Torino e il Piemonte nelle comunicazioni ferroviarie con la Francia

Torino e il Piemonte nelle comunicazioni ferroviarie con la Francia Xa Stampa IL BOLCE VISMO Al centro degli avvenimenti Bergeret ci ha mandato da Berna, in 'data 26 febbraio — e arrivato solo ieri' — qnest'articolo ch'è l'inizio di un suo ampio studio sul bolscevismo, studio storico, e ■come tale deve essere considerato. Noi lasciamo, come sempre, al nostro valorosissimo collaboratore ampia libertà, anche se non dividiamo tutte le idee espresse in questo ed in altri articoli che pubblicheremo. • c Voi considerate — diceva un. bolcevico russo a un corrispondente inglese — la nostra rivoluzione come un episodio della vostra guorra: mettetevi invece in testa che la vostra guerra non è che un episodio della nostra rivoluzione ». Io faccio una tecza ipotesi : rivoluzione e guerra entrambi episodi del tra- {lasso di una mentalità, superamento dele ideo presenti sulla natura della società, i destini dell'uomo, il senso della vita : e credo che lo. sviluppo trascenderà il regolamento della situazione economica del proletariato cui i. bolcevichi procedono con mano di acciaio. Oggi come oggi, l'atto di superbia del russo non è ingiustificato. Il centro di gravità degli avvenimenti non è a Parigi bensì coincide col centro sismico di Mosca. I crateri bolcevisti si aprono sul suolo riarso della Germania e il fuoco sotter: ranco irraggia da Mosca. Ogni getto di lava che si rassoda ha divorato una par• te delle scorte di materie prime su cui il paese ha da vivere. Il sabotaggio dei bastimenti destinati al rifornimento, la sommersione delle miniere di carbone in .' Slesia, gli scioperi di minatori in West' falia, gli Alti forni spenti nella regione j renana e infine la Baviera e il Baden divisi in città e villaggi disposti ad ar: marsi gli uni contro le altre : è una cam! paglia di affamamento che sembra svolgersi secondo un piano determinato. Insomma, la fame che approssima: vale Juan'to dire il proletariato armato a diesa della propria razione sotto il regime dei Comitati; e che l'Intesa intervenga e completi la sua vittoria, se può, portando i propri reggimenti a sparare sui comunisti tedeschi. Che se poi per caso non potesse, se non osasse stendere la mano sul ferro rovente, allora i miliardi d'indennità di Lloyd George e di Pichon passerebbero all'archivio, non ancora chiuso, delle bugie di guerra ; e la storia, che regola tutti i conti, escogiterebbe qualche altra maniera di saldo. Il comunismo russo è protetto dallo spazio, •il comunismo tedesco, quando verrà, sarà protetto dal carattere tedesco alquanto più duro del russo, e che la gente dovrebbe avere imparato a conoscere. Vi sono limiti persino al genio degli avvocati, ed è dubbio che le''transazioni, le mezze misure, che non sono venute a capo del Soviet, vengano a capo delT.4r.soZ quando la sua ora sarà suonata. Clémen;ceau a Parigi, significa Lenin non più a Mosca, ma a Monaco, a Stoccarda, a Mannheim, ad Augusta, vicino, tanto vicino che l'alito del basilisco sfiora il volto della Vittoria. Ma, e la pace equa, la pace dei popoli, generosa, cordiale, democratica, massonica, la pace di Wilson ? Già, già: Wilson! Il lettore è pregato dì leggere qui quel sorriso che non è ancora il tempo per me di tradurre in parole.