Orlando e Sonnino sono stamani a Parigi

Orlando e Sonnino sono stamani a Parigi Orlando e Sonnino sono stamani a Parigi I delegati austro-ungarici invitati alla Conferenza della Pace Il ritorno ffon a (orto è stalo messo in rilievo il vivo compiacimento onde tutto il popolo italiano ha appreso la notizia del ritorno dei nostri delegati a Parigi. Dopo le trepide ansie dei giorni passati, quando lutto era lecito prevedere, tutto temere, il popolo italiano, che si eia teso in uno sforzo supremo, prova .infatti come un senso di liberazione che l'avviva veramente e conforta. C'erto non è ancora il caso di abbandonarsi beatamente per i floridi sentieri dell'ottimismo e cullarsi in sogni rosei di ideali raggiunti e di guadagni compiuti. Troppi elementi mancano ancora alla nostra cognizione, troppi fattisi celano allo sguardo anche dei più perspicaci, perchè si possa perdere il proprio .tempo a celebrare ciò clic non s'è sicuri eli .avere ottenuto- Vero è però che anche ogni congettura pessimistica sarebbe in tale moménto fuori di posto. ìCoi ignoriamo.quali siano i termini d'accordo che si 6on'o predisposti nelle concertazioni diplomatiche di questi giorni, anzi — a dir il ivero — non sappiamo nemmeno se un vero e proprio accordo sia intervenuto: ignoto ci è il messaggio che i triumviri hanno da Parigi inviato ai nostri delegati per invitarli a riprendere il posto abbandonato. ... (Cinque, riijiic. di censura). .... Dono le delusioni clic hanno sofferto, i nostri delegati devono,aver acquietata una grande prudenza ; e la prudenza in cotesto caso può tener luogo di perspicacia. D'altra parte essi sanno bene come non si tratta oramai più delle loro persone, ma della dignità e dell'interesse d'Italia. E la dignità e l'interesse di una nazione non si arrischiano se non a colpo sicuro. Appunto per ciò noi vorremmo che chi rappresenta in questa momento l'Italia a Parigi avesse virtù di sollevarsi più su che fino ad ora i rappresentanti nostri non abbiano saputo; vorremmo lo sorreggesse una più vigorosa forza per spaziare in più ampi confini da quelli nei quali — se colpa degli avvenimenti o de*glf.uomini-ttòn importa ora cercare — la Colitica italiana si è fino ad oggi ristretta. 1 problema di Fiume è un problema che la. coscienza italiana ha oramai per conto proprio risolto da un pezzo. I magnanimi nostri fratelli ci hanno con un grido disperato fatto sapere che essi avrebbero bruciato la loro città piuttosto che' contaminarla di servitù straniera; il popolo italiano si è alzato a quel grido ed ha lattò Mudo della propria persona. Ma la generosità e- la bellezza del gesto non può $osi inebriare l'animo di chi rappresenta e difende gli interessi della patria a Parigi, da fargli scordare come Fiume non fc'se'non una piccola parte del problema italiano. Noi abbiamo sempre avvertito il pericolo che correva la politica italiana con il serrarsi dentro agli angusti contini d'un piccolo mare non corso dalle grandi vie del commercio internazionale, il sen- timento non può e non deve farci scordare lc ragioni lupreme della nostra esistenza di nazione moderna. La politica che noi abbiamo vagheggiato :— non per democratica sentimentalità, ma per fredda considerazione dei nostri interessi compromessi da tutta la storia di questi ultimi anni — non è, purtroppo, trionfata a Parigi. I rappresentanti stessi dell'Italia non hanno osato mettersi risolutamente per essa. Nel vario conflitto degli interessi essi infatti non hanno saputo far propendere la bilancia dalla parte che stava, in. favore dell'Italia come di tutte le nazioni oppresse dalle nuove egemonie che per enetto della guerra si sono venute formando. La libertà dei mari e il comune demanio coloniale non sono oramai che un bel sogno tramontato. Ma appunto perchè tramontatoi si ripresentano all'Italia in tutta