Il messaggio di Wilson e la risposta di Orlando

Il messaggio di Wilson e la risposta di Orlando Il messaggio di Wilson e la risposta di Orlando Il documento presidenziale! Parigi, 24, notte. L'Ufficio stampa • della delegazione degli Stati Uniti a Parigi ha diramato ieri, 23, questo messaggio del presidente Wilson: (( Vista l'importanza capitale delle questioni che sono in giuoco ed allo scopo di (iettare tutta la luce possibile su quanto si riferisce, al loro regolamento, io spero che In. HotA.oindlca.tu. dichiarazione, contribuirà alla, formazione finale di un'opinione e ad una soluzione soddisfacente. «Quando l'Italia è entrata, nella guerra essa ci. e entrala sulla base di un accordo defìnilo. ma confidenziale, colla Gran Bretagna e la Frància, .actórdo attualpit.nl". conósciuto sotto il noni-: di Patto di Londra. Oa allora, lutto l'aspetto delle circostanze c. stato mutato. Molle al Ire Potenze, grandi e piccole, sono entrala nella lolla senza avcra'conoscenza dell'accordo confidenziale. L'Impero austro-ungarico, allora nemico dell'Europa ed alle spese del quale il Pati'? di Londra doveva realizzarsi in caio di vittoria è. caduto in pezzi e non esiste, più. Vi è di pia. Le differenti parli di questo Impero — l'Italia e tulli L suoi associati ne convengono attualmente — devono essere erette iti. Slati indipendenti ed essere associati in una Lega delle Nazioni, non cogli. Stati che furono recentemente nostri nemici, ma coll'Italia stessa e colle Potenze che erano a fianco dell'Italia nella grande guerra •.della libertà. Sol stabiliremo la loro librila così coinè la nostra, Essi saranno dui numero degli Stali più- piccoli ì'cui interessi dovranno d'ora innanzi ess£rc così scrupolosamente garantiti come gli interessi degli Stati più potenti. « La guerra è slata terminata, bisogna dirlo, proponendo alla Germania un armislizio ed una pace che dovevano essere fondali su alcuni principi chiaramente de- finiti, destinati a stabilire un nuovo &rdine\ili diritto e di giustizia. E' su questi prin cipi che la pace colla Germania è stata, non solamente concepita, ma formulata. E' su questi principi che essa sarà eseguila. ,Voi non possiamo domandare a questa grande assemblea delle Potenze, nel momento in cui essa propone e fa una pace coll'Austria, di stabilire su dei principi di un. altro -genere una nuova bltsc per l'indipendenza ed il diritto negli Stati che costituivano originariamente l'Impero austroungarico e negli Stali del gruppo dei Balcani. Sài dobbiamo applicare all'organizzazione dell' Europa in queste regioni i principi che noi abbiamo applicati nella pace colla Germania. E' in base al riconoscimento esplicito di questi principi che l'iniziativa di pace è stata presa. E' su di essi che l'edificio intero delta pace deve riposare «Se questi principi devono essere rispettali. Fiume deve servire di sbocco al commercio di esportazione e d'importazione, non dell'Italia, ma dei territori situati al nord ed al nord-est di questo porlo; l'Ungheria, la Boemia, la Romania, e gli Stati del nuovo gruppo jugoslavo. Attribuire, Fiume all'Italia sarebbe creare il sentimento che noi abbiamo deliberatamente messo questo porlQ da cui. lutti questi paesi dipendono principalmente per il loro accesso nel Mediterraneo, jielle mani di una Potenza di. cui essi non facevano parte integrante. I e la cui sovranità, se essa vi (osse stabilij ta, dorrebbe inevitabilmente, scmhrarc straj nie.ra c non indigena, né. identificata alla rita commerciale ed industriale, delle re,I gioni che questo porto frve. servire. K' per questa ragione, se.nza alcun dubbio, che ! Fiume non fu inclusa nel Patto di Londra, ma vi fu definitivamente attribuita ài croati. E' la ragione per la quale la linea indicata nel Paltò di Londra seguirà irregolarmente un grande numero di isole, della costa orientale delti'Adriatico e. la porzione delta costa dalmata che si trova più esposta al mare: non solo perchè, si travano in queste isole, su questa costa, di qua e di là, gruppi di popoli di sangue italiana e di tradizioni italiane, ma anche e principalmente perchè si sentiva che era necessario che l'Italia avesse