Settimana decisiva

Settimana decisiva Settimana decisiva Per telearato alla Stanma). Roma, 4. notte. Ancora una giornata di colloqui e di rattative è trascorsa senza aver condotto l risultati sensibili. I tentativi di un ac rrt« n«..„«u sensi»,.,, i,amativi ai un ac- SSSn rR, T,0ftC°r£r n T1,?'',-"16, ^"«suaio a.u miro cnc n i.onstgno nei mi- „si mantiene preparato agli atti, che porebbero seguire al tramonto di ogni spelanza di soluzione conciliativa, ma non passa immediatamente alla realizzazione di ntsttl di oggi è stato intramezzato da un tcolloquio avvenuto nella sala vicina tra t'ambasciatore di Francia ed il presidente,n'sddPftpfeqdel Consiglio. Ma la formula di un possi bile accordo non c stata ancora trovata. Data questa situazione, ii cerca da enrambe le parti di guadagnare tempo per evitare ima rottura definitiva. Il Governo essi. Contemporaneamente awiene a Pa rigi un altro rinvio a giovedì o sabato di nuovi atti diplomatici, che dovrebbero compiersi in assenza dell'Italia. Si tratta, come dicevo, di tempo guadagnato. Nel frattempo si spera che la soluzione conciliativa, sinora non rintracciata, possa apparire all'orizzonte. La \isita dell'ambasciatore di Francia al presidente del Consiglio, visita cosi importante da interroui- ttsdgiudicata cattiva. Anche questo awcnimen\0> apparentemente estraneo alla situazione venissp .-iceettato Mn .nirtrnntWi nnn vi 1venisse acceuata. -wn, pnrtroppo, non vi sha indizio che ciò possa avvenire. U prò- aposte sino a slamane in discussione yen- sgono dal Go.-enio giudicale inaccettabili. |(33 linee censurate) Frat- tanto due correnti, ugualmente forti, si for- mano nel mondo politico, parlamentare e i diplomatico, prò e contro l'annessione. Uo- iVmtni eminenti, patrioti ardenti invocano dal Governo tutta la ponderazione necessaria nel decidere intorno a questo problema di estrema gravità. Nelle sfere ministeriali si risponde che, nel caso di firma del trattalo di pace senza,l'Italia., difficilmente rimarrebbe al nostro paese altra via. di uscita. La settimana, nella quale entriamo sarà, ad ogni modo, per l'Italia, una settimana decisiva. Martedì si riapre la Camera francese, dove, Clemenceau ha una situazione parlamentare concordemente aitaliana, può avere su di essa una ripei Missione. Clemenceau si mantiene legato, forse troppo legato, a Wilson. Ora, se un mutamento, indipendente della nostra, volontà, avvenisse per opera del Parlamento francese, anche la situazione dell'Italia potrebbe risultarne parzialmente mutata. Questo sia detto come osservazione incidentale, poiché nessuna ingerenza il nostro paese intende esercitare nelle faccende interne della nazione alleata' Un'altra osservazione incidentale parte dal mondo parlamentare rispetto all'indirizzo del Governo. che appare non nettamente delineato, incerto, ondeggiante, quale si è rivelato in occasione, delle varie fasi dello manifestazioni dannunziane prima attutite; poi eccitate nello spazio di qtia.che giorno. S. I Ministri a Consiglio Breve colloquio Orlando-Barrère j Roma, 4 sera. Stamane allo 0 il Presidente de! Consiglio,; on. Oi\lando si e recato dal Ite presso il qua-|le giungeva poco ditXi amile il ministro degli esteri on. Sonnino. Questi alle 9,-0 usciva dal Quirinale c si recava alla Consulta. Alle 9,-K anche l'on. Orlando lasciava la Reggia e sa liva al Ministero degli esteri dove si era re calo anche I tostato prima e qualche sciavano la Consulta diretti a Palazzo Braschi A palazzo Braschi alle 10,:W si riuniva .1 Co !?„Ì r-i? i,„ nfi l'i mmK • l0,« VJÌ«rw^t,AJiM rVn-Liin minutò den,? l'rn 4mot o V, SBraschi alle 10,;» si riuniva il Coi'-1sigilo dei minlsln, al quale partec.tparono tutti;:i membi-i del Gabinetto, meno il ministro dei •Consumi, on. Crespi, che è tuttora a Parigi, e quello delle Terre liberate, on. Fradeleiro, ri partito ieri sera per il Veneto. Il Consiglio si è occupato della situazione internazionale. Alle 10,.Vi quando il Consiglio era già riunito e l'on. Oliando aveva cominciato a fare ai colleghi l'esposizione della situazione quale si e creata dopo il voto drM Parlamento in questi giorni che. precedono la consegna del l'^^°rd^i^i.,.at,^ne?vin/o, Vtì"ei* Igiunto l'ambasciatore di trancia, signor Bai- ripreso la sua esposizione molto particola- raggiata comunicando ai colKshi gii ultimi telegrammi giiun'M «ella mattinata da Parigi «»™« .