la loro gravità i suoi problemi di nazione industriale e commerciale/Come sono stati, essi o verranno risolti a Parigi? Non sappiamo. Ma sappiamo che il Patto di Londra mette in relazione all'eventuale accrescimento dell'impero coloniale dei nostri alleati l'accrescimento c la correzione del nostro dominio. E noi non vogliamo cerio credere che per l'Africa diventata da oriente a mezzogiorno un immenso impero inglese, e verso occidente un vastissimo regno francese, noi dovessimo essere ricompensati con la rettifica di qualche confine tripolino e con la concessione di qualche oasi sperduta nel deserto. Al danno si aggiungerebbe anche h beffa. Noi non sappiamo quali concessioni in Asia ci debbano ricompensare dolio sterminato impero inglese e della vasta potenza "francese che noi abbiamo direttamente contribuito a formare. Ma non vorremmo che tali ricompense si avessero a ridurre all'occupazione di qualche lago:salato o all'obbligo d'imporre la nostra civiltà a tribù guerriere che non sono dispóste a riceverla. Ne sta tutto qui il problema d'Italia. L'immanità del nostro sforzo per salvare — com'era di moda allora il dire — la libertà e la civiltà europea dalla egemonia e dalla barbarie teutonica, ha esaurito il nostro patrimonio nazionale, messo a pericolo le nostre industrie, i nostri commerci. Quali risarcimenti sono stati o saranno a noi assegnati in ricompensa delle nostre terre distrutte e in alleggerimento dei debiti contratti? Sappiamo benissimo che vicino a noi non a: stende alcuna Sarre, ma sappiamo anche che la nostra attività industriale dipende per gran par» te dalla quantità e dal prezzo de! carbone che sarà importato in Italia. E quello che si dice per il carbone si deve ripetere per tutte le materie gregge che l'induslr:a lavora — larre, cotone, ferro e via dicendo — materie che sono ora cadute in dominio e diveniate proprietà del po'polò anglo-americano. Noi non siamo mercanti, ma nemmeno dei retori. Ai retori esaltare la bellezza e la santità eli ogni olocausto; ma il sagnficio'd'un popolo in sangue e in ricchezza si ricompensa dai popoli che lo hanno richiesto con il»fargli parte — sia pure in piccolissimo e per loro quasi impercettibile modo — dei frutti che ne hanno in così larga misura raccolto. L'ingrassamento, proprio con il sangue altrui è politica da Shylóeh per elli la gode e da sciocchi per elli ne e vittima. Ora noi non possiamo neppur lontanamente immaginare che cosi facili considerazioni non siano cadute in mente ìrì nostri delegati ritornati a Parigi, e non abbiano rianimato i loro propositi e la loro virtù.. Che se essi rifacessero 13 via solo per amore di un gesto o per ii trionfo di una clausola — anche se-essa rinchiuda un nome sacro — il trionfo di oggi sarebbe amaramente espiato dai danni dell'avvenire. L'annuncio unciale PARIGI, 5, ore 13.27. ■Ritardato dalla Censura). !.'ambasciatore d'Italia a Parigi ha informato i capi dei Governi alleati che gli onorevoli Orlando e Sonnino saranno a Parigi mercoledì mattina. (Stefani)., Come avvenne la partenza da Roma La Censura ha autorizzato soltanto ieri sera io. pubblicazione dell'annuncio detta partenza dei ministri Orlando e Sonnino, annuncio che ci fu. censurato nella edizione di ieri mattina in questo fonogramma del nostro corrispondete ■ dalla Capitale, ove la. partenza'slès-ìn nòti fu nota che all'ultimo momento e potè perciò a.p parire come una decisione improvvisa; men tre ora si apprende che il nostro amba sciatore a Parigi no aveva data comunicazione ufficiale fin dalla prima ora pome, ridiana del 5. Roma, S, notte. Stasera, all'ultimo momento, gli on. Orlando e Sonnino hanno deciso la loro partenza per Parigi. La partenza fu cosi improvvisa che il Consiglio dei ministri era stato convocato per domattina alle ore 10 e la maggior parte dei ministri ignorava la partenza. Questa è avvenuta alle ore 21,30. Il treno speciale si componeva di due vagoni-salon e di parecchie vetture ordinarie di prima classe. Alle ore fù,10 è giunto in stazione il sottosegretario 1 gli Interni on. Bonicelli ed il segretario" del direttore generale delle ferrovie comm. De Corné, per disporre la - partenza del treno speciale. L'on. Sonnino è giunto alle ore 21,20 ih e automobile-, accompagnato dal suo capo ga I binetto comm. Aldrovandi e dal suo scgre | |.