Il Ministero si ripresenterà alla Camera nella sua compagine attuale

Il Ministero si ripresenterà alla Camera nella sua compagine attuale Il Ministero si ripresenterà alla Camera nella sua compagine attuale Orlando procede a un limitato rimpasto Roma, M, notte. Il Ministero sarà completato senza crisi ministeriale. Questa è la decisione della giornata. Ad essa si è giunto attraverso ad un duplice processo, cioè la manifestazione dell'intendimento del presidente del Consiglio e lJi successiva deliberazione «ini Consiglio dei ministri. Fissato questo caposaldo della situazione, "venne rinviata ad altra riunione, che i ministri terranno domani, la relazione di esso caposaldo, cioè il mezzo col quale verrà riempito qualche vuoto creato dagli ultimi avvenimenti nelle file ministeriali, vuoto, che si spera di poter ridurre alla sola assenza del ministro degli Approvigkmamenti. Il Ministero si presenterà perciò pressoché immutato alla Camera. Dal l'andamento della discussione e dal voto finale il presidente del Consiglio prenderà norma per queilc eventuali deliberazioni, che fossero suggerite dalle matiifestazioni del pensiero del Parlamento. Scendiamo dalla sintesi ai particolari. L'oli. Oliando ha utilmente impiegato la giornata del suo arrivo a Roma — trascorsa negli intervalli fra lo vàri* conferenze ed fi Consiglio doi ministri — con l'on. Paratore, che è divenuto veramente Inombra del presidente del Consiglio. L*on. Orlando iniziò la sua giornata romana con un colloqupio di carattere informativo col vicepresidente del Consiglio on. Colosimo. Poscia informò il Re m un lungo colloquio a Villa Ada sulla situazione rtaliana alla Conferenza di Parigi e sulla situazione interna del paese. Infine, alle ore 10, presiedette a Palazzo Bruschi un Consiglio di ministri durato circa quattro ore. Alla riunione erano presenti- tutti i ministri, salvo Fon. Sonnino e Fon. Crespi rimasti a Parigi e L'on. Kradeletto che si trova in Cadore. La presenza dell'on. Ciuffellì dimostrò che le dimissioni del ministro dell'Industria non sono irrevocabili. Il Consiglio ebbe due parti diverse. La prima venne dedicata alla relazione dell'on. Orlando sulla situazione internazionale e sulla conferenza di Parigi, la seconda riservata alla situazione ministeriale e destinata in pàrticolar modo all'esame di una pregiudiziale: vale a diro so sia oggi il caso di dimissioni generali del Ministero, oppure di evitarle, in attesadel giudizio immanente del Parlamento. La relazione, fatta dal presidente del Consiglioanche in nome dell'on. Sonnino, sulla situazione italiana alla conferenza di Parigi, fu il completamento di quella clic l'on. Colosimo, reduce dal convegno di Oulx, aveva già fatto ai colleglli por incarico dell'on. Orlando. Inutile ripetere cose già dette e conosciute. TI punto nuovo dcEa relazione complementare fatta oggi dal presidente del Consiglio consiste in quella indicazione dello stato di cose che, per quanto riguarda la conferenza ili parigi,, ageompagna il ri. tomo dell'on. Orlando in Italia. Lo stato di cose quale risulta, da dichiarazioni che parlano dalle sfere ministeriali, è il seguente: l'on. Orlando può rimanere assente senza inconvenienti, tantopiù restando a Parigi gli on. Sonnino e Crespi e contundo egli inoltre di ritornarea Parigi, per la firma del Trattato di pacocon la Germania, nel caso in cui questo avvenimento abbia a verificarsi. La situazione che l'on. Orlando ha lasciato a Parigi può essere indicata come segue: Tre soluzioni sono sempre, a quanto dicano gli amici dell'on. Orlando, pei- l'Italia possibili: primo, quella, oggi prospettata, della richiesta dell'applicazione integrale del Trattato di Londra in seguito all'impossibilità di accordi con Wilson; secondo, attendere gli avvenimenti che possono derivare dalla partenza di Wilson, rimanendo intanto nella situazione di privilegio creata dal possesso militare del territorio contestato; terzo, possibilità avvenire, per cagioni troprevedute, di un accordo o transazione oggi impossibili. L'on. Orlando, in sostanza, non è pessimista nella sua visione delle nostre con dizioni diplomatiche. Forse non è azzardato dire che egli è un po' fatalista. I ministri non hanno potuto naturalmente che prendere atto delle comunicazioni depresidente del Consiglio, alle quali un'altra se ne aggiunge intorno alia, natura della manifestazione che i socialisti dei paesi alleati stanno preparando come protesta contro la pace di Versailles. Secondo