«^e^,* iroo S*S «^Irn^ „ <ia assuriicnw uairiialia di fronte ad inizia- tive che nella Conferenza si credesse di adot- tare in ordine alle trattati^ di pace. Il ini- nistro degli est-ri ed il presidente del Con-stello hanno prospettato le miestfoni di or- dine giuridico e diplomatico che potrebbero derivare da un'azione della. C.onferenzji^ !a P^^r^^e^l^tA fo di Londra. L'importante riunione ha ava- to termine alle 13.20. ì.'on. Orlando è rimasto p;-rò nel suo gabinetto a colloquiò con Tori.fe^|UWeii^tl SaWSe degli Sfati Uniti si è recato a Palazzo Braschi. 11 "co'.lo-quio fra il signor Nelson Page e l'on. Orlando 6 duralo circa un'ora l'Epoca dfce che un intenso lavorio rjiol"-tomo della nostra delegnziftte a Parisi. Le trattativa sono estremamente laboriose ina non si possono considerare interrotte'. ^ullo stesso argomento il marnale d'ilaliadice: «.-mora non è giunta da. Parigi ries-1e. 'Purtroppo, non mancavano al 110 st,.fJ Governo elwnenti per ritenere che "li alleali si mettessero su questa via Del re sto, forti drl nostro buon rifritto, po=siamo |tranquillamente aspettare lo svolgersi .degli awenumsntt ben decisi sino all'ultimo a non scostarci dalle vi« legali. L'on. Sonnino na i assimilo au espi;s-z..o,.e del presidente del iVonsf;;°.-..i':!,?unL .T:&llro>rl.1 m,a» valgor . a confermare che l'Italia si mantiene sullabuonafedi-1*6 ^ C dP!,a ^^In una nota editoriale intitolata: « Per evi-fare gli ultimi equivoci», la «Tribuna» seri- ve: a"l nostri Alleati debbono ormai aver cà-Apilo che la Delegazione italiana non si inno-ririla.?.^otn?.!!..P,,l,ma„n-',.^]Lno»K*riSì m j farà, una onorevole ammenda e. sovratutto se vìva W sono dati sicuri affidamenti pei una soluzione del problema adriatico, che corri- sponda alla volontà, ai diritti ed all'interesse^!M!2iÌa-f«iaA*ieSn0^rV''!?. TÌCT?Hi''M"'0 f' carattere formale non basta. Adesso, se gli Alleati ed associati vorranno., realmente ri u- dersi conto della situazione e prendere prov- vedimeli» atti a risolverla-, un altro se neaggiungere, e cioè che la soluzione, che devi vintila esìge, non può in nessun mòdo essere un ambìguo compromésso che lasci in qualunque modo aperta la porta ad equivoci e contestazioni e che non riconosca in modo decisivo i punti fondamentali del nostro diritto. Giocherellare con proposte inadeguate ed insufficienti sarebbe una Inutile peidii-, di tempo: un margine ili conciliazione esiste terlanieiite ma i nostri alitati cadrebbero in un ultimo e torse irrimediabile orrori- >e. nel loro dizionario, confondessero la parola concessione con quella di dedizione o di rinuncia. L'Italia non conosce quesii sinonimi ed ha ben chiara n precisa l'idea del limite in cui qualunque sua concessione può giungere ed al di là del quale c'è il rifililo». Il «Corriere d'Italia»: «.Non spira davvero aria di ottimismo Francia ed Inghilterrahanno finora evitato di. fare il gest di prò-nnneiare la parola di solidarietà che fino dal; |:«j| ' mr- primo momento invocammo e die il popoloitaliano aspetta ormai da pili giorni invano.Quanto airi.igbil.crra non abbiamo, ;mr.trop-po, a segnare'aliro 'che i rinnovati sfoghi dibrutale italofobia della stampa del signor•il. Infine il signor Wilson tare; tei, ha laressione del rimprovero di violare per Fin-il li..-, ilei suoi 14 punti, non lo seme ilrammarico di ferire a morte il sentimento m un grande paese come l'Italia.. All'Italia, adnnque. non resta che procedere serenameuli 'a >"a via. Se gli Alleati vogliono, sanno che la più grande moderazione ha ispirai., e S^P^erà la condotta dell'Italia; ma è bene chi ì'il'L^iffi-1 eo,isacrazione "della pac : „rf,Jt,n1,, nci]a guerra e • f._^ .,irinflnito che ess dorlo •Giustizia» spinile ad essere considerata asseme. dallaconsacrazione dell» pace dopo che la -ì vollenemmeno può asini-essi si d- fi commento dell'i Avanti mente censurato. Foch sarà nominato feld-rnaresciallo Parigi, i. notte Il Pelii t'arisìc.n ha da Londra-. « Re Gior I gio àw^"tóten>Ì*ttTt1l c^&s^*"ilT*« ^ a, feid-marc.-,ciallo Inglese al maresciallo

Persone citate: Braschi, Clemenceau, Crespi, Nelson Page, Parisi, Sonnino