Lo sciopero dei maestri a Torino

Lo sciopero dei maestri a Torino Lo sciopero dei maestri a Torino La -crescente compattezza degli scioperanti - "Il problema della scnola posto innanzi al popolo italiano,, - Un appello alla cittadinanza - Un telegramma al ministro Berenini. n d a e i e a i a e fi \ i b | serene che i Le notizie diffuse .lai giornali della completa, t.otalo, riuscita dello sciopero dei maestri in tutta Italia, hanno avuto come naturale conseguenza un maggior affluire di insegnami al Comizio tenuto ieri alle ore IO nel salone delia Scuola V. Trova. A favorire questo maggior concorso, contribuì pure il fatto che molti maestri dio ieri erano ancora incerti, anche per l'atteggiamento di taluni gruppi organizzati, dopo le notizie sulle prima giornata si decisero e si astennero ieri dalle lezioni. Risulta infatti che in parecchie scuole nel. le quali mercoledì -- come alla femminile. Pacini — si tenne lezione, ieri nessun insegnante si è presentato. Il presidente dell'assemblea prof. libo dell'aprire il Comizio pi ernie occasione da questi rilievi per deplorare che un giornale cittadino di parlo cattolica abbia credulo di far salire a cifre inolio superiori al vero il numero dei maestri non sci opera ini. Constata che moltissime Sezioni scolastiche tra le più importanti sono assolutamente deserto d'insegnanti. Ritornando sul buon diritto dei maestri in questa agitazione,' rileva che le tabèlle dei' nuovi stipendi preparate dal Governo deprezzano ed umiliano i maestri e la loro funzione, determinando un giustificato malcontento che non può dio riuscir pregiudizievole al buon andainenio della scuola. Quando si pensa che gli uscieri dei Ministeri, e qualche categoria di impiegati d'ordine, sono pagati meglio dei maestri,"ai quali è commesso l'avvenire della Nazione, non sempre si può reprimere un impeto ili ribellione, contro cotesia. miopia .-di governanti e coiesta leggerezza e indifferenza dei ceti sociali, ai quali incomberebbe l'obbligo morale di far cessare lanlu sfregio. Gli insegnanti ora reagiscono con forza perchè sentono offese, attraverso le loro persone, le ragioni di vita e di civile sviluppo del popolo italiano, che derivano in cospicua pane dalla maggioro 0 minore efficienza educativa dolla scuola, (applausi vivissimi). Perciò l'oratore ritiene che tutti i maestri debbano avere in quest'ora un'anima sola, tutta protesa, concorde e potente, verso la redenzione della classe magistrale, che significa elevazione della scuola, e maggior fortuna del popolo d'Italia. Una nutrita salva di battimani segna la: fine del diiscorso presidenziale. 11 maestro Banfante parla per esternare il desiderio che i Direttori e lo Direttrici delle scuole assislano alle adunanze. Quindi prende la parola il dott. Pogliani, capo della Sezione, torinese dell'U. M., il (piale si compiace innanzi tutto del crescerne numero dei preserva a queste adunanze, ciò che sta ad indicare, dice, come la buona causa faccia sempre nuovi proseliti. Nota come, in genere, i Direttori scolastici, a Torino, abbiano informato la loro condotta ad alti sensi di cameratismo, tranne alcuni rarissimi clic hai) tentato, con nessun frutto, di coartare la libertà di atteggiaménto dei maestri, agendo cosi in contrasto pieno con le direttive emanale dalla loro Associazione. • Oggi — dice — gli aderenti allo sciopero sono aumentati e più aumenteranno domani, perche i comunicati ufficiosi diramati dal Governo non sono ancora quali la classe magistrale ha diritto di voj lere, epperciò la ferina azione intrapresa: con tanto successo, fra il consenso unanime della popolazione, sarà proseguila con calma e setsena risolutezza. • Questa, soggiunge, sarà la miglior risposta clic i maestri daranno a coioro che con falsila ed accuse tentano, vanamente, di ostacolare il nostro movimento. Qualobe impiegato ed un giornale cittadino vollero far apparire superiore al vero il numero dei dissidenti. Noi non raccoglieremo l'ingiustificata provocazione. Siamo disposti a coinbat)»ere, ma a visiera alzata e con armi leali, alla luce del sole e non con mezzi obhliqui ». (ovazione}. Proseguendo, l'or.vore passa ad occuparsi della necessità di far opera perchè sia osatiam?Rle precisato, giorno per giorno, il numero dei maestri che si recano a scuola. Si occupa, poi. di affermazioni meno esatto e mgnisie a, ro o nce oo a • o-| A) G: o j al| o 80 : dice — sarebbero state fatte nella riunione della N. Tommaseo, e chiude, molto applaudito, affermando con forza, che | nessuno può •onestamente mettere in dubbio la lealtà dell'Unione Magistrale. 11 Presidente, prof. ltho, comunica a questo punto un telegramma dei colleghi di Cuneo, nel quale è detto che in quella Provincia lo sciopero è completo. La professoressa Balbis osserva con rincrescimento che altre categoi rie di insegnanti non abbiano sentito il loro dovere di mandare un saluto ed un augurio : ai maestri in lotta. Il maestro Olivo dice che : il pubblico ritiene erroneamente che il la! voro del maestro sia molto lieve, e dimostra i die cosi non è. La signorina Vercelli dichiara i òhe abbandona l'Associazione «-N. Tommaseo» per il suo atteggiamento in questa cireostan ra e viene molto applaudita. 