- Per ora, Wilson' si sperde nello sfondo, e Lenin lampeggia in primo piano. E l'intiero risultato della guerra, la Lega delle Nazioni, cioè la cristallizzazione giuridica dei rapporti di vincitore e vinto che la guerra ha creato è già compromesso dal fatto che vi è un paese il quale rifiuta di soddisfare alle obbligazioni intemazionali. E quando invece di uno saranno tre? La esazione del tributo di guerra, la egemonia anglo-americana sopra razze, continenti e mari, l'impero romano economico di nazione anglo-sas, sone, sono incompatibili con la esistenza di un'unica repubblica di Soviet. Studiamo la rivoluzione russa. Benedetto Croce non si accompagna ai nazionalisti Raffigurarsi con precisione la rivoluzione bolcevista russa non è facile, nemmeno in paese neutrale. Qualche fuggiasco (die torna di lassù s'incontra, ma se ne cavano i soliti ragionamenti della serva che fanno le cosidette persone colte sballottate nel tumulto dei grandi eventi: o Un chilo di pane dieci rubli! — Trotzski ha la faccia dell'ebreo tedesco ! — Figuratevi che nom c'è più religióne: in Russia! — Mi hanno rubato il baule! — E questa sarebbe la libertà! — ecc., ecc. ». Sia alle domande sostanziali non rispondono. La letteratura tradotta in tedesco comprende una raccolfa eli opuscoli di propaganda di Lenin, Trotzski, Radek, Zinoview, Bucharin, che danno il senso assai vivordella personalità degli scrittori, i quali sono poi i capi della rivoluzione, ma illuminano più sulla teoria che sulla realizzazione del bolcevismo. Buone fonti anche la raccolta degli articoli di Gorki col titolo: Un anno di rivoluzione, russa, e 11 regime bnlcevistico, di Kossolsky, e il capitolo sul bolcevismo inserito (}a Werner Sorabart nell'ultima edizione aumentata e rifatta dell'eccellente opera espositiva e critica Sosìalismius und, saziale Bcwegung, nota a tutti gli studiosi di queste materie. Infine un interessantissimo documento fondamentale pubblicato in Svizzera per cura della Missione bolcevista: il testo della Costituzione della repubblica dei Soviet. Belle versioni ufficiali date dalle diplomazie di occidente, tutto è detto col dire che aggiungono un riflesso al prisma dei libri rossi, blu,• verdi: analizzare per esempio la fanciullaggine del rapporto compilato per il Senato americano sarebbe un mancare di rispetto a! nostri giù illustri creditori: basti dire che vi tietae gian parte quella famosa naiiionalizxazione delle donne scoperta, tanta nomini nullum mendacium par, dal a Times,». Quanto alle narrazioni dei giornali d'occidente, al pari di tutto, quello che si stampa da quattro anni in qua, hanno valore polemico non informativo. Eccezioni a parte, i giornali, come Clemenrjeau < fanno la guerra » ; e che altro po¬ trebbero fare? Come prima alla Germania, la guerra si fa ora al bolcevismo di cui si dice che è colera asiatico per non convenire che è semplicemente crisi della cultura europea. Contro il nuovo nemico, la coalizione si è estesa abbracciando vincitori, vinti e neutri: dilatandosi dal Santo Padre — che è l'unico che la guerra abbia lasciato in piena coerenza con la sua missione e le sue dottrine — al Grande Oriente la cui mano invisibile sta sulla spalla della Democrazia come la mano della Compagnia di Gesù sulla spalla della Controriforma; affiancando Renaudél o Prampolini, Bérnstein o Turati a Lloyd George, a Clemenceau, agli antichi czaristi. Questo solo sappiamo di certo sul bolcevismo : che è stato eletto all'unanimità al posto di nemico del genere umano lasciato vacante dalla Germania. Ma sopra questa unanimità baie na la smorfia ironica e sprezzante della Storia, unica intelligenza che tira i fili di tanta gente la quale crede di tirare essa i fili di quella: Che vale il bolcevismo ? Come verità intrinseca quel che valgono tutti i principi politici, posizioni intellettuali per l'azione e niente altro. Come esperienza sociale si può dire.solo che le condizioni sono pessime a cagione della guerra che ha depauperato il paese e rifatto selvaggi i cittadini. Ma come principio storico attivo, come reagente politico, na già fatto prova di sè coi sorprendente raggruppamento di forze che ha provocato. L'orizzonte si farà netto per virtù di questo uragano ; i concetti di rivoluzione e di riformismo si determineranno insieme col rapporto fra socialismo e democrazia; il processo della lotta di classe sarà affrettato e chiarito dovunque. A Parigi illustrano col fatto, concretandolo