, ma ammette che e iiecessario ottenere la correzione di molte impertszioni del testo di legge, e questo devesl affermare oggi e non dopo. Jometti, di Roma, dice che il concetto deU'ordine del ^orno votato ieri vien? a danneggiare la 3.a categoria. Miche al Congresso di Roma si tmnullo una .precedente deliberazione, e psrciò invitaci Congresso a riaprire la discussione. Si acero .dono animate discussioni nei gruppi di con Sisti. Motti chiedono ^temporan^Bamente 11 parlare, e l'assemblea .per un JOT«» « venta burrascosa. Pai-la Rirva, di Torino, che declora U modo col quale venne presa la delilierazione di ieri, di cui non riconosca la va Sdita. Lazzarini. di Modena, autore dell ordine Ìel giorno... incrimina.to, chiede se e seuocne U Congresso faccia questa discussione, Glacobhe del C. C, «lice che la legge contiene Wttn'quanlp del Memoriale eva ^ffjfu accettare. Riconosce per., et eù.vota d 1 tei in esplicito, e non crede ci tlebba tornai sopì"- --^iaSerP0^ votare pei- appello nòmin, -a si deve riaprire la ^dieci: feulo od il presidente. Ma troncarla si decide di naie di Sezioni se si deve riaprire la 0.1 issione o meno. E s'inizia la chiamata Fa >„to. votando, dice che i slegati di pacate eorta che rappresenta.no anche la U avreo nero dovuto astenersi e provoca un altro. be ve tumulto. Finito l'appello, M proclama io rito: voti favorevoli alla riapertura della_discussione 2261, contrari 3486, astenuti 324, Cosi la questione è seppellita, ma Probabilmente risorgerà in una od altra forma A questo punto Fanti', del Sindacato ferrovieri por a il saluto della sua organizzazione ed 6, ino Ite applaudito. E finalmente, allo 10,3o,_Sf PUÒ entrare nel vivo del tema delle « Direttive BlOttoìénghi 'esordisce dicendo che questo problema, non soltanto è maturo, ma è superata dagli avvenimenti e dalla generate «'avitazione . a sinistra » del proletariato. di tutte le categorie. L'interesse delle categorie dei lavoratori è unico ed unica dev'essere la organizzazione. Questo è anche il pensiero di Filippo Turati che fu un po' il Nume tutelare «ei Postelegrafici. Del resto la federazione potatele«rafouica fin dal Congresso di Milano voto forientamento verso In Confederazione del lavoro. Turati aggiunsp recentemente che e sempre contrario allo sciopero nei pubb lei servizi. Ma l'oratore si chiede: quando lo Stato padrone si ricusa di concedere ai suoi dipendenti condizioni umane di vita, cosa debbono essi fare se precludiamo loro le vie che 1 liberi lavoratori hanno a loro dispostone? n relatore dice poi che tutti i cittadini debbono preoccuparsi dei grandi problemi nazionali ed internazionali. I ponderosi problemi che la guerra ha suscitato e che non ha risolto debbono formar argomento di discussione ad Congresso. Luigi Luzzatti valutò la ricchezza italiana In 80 miliardi. Loti, Wollevnborg. in un discorso, attorno al quale la stampa nazionalista e guerrafondaia ordì la congiura del silenzio, stimò che ti Debito Pubblico nostro alla fine del '918 ascese a 100 miliardi. Come si .uscirà da questo stato di cose? La borghesia non vuole, perchè non vi ha interesse, apportare radicali innovazioni nella compagine economica. Questo dovrà essere il compito dei consumatori uniti tutti in una potente orgar nizzazione. Ed ecco la necessità di entrar nella Confederazione del Lavoro. Queste agitazioni .periodiclie per aumenti di stipendio sono, per'lettamente vane, poiché gli aumenti sono immediatamente assorbiti dall'enorme rincaro della vita che in Italia ha raggiunto il 39a % in confronto dell'ante guerra. Bisogna dunque spezzar questo circolo vizioso, e ciò non si ottiene se non coll'unità e convergenza depli sforzi dei maggiori interessati, che sono i proletari, d'ogni categoria. Sempre seguito con ■deferente attenzione dall'uditorio, l'Ottolenghi passa ed esaminare la questione della gestione diretta dei servizi da parte del personale e ne dimostra l'utilità sociale ed economica, essendo lo Stato incapace di gerire i servizi industrializzati. E' questo un altro argomento a favore della proposta adesione. Coloro che vedono in questa adesione un accodamento ad Partito socialista, dimenticano che questo Partito è l'organizzazione politica dei