^r,i°1Par^colarccon]m- De Morsier. I giorr.alisti presenti accolsero il aio arrivo con la parola : 1- Eccolo! ». L'on. Sonnino si è voltato e, visti i giornalisti, li salutò levalidosi il cappello, poi sali nel. stro vagonesalon, fece nbhassare le tendine e più non si mosse. Alle 21,25 giungeva l'on. Orlando, accompagnato dal fratello, la uno dei figli e. da altri parenti. Intanto giungevano in carrozzella il vice-presidente del Consiglio, on. Colosimo e gli on. De Nava e Paratore. Gli altri ministri ignoravano la partenza, tanto che l'on. Facta, che alle 9 si era recato alla staziono per salutare l'on. Giolitti partente pei' Torino* aveva lasciato la stazione senza recarsi a'salntare il Presidente del Consiglio. L'on;. Orlando salutò i due ministri presenti ed i parénti, poi sali nel vagone. Il sottosegretario all'Industria, on. Paratore, sali sul predellino stringendo la mano all'ori. Orlando, il quale gli disse: « Parta con noi!». L'on. Paratore rispose : « Non* è possibile, non posso partire prima di domenica». L'on. Orlando replicò: «Allora, ip l'attendo a Parigi». Il treno quindi si mosse tra gli applausi dei presenti, e grida di: «Viva l'Italia! Viva Orlando! Viva Sonnino!». L'on. Orlando ringraziò salutando col capDello. li vicepresidente del Consiglio on. Colosimo, intrattenendosi per qualche minuto.eòi giornalisti, alla richiesta di informazioni, si limito a rispondere; « Le cose vanno bene ». L'on. Colosimo aggiunse che domani probabilmente convocherà a Palazzo. Braschi i magsiori giornalisti per comunicazioni sulla situazione. Una Nota ufficiosa Parisi, 6. La notizia del probabile ritorno a Parigi di Orlando e di Sonnino è stata accolta con la più. vira soddisfazione dalla-Colonia italiana e. dai circoli della Conferenza. Dalle conversazioni avute con parecchie notabilità della Colonia italiana si ha l'impressione che l'eventuale decisione di Orlando e di Sonnino potrebbe anche essere determinata dal desiderio di non-cagionare imbarazzi agli alleati e di non dare alla Germania la possibilità di profittare di un qualsiasi pretesto per ritardare la firma dei preliminari di pace. L'Italia inoltre sentirebbe che attualmente è necessario agli alleati di formare un blocco per facilitare od accelerare le conclusioni della pace. D'altra parte può darsi che le conversazioni scambiate in questi ultimi giorni-fra le Cancellerie abbiano dimostrato all'Italia che è possibile una soluzione equa e soddisfacente del problema adriatico. (Stefani). Dove si discuterà la pace con gli austro-ungheresi (Servizio speciale della -Stampa») Parigi, 6. sera.. Ufficiosamente si annuncia che l'Intesa ha invitalo i Governi nell' Austria e dell'Ungheria ad inviare i loro rispettivi rappresentanti alla Conferenza della pace. E' a Saint Gcrmain-cii-Lnye che si terranno le adunanze preliminari della pace che dovrà essere firmata tra gli alleali ed i rappresentanti di quello che fa l'Impero austroongarico, I delegati austriaci ed ungheresi sono attesi entro il mese a Saint Gertnain e non avranno, alcun contatto coi delegali germanici, che rimarranno nei loro sontuosi e comodi appartamenti a Versailles. Saint Germain-en-Laye, per chi non lo sapesse, e una cittadina graziosa di circa 20 000 anime, sulla sinistra della Senna, nel circondario di \'ersaillc<. Dista da. Parigi 21 chilometri ed è