11 cav. Bonzo, IUrettore scolastico, sale alla tribuna e dice che lo spettacolo che offre la classe magistrale d'Italia in questo momento è grandioso e confortante, checché ne possano pensare al cimi cervelli fossilizzati in una immobile a dotazione di tempi e metodi superati. Oggi ridddriralar sccaclsopMmdiluraripaMfelezatari• lsttenMqulhl'adtoglpacoiibstgruLinpeprmlaLmlouda ptrloplilelagnedrmelfbucaldfdcolspfvvft;1 al ministro Berenini. d'Italia dimostrano che l'anima ma aestri .. strale vibra all'unlssono, e questo è alta- ente educativo in quanto che le lotte civili combattono essenzialmente con la solida-etiV, che è indice di maturità di coscienza e alto sentimento di cameralismo. Parla poi Hi- inadeguate retribuzioni dei maestri, e ce ohe io 10 lire che oggi si chiedono corspondono alle 2 50-3 lire di prima della guer. " Come noi — esclama — altri milioni di voratóri si dibattono nelle stesse angustie da questa comunanza di sofferenze deve aturire una fraternità, che deve estrinsersi in una più stretta unione, di tutte le ssi, che vivono del proprio lavoro. Così ltanto il popolo italiano potrà risolvere il oblema della scuola: quando avrà compre la necessità di elevare economicamente, oralmente e politicamente tutti i lavoratori tutte le categorie ». Molte approvazioni sa-tano questo discorso. Parlano quindi anco- la maestra sig.a Welff-Laffi. alla quale s ide il Capo Sezione Pagliani, poi la ofessoressa Balbis propone, e l'Assembleaprova, l'invio, del seguente telegramma alnistro Berenini: «A Vostra Eccellenza, af-rmante poter capeggiare sciopero magistra insegnanti torinesi, decisi resistere oltran, rivolgono energico invito prendere risolumento unico provvedimento imposto Vostre petute promesse: accoglimento integrale rileste Commissione esecutiva Unione Maglrale ». Il maestro Gragnano rinnova la proposta di nere dei Comizi pubblici, ma l'Assemblea n ne vuol sapere. Garaccioni. del Sindacato agistrale, aggiunge alcune considerazioni e indi Alessio espone il testo dell'appello alla tadi(lanza, che riportiamo qui appresso, e e viene entusiasticamente approvato dalffollatissimo uditorio. Dopo di ciò si prenno disposizioni varie per il buon andamen dello sciopero, e quindi il Comizio si scioe, a mezzogiorno, riconvocandosi per que. mattina, alle 0.30. L'appello alla cittadinanza è il seguente: Cittadini Torinesi! maestri d'Italia, da Ieri in isciopero comtto, vi denunciano: l.o Che N. 3C00 insegnanti ni scuole faltative percepiscono attualmente ilo stipeno annuo di L. SO», cioè E- 1,36 al giorno; 2.0 Che M. 9000 insegnanti di scuole obigatorie non classificate percepiscono lei pendio annuo di E. 800; cioè L. 2,10 al orno; 3.0 Cile X. 50.000 insegnanti delle scuoio rali percepiscono lo stipendio annuo di 1200; cioè L. 3,28 al giorno; 4.0 Clie i vecchi maestri percepiscono a pensione media da 27 a 60 lire mensili;5.0 Che i maestri delie scuole a sgravio rcepiscono stipendi inferiori a quelli soa esposti, dagli Enti che detto scuole amnistrano: E vi partecipano che i maestri d'Italia con loto attuale agitazione chiedono: a) uno stipendio iniziale giornaliero' di lo lorde, cioè gravate ancora da ricchezzaobile; li) una carriera economica adeguata al ro titolo di cultura ed in ogni caso sempre perioro a quella degli impiegati d'ordine ello Stato; c) una pensione che più non li costringa chiedere di esseri; ricoverati all'Ospizio dei overi verchi. I maestri d'Italia vi ricordano che oltrft e milioni dei vostri figli sono affidati alle ro olire; che il laro lavoro è faticoso al unto che la cifra percentuale della mortaà dei maestri è superiore a quella di tutte altre, caegrie d'impiegati ed operai: che soluzione del problema delle scuole è preudiziale e fondamentale per il risorgimento on solo intellettuale e morale, ma sopratutto onomico d'Italia; clic la scuola fu dichiarata a parecchi ministri lo strumento principe dcostruzione sociale, per rinnovare i valororali e materiali distrutti dalla guerra. Vi ricordano ancora che invano i ministr Agricoltura, Industria e ('.., ' colle loro rirme tenteranno ricostruire la ricchezza pubica nazionale se non sentono che occorrna corrente di coltura la quale fecondi ontadini e gli operai per mezzo di scuolgrarie e professionali; che invano si deplora delinquenzut dei minorenni se non si sente ove sta il rimedio; che invano l'Italia potrarsi credere forte .e poteide all'estero finchurerà la vergogna dei nostri emigranti riacciati indietro perchè analfabeti. A tutti t cittadini, ma specialmente aglnorevoli deputati e senatori ed alle personatrt della vita politica ed amministrativa opratutto ancora alle Associazioni tutte, siolitiche, economiche e culturali, chiedonervida adesione ed appoggio, onde il Goerno intenda che tutto il Paese desidera uole che giustizia sia fatta ali maestri e chnalmente il problema della scnola 6ia affronato e risolto. La. Sezione tnincse (Ifill'Unianc Magistrale Nazionale.