lavoratori, •come la Confederazione dal Lavoro ne è l'organizzazione economica. Bisogna perciò entrare risolutamente sul terreno della lotta di classe, per liberare da ogni schiavitù coloro che campano la vita lavorando* Avviandosi a concludere, l'oratore dice che, se anche fosse vera l'obbiezione che molti fanno, non essere la classe postelegrafonica matura ad un tale trapasso, sarebbe ugualmente compito del dirigenti segnare ala massa le nuove direttive che debbono Informare l'opera sua. « L'irnposeibilttà di spezzare il ferreo cerchio nel quale ci dibattiamo, deve aver convinto tutti della necessità di votare con tranquilla coscienza l'adesione alla Confederazione ». Allora, quando tutti i lavoratori siano uniti In un solo volere, in una sola anima, quando costituiremo un sol fascio possente ed armonico, ben potremo dire del proletariato quel che 11 Poeta scrisse di Giuseppe Mazzini : el vide nel. del crepuscolare col cuor di (tracco e col pensicr di Dante... Una lunga e calorosa ovazione, alla quale partecipano tutti i congressisti, saluta la concettosa relazione, densa d'idee, misurata nella forma e chiara nell'esposizione Quando il presidente sta per dichiarare sciolta, l'adunanza, si leva a parlare 11 dottor Norlenghi, che reca il saluto ». l'adesione del gruppo Consigliare socialista. >E«ill si dice lieto di aver sentita l'elevata relazione Ottolenghi e l'approva pienamente. Dice che in questo momento ci dibattiamo fra sofismi politici ed economici e. che le. attuali classi dirigenti sono impotenti a risolvere 1 gravi problemi dall'ora. Perciò ben venga l'unione di tutte le forze dei lavoratori del braccio a del cervello. Esse prepareranno all'umanità un migliore avvenire. Coi battimani Che ringraziano l'oratore, la seduta ha termine, dopo che il Presidente ha avvertito che queste, sera, al Ristorante San Giorgio, al Castello Meàìòevale, avrà luogo un banchetto organizzato dalla sezione torinese L'interessante discussione Nel pomeriggio il Congresso, animatissimo. Intraprese la discussione intorno airappassio nente questione dell'adesione alla Confederazione del lavoro, in base alla relazione Ottolenghl svolta nella mattinata. Presiede il rag chgodamnenoavvogaclroosstrdalapoFenerulitriooca il vatusioqumti neRodeporopoma EgcoadnoCocosohamtogaQgisereriziarfednquseradfascleCsae Ddchml'trchfadpchdtecrgdNlefirdomsovCcdgCdtectaIngsczsacbdtemmgpdcqsscdqcsdgppalsmrlcnsvcdszasdoadsprpdrmmcfCncAdzGcigccdGaJluppo che nel corso della seduta viene poli sofrtrtoat© da Laralle. Una prima scaramuccia che oratore mette In dubbio, ma che viene vigorosamente riaffermato da altri e confermato dal Congresso. E slamo alla discussione di merito. Verdi di Sondrio vuole ponderazione nel formulare il voto. Domanda se si potranno mantenere gli impegni morali e se non avverranno defezioni e si chiarisce favorevole all'inscrizione alla Confederazione impiegati. Tamponi di Cagliari si associa alle conclusioni del relatore, ma soggiunge di ritenero la classe immatura. Gtacalone di Parma, osserva che la Confederazione del lavoro è stretta da vincoli al partito socialista. Ricorda la fluttuanza nel numero del federati e a considera conseguenza degli atteggiamenti politici dell'organizzazione. Non vuole che la Federazione postelegrafica .diventi una sezione del Partito socialista ed afferma — fra 1 rumori ostili dell'assemblea — che la mentalità degli imptegati è diversa e forse superiore a quella dei contadini che accettano ad occhi chiusi gli ordini della Confederazione. A questo punto il Presidente dà la parola a Rabezzana della Sezione socialista torinese, l quale dloe di essere impressionato della vivacità del Congresso che dimostra larga maturità d'idee. Nota che gli oppositori all'adesione alla Confederazione fanuo una semplice questione di opportunità, che la discussione mostrerà sorpassata. Esorta a liberare le men ti dal classicismo podagroso e ad aver fede nell'ideale socialista (applausi). Jometti, di Roma, auspica il pronto passaggio alla Confederazione per migliorare la società ed i rapporti fra le classi sociali. Morazzoni, di Verona, fa notare che le piccole Sezioni non possono giudicare dei problemi politici con la mentalità