I drammi della gelosia

I drammi della gelosia I drammi della gelosia ieugene.anoe.-uaviolenta - ^/agguato - ILm» Awril* mortale - I/arresto dei coniugi- Le guardie daziario che prestavano servizio l'altra sera alla sezione II. Parco udirono, verso la mezzanotte, un ripetuto c doco lamento. Uscite all'aperto esse trovarono, poco lungi dal easOUo dol dazio, un uomo steso a terra. A tutta prima credettero trattarsi di un ubbriaco; ma essendosi avvicinate al caduto, che giaceva inanimato al suolo e visto il san glie sgorgare da diverse ferite, esse compresero trattarsi d'un tragico fatto di sangue e telefonarono immediatamente al Municipio. Questi inviò soluto sul posto un'automobile,, col quale il feritu, che pertanto non aveva ricuperato i sensi, venne trasportato al San Giovanni. 11 dottor Ferrera, che uU presti', le prime cure, constatò'clie allo sconósciuto erano stati inferii sei colpi con arma acuminata: quattro alla spalla et! al braccio sinistro, una più abiti, tutti intrisi di grave al torace ed una al fondale destro. Le sue condizioni erano gravissime, tanto clic il medico lo giudicò in pericolo di vita. Il ferito non poteva articolar parola. In una tasca degli venne trovata una. tessera, trainviaria Lorenzo di Vincenzo, operàio mei mg ut, ... , al nome di Lo posco ' unico presso | l'Azienda elettrica municipale, abitante in via Catania, 17. 3.«- iurtiia;ini Del grave fatto venne dato avviso alla Questura. Furono incaricati delle prime indagini h brigadiere Cummaudo. il vice-brigadiere proietti od altri agenti della squadra mobile, Essi recatisi prima all'ospedale, uve compresero l'impossibilità di poter ottenere se hi a ri menti diretti dai ferite, andarono poi alla bar mancato omicidio fosse certo criera del H. Parco per stabilire la località ove. èra avvenuto il delitto. Una striscia ininterrotta di sangue che partiva dalle vicinanze del I casotto daziario (luogo in cui fu rinvenuto il j Lo Bosco percorreva la strada di Circonvalla- j ziòne tino allo svolto e si perdeva ilei prato . vicino. Fu quindi facile stabilire che il giovane era stato ferito nel prato o che dolorante e cercando di arrestare colle mani il sangue che sgorgava dalle profonde ferite si ora diretto barcollante vera, il| ^soito d*1 nella speranza di potervi trovare soccorso. Le lor/e gli erano venule meno poco prima di ragginnccrln ed era raduto mandando quel .fioco lamento che avevano fortunatamente ù- dito gli agenti daziari. l Più che il nome, del Lo Bosco, fu l'officina j dove esso lavorava, a far nascere nel briga diere Cummaudo il dubbio scero nel briga- ' slie l'autore del Luigi ee^'i; di • anni ?'). nato ad \stl ed abitante nelle, case] onerale di via Giorgio Pallavicini ed oneralo r„ „. ii, V'-c. WHM'mu'|. aneli e*so nelli stessa officina. ; 3/arresto del feritore I Senz'altro gli agenti fi recarono a far visita al . signore in paiola, e compresi, dal suo atteggiamento sospetto', che qualche cosa doveva saperne rie) fattaccio, lo trassero ili ar¬ rèsto. Sia il Orini si mantenne sulla più as mente interrogato e inesso alie strette fini di i cor,fessa..si DZma Darzialrnente po' in com- ' |, l'V,1' , ' . . or,-i, i,-, mi P'oto .fm'".V 'V"0"' , m'l"cla a;:i1'S„ descrive il feririteiito coinè l'epilogo di un ir*'\" M™™* mU ^„Lò"i^ÌbÌn \ r?i!ÌLol!?^Ji,.^r.T^a^ H^ilHl^^-'i i ferito, disgraziatamente non può pronuncia ■ola. IParoia. . l manto rrt(reo«i?;<i II Cerini racconta che tra. lui e iì Lo Bosco, !suo compagno di lavoro, noti vi erano mail| siati rancóri. Anzi egli lo considerava come un amico e tale l'aveva creduto fino a pccn tempo fa e più precisamente fino alla notte . del ■^7-i?3 dello scorso me;-e. « Quella notte! La pili disgraziata (iella mia «/Ha!,«dice il Ce» 'i-iui. Eravamo ri letto io e mia moglie, ina. fa| talmente non potevo prender sonno. Slavo però immobile e rannicchiato nello speranza di addormentarmi, quando ad un tratto mia moglie. che credeva ch'io dormissi, si alzò ed usciIo notai che ella mise