in un trattato, il concetto, confuso e confusionario, di pace del diritto e della giustizia. Così, per il socialismo, nell'esperienza di Mosca, commentata dalla condanna del congresso (quasi stavo scrivendo Concilio) di Berna, si è cominciato a chiarire il molto oscuro concetto di rivoluzione sociale. Finalmente ! Frattanto lo ripeto, sta in fatto che il bolcevismo, all'ora che volge, è il protagonista del dramma. La Conferenza di Parigi cerca da ogni parte il punto peassaltarlo e non lo trova. La rivoluzione tedesca, nata a Brest-Litowsk, si dibatte contro il fascino russo che lentamente la vince. Da Glascow a Bologna, da Barcel Iona a Buenos Aires, dovunque sbatte per l'aria una bandiera rossa, scoppia il gri do: Viva Lenin! E, a testimonianza dell'angoscia che strozza la gioia in gola ai vincitori, circola il raccontino raccapric ciante delle atrocità russe, specialità della Northcliff-Press, tirata in milioni di esemplari non solo nell'impero britannico ma nelle lingue più diverse e con l'etichetta dei più diversi nazionalismi. La Northcliff-Press fotografa quotidianamen te i bolcevichi che ridono da un'enorme bocca sanguinosa alla vista delle loro vittime moriture costrette a scavarsi con le proprie mani la fossa. Così ridevano i tedeschi, dopo aver'mozzate la mani a un bimbo. Poiché è periodico, il raccontino risponde a un'abitudine presa che potrebbe essere dei bolcevichi ma che io credo piuttosto sia del reporter : nel qual caso soltanto prende significato agli occhi dello storico e merita se ne tenga conto. Da quando esistono posizioni politiche o economiche acquisite orrendi sono i costumi di coloro che le minacciano : il debitore moroso russo non poteva essere meno scellerato del liquidato concorrente tedesco. Vi sono quei testimoni oculari senza dei quali non esisterebbero i casi emozionanti e strani di cui si nutre la fantasia popolare. Crookes, che era un grande scienziato, vedeva gli spiriti anzi li fotografava. Ed io, con gli occhi della mia fronte, rafforzati da un binoccolo eccellente, ho veduto, proprio veduto, bollire il sangue di S. Gennaro; e sotto vincolo di giuramento, e nel timore delle penalità sancite per testimoni reticenti o falsi, non posso l'are altra deposizione che questa : il sangue di San Gennaro bolle. Accanto a me le vecchie vasciajuole vedevano come me, effondendo lo zelo infiammato in tremende tanfate sudorifere. Ma dove quelle sentivano la mistica presenza del santo, per me era presente soltanto la urlante credulità delle moltitudini. In questo senso io prendo nota delle mani mozzate e delle fosse scavate. Xon di tedeschi o bolcevichi esse fanno testimonianza bensì del borghese contemporaneo cui, a servire la patria, l'umanità, il diritto, le cose insomma che dice di avere per sacre, bisogna quel diletto estetico che" è abituato a chiedere al Grand Guignol, ai resoconti giudiziari e alla cronaca nera. Se lo muovesse non il gusto della sensazione ma la indignazione morale, indagherebbe, pondererebbe e non crederebbe. I reporters specialisti di atrocità sono quindi interessantissimi a leggere per chi studia, nella guerra e nella rivoluzione, il dissolvimento delia società presente; essi raccontano i loro lettori. Ora i Soviet comunicano la fine dei tribunali straordinari cioè della repressione terrorista, che non è più necessaria, e aspettano l'inchiesta socialista internazionale soggiungendo ironicamente che dovrebbe essere completata da un'inchiesta bolcevistica sulle virtuose democrazie di occidente. Con ciò non cesserà la messa in iscena giornalistica delle appa¬ ia ,m recente articolo pobbUesto dal Tempo si afferma»» che Benedetto Croca nera (atto adesione al Partito nazionalista. Ecco con» il Maestro Ulustre smentisce oca l'IafOBdatlsstma .diceria, in una lettera a Mario Mlsslroll di alto sapore filosofico e di obiara manifestazione politica: , lina grande dimostrazione del minatori contro l'assoluzione di Yiilain (Servizio spedale della • Stampa*) Parigi, 2, notte. L'altro storno erano gjl impiegati al telegrafo 1 quali, per protestare contro il ritardo apportato nella concessione dei' miglioramenti chiesti avevano fatto per un'ora lo sciopero stando a braccia conserte proprio /nel momento in cui 1 telegrammi affluiscono maggiormente: ieri sono stati .i portalettere che, per protestare di non aver .ancora ottenuto l'aumento di 5 franchi per la nuova indennità caro-viveri sono rimasti tre ore senza lavorare, lasciando mancare alla cittadinanza la prima distribuzione, cioè la posta . del mattino. Compiuta questa platonica dimostrazione sbrigarono in una sola volta la prima e la seconda distribuzione. I postelegrafici fanno ^ricadere suB'Amm-inista-azione la causa della loro esasperazione, ma intanto chi ne soffre è sempre U pubblico. Come era stato decìso, i minatori del dipar: timentp Tarn hanno fatto uno sciopero di venti quattro ore in segno di protesta, contro l'assoluzione di Villain. A Parigi nessuna dimostrazione ha avuto ancora luogo, perone i sindacalisti preparano una protesta pubblica per domenica prossima, decisi ad effettuare la dimostrazione anche se non dovesse venire autorizzata. 'La Federazione .socialista della Senna ha deciso di invitare tutti un organismi centrali del Partito a mettersi immediatamente in relazione con la Confederazione generale, per questa manifestazione, le «li dtisposiziorìi verranno preso ned corso dPlla settimana. Leggo nel vostro Tempo che io avrei dato ,a jnla adesione al nazionalismo. Poiché la notizia è priva di qualsiasi fondamento, vi prego ai smentirla senz'altro. E' verissimo, invece, che to ho sempre sostenuto, e sostengo dovunque mi paia opportuno e mi piaccia, la teoria della politica come volontà, o potenza. Ma questa teoria ha tanto poco da vedere con un atteggiamento politico particolare, che la sosteneva perfino, e in modo acerrimo. Carlo Marx, il quale, ch'io sappia, era. socialista. Per voi non è necessario; ma pel vostri lettori gioverà trascrivere alcune parole di un mio scritto recente {Critica, 20 settembre 1918), nel quale ho combattuto TreitGchke e la sua idea dell'ottimo Stato, riposta in una forma particolare e costante. « Chi serba la necessaria libertà mentale, chi sa essere spregiudicato, non si lascia trarre all'illusione che esistano forme salutifere o Stati che abbiano trovato l'equilibrio stabile, ma appunta l'occhio a scoprire le forze reali, e peroiò le reali possibilità-di un determinato popolo in un determinato tempo; e se, poniamo in via d'esempio, il modo più efficace di vita, si attua, per quel popolo e in quel tempo, con la repubblica e magari col socialismo, saluterà In queste forme l'ottimo Stato, ottimo perchè ottime forze gli danno vita e lo sostengono, e perchè la storia non ci ha mai mostrato altri Stati ottimi che quelli cosi nati e sostenuti, per svariatUsime che siano state le loro apparenze. In altri termini, il problema del politico sarà sempre e unicamente quello di favorire il rigoglio della vita, venga donde venga; e di combattere sempre e dappertutto i retrivi e i reazionari, siano classi feudali o classi operaie, siano monarchici o repubblicani, o socialisti o anarchici, che tutti, a. volta a volta, possono diventare retrivi e reazionari, come un monarchico assolutista può essere, a volte, progressivo e rivoluzionario ». Lo scritto terminava con le parole: « In verità, se in Italia ci rendessimo liberi, tutt'insieme, dai moralisti della politica, dai settatori di forme astratte e dai settatori di astratte grandezze (democratici, dottrinari. nazionalistirlmperial.hsU), avremmo spaziato via una grande quantità di chiacchiere non] ornato, eseguì anche le variazioni del Carnesolo vuota ma pericolose, e guadagnato tem- rale di Venezia, che solo può affrontare una po e spazio per dibattere le questioni vera- voce prodigiosa come quella dell'eletta armante serie della nostra vita nazionale, e lista. Il vostro concittadino maestro Arturo per venirne procurando gradualmente le so- Vigna diresse magistralmente l'orchestra. L'inluztonl ». E mi pare che basti. - Vostro1 troito della rappresentazione ha fruttato ben B. Croce. 