un punto di, appoggio in mezzo ai canali dell'Adriatico orientale, onde pot".r garantire la sicurezza delle sue proprie coste contro un'aggressione navale dell'Austria-Ungheria. Ma l'Austria-Ungheria non esiste più. E' stato proposto che le lortifìca&oni che il Governo ! austriaco ha costruito in queste regioni siano rase al suolo e definitivamente distrutti. « II nuovo piano destinato a stabilire l'ordine in Europa, che ha per centro la. Lega delle Sazioni, implica anche che i nuovi Stati,, che saranno stabiliti in, questa regione, accetteranno una limitazione degli armamenti, che renderà impossibile un'aggressione. (Von vi può essere alcun timore di un trattamento ingiusto dei gruppi di popolazione italiana in queste regioni, perdio una sanzione internazionale fornirà delle garanzie adeguate che (ulte le minoranze di razze e di nazionalità godranno di un trattamento eguale ed equo. «In riassunto, tutta la questione in relazione con questo regolamento riveste Min nuovo aspetto, nuovo aspetto che gii c stalo dato dalla vittoria .'.lessa del diritto per lagnale l'Italia ha fallo ì supremi $àór,iflci\dì sangue e di. denaro. L'Italia, a liane, j delle quattro altre grandi Potenze, e. ih-\ ventata mia detti privinoli custodi del nuo- \co ordine, allo utabilimento del quale cssa\ha preso una parte cosi onorevole. Al non'.)ed al nord-est le sue frontiere naturali sonai inie.ramente ricostituite., cosi pure su tultaì Vestendone delle Alpi, dal nord-ovest sino al sud-est ed all estranila della penUola dell'Ulna, abbracciando tuli.; il .rande rer\tante sul quale si Invano Trieste, e Pola'e tutti i bei paesi che la natura stessa ha orientati verso la grande penisola, nella j quale il popolo latino ha elaborato la sua \ personalità storica ,iHrave.rxo i secoli, dal giorno in cui Roma fu fondata sui sette colli. La sua antica unità è restaurata, ie sue linee sono cstesesino alle grandi mv.\,-aglie che costituìsMiìo la sua difesa na- \turale. Spetta ad. essa di decidere se vuole essere circondala da amici, se essa vuole mostrare, ai popoli nuovamente liberati sull'altra riva dell'Adriatico questa qualità, la pia nobile di tutte: la grandezza d'ani\mo, la magnanimità, la generosità ami- , o' 'èa "sètte giomatìsiC chevole. la preferenza accordata alla giù stizia sull'interesse. Le. Nazioni associate con essa, le Nazioni che non sanno nulla del Patto di Londra o di qualunque altro accordo speciole concluso all'origine di questa grande lotta, 'e che hanno compiuto il loro supremi sacrificio, esse anche, non pensando all'interesse del loro profitto nazionale o della loro protezione, ma all'interesse della pace slabile del mondo, si uniscono ora con quelle che sono stale le sue primi associate, sollecitandola a mettersi alla testa di un movimento chi; non potrebbe prestarsi ad equivoco nel nuovo ordine. dell'Europa. « L'America à l'amica dell'Italia. Il suo popolo gli è giunto a milioni dai bei paesi italiani. Esso è legato alla Nazione, italiana col sangue, nonché col sentimento. Tali le gami non possono mai essere folli. E l'America ha acuto il privilegio, grazie al mandalo ./eheroMunente affilialo ad essa dai suoi associali neìla guerra, di prendere l'iniziativa della pace, che stiamo ora compiendo e compiendola su basì, che ess<i stessa aveva formulato e per le quali io sono stato il suo portavoce. Essa, c ncll'obbligo di accordare con. questi, prìncipi tutte le decisioni alle quali partecipa. Essa non può lare nuli"altro. Essa ha fiducia nell'Italia, e. nella sua fiducia, crede che l'Italia .non domanderà nulla che. non possa essere messo innegabilmente in conformità con. questi obblighi sacri. Non si traila, ora di quesìih ni di. interesse, ma -fri diritti dei popolidi Stati giovani od antichi, di popoli liberali e. :li popoli che. j loro dirigenti non hanno mai giudicali degni di un regime, di diritto. Al di sopra di lutto, vi è la questione del diritto del mondo alla pace, e au, un regolamento di interessi tali che renda la pace, assolutamente sicura. Questi c questi, solamente sono i princìpi per i quali l'America ha combattuto. Questi c questi solamente, sono i principi