di quelle del grandi centri eoe sono a contatto con tutte le correnti del pensiero. Egli ha un mandato preciso « si associa atìe conclusioni di Ciacolone, cioè contrario alla adesione. Romei, di Genova, si preoccupa di non creare scissure. Nega che andando alla Confederazione si vada a « far degli scioperi • come qualcuno volle asserire. E' contro le. associazioni impiegatlstiche verso le quali non ha alcuna fiducia (applausi). Crescenzi, »li Roma, dice che coloro che si organizzano soltanto per ottenere miglioramenti scambiano l'organizzazione per un Istituto di beneficenza. Qualche voce reclama la chiusura, ma la maggioranza insorge e la discussione continua, seguita con interessamento dall'assemblea. Borelli, di Milano, vorrebbe che la discussione rimanesse nelle elevate sfere delle considerazioni generali e non immiserisse in piccoli argomenti di nessun valore morale. La Confederazione del lavoro non è uno strumento del Partito socialista, ma un poderoso organismo che tutela gli Interessi economici di quelle classi che il partite socialista rappresenta in politica. Andando verso la Confederazione la massa migliorerà certo la propria educazlone sociale. Del resto, aggiunge, il solo fatto che abbiamo accettato il concetto dello sciopero dimostra il nostro stato d'animo collettivo, e rivela che II nostro posto è nella Confederazione. Marini, di Padova, manda un saluto ai lavoratori italiani e lascia che i russi e gli ungheresi pensino da se ai casi loro. Dice che non bisogna svalorizzare la forza della Federazione che ha dimostrato in parecchie ncoastoni di saper imporre il riconoscimento dei diritti della massa. E' contrario all'adesione alla Confederazione del lavoro. Altro contrario è Leoni, di Lecre, il quale dice che votando le conclusioni di Ottolenghi si farà opera disgregatrice. Andare alla Confederazione significa vincolare la volontà propria. Grisotti. di Milano, è per l'adesione, anche a nome della 3.a categoria milanese. Prende la parola Venturini, di Carrara, che contesta che la massa non sia matura. Coloro che sostengono ciò si dimostrano propensi a rimandare ancora per decenni un atto energico della massa per uscire dalle strettoie del burocraticismo che ancora la opprimono. Non si deve rinnegare la solidarietà col proletariato o perciò ci sì deve unire ad esso, fina questione come questa non si può q'iù rimandare quando è posta sul tappeto. « Andiamo avanti, dunque! ». Gli oratori si succedono alla tribuna, ma oramai non portan più gran copta di argomenti, e, d'altra parte, gli umori del Congresso sono cosi palesi che si può fin d'ora prevedere l'esito' della votazione. Parlano ancora Cionci di Roma, favorevole. Orsi di Milano che chiede, con vivacità agli impiegati, essendo egli un guardafili, se son verniti al Congresso disposti ad accetterò l'adesione alla Confederazione del lavoro: » E' inutile faldelle rhincchere. Bisogna decidersi perchè t tempi incalzano ». Cossa di Rari, che dice che oramai, dopo la guerra, la società e net>tamente divisa in due campi : capitalisti e Invoratori, Gardengh) di Bologna, che raccoglie vivo consenso con alcune sobrie ed assennate considerazioni pratiche e che dichiara che il proclamato apoliticismo delle associazioni professionali non è che dell'anttsocialismo. Calvo-Ricupefo, di Roma, in appoggio alla tesi del relatore fa una carica a fondo contro un ibrido Sindacato italiano del pubblico impiego che è costituito da massoni e da animule elettorali in pena, responsabili tutte delle gazzarre interventiste accadute a Roma all'inizio della guerra. Soggiunge che ormai bisogna mettersi risolutamente all'avanguardia del movimento sociale, insieme al proletariato del braccio. Dice che il nemico degli impiegati non è soltanto l'alta burocrazia, ma più lo Stato borghese contro il quale si deve lottare in nome degli ideali superio:'1 ai quali dobbiamo inspirare la nostra azione (applausi). Altra adesione piena e completa dà Moretti di Pavia. Quindi Rava di Torino pronuncia un breve discorso col quale alternando osservazioni acute e battute comiche si cattiva l'attenzione dell'uditorio e si chiarisce favorevole all'adesione. Giacobbe del cessato C. C. parla a nome proprio