412.300 franchi. C. Mannlfico successo della Tetrazzlnl all'"Opera ,, di Parisi Quasi mezzo milione alla beneficenza 'Servizio avertale della Stampa) Parigi, 2 notte. Un grande successo' per l'arte italiana S stato riporiato al teatro dell'Opera da Luisa Tetrazzini. venuta espressamente a Parigi per prestare ii suo concorso alla grande rappresentazione, di gala organizzata, dal Sindacato della stampa parigina a benefìcio dei fanciulli delle regioni liberate e alla quale sono intervenuti la Regino, e le Principesse Reali di Romania, la signora Wilson i> la signora Poincaré. L'illustre artista, che, ebbe campo di mostrare tutta la sua virtuosità nell'.iria della pazzia treWÀmlèlo di Thomas e nella grande aria della Semiramide di Rossini, per aderire alle richieste dol pubblico entusia- ALLE PORTE D'ITALIA Giornali e Riviste E partiamo un po' di cose calme, lente, pacifiche. Dell'Accademia1 della Crusca, per esemplo. Il tema, non nuovo e non eccessivamente d'attualità, è rinfrescato con garbata e sorridente erudizione da uno scrittore dell'Italia che scrive, una delle' poche riviste ben fatte, nate e cresciute durante la guerra che ha ucciso molta gente ed ha messo al mondo troppi giornali, giornaletti, rivistine, rivistone e rivistacele più o meno di attualità, più o meno utili alla formazione delle coscienze e dei caratteri. Della fondazione del l'Accademia poco si sa. Leonardo Salviati che vi fu ascritto secondo alcuni nel 1582, secondo altri nel 1583. le die' la forma e le assegnò uno scopo più serio di quello, ini ziale. delle ' cicalate » e degli « stravizzi » La compilazione del vocabolario fu decisa nel 1591, nel 1597 si fissarono le massime, nel 1610 il vocabolario era finito e si pensava a rivederlo ed a stamparlo; nel 1612 vide la luce. Un prodigio — purtroppo dimenticato j dagli accademici d'oggi _ di celerità! Ven nero poi le edizioni rivedute e corrette. Poi cominciò a sonnecchiare: e il lorenese Pietro Leopoldo, se non l'abolì, la ridusse ad una sezione dell'Accademia fiorentina. Nel 1811 Napoleone la rimise in piedi: ma, tornati 1 lorenesi con Ferdinando III (18141, ritornò a dormicchiare, perchè il Granduca la vedeva poco benevolmente. Fu sotto Leopoldo II che fu deciso di pubblicare la V edizione del gran Vocabolario, e nell'anno 1843 incominciò la fatica che... dura tuttora: il primo fascicolo usci infatti in quell'anno. Dopo molte incertezze e qualche sosta, nel 18(W fu pubblicato il primo volume e l'ultimo (l'XI) usci nel 1910. Dopo questo tomo è stato dato alla lucè un fascicolo che comprende tutta la lettera N. La compilazione della lettera O e già al termine; ma ila stampa è stata rallentata daWa guerra. Ma i cruscanti curarono anche, socialmente, edizioni di class'ici. Dante principalmente fu oggetto delle loro cure e nel 1595 pubbitoaronc un'edizione della Thivina Commedia (Firenze, per Domenico Manzano). Un'altra nn pubblicarono nel 1837, a cura di G. B. X'iccnOini, Gino Capponi. G. Borghi e F. Recchl. Nel 1819 l'Accademia iniziò la pubblicazione degli atti. Tre volumi videro la luce a brevi intervalli, poi s'interruppe la serie, che fu ricominciata nel 1874: da allora ogni anno se ne pubblica un fascicolo. La Crusca ha fatto una vita piuttosto randagia. Nata in una bottega, mutò spesso sede e si radunò a venite neill'abitazione privata di analehe accademico. Poctvì anni sono eva installata in una parte dell'antico convento di Pan Marco, semplice, ma tranquilla e luminosa. Ocgf