Il bolcevismo: l'effettuazione

Il bolcevismo: l'effettuazione Il bolcevismo: l'effettuazione Continuiamo la pubblicazione di questa interessante studio storico: questo articolo fu scritto VII marzo e ci è pervenuto Val' Ito ieri. La situazione può da un giorno all'altro mutare; ma al momento che scrivo, i bolceviclii tengono in iscacco la Conferenza di Parigi ; i loro eserciti scivolano lentamente all'intorno delle frontiere; le frazioni avverse del socialismo russo si arrendono; al centro degli eventi, sta la loro rivoluzione. Glie la Russia sia impoverita : che Pietroburgo per fame e malattie abbia perduto due terzi degli abitanti e, negli appartamenti tolti ai signori, gli operai, a due gradi sotto zero, battano i denti perchè non c'è carbone — questa è devastazione del campo di battaglia, che non vuol*dire battaglia perduta. Il regime dei Spviety vive. Ma, e la causa di vivere? Dopo .diciotto mesi di' dittatura, l'assunto — dichiara Lenin — è sfiorato appena. Ma io dubito che l'assunto che egli si attribuisce o per lo meno si attribuiva nei giorni entusiastici: della scalata, sia il medesimo che la lo-, gica degli eventi realmente gii assegna. Privalo, come raccontavo nell'articolo! precedente, dei diritti politici, il borghese è ucciso civilmente. Ma economicamente - - Lenin »lo confessa nell* opuscolo / prossimi, compili del potere dei Sovieti/^ — economreamente il borghese sopravvive. Almeno per virtù di leggi e decreti —■ su queste parole vi prego di far cadere l'accento del discorso : almeno per virtù di leggi e decreti — la materia' economica risulta indomabile; così come l'apologetica del capitale, l'economia politica classica aveva predetto. Avere il! potere di decretare la espropriazione, possedere i mezzi materiali di fare eseguirò il decreto, non è avere vinto il principio, nemmeno avere distrutto l'istituto della proprietà. Bisogna un nuovo Adamo:forse la storia, creatrice eterna, lo plasma con la nostra materia istessa o noi non lo sappiamo, forse il vecchio svoltolo del profitto individuale sparirà invece dalla terra iolo con la carne umana. Chi sa? A ogni modo, incombe ora aibolcevichi — così scrive Lenin— s lai « nuova e più alta maniera di guerra « contro la borghesia, il passaggio dal' « semplice compito di una ulteriore espro« priazione del capitalista a quello, Deri <t più complesso e difficile, di creare conci dizioni tali che la borghesia non vi' « possa rifiorirò e nemmeno esistere b. Sono dunque così profonde le radici rìel mondo borghese, e dove bisogna-assestare il colpo di zappa che le sbalzi fuori? Decisiva è, secondo Lenin, <c soltanto, la n organizzazione del controllo più rigido,. « e che si estenda a tutto il popolo, della a produzione e spartizione dei beni ». Questa è amministrazione: sta dtraquej l'amministrazione al fondo delle cose sociali? In questo senso, prosegue Lenin; con l'accento leale che ha questa rivoluzione purgata di ogni avanzo di falsità demagogica « in questo senso non ab« biamo conchiuso nulla di definitivo... oc anzi dobbiamo tornare un passo indieo tro ». La espropriazione deve essere sospesa, poi ripresa e completata solo quando il lavoro di organizzazione sia compiuto. Ma, a compierlo, bisognano lo stimolo del profitto, quindi la sopravvivenza, temporanea s'intende del capitalo industriale, e il concorso della direzione tecnica che deve essere acquisito al proletariato sia pure a prezzo di onorari borghesi, l'ina adesso dunque, la legge socialista « è legge ma non è realtà ». a a a n o e n o o a n o , o i e ao o, au ene Conforme al piano furono anzitutto! confiscate le banche, centralizzandole col' sommare attività e passività e specializzandole, l'una al conto corrente, l'altraagli effetti stranieri, una terza al eredito industriale e così via. Poi passarono allo Stato le assicurazioni. Dopo si venne alla misura radicale della statizzazione del commercio di merci non solo all'estero, — dove del resto era ridotto quasi a nulla per lo stato di guerra più o meno dichiarato di quasi tutto il mondo contro iti' Russia rivoluzionaria — ma anche all'in* terno. Unico grossista lo Stato. Se si pensa che la Germania, la quale aveva Fa più perfetta macchina burocratica e ì collegi di mercanti più educati all'economia centralizzata e statale, ha fatto cattiva prova con.la sua Kriegsunrtschaft, viene grande curiosità di sapere come! possa esser condotta l'operazione in Russia e con quali risultati. Porse la facilita, sia detto senza ironia, la mancanza di, merci che viene dalla rilasciatezza del lavoro, dal boicottaggio dei fornitori dì materie prime, dalle pessime condizioni del traffico. Il quale, in quanto traffico' ferroviario era, anche prima della guerra, la parte più scadente dell'economia russai e oggi è in condizioni disastrose, per lo stato del materiale e per la cattiva volontà del personale (7o per cento delle locomotive e 40 per cento dei vagoni sonoi inservibili). Buon successo ha dato invece la nazionalizzazione della navigazione interna. Con decreto del 28 giugno la totalità delle industrie- fu nazionalizzata: il materiale diventò proprietà, noni s'intende bene se dello Stato o degli operai: forse proprietà comune e possesso; delle maestranze. Nel gennaio 1919 Corner Sombart, confrontati gli scarsi dati attendibili che si possono raccogliere suil'andamento delle industrie così trasformate, li esamina con intendimento eoonomico, ma senza i preconc»iti dell'eco»!

Persone citate: Deri, Lenin, Sombart

Luoghi citati: Germania, Parigi, Pietroburgo, Russia