e vaglia diligentemente il prò e il contro della proposta adesione. Parla degli scioperi nei pubbilici servizi e cpnferma la sua avversione ad essi per rispetto ai superiori interessi della collettività. Si occupa poi anche della gestione diretta dei servizi ed osserva che la massa non è pronta ad assumere tele ponderosa responsabilità. Riconosce anche egli che la sedicente Confederazione di Roma non è che un'accozzaglia di gente che ha delle tenaci aspirazioni elettorali e che vorrebbe farsi sgabello degli impiegati. In conclusione è favorevole all'adesione. Ormai son vicine le 20 e l'assemblea comincia a dar segni di stanchezza. Ma Costantini di Lucca vuole ancora leggere un lungo discorso che è accolto da rumori ed interruzioni. Si capisce vagamente che è contrario ad entrare nella Confederazione perchè l'adesione dovrà esser frutto di piena .maturità di coscienza. E siamo, finalmente, all'ultimo oratore, Galluppo di Roma, che riesce a farsi ascoltare pronunciando con grande foga un discorsetto che conclude per l'adesione. Il Presidente, prima di dare la parola al relatore perchè risponda ai vari oratori, comunica i ringraziamenti delle famiglie Lomazzi c Capriulo e l'adesione della Sezione di Trento e del personale del monopoli. Ha quindi la parola Ottolenghi, relatore. Confuta rapidamente molte dello minori obbiezioni che sono state mosse alla sua relazione dicendo, fra l'altro, che non è esatto dire che entrando alla Confederazione si vincoli la propria libertà. La Confederazione non chiede tessere di partito a nessuno, tanto che accoglie nel suo seno anche i braccianti repubblicani delle Romagne. A chi tenie scissioni risponde che il dovere dei dissenzienti è di rimanere nell'organizzazione per propagandare le proprie idee. Il Governo stesso riconosce la Confederazione come lappresentante autorizzata dei lavoratori italiani. Sulla ripetuta obbiezione della maggiore o minore maturità della classe dichiara che questo è un apprezzamento al quale se ne può contrapporre, un altro perfettamente contrarlo. In tenia di scioperi fa rilevare che uno sciopero di contadini arreca agli interessi della collettività un colpo ben pili grave di quello che farebbe uno sciopero di poste!egrainti mate le confutazioni rczceglcggcpnei. intimate le confutazioni dichiara che avrebbe desideralo che gli avversari gli avesi sere apposto argomentazioni di ben maggi o- re portata. Ma questo non fu fatto perch» non eh* l'adesione alla Confederazione del lavoro è l'espressione dell'anelito delle masse verso opere di lavoro fattivo dt ricostruzione pel raggiungimento di una civiltà superiore, alla quale auspicò Giuseppe Garibaldi. Un applauso prolungate ed unanime, anche dei dissenzienti, chiude l'improvvisazione di Ottolenghi. Le'grida di: «Ai voti I ai votll » sono generali. EU il Presidente indice la votazione, che vien fatta per appello nominale di Sezioni. Si inizia la votazione, che dà luogo a qualche incidente, perchè vi sono del delegati che rappresentano più Sezioni le quali hanno espresso pareri discordi. Ma si ricorre al regolamento e la votazione prosegue. Ultimato o scrutinio viene proclamato l'esito che è II seguente: favorevoli all'adesione voti 5205. contrari 912, astenuti 152 Questa proclamazione viene salutata da un'ovazione e da grida di giubilo. Prima di togliere la seduta viene nominila la Commissione che deve scegliere 1 membri del futuro C. C. da proporre ài Congresso, e si ringrazia l'Alleanza Cooperativa che ha Invitato .1 congressisti a visitare I suoi magazzini. E la seduta è terminata. Era tempo. Sono le 21,151 9 Norme giuridicità in materia di licenziamento degli inquilini L'Associazione fra inquilini comunica: «Sul diritte dei proprietari di casa di licenziare l'inquilino di un alloggio, quando abbia necessità di abitarlo in proprio, una Importante giurisprudenza si va formando dopo una recente sentenza della Commissione arbitrale del VI Mandamento di Milano. Essa ha giudicato che, in base all'art. .1 del Decreto S7 marzo 1019. tale diritte non spetta a chi sia divenuto per acquisto nuovo proprietario dello stabile, du -cote al vecchio proprietario, che concluse la locazione, cioè, al vero locatore, come dice il