occupa alcune stanze del palazzo mediceo Riccardi. Gli accademici residenti sono 12: i corrispondenti sono Af>. Dei dodici residenti a Firenze, quattro sono delegati alla compilazione del grandie Vocabolario. Emulsione Sasso Più efficace delFOIlo <M merluzzo e sue emulsioni. Contiene il Fosforo In torma organica. « Da circa sei mesi ma mia bambina di due anni intra* prése la cura dell'insuperabile Emulsione Sasso portandole quei benefici effetti • che nésssm'altra cura potette darle per un fortissimo linfatismo, tanto che diversi medici mi toglievano la speranza che sa» pratvivesse. Ora la mia bambina, in virtù di questo medicinale, ha ottenuto uno sviluppo e una perfettla salute strabiliante, che ha del miracoloso. Francesco Doppiato Vfn A. Volta, 86. Gallarate. P. SASSO e FIGLI - 0NEGLIA GRAN PREMIO: Geno» 1914 - S. Franoteoo Cai. 1816 Torino e il Piemonte nelle comunicazioni ferroviarie con la Francia Una relazione illuminante del sen. Rossi enze sanguinose e grottesche che accora pagnano questa come ogni altra rivoluaionr 11 più alto e commovente fatto fisiologico, un parto, dato come spettacolo a un'anima vuota, produce repugnanza o incita al riso. Ma quelli che sussultano d'entusiasmo nel leggere delle teste di aristocratici infilate sulle picche e delle membra « anco tepenti » della signora di Lamballe allargate dal parrucchiere sanculotto, rispettino i bolcevichi per i quali, come pe» i loro rnaestri i giacobini, questi orrori sono materia non di libidine letteraria ma di azione cioè di responsabilità «3ERGERET. Mai come oggi, il problema ferroviario di Torino e del Piemonte, nel riguardi delle grandi linee Internazionali con la Francia. l'Inghilterra ed i grandi porti atlantici, s'impose più imperioso alla vigile attenzione della città, della regione, della nazione intera: si tratta, .infatti, dell'avvenire economico del paese e della tutela dei diritti e degli interessi elementari del Piemonte, il quale non può e non deve restar fuori dai nuovi fecondi sviluppi del tràffico internazionale. Ogni voce che autorevolmente si levi ad illuminare l'opinione pubblica sulla tnjportautc questione, a prospettare le soluzioni opportune, ad inquadrare i diritti e gl'interessi legittimi del Piemonte nelle più vaste convenienze nazionali, va accolta e meditata dal pubblico e dal Governo come incitamento a quella più vigile operosità e a quella più risoluta azione fattiva, il cui difetto fu finora causa di deviazioni e d'indugi rielle risoluzioni feconde del complesso problema. Di ciò si è reso perfettamente conto il senatore Teofllo Rossi, che come presidente della Commissione ferroviaria ha prospettato Ieri, in una seduta alla Cam-era di Commercio di Torino, insolitamente affollata di pubblico attento, tutti gli elementi dell'Importante questione, con tale intelligenza dei fatti e tanta esperienza autorevole, da costituire un documento di altissimo valore regionale e nazionale insieme. Da Cavour a oggi 11 conte Teofllo ' Bossi premette che il problema ferroviario è forse il problema più grave e importante che si affaccierà alla nazione nel dopo guerra. Il problema può suddividersi in due partì, esterna e interna. Tratterà oggi della prima, cioè di quella che riguarda le comunicazioni tra la Francia e l'Italia. Uà guerra ha spostato il fascio delle antiche comunicazioni ferroviarie "vereo occidente, quindi ne viene la necessità che gli interessi del Piemonte — che sono poi gli interessi di tutta Italia — siano vigilati. E' oggi una fortunata occasione quella che si presenta al nostro paese. Le vie dirette rli comunicazioni colla Francia sono attualmente due, quella di Modane e quella di Ventimiglia. Ve ne ha altre future come la Cuneo-Nizza, la linea del 45.o parallelo e i valichi del Monte Bianco e del Piccolo S. Bernardo, per citare comunicazioni fra paesi e paesi dWl'Intesa. L'oratore a