Progetti e controprogetti per i tributi finanziari degli Stati austro.balcanici di Marcello Prati

Progetti e controprogetti per i tributi finanziari degli Stati austro.balcaniciProgetti e controprogetti per i tributi finanziari degli Stati austro.balcanici (Dal nostro inviato speciale alla Conferenza) Stasera, il modesto cenna <ru:l un fatto die i del mattino passano sotto stata, cioè, che il Consigi nella sua riunione di ieri Parisi, notte. lnlrami(icant :■ grandi organi silènzio. Conio dei Quattri) si ù occupato mol'oprIl anche delta questione adriatica. il giornale conferma che a proporre di parlarne ^. stato Clemexiceau, Alluni, secondo I'7iiìransigeant, Orlando ha dichiarato: "Noi ci atteniamo al trattato di landra del 1015». A questo punto crediamo lecito dal canto nostro tre semplicissime (isservazioni. La prima è che domenica ninnimi Orlando ebhe un lungo colloquio con Clemenceau, nel quale ó presumibile che il nostro primo ministra abbia notificato a quello di Francia che I Italia si ,'• risoluta od adottare hi piattaforma del trattato di Londra. La seconda osservazione è che ciò avviene oltre quattro mesi dopo l'apertura della Conferenza « venti giorni dopo il ritorno di nostri delegati a Pillisi. La. terza, è. che l'impianto delh ttione italiana sul puro e semplice cogiisedisasdeprziozia[vej sig: Stsi te tereridémpiQue-Ichtrai-1 fintato di Londra, innanzi al Consiglio dotlcoQuattro, dimostra in definitiva che le qutrattative dirette con gli jugoslavi sono gufallite. Chiunque possegga due dita di cri- pilerio politico comprende, senza'bisogni) di meinti, la posizione Che questi rilievi di frfatto coinvolgono, e la situazione, che a- doprono. Una dozzina di giorni addietro, in-jveformandovi che. in quel momento sembrava Sitine prospettarsi almeno una soluzione Sollecita, avevamo cura li accompagnare ejuei referti ottimistici con alcune riserve relative alla sempre possìbile eventualità di inciampi. E' palese che gli inciampi sono sopravvenuti. Se non sopravvenivano, i nostri problemi asrebbero risolti da dieci giorni. Ed ora torniamo a citare l'Inlraiuiigcant. Dopo aver detto come nella tornata qnadrumvirale di ieri Orlando dichiarasse che l'Italia si attiene al patto di Londra, il cromale aggiunge: «Wilson foco osservare che si tratta, di una convenzione segreta e si credette in dovere ili arringare i due uditori sul carattere nefasto dei .trattati di lale gerrore e sul contenuto imperialistico di quello di Londra. Wilson parlò per l'intera mattina, e Orlando gli rispose nella seduta pomeridiana. In bre've, ognuno rimase sulle proprie posizioni e nulla venne deciso »« 1! giornale, al quale va lasciata la responsabilità, dei suo resumé e dello stile in cui ■»■ redatto, viene, quindi, alla inevitabile ed innegabile conclusione che «la questione adriatica è sempre afflo stesso punto», Una deduzione ■legittima potrebbe essere questa: che anche le altre questioni italiane concatenate all'Adriatico rimangono egualmente imitioTbili e così si completa la storia di ieri. Quella di oggi almeno, in sede quudrumvirale, non riguarda dirottamente le nostre questioni capitali. Riguarda, piuttosto, la pace con l'Austria-tedesca.. Anche in questa, tuttavia, rialto è strettamente coknplicata, giacchè a vincere l'Austria è stato spvratutto il suo esercito, e spettano innegabilmente a lei molti risarcimenti di danni. Senonché, complessa per sua natura, la discussione è venuta complicandosi anche più, in seguito al contegno di terzi, ed una serro di difficoltà manda ora per le lunghe la compilazione del trat Rtril foal5 si avoCml'hsìogtaocanzitrónmqgraDmfivPmtimpvfefdgsCcgctoebsgimtato da presentarsi agli austriaci. QuestiIuindugi sollevano spiacevoli impazienze che msono specialmente accentuale fra jrli ame- paicani e gli inglesi. Certe piibblicazioni tendono, con bastevole espijcitezzu, ad