citato art. 3. Altre Commissioni arbitrali hanno in casi simili diversamente giudicato, ma la prima interpretazione va acquistando importanza e diffusione, poiché non posa solo sulla interpretazione letterale del Decreto, ma specialmente sulla sua interpretazione logica. Esso volle salvaguardare gli interessi degli Inquilini, che sono al possesso di un conveniente alloggio, a danno di coloro che vorrebbero mutarlo e della libertà contrattuale dei proprietari. Una sola eccezione fu fatta, parendo troppo grave che un proprietario di casa, che ha affittato gli. alloggi della, sua casa, venga a trovarsi nella dolorosa situazione di rimanerne egli stesso privo. Tale eccezione non può estendersi a chi non avendo affittato ad alcuno, non, avendo posseduto lo stabile, ricorre ad una compravendita di esso (vera o fittizia che siai. per entrare in godimento di uno degli alloggi. El tanto peggio, se l'acquistò non fu dell'intero fabbricato, ma solo di un appartamento (magari con patto di riscatto), essendo allora evidente l'intenzione di frodare le disposizioni del Decreto. D'altra parte, il giudice estensore della citate sentenza mise in rilievo i larghi poteri, nell'esame dei singoli casi, delle Commissioni arbitrali, le. quali devono principalmente ispirarsi att'r.quilà. A che servirebbero altrimenti. — egli si domanda. — le Commissioni arbitrali? Per l'applicazione del diritto comune sarebbe bastato il magistrato ordinario. La nostra Associazione si augura che questa interpretazione venga adottata anche dalle nostre Commissioni arbitrali ». Per la lotta rt>i Medici condotti Il Consiglio dell'Ordine dei Medici di Torino ha votalo quest'ordine del giorno: « Il Consiglio dell'Ordine dei Medici della Provincia di Torino, perfettamente edotto del programma d'azione che sarà svolto in Piemonte e in Liguria dalla Federazione deHe Sezioni dell'Associazione Nazionale M. C. allo scopo di ottenere un decoroso minimo di stipendio, oltre agli aumenti quinquennali e alle altre indennità .fissate dal Congresso tenutosi in Torino il 15 maggio u. s.: riconosciuta la giustizia del principio di agitazione e la ragionevolezza delle richieste avanzate dai 'Medici Condotti' alle Amministrazioni dei Comuni e delle Opere Pie che provvedono alla cura domiciliare dei poveri, riconosciuto che la vittoria in tale lotta segnerà la fine di un lungo ed ingiusto sfruttamento dall'opera dei Aledici condotti, e conseguentemente ridonderà a grande vantaggio della dignità .della classe; preso atto che in nessun modo e in nessun caso i medici condotti abbandoneranno i proprli malati e non vi sarà perciò occasione per l'Intervento di altri medici sotto pretesto di non venir meno alle leggi a cui la professione medica si ispira, delibera: l.o di far causa comune coill'Àssociazione \azionale dei .Medici condotti pel conseguimento delle anzidette migliorie, impegnando tutti gli inscritti nell'Albo a non concorrere interinalmente durante la lotta in condotte boicottate o diffidate dal Comitato Esecutivo della Federazione Ligure-Piemontese dei Merlici Condotti, e ad astenersi da qualunque atto che direttamente od indirettamente e sotto qualsiasi forma possa ostacolare " pregiudicare la riuscita dell'azione in v 2.0 di considerare ogni infrazione r.!!J : nasse disposizioni come grave offesa ri..< i:m Al decoro dell'Ordine e quindi severamente punih'ile a termini di legge: 3.o di comunicare questi suoi deliberati ai giornali e. a tutti gli Ordini del Regno per ottenere il concorso dèlia loro piena e solidale cooperazione manifestantesi Fn una linea di condotta uniforme e disciplinata », La questione della "Stcfan* Tempia,, Il signor Angelo Reduzzi. uno del più anziani soci effettivi dell'Accademia « Stefano Tempia » ci manda, anche a nome ili numerosi suol col leghi, la seguente lettera sulla questione sorta In seno alla nostra antica Istituzione musicale. «Non Intendo entrare nella discussione delle origini della vertenza e delle argomentazioni che s-l vogliono mettere innanzi, che tale dibattito non potrebbe trovai- luogo in un giornale quotidiano. Credo per altro essere mio dovere fai- noto, in omaggio alla ventri del fatti, che l'Accademia di canto corale