I dimissionari

I dimissionari I dimissionari ed i presunti successori giudicati a Parigi (Dal nostro inviato speciale alla Conferenza) Parigi, 21, notte. I commenti sulla crisi, italiana sono praticamente sospesi. Il notiziario nebuloso e tendenzioso invoglia a lame pochi. Naturalmente le voci che prendono maggior radice sono quella che a Parigi piacciono di più. La voce che Luzzatti sarebbe stalo il prescelto per La successione ad Orlando dettava slamane al Matin le spiegabilissime osservazioni seguenti: «La personalità che per la sua attitudine apertamente francofUa e per le sue relazioni cogli uomini di Stalo francesi sembra la più indicala per il compilo essenziale, di Urinare la pace in pieno accordo cogli alleali, è. senza dubbio, quella di Luigi Luzzatti ». Anche l'Edio de Paris, pel tramite del suo corrispondente romano, simpatizza evidentemente per Luzzatti. Sebbene, dal canto suo, il Matiu pensi che Ortwulo e Sonnino, dopo il votai della Camera non potrebbero restare al potere, non, mancano quelli che invece continuano a ritenere probabile la restaurazione di Orlando, il quale qui raccoglie sempre spiccatissime simpatie. t'Homme Libre, ad esempio, arguisce cioè il voto della Camera italiana non ha voluto realmente colpire la personalità di Orlando, ma, piuttosto ha voluto scariare ciò che forse esisteva di troppo intransigente' nella politica di Sonnino. La teoria dell'orgaiw di Clemenceau riprodotta dal Temps di ieri sera e di mostra come nei circoli ufficiosi francesi non solo Oziando è persona grata, ma sarebbe anche più grata senza Sonnino. Comunque U mandato che l'Italia affiderà nuovamente atl Orlando oppure a Luzzatti od a iflitti sarà, secondo l'iHomrne Libre, di cercare le formule transazionali che si impongono. Gli accenni fatti a Giolitti nelle brevi note che appaiono oggi hanno l'intonazione guardinga che prevaleva nell'isola di Itaca m uno vigilia omerica a tutti noia. Ciò non toglie però che tra le righe trapeli il piacere che regnerebbe particolarmente quassù se egli non tornasse al potere. I preferiti a Parigi sono indubbiamente gli onorevoli Orlando e Luzzatti, sebbene non crediamo che tante preferenze in alcun senso esistano invece a Londra dove, durante gli stessi eventi italiani del maggio 1915, buona parte della stampa liberale si esprimeva sullo statista piemontese in termini perfettamente sereni ai_ quali, naturalmente, la censura di Calandra non. concedeva, il lasciapassare. Ad ogni modo la sensazione diffusa nelle odierne pubblicazioni parigine è che Giolitti non voglia assumere « la responsabilità di risolvere le difficoltà innumerevoli che Orlando lascia in eredità al suo successore » possiamo garantirlo sono grandissime. Forse il calice dovrà essere bevuto sino alla feccia, secondo la legge delle irreparabilità momentanee. D'altra parte l'organo di Plchun, il Petit Journal, cerca di tonificare il Umore di un capovolgimento dell'indirizzo politico italiano nel caso che a Roma ascendessero al potere uomini diversi dalle persone più grate. Questo timore, sotto vari aspetti, è realmente così artificioso ed assurdo che il Petit Journal ha buon giuoco. Esso cita dichiarazioni recenti di gioiittiani concepite i;i tono conciliante verso la Francia come verso tutte le altre nazioni. Il foglio fa seguire, per conto suo, la teoria che la sola, politica realistica per l'Italia è di rimanere-fedele all'alleanza e che coloro i quali nel 1915 volevano mantenuta, una politica, detto stesso carattere nei riguardi, dell'alleanza colla Germania non possono oggi sostenere seriamente un mutamento di fronte che vincolerebbe l'Italia ad una Potenza indebolita e instabile ». Pertanto l'argomentazione che scaturisce da quasi tutte le penne è che la Francia e l'Italia devono rimanere unite come proclama, in ispccie, l'organo di Clemenceau. « Più che mai — esso dice — oggi il popolo italiano e quello francese sono e devono restare fratelli ». E gli fa eco, allo stesso modo, il Petit Journal. Va però notato che l'amicizia non viene ora posta su basi cosi particolaristiche come nel passato. Il principio dovrebbe essere realmente q usilo di una. solidarietà non particolaristica italo-francese col solito contorno della cosidella fraternità latina, ma di una solidarietà estesa a tutta l'alleanza attuale e più. oltre. Del resto un comunicato Stefani, inleso a rassicurare i timorosi, diramato ieri sera alla stampa parigina, parla soltanto della fraternità incrollabile del popolo italiano verso la causa della libertà di cui le Potenze occidentali si sono costituite paladine. Marcello Prati. Il Consiglio supremo approva le condizioni militari da imporre all'Austria Parigi, 21. Il Consiglio Supremo degli alleali si riunì ieri, alle ore 17 ut Ministero della Guerra. Vi assistevano Wilson, Clemenceau, BalfouT, Sonnino, Dell'Urtino, il maresciallo Fue.h, i generali Wejgand e Bliss, alcuni generali, inglesi e gli addetti militari italiani. La riunione terminò alle 19,15, ed. ebbe per iscopo l'approvazione delle diverse condizioni militari da imporre all'Austria. (Stefani). il nuovo governo tedesco firmerà la pace Le consultazioni di Ebert Weimar, 20. (Trasmesso da Lugano. 31). 11 presidente Ebert, cho questa notte aveva minacciato di presentare le sue dimissioni, deciso di restare al suo posto. Oggi mostro grande attività per la formazione del nuovo Ministero, che si vorrebbe comporre in giornata e che domani si presenterebbe all'Assemblea nazionale. Pare accertato che la presidenza sarà assunta da Ermanno Muellcr, una delle personalità più in vista del partito socialista maggioritario. Noske, David ed Erzberger farebbero parte del nuovo Ministero. Per il Ministero, degli esteri si fa il nome di Bemsdorff. Il nuovo Governo firmerà la pause, sia pure con una protesta. Le pressioni fatte sui democratici non hanno fatto mutare il loro punto di vista, Appare escluso che i democratici possano partecipare al nuovo Governo, che sarà quindi composto di socialisti maggioritari e di membri del Centro. Gli in dipendenti affermano che il compito del nuovo Governo è semplicemente quello di firmare la pace e di presentare quindi 1' dimissioni. Dovrebbe succedere poi un Governo esclusivamente socialista. . A Weimar corrono voci di nuovi prossimi n-avi disordini in tutto l'Impero: si teme lo sc°PPi0 di uno sciopero ferroviario generale, G- D- B-