notizie recate da Parigi, sono in lotta due correnti : ima italo-francese per lo sciopero simultaneo di 2» ore in tutti i paesi dell'Intesa, l'altra anglo-belga contro la forma violenta dello sciopero e propensa ad una manifestazione più bla»da. Si prevede che prevarrà la proposta dello sciopero delle 24 ore. Il Consiglio, esaurita la relazione depresidente del Consiglio, ai-la quale segui 'rouo richieste di schiarimenti, venne aquello che fu il vero argomento) delhagiornata, cioè Tesarne della situazione ministeriale e della situazione interna. Suprimo punto Tori. Orlando pose risolutamente una pregiudiziale, cioè se la situazione consiglia le dimissioni dell'intero Gabinetto. La questione \enne esamina* a sotto tutti gli aspetti dando luogo ad una lunga ed anche vivace discussione, alia quale parteciparono quasi tutti i ministriVarie tesi furono prospettate, principalmente queste: E' conveniente, è possibile una crisi extraparlamentare alla vigilia della riapertura della Camera'.' Si può ricorrere ad una crisi extraparlamentare come mezzo estremo per deviare una presunta accoglienza ostile dei' ParlamentoNel caso in cui il Ministero si ripresentasse alla Camera pressoché immutatocon quali innovazioni di programma dimostrare al Parlamento ed al paese che il Governo si rende cpnto della terribilità del momento e sovratuito del problema dell'elevato costo della vita? Tutte queste ipotesi furono vagliate e ne fu esaminata anche un'altra, cioè se convenga al Ministero attuale farsi tendere hi mano dasocialisti scegliendo uno o parecchi deloro jk,r i poèti vacanti nel Ministero. Prevalse la goiarione, che sembro ai più quella corretta e doverosa, cioè non sottrarsi al giudizio del Parlamento, presentarsi alla Camera ed al Senato coi minormutamenti possibili ed attendere dalle due assemblee rpirlV indicazioni che potranno suggerire o fi rimpasto armiaiertale o le dimissioni generali, oppure la per««anenza al potere nella forma attuale. Si tratta della tesi semplificatrice preferita dal presidente del Conaglio, della tesi suggerita dall'istinto di conservazione, poiché nulla può riuscire maggiormente pericoloso dell'apertura di una 'Tisi generale a 1fiorai dalla scadenza dell'esercizio proirvi sorio. Si tratta infine della tesi, che riassume la situazione in un circolo vizioso a tutto vantaggio del Ministero, poiché assai difficilmente l'a Camera vorrà rovesciare un Ministero al quale sono affidate le trattative di pace, il che significherebbe assumere una responsabilità incalcolabile e far compiere al paese un salto nel buio. Vi era per l'on. Orlando un'altra via aperta, quella cioè di andare incontro al pericolo <ed affrettarlo. Il Ministero attuale avrebbe dovuto, in tale caso, valersi della circostanza che alcuni ministri sono dimissionari ed altri ■ero diventar¬ lo, per dimettersi in blocco e riformarsi. L'on. Orfando sarebbe rimasto il pernio della situazione e si sarebbe assicurato il domani, cercando più larghe basi negli elementi parlamentari oi quali qualunque Ministero dovrà fare i conti, cioè le sinistre costituzionali ed i socialisti. Gli amici dell'on. Orlando, cne gli suggerivano questo salto verso i socialisti, proponevano un primo esperimento nella persona dell'on. Angelo Cabrini, al quale altra volta l'on. Orlando :iiTrì il portafoglio del Lavoro, rifiutato per il voto che sembra abbia posto la Confederazione generale del lavoro. Ora, secondo questi consiglieri del presidente del Consiglio, all'onorevole Cabrini poteva essere rivolta, in mutato condizioni, l'offerta di succedere all'onorevole Crespi crime ministro degli approvigionamenii. Ma il salto parve tropi)' brusco e trionfò la lesi egoistica del minore sforzo possibile. Vivere e, se non vivere, vegetare, con la speranza di essere l'uomo delle elezioni generali. Ecco la vi sione alla quale si attiene oggi l'on. Or landò. I suoi ministri hanno accettato la sua concezione e lo seguiranno. Risolta in tale modo la situazione con una soluzione che viene detta costituziorìalmentSe tei più corretta, rimaneva da discutere il nome del nuovo ministro degli approvigionamenti: rimaneva da con vincere l'on. Ciuffelli a restare; rimaneva infine da decidere se coprire oggi o più tardi qualche posto di sottosegretario va cante. Tutto questo fu rinviato ad altro Consiglio dei ministri, che sarà tenuto forse domani. Sembra che l'on. Stringher ceda alle richieste dell'on. Ciuffelli anche per esortazione dell'on. Orlando. Quindi