Messaggio di Poincaré al popolo italiano

Messaggio di Poincaré al popolo italiano Messaggio di Poincaré al popolo italiano i parigi, 30, notte H Presidente della Repubblica francese manda al giornale « France-Italie », organo dell'Associazione italo-francese, il seguente messaggio che sarà pubblicato insieme colle dichiarazioni di parecchi exPresidenti del Consiglio ed ex-ministri (mneesi : • L'Italia e la Francia, strettamente unite nella guerra, resteranno unite nella pace. Nulla le separerà. Un raffreddamento delia loro amicizia sarebbe una catastrofe per la civiltà latina e per l'umanità. La Francia, fedele ai suoi impegni, alle sue simpatie e alle sue tradizioni, conserverà le sue mani congiunte alle mani d'Italia». Un voto proposto da Mcssimy Blois. 30, notte . Durante la seduta del Consiglio generale il deputato Beger, ex Comandante addetto allo Stato Maggiore francese in Italia, ha inviato un caloroso saluto agli italiani ed ha dichiarato che la Francia, e l'Italia sono due sorelle, la cui amicizia è inalterabile. Bourg, SO, notte. Il Consigilo generale dell'Ain ha approvato un voto presentato da Messimy, ex-ministro della Guerra, nel quale è detto che la Francia c' l'Italia sono unite dalla fratellanza della razza, dalle sofferenze comuni di quattro anni di guerra, sofferenze, che l'Italia ha accettato vo,onta riamente tenendo nobilmente a schierarsi a fianco della Francia nell'aprile 1015. Il voto porge inoltre alla nazione italiana e al suo Governo, nella grave crisi morale e politica che attraversano, espressioni di affettuosa e fraterna simpatia. La risposta a Wilson de! deputato di Fiume Fisime, 80, notte. La risposta del deputato di Fiume, Ossolnack, al Presidente Wilson rileva che la soluzione della, questione adriatica, in quanto riguarda la città di Fiume, c in completa contraddizione coi principi di Wilson perchè nessuna menzione fu mai fatte da Wilson nelle sue massime fondamentali circa la precedenza degli interessi economici sugi interessi nazionali. Ossoinack cita un discorso di Wilson del 4 luglio 1918 in cui disse che la soluzione di, questioni in fatto di territori, di sovranità, di accordi economici e di ra'azioni politiche sarebbe stata fatta sulla base delia libera accettazione di tale soluzione da parte dei popoli direttamente interessati e non sulla base ! di interessi rnateriali e di vantaggi di ! qualsiasi altra nazione e popolo. Osso:nack rileva le contraddizioni del Presidente degli Stati Uniti nel suo recente messaggio e nega che il porto di Fiume sia lo sbocco commerciale dell'Ungheria, della Boemia e del gruppo jugoslavo. Dice che fra la Jugoslavia e l'Ungheria vi saranno prima o poi concorrenza e rivalità, e che la Jugoslavia farà il possibile per ostacolare il commercio della sua rivale economica nel caso in cui Fiume cadesse i.n suo potere. La situazione sarà molto diversa se Fiume, quale porto'franco, verrà riunito all'Italia^ la quaie, come paese industriale, avrà tutto l'interesse a scambiare ;i suoi, manufatti coi prodotti agricoli dell'Ungheria e della •Jugoslavia, prodotti dei quali queste hanno reale bisogno. L'Italia avrà il massimo interesse ad attirare nel porto di Fiume quanto più è possibile in fatto di traffico e di transito. E' assurdo che Fiume come porto franco italiano possa imbottigliare fi suo retroterra, poiché in tal modo priverebbe la sua popolazione dei mezzi di esistenza. Ossoinack conclude dicendo che non si può passare oltre sulla prepotente maggioranza italiana di Fiume perchè ciò giustificherebbe il sospetto che ragioni a noi ignote impediscano a Wilson di mantenere i suoi .principi. selbnasrsteP

Persone citate: Beger, Blois, Fiume, Poincaré