S. Tempia, non è punto sciolta, ma continua invece ad esistere come Tirimi), col suo Comitato Direttivo e col silo Direttore, e che Intorno ad essi sono sempre raggnippali numerosi Accademici cantori. Sorsero, fe vero, In questi giorni, divergenze per pura volontà e per opera di pochi Accademici, elle vollero imporre i loro propositi sovvertitori, ma ciò non fu per opera di tutti i soci. Mentre Insieme ron numerosi colleglli Accademici, io respingo -.Tuaiunnue solidarietà coi dissidenti Iche non sono punlo la massa, del soci, come fu detto), desidero espn mere ti nostro rammarico per l'accaduto; slamo sinceramente addolorati che una Istituzione artistica, die 6 onore e vanto della nostra Torino, alitila pur essa a soffrire, per quanto «"mporancamente malefici Influssi che pare ora tendano a travolgere tante cose hello e vei-nmente degno di esistore! Ma In pari tempo siamo convinti che. essi nulla potranno contri» la nostra benemerita e salda Accademia... L'estrazione del premi sedili alla Società Promotrlca Sabato. 28 corrente, alle ore 13. nel locali delia Società Promotrice di Belle Arti (via Pietro Miera N. la), avrà luogo l'estrazione «Ielle opere acquistate nella mostra deliri Promotrice (dicembre UU8 e gennaio 1019) tenuta al Circolo degli Artisti, contemporaneamente all'esposizione della Società di ir coragciainento. Hanno THrrt.10 al sorteggio i soci inscritti tino al 31 dicembre 1B18. Le opere ria sorteggiarsi sono dieci, nove ili pittura e una di scultura (bronzo) e recano le tirino di Luigi Arbarello. Luigi Bonfiglio», Giovanni (iiani. Carlo Pollone.ra, Ambrogio Raffele, Mario RevigUone. (iiovanni Riva, Alberto Rossi. Giulio Sommati e Vincenzo Zolla soci della Promotrice potranno assisterò» all'estrazione del premi. SI Invitano nel contempo i vecchi amici fedeli a voler Intensificare la buona propaganda per la iscrizione di nuovi soci al Sodalizio artistico. La Mostra desìi "Amici dell'Arte., Ricordiamo al pubblico che è aperta, nelle sale nel « Circolo degli Artisti » la mostra degli « Amici dell'arto » che tante vivaci discussioni ha sollevato nel mondo degli artisti. Segno questo che. comunque, l'esposizione è. interessante e mer.ita di essere visitata. Il biglietto d'Ingresso — a beneficio della Croce. Rossa — ita diritto al sorteggio di numerose opere. La mostra, oltre alle onere di artisti soldati, raccoglie In una sala molti autoritratti e conitene, anche alcune opei-e di arte decorativa (stoffe, ricami, mtflgll, ecc.). La chiusura 0. fissata per il 15 ril Luglio. Orarlo: Dalle 16 alle IH ne.i giorni feriali e dallo !) alle 19 nei giorni festivi. Variazioni nel servizio postale per alcune regioni periferiche t;ol l.o prossimo luglio sarà soppresso il :-er\-m<» della distribuzione delle corrispondenza negli unici posiaU di R. Parco. Ungono. Tetti Varrò. Pozzo Strada, Luccnto, Madonna del Pilone e Madonna di Campagna. Dalla stessa data il servizio stesso verri affidato ai portalettere urbani In partenza daU'uTflclo centrale di via Alfieri. Per evitar» posstota ritardi, siccome le corrispondenze per dette locatila, che larino parte integrale ««ila citta, dorranno d-or» innanzi essere concentrate air inficio poetale dot centro amiche la crucilo alta staziono, óara bene ebe strila corriapoodeoze stesse Tenga indicata aoi-|tAnu> ià" 4eQttiiMkm« «trita»-. U."vin. il eoa» # l viveri per i villeggianti Ci «1 comunica: « Il Consorzio Provinciale Approvigionamenti. malgrado abbia replicatamente richiesto ai Comuni il numero presunto dei villeggianti onde provvedere il contingentamento necessario, conta ben poche risposte, Ed Ui conseguenza saranno elevati degli ingiustificati reclami qiiando l'affluenza degli arrivandi creerà una ricerca dei generi che soltanto per colpa dei Sindaci negligenti mancheranno. Si invitano perciò l medesimi a non voler ritardare oltre a fornire 1 dati richiesti dal Consorzio ». Onorifioenza Con rnoente Decreto, su proposta del Senatore Conte TeofUo Rossi, venne in questi giorni nominato Cavaliere della Corona d'Italia il Prof. Bosco Albino, noto artista ed industriale del marino. Al neo Cavaliere giungano le più vive congratulazioni degli amici e colleghi per la ben meritata onorificenza.