mólta circospezione nello scendere rial lutto, ina credetti che ella lo facesse per un riguardo a me. Non vi peri- j sai più chi» tanto, ma. dopo un bel pezzo, I vedendo che essa non ritornava, mi decisi di andare a vedere cosa diavolo le era successo. : Nella casa il gabinetto e sul ballatoio e ini comune tra gli abitanti del piano. Aprii l'u-j scio e... perdio!... vedo mia moglie abbracciata ad un'ombra che, al mio apparire, .si; rintana nel gabinetto. Balzo addosso alla don-; na, la scosto, apro a forza l'uscio del galli- ! netto ,-> vi trovo u mio compagno di lavoro! Lo Bosco! Ciò che avvenne in seguito è facile, immaginare: uno scambio di pugni, con ac-1 di irate j compagnamente di grida, di strilli parole. i Superati pero i pruni malusi, il Lo Bosco, ! riuscì ad assicurarmi che il motivo dei not- turni colloqui con mia moglie era quanto di più innocente si possa immaginare: si | trattava di pregare la. donna di interessarsii presso una sua amica per persuaderla ad accettare le galanterie di lui. Lo Bosco. Ei i mia moglie aveva, accettato la galante in- coinbenza, lieta di poter dare la sua opera per ! la felicità di un'amica sua e di un amico del ! marito. Momentaneamente mi tranquillizzai, ma nella notte ed in quelle successive il i notte ari interrogarla assicurandola che della cosa non mi importava gran che. F.ssa nega va, ma a pero per volta, suggestionata dalle | mie parole fini por confessare la verità. Essa I aveva avuti per qualche tempo rapporti intii mi col mio amico. I ir . ìj assalto j 1 ! i \ i Dòpo quést-i confessione ncn trovai una paiola. li cuore mi martellava in gola. Pintisi l Finalmente mi calmai e sperai dimenticare. Anzi cercai di rappaclflcarnii anche collLo Bosco,' Ed a tale uopo il Cerini dice che invitò 1 H j>j;i:; Lo Bosco ad un apputitiunento Palazzo: appuntamento che ebbe luoge OV( !!li sera. Col Cerini si trovava an<:he la moglie l due uomini é la donna .-.lincio, di comune accordo, su una voltura della linea 10 e si recarono al llcgio Parco! Ivi giunti, entiarono nella trattoria esercita dall'oste. Cavagna Pietro, in via Bossetii, X. !, ove si trattennero fine» verso le 22,30 La conversazione Ira i tre si svolse pacificamente: almeno cosi sembra, perche non ani-1ìarouo l'attenzione di alcuno. Pagato poscia il Iconto, tutti tre uscirono e s'incanimlnarono verso la citta. Giuriti pero che furono Rulla!strada di Circonvallazione, le ire che bollivano nell'anima del Cerini scoppiarono'': •'.;!' impugnò un vecchio triangola che aveva in tasca e colpi l'avversario spietatamente, ferendolo alla spalla sinistra ed ai torace destro. Uaio cosi sfogo alla sete di vendetta che lo dominava, egli si allontanò, seguito dalla moglieli Cerini cerco prima di dare un'altra ver, sinne ni fatto; e cioo che i! triangolò brillò [nelle mani del Lo nosco, che egli riuscì a sirapparglferlo ed a ferirlo colia propria arma; Ma questa versione caddi, non appéna fu provato Che già dalla sera prima del fatto egli aveva portato via dairollicina i! triangolo omicida. Ciò che prova la premeditazione del delitto.'I Beali carabinieri del.BègJO Parco, Iinformati a loro volta dell'avvenuto, procedettero all'arresto anche della moglie, e Sequestrarono l'arimi feritrlco, che fci "rinvenuta in un prato attiguo al luogo ove era avvenuto il ferimento. ;IiInrestiraonte o disgrazia un !^ I Vii fon ••rr.'.ii'l'i roi.-.i Massimo 't',ve;riir> ;:i blclcltfc. I la. il nife- auu 0 DesuUama nticscpriO. d'anni 17 IRiumo all iii.-i •: via Pio V, veniva invertito ua 1i-tu'. !i militare non Itlcntittcuto, e butiato .1 i 1 Nella caduta, riportava i:i Irattuin ileiia 1 la- ! la .ii-.-tni irliifllcata al s. Giovanni dal dottor ! i Kejnriucll yu.-n-ilille In un mese. ,L;teIS,rvh?vPoì.ul^i^^ ili sacca rina venne colpito al viso da una ili queste 1 scivolatasi! mano, riportando la frattura o-ua 'mascella superiore il dottor Penero del S ilio- vanni lo giudicò guaribile in <o tfiomi.

Persone citate: Cavagna Pietro, Cerini, Ferrera