non è escluso il caso di dimissioni Ciuf felli rientrate. Quanto al successore del l'onorevole Crespi, issistiamo agli insistenti approcci dell'on. Paratore. Pero nessuna decisione è finora presa. Di fronti; alla soluzione ridotta oggi adottata, sorge la domanda: quale accoglienza farà la Camera al' Ministero'? A giudicare dai giudizi espressi negli ambienti politici e nei corridoi della Camera, il Ministero si presenterebbe alla Camera moribondo; ma invece è da i-ite»nere che il Ministero Orlando, per le sue cialissime condizioni di Ministero negozia tore di pece, verrà lasciato vivere se la filiazione interna non precipiterà. Della situazione interna motto si ò parlato nel riconosciuta la necessità che essa migliori prima della riapertura, dei Parlamento onde il Mini-stero possa salvarsi. Nessuno può dire in-quali condizioni di ambiente avverrà giovedì, come situazione interna, la riapertura del Parlamento. Tutto è possibile, malgrado la situazione d|i privilegio di cui il Ministero gode per il fatto che sarà giudicato dalla Camera agonizzante mentre è protetto dalle trattative di pace che ancora conduce. S. cfH^HcT dtói ministri;" venne dittatore ai viveri, da tutti invocato, non par '5^?!.-*i S^SvLd!lmÌ?)!™-s.v.non J?!1 L'ipotesi di do ministro socialista per gn approvvigionamenti Roma, 14, notte. ■L'Epoca esamina .Vtpotesi se non sia il caso che l'on. Orlando si rivolga ad un socialista, che potrebbe essere l'on. Cabrini, e scrive: Crediamo che sia giunta l'ora di un diretto esperimento di uomini dell'altra parte per la risoluzione di (mesto problema immanente del caro-viveri, di cui tutto il paese soffre allo stesso modo e di cui soffrono più acutamentei lavoratori. Quando, nel caso dell'ultima crisi provocata dalle dimissioni di Bissolati, il Presidente del Consiglio ha offarto il portafoglio all'ori. Cabrini, il deputato socialista, che sa di derivare tutta la forza politica dalle organizzazioni, ha chiesto il loro consenso. LaConfederazone del -Lavoro fc» ha negato spiegando che non era possibile,- in una crisi eminentemente politica, che nessuno dei suoi uomini si assumesse responsabilità non sue. Oggi la crisi è economica. Perchè non sarebbe chiamato a risolverla nn uomo che avesse la trucia e la collaborazione cordiale della Confederazione del Lavoro? Perchè, se le responsabilità collettivo del Gabinetto spaventano ancora, non si troverebbe una soluzione che sarebbe quella del Cenunissariato per cui ilperle ([bestioni particolari che interessano j consumi e gli approvigionamenti? ». Il Giornale d'Italia afferma che l'ori. Orlando ha riferito ai colleglli le sue impressioni sull'intesa dei socialisti alleati per una manifestazione di protesta contro la pace di Versailles, manifestazione che Unirà con la deliberazione di uno sciopero simultaneo di 24 ore in tutti i paesi dell'Intesa. "L'Epoca a proposito della ripresa parlamentare iscrive: « Non è possibile, almeno per ora, fare serie previsioni sull'atteggiamento della Camera di fronte al Governo. Un maggiore riserbo si teneva oggi nelle conversazioni di Montecitorio nel dare giudizi intorno alla situazione parlamentare e ministerialetndubbiarrrente, più che la situazione intema, lo stato delle nostre Questioni nazionali non ancora definitivamente risolate nella Conte renza rh Parigi-, lascia perplessi uomini politici e partiti di fronte alle responsabilità cne ^ andrebbero assumendo provocando la crisi mimìsteriale. riifflcile appare a molti, nell'e ventualità di una soluzione di crisi, la scelta del successori. Si nota in tahme parti della Camera il proposito di voler tenere ben distinte le responsabilità di Governo ctrea imodo onde si entrò in guerra ed ta modo con cui la guerra stessa fu condotta sino Caporetto e infine la politica seguita sin ajatdopo la nostra vittoria. Comunque, anebe la situazione parlamentare potrà chiarirei nel corso della discussione sulle comunicaziondel Governo, ma già si prevede, sebbene con ancora scarsa cognizione di eansa, che un'afformazione di f)doc*a nell'attuale Governo nwoverà da coneidexaaloni p#Q elevate che non siano oprile delle eompetlztent di parteE, a proposito rtePl'attegjrtamemto dei grappe dei partiti di fronte al Ministero, si parla a Montecitorio di una seconda lettera al « caro Peano », di una lettera, si intende, del deputato di Drenerò. Me ernesto documento ri sale ad oltre un mese fa. L'on. Gioititi, — con elude l'Epoca —, interrogato sidl'opportunità di continuare