sui quali essa può consentire a fare la- pace. Essa spera e crede, che sarà solamente su questi principi che il popolo d'Italia domanderà di fare la pace ». • WOODROW WILSON. L'arrivo dei Delegati tedeschi rinviato . Parigi, 24. mattino. IV Governo tedesco ha comunicato ufficialmente che i plenipotenziari non lasceranno Berlino prima tei 20 corrente. Essi saranno a Versailles al più presto il Lo maggio. Si annuncia che i. delegati saranno accom-pagnali II documento italiano ROMA, 24, notte. Ecco la risposta del Presidente del Consiglio on. Orlando al messaggio del Presidente degli Stati Uniti d'America signor Wilson : ('Mentre la Delegazione italiana si trovava riunita per discutere una contro-pro*. posta fatta pervenire dal Primo Ministro inglese allo scopo di cercare un modo di possibile conciliazione fra le varie tendenze che si erano manifestate intorno alle aspirazioni territoriali, italiane, i giornali di Parigi pubblicavano un messaggio .del Presidenti, degli Stati Uniti, signor Wilson, nel quale era espresso il pensiero di lui intorno alla più importante tra quelle questioni sotto posle al giudizio rfe//fl Conferenza. L'uso ,- „.,.„,,„ - ,. ,. "/llol"e™ direttamente ai popoli costil^",Ce ertamente una novità nei rapporti inl'"'n"'z''orìali, di cui non intendo dolermi, ma di cui anzi, con questo alto, seguo l'c sempio, poiché questo nuovo sistema giova .enza dubbio a quella più larga partecipa „,>.„.. ■„,• ,.„.,,• „ . . . r f VOf,0h alle ''ue°*™ inUrnazio""1'' ch" a,lchc w ho ooluto f°sse un eafàff-' lerc d(!i tempi nuo.vi. Bensì, se questi ap. J»«H? popoli debbono considerarsi come falli tal di fuori, se non contro i Governi che li rappresentano, io avrei ragione di. (/rande rammarico ricordando che, mentre 'I^lo procedimento era stato sinora applicato aL c'owrni nemici, venga ora appli- calo per .la prima volta ad un Governo clic è stalo e. vuol essere lealmente amico della grande America, cioè al Governo italiano; e potrei altresì dolermi come tale, messaggio diretto al popolo sia avvenuto nel momento stesso in cui le Potenze alleate, ed associate trattavano col Governo italiano, con quello stesso Governo il cui concorso ed appoggio era stalo ricercato e gradito in molte e gravi questioni sinora trattate con perfetta solidarietà. « Ma sopratutto io avrei ragione di dolermi se le dichiarazioni fatte nel mes-. saggio presidenziale avessero il- significato di contrapporre 11 Governo al popolo italiano. Dappoiché, in tal caso, si verrebb*. a disconoscere e a negare l'alto grado di* civiltà che il popolo italiano ha raggiunta* con forme di reggimento democratico e libero, per cui esso non è secondo a nessun altro popolo del monto. Contrapponendo infatti il Governo al popolo italiano, si ammetterebbe che questo grande popolo, libero e civile, possa subire l'imposizione di una volontà ad esso estranea ed io dovrei viva'mente protestare contro questa ipolesi che sarebbe, ingiustamente offensiva per il mio Paese. « venendo poi al contenuto del messaggio, presidenziale, esso è tutto diretto, a dimostrare, che le rivendicazioni italiane al di là di quei limiti clic il messaggio indica, uffendnno quei principi Ju cui de.oe fon ■ darsi'il nuovo ordinamento di libertà e digiustizia tra i popoli. /<>non ho mai negato quei principi e il signor Presidente Wilson nella sua lealtà ha già riconosciuto che nei lunghi colloqui da "me avuti con lui io non mi sono mai appellato all'autorità formale di un trattato, che ben sapevo nonio obbligava. 16, in quei colloqui, mi sono valso soltanto della forza della ragione e della giustizia, sulle quali credevo e credo si fondino le aspirazioni italiane. Non ho avuto la fortuna di convincerlo e me ne duole, ma lo stesso Presidente Wilson ha avuto la bontà di riconoscere, nel corso di quei colloqui, che la verità e la giustizia von sono privilegio di alcun, uomo e. che per tutti Terrore è sempre, possibile, ed io aggiungo che ciò è lauto più possibile quantopi>ì complessi sono i problemi cui i principi, si applicano. « L'umanità è troppo immem*' cosa ed i problemi che la vita dei pofMlf tofly jo~

Persone citate: Woodrow Wilson