incolpare .sovratutlo l'Italia .dei ritardi che subisce la consegna dei preliminari al l'Austria. Pensando ai cjtiati.ro mesi che ci sono voluti per concertare i preliminari destinaii alla Germania, l'accusa è ingiusta, ma &li spettatori non pensati.) molto quando l'abito del pensiero scarseggia innanzi tutto fra gli nitori. E' precipuamente neùla parte finanziaria che la formulazione del Trattato per l'Austria si delinea finora., infatti è umano clic i nuovi popoli, epctti in nazione sui territori degli Absbnrgo cerchino di pagare il meno .possibile, giovandosi della lori) straordina.- j aia posizione di «énfants gatés» del HberaEsmo universale. Mentre per le altre cose ! sono cani e gatti, perchè il primo giuoco i che hanno imparato, stante la loro tenera. 'eKt, è quello del nazionalismo, si sono | messi insieme benissimo nell'inteiidinien'to «omune di scansare i pagamenti. Il povero Consiglio dei Quattro sia quindi sudando i parecchie camicie per convincerli che perfino le nazionalità risorte, hanno dei dove- ndGtdf1ro,nW. ,dn oltre che diritti. Il .solo divano tra 1 nquadrumviri verte sulla entitii dei doveri. 11 preventivo più ingente è. quello dell'Italia, perché i popoli oppressi, senza volerlo, hanno devastato varie innocenti Provincie che erano e sono perfettamente liiere e liberali Ma fìnanco l'America, che pure non ha sentito devastazioni di senta, riconosce eh e le nazionalità resuscitate, qualcosa debbono pure pagare. Disgraziatamente gli Stati slavi, sorti sulle rovine •della duplice Monarchia e nei dintorni, sono d'accordo nel desiderio di assumere qualche responsabilità finanziaria solo nei riguardi del debito pubblico, che incomtbeva prima della, guerra sul rispettivo frammento territoriale. Ver tutto il resto, «rpaga Giorgio e, come dicono in America. «Questa tesi è stata sostenuta, ufiìcialmente Aeri dinanzi ad una. snodale Commissiono ■finanziaria dal signor Trumbic. a nome non .solo della. Jugoslavia, ma del •della Polonia, della Romania, nella loro qualità di Siati formali in parte, oppure totalmente, su territori che nppnrtemn al vecchio Impero apsburghese. Iissi si accordarono sopra una. proposta solidale, relativamente alla, clausola lìnanzinriii da inserire nel Trattato di pace con l'Austria e. con l'Ungheria, ed incaricarono Trumbic di farsene portavoce alla. Conferenza. Inoltre cisacuno di epiesfi Stuti. ai quali, per la bisogna, si aggrega anello la Grecia, ha deliberato di rinforzale la dichiarazione comune con proposte individuaci di indole secondaria, relative ai particolari interessi di ciascuno. Ciò che importa per a Ito è la proposta, collettiva che Trumbic portava ieri davanti a'.la Commissione speciale accennata più sopra. Questa si compone di pezzi gros.si inglesi, americani, francesi ed italiani, scolti per la circostanza. L'Inghilterra ha schieralo ii geni:''' iSmuth Inni Ctin.li.ffo, diretlore generile «iella Banca d'Inghilterra è 'due altre personalità. L'America, ha posto in le giuria tre uomini come David Barrali e Lamonl, «he di finanza, se ne intendono rissai. La , Francia ha mandato Klotz, Tavdieu e Loucheur. Noi abbiamo in iin>a Crespi e Ami .elio. Orbene, dinanzi li questo areopago ?. comparso ieri il sunnominata Trumbic, i ed ha presentato il testo della suddetta pròposta collettiva. Essa consiste ili quattro «rticnli belli e fatti, il primo stabilisce clic lutti i versarnenli che verranno eseguii , dall'Austria tedesca e dall'Ungheria magia j ra, sotto forma di riparazioni e simili, dovranno venire messi in comune coi versa. | 1 Iid: :r| vlFsicpd4nÈip,fioernin. lsno I Vj a' | 1 ai j . 