romanticamente circondala da vaste foreste, vhe si estendono su un territorio di 3? chilometri quadrali. La. città, famosa per aver dato i natali ad Enrico II, clic venne al mondo nel 1519, ed a Luigi XIV, nato nel 1638, possiede und Iella biblioteca, ricca di 11,000 volumi preziosi, ed un museo nazionale di antichità, che ka sede nel castelli dei Re di Francia. La piccola città è popolare tra i parigini per la r.osidetta Tornisse, lunga 2100 mairi e larga 30, dalla quale si demina Un vasto panorama di ville, di foreste, di borghi e di giardini. A Saint Germani i delegati austriaci potranno ammirare la tomba di Giacomo Il ed il monumento ad Adolfo Thiers. Il prefetto della Seinc-ct-Oisc si >': recato ieri a Saint Germain-en-Laye per procedere alla ricerca dei locali che potranno essere messi a disposizione, dei delegati provenienti da. Vienna. Nessun accordo è stato concluso. Sembra che. il Padiglione di Luigi XIV e la Pension Gelin saranno requisiti. C. Trenta delegati L'Austria tedesca neutralizzata? (Servizio speciale della Stampa). - '• Zurigo, 6; Sera'. ' La notizia dell'invito alla Delegazione austriaca di recarsi a Saint Gcrmain è giunta a Vienna all'improvviso. / giornali viennesi annunciano in ogni modo che.i rappresentanti degli austro-tedeschi giungeranno a Saint Germain soltanto il 12 maggio. Al Ministero degli. Esteri si lavora alla costituzione della lista dei delegali, che do vranno essere una trentina. La Delegazione sarà composta di diplomatici .e di tecnici La direzione della Delegazione sarà assunta, dal dottore Klein Egualmente da Vienna informano che al Minuterò degli Esteri è giunta la. notizia che l'Intesa avrebbe deciso di neutralizzare l'Austria tedesca sotto la protezione dell'Intesa stessa. Una conferma ufficiale di questa notizia non esiste però ancora. F. R. Un sopraluogo dei Triumviri a Versailles La consegna del trattato ad ossi? Parigi. 6. mattino. Un comunicato ufflàiale dice: « Wilson, Lloyd George e Clemenceau si sono recati nel pomeriggio dì ieri a Versailles, accompagnati da Dutàsta, segretario generale, da Arno von, capo di Gabinetto, dal colonnello Hankey, segretario particolare, e da Mantoux, ufficiale interprete, per rendersi conto delle disposizioni prese nel Trianon Palace per la riunioni della Conferenza. La seduta nella quale il trattato dei preliminari di pace sarà consegnato alla Delegazione tedesca avrà luogo mercoledì, 7 correnle, alle ore 14. Non vi saranno aminessi che i plenipotenziari degli Stati Uniti d'America, dell'Impero britannico, dei Dominions, della Francia, dell'Italia, del Giappoit£. del Belgio, del Brasile, della Grecia, dcl& Polonia, del Portogallo,'della Romania, della Serbia, della repubblica CzecoSlovacca, ai quali saranno aggiunti segretari in ragione di uno per ciascuna Potenza. E' stato pure deciso che i rappreselitanti della stampa di ciascun paese saranno ammessi in numf.ro di. 30 complessivamente per le grandi Potenze e i Dominions, e di dieci per le Potenze che hanno tia interesse particolare. La Delegazione tedesca sarà rappresentata da sei plenipotenziari accompagnati dai segretari e da cinque corrispondenti di giornali. Alla fine del pomeriggio Clemenceau ha ricevuto il Presidente Wilson. Una confa enza economim ha unito luogo ieri a Versailles al Trianon Palace fra l consiglieri tecnici delle grandi Potenze alleate ed associate ed'i delegati finanziaci tedeschi. (Stefani). Il Governo ungherese si è reso a discrezione Basila», 6. mattina. Un telegramma da Vienna annuncia che il Governo ungherese si è reso a discretione, accettando tutte le condizióni dell'Intesa, comprese quella della consegna dèlie armi e delle munizioni e quella dell'occupazione di Budapest. Parigi, 6, mattino. L'Ufficia Stampa romeno, ka da Vienna che le truppe romene sono entrale a Bu dapest. If