l'appoggio al ministero Orlando, avrebbe risposto affermativamente-». Fiume istituisce un esercito e si dà una Costituzione come città annessa all'Staila FIUME, 13, ore 22. (Kitanlato a causa della Censurai. Il Consiglio nazionale di Fiume ha oggi nel pomeriggio convocato i suoi membri in seduta straordinaria. Alla seduta è intervenuto il poeta Sem lìenelli. Il presidente del Consiglio nazionale, dotL Grossich, ha aperto la seduta salutando-il poe ta al quale 6 stata oggi conferita la cittadinanza fiumana. Sem Benelli è stalo invitato a far parte del Comitato direttivo del Consiglio nazionale e ad accettare la carica di delegato per la guen a. A ' tale invito l'assemblea ha fatto una ovazione. Sem Bonelli si è levato a parlare ed ha pronunciato un discorso vibrante di patriottismo ringraziando l'assemblea della grande prova di fiducia offertagli e accettando di far parte del Comitato direttivo. Ha fatto tuttavia la riserva di assumere la carica di delegato per la guerra, data la gravità del compito per il quale è necessaria una profonda meditazione. Ha preso quindi la parola il sindaco dottor Vio, il quale, evocando il periodo delle sante lotte sostenute daBa città di Fiume per mantenere ad ogni costo la sua italianità e annunciando il fallimento del minacciato compromesso, cne avrebbe fatto di Fiume centro di lotte fatali e di spielate mire avversarie, ha detto che occorre, in questo momento, far valere la volontà di Fiume in ogni modo e con mezzi estremi. Sottopone perciò alla assemblea il seguente disegno di legge: «Articolo l.o. — E' istituito un esercito fkimano. Articolo 2.o. — E' autorizzata la emissione, di buoni del Tesoro -per la. somma di* cento milioni di lire, italiane. Articolo 3.o. — Dell'esecuzioni: della presente leg-ge. è incaricato il. Comitato direttivo ». Il disegno di legge viene approvato dall'assemblea por acclamazione fra un entusiasmo indescrivibile. « Con questo non intendiamo compiere un gesto, — ha detto il sindaco, — ma vogliamo difendere a tutti i costi la nostra libertà, la nostra lingua, la nostra nazionalità, il nostro diritto. E sicuri di inter¬ pretare la volontà di tutta la cittadinanza, che a mezzo del Consiglio nazionale si è cosi unanimemente espressa, affidano la direziono e il comando dell'esercito fiumano a Sem Benelli, che si è messo completamente a disposizione della nostra causa. Abbiamo fedo nella nostra causa, che faremo trionfare con virile fermezza, n col l'azione ii. Un grande applauso ha coronato lo parole del sindaco. Sem Benefit si e levato per ringraziare di nuovo della fiducia ospressagli dall'assemblea in una circostanza cosi grande. Egli ha rinnovato le riservo por ! accoglimento dell'incarico di organizzare l'esercito fiumano, incarico Che non potrebbe assumere se non dopo accurato studio che lo assicuri di poter iniziare e compiere l'impresa. Ha soggiunto: «Debbo inoltre considerare le difficoltà di una simile impresa in relazione alla disciplina imposta oggi dagli avvenimenti per la causa italiana. Non ho ambizioni, ma vi assicuro che sono pronto a tutto per il bene di Fiume, per il bene dell'Italia. Vi ringrazio, fratelli, di avermi fallo come voi, pili di italiano, fiumano, il presidente Grossieri ha detto che. questa storica seduta ha forse deciso la sorte di Fiume. Si deciderà ad ogni modo se si dove restare italiani o morire». E' stato poi letto, per l'approvazione, il seguente disegno di legge : Art. l.o ■— La giustizia nel territorio giurisdizionale, della città di. Fiume fi amministrata in nome di S. M. il Ile d'Italia. Art. 2.o — Le sentenze, rese, dalle antonia (/indiziarie di. Fiume a gli altri, provvediminiì. equipollenti, nonché, gli diti notarili stipulali e rogali dai notai abilitali alVe.serc.izio delia, professione nel territorio della giurisdizione della fitta di Fiume dovranno essirre intestali a, S. M. Vittorio Emanuele III e. muniti della, seguente formula: « Vittorio Emanuele III per grazia di. Dio e volontà della, nazione re. d'Italia ». Art. '.i.o — Dovranno mettersi in armonia, colla presente legge, tulle le disposizioni di. leifge. ingenti nel territorio ginrisdiziong.be della, citici ili Fiume. Art. 4.0 — La presente legge entra in vigore col giorno della, sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale. Della esecuzione è incaricato il delegato olla, giustizia. Dopo di che la seduta è stata sciolta fra vivi applausi ed acclamazioni all'Italia e a Fiume italiana. Vice Ambrosini.