1 • ; monti rifila Germania p dei suoi ex alleati, l'oi gli alleati si ripartiranno tutto nella proporzione elio concerterà lino Ini 'li lord. Il secondo articolo accana mi negli S'aiti concessionari degli ex-territori absbufgiiesi tutto qucFo che vi si trova ili buono senza, addebitarli di un centesimo. Il terzo dispone che gli Stati medesimi dovranno assumere niente nitro che il pagamento del debito pubblico austro-ungarico esistente prima della guerra. Il metodo di ripartizione viene speeilieato, ma ne faccio grazia al lettore. Il quarto articolo in caiida venenum) è più succinto, rita anche più significativo. Dice: « Tri nessun caso gli Stati concessionari dell'Austria-lfngheria si assumeranno qualsiasi gravame derivati; te dalla riparazione dei danni ». In altri termine naturalmente i nuovi stati vorrebbero clic, tutti i rl«>h't.i di guerra, tutti i risarcimenti fossero pagati dall'Austria tedésca e ilall'Cngiieria, Sarebbero indubbiamente un bel colpo per i proponenti, ma piuttosto iirutto per i creditori. Ignoriamo chc viso abbiano fatto a. lauta proposta i finanzieri del consesso. Nulla è stato ari- on.* cora deciso, od ; erto quindi sulle dtfibernzioni. guano. Nondimeno risulta piano degli Stati piovanoti meno due. francesi-, il dossabile : jvenga pag egreto permane le quali prose'•i.o di fronte al . ne esistono aiformulati dupli adulti. Uno, ■sidera che il debito globale ad1 vecchio Impero absburgìiesè ito meta dall* Austria-Ungheria illrrì. metà degli czechi slovacchi,"dalla Romania., dagli jugoslavi. Il secondo controprogetto ò americano, disporrebbe che il cinquanta per cento del debito globale fosse addossato all'Austria, il 35 per cento all'Ungheria, il 10 per cento alla Boemia, il 5 per cento a.'la. Jugoslavia. (;nsì almeno si riferisce. Ma potrebbe darsi che la palina, andasse ad un disegno inglese, di cui si sta vociferando, senza conoscerlo ancora bene. Comunque, per ora. tutta la questione rimane fluida. La Commissione «ad hoc» l'ha nuovamente considerata ogni, e il Consìglio dei Quadrumviri che ha dedicato ogni sua, attività odierna al laborioso trattalo con l'Austria, vi ha da tei pure ima occhiata. Anche le clàusole territoriali continuano ad esigere attenzione. Molte, di esse restano ancora a mezz'aria. Esistono contestazioni in Corinzia, in Transilvania ed altróve. Per appianarle, i Quadrumviri hanno ponzato alquanto stamattina, e, poi. nel meriggio, hanno tenuto Consiglio coi cinque ministri degli Esteri, cosicché in omaggio all'Austria vi è stata, oggi una. temporanea rinascita del vecchio Consiglio dei Dieci. Le deliberazioni proseguiranno domani. Cìli scettici dicono, anzi, che non la finiranno più. Sembrano invece marciare, velocemente le cose del'a pace germanica. Pantzau ha inviato altre tre note a Rlemenccan (sono ormai 16, in tutto) ma l'ultima non concerne che il trattamento dei missionari religiosi tedeschi all'estero, e prelude alla fine della serie, se pure non vi siamo già. Ad esempio, stasera, si afferma ohe''Hantzau ha notificato alla Conferenza che egli sarà pronto, con il testo delle controproposte germaniche, alle là di giovedì prossimo, cioè puntualmente allo scadére del termine di grazia concesso da Clemenceau. Se cosi avverrà, è. probabile che entro giovedì della prossima settimana gli Alleati abbiano terminato l'esame delle controproposte tedesche e redatta anche ; pad; dste, grvI CtI ii lj l| di s: ti sIcI p| rI s. ued• j s[fsdgeimcjs! lI : tisolversi. alla line, per una accettazione o ripulsa. La definizione allora avverrebbe entro In prima quindicina 'li giuRno: è probabilmente per facilitarla che la Conferenza sembra accingersi a fare alla Delegazione germanica qùa'.che altro concessione, dopo imella, per j) regime della Sarre. U Iun'ultima' revisione. Servirebbero pochi morni eli riflessioni ad uso e consumo dei plenipotenziari tedeschi, che dovrebbero na deile nuove concernerebbe le. clausole militari del Trattato, le quali ora autorizzarlo la Germania a tenere un esercito di soli centoni i-'a uomini. Marcello Prati.

Persone citate: Alluni, Clemenceau, Crespi, David Barrali, Klotz, Parisi