questo punto ricorda i vari convegni svoltisi in Francia ringraziando delle grandi cortesie avute da quelle autorità ed entra nel vivo esame delle vari» questioni. Nota che in Francia si rimprovera l'Italia di Inazione. In materia vi sono torti dall'una e dall'altra parte epperciò necessita rimediare. Prospetta quindi le varie questioni. ■Ferrovia Cuneo-Nizza. — Anni fa diede luogo a un grande comizio in cui fu caldeggiata e riaffermata la necesitè. di questa linea. Le autorità dei due paesi fecero ampie promesse; ma sono passati 15 anni, e mentre da parte nostra la linea è pronta, nel versante francese è inconipleta. Uo hanno riconosciuto cospicue autorità francesi, cosicché non rimana che formulare l'augurio che la questione possa essere risolta. Ferrovia Genova-Ven.timlijVa. — Per questo tratto il torto è nostro. Potrebbe avere una importanza magnifica, ma è in condizioni pie. toso: nn solo binario, niente ele.trrùricazioni. Eppure attraversa le più meravigliose regi ni e darebbe un reddito anche pei servizi locali, oltre che di importanza internazionale! E' necessario che il Governo pensi a dotarla di due binari e alla sua elettrificazione. Piemonte-Provenza. — Oggidì per andare a Marsiglia, prendendo la coincidenza a Savona, occorre un viaggio di 32 ore. mentre si dovrebbe andare a Marsiglia in 7 ore. Si sono escogitati vari progetti di linee. La PineroloCesana-Briangon è stata già abbandonata, come pure quella Torre Pellice-Mondofln. per la sua poca praticità e pel suo alto costo. Epnoi ha trovato anche indifferenti quelle rogiori, essenzialmente preoccupate dei turisti. La Oul*-Briancon ha il vantaggio di costare mono, appena '30 milioni, con un percorso di 20 chilometri, di cui 8 in galleria. E' per ciò di facile soluzione, e nella riunione di Marsiglia si è stati tutti d'accordo su questo progetto, anche col largo consenso di coloro che potèvend avere opposti interessi locali. Per un secondo tunnel del Cantato Il Cenisio. — Molto più importante è la questione della Linea del Cenisio, perchè si sviluppa verso l'oceano e la Manica. Decisa nel 1857 e aperta al traffico nel 1871, ebbe a suo promotore. Camillo di Cavour, che intravvide l'importanza di questo valico, pur ideato colla modesta, intenzione di allacciare Chambery a Torino. Specialmente durante la guerra ci 'siamo accorti che questo valico non è più sufficiente al traffico e richiede miglioramenti. Alcuni sono già In attuazione, come l'elettrificazione fra Bardonecchta e Modane, malgrado gli ostacoli della Società P. L. M. L'eiettcifìca»*»* tata inasto estesa a tutta la linea insieme al doppio binarle?, ma non basta. Se il Genista fosse' stato in piena efficienza durante la guerra, Francia e Italia avrebbero risparmiato nel loro trasporti centinaia di milioni. Sappiamo tutti la costosa « via crucis » delle merci e dei soldati attraverso l'altipiano del Cenisio a mezzo di tra-, sporti tì di camioils. Occorre per questo valico um secondo tunnel, il cosidetto tunnel di base cho non è un duplicato come da taluni si afferma. Ricordiamo a questo proposito che i Giovi, per un minore percorso, hanno due trafori e ne avranno nresto un ferzo. L'oratore accenna agli studi dell'ing. R. Bianchi, una indiscussa competenza in materia ferroviaria, che allo scopo di vincere 1* pendenze del percorso, ha escogitato la galloria. SusaS. .Giovanni di Moriana, un'opera che 'potrebbe essere compiuta in 4 anni e accorcerebbe di 20 chilometri il percorso fra Torino e San Giovanni di Moriana. La galleria passerebbe tra montagne di» j|assa elevazione, sarebbe accettaUTÌe aal lato l'nanziario e permettereb. be ai treni una velocita di XX) chilometri all'ora, con Economia rli combustibile, di tempo, ecc. Il sen. conte Rossi mon nasconde all'assemblea gli ostacoli che ha incontrato. Il progetto non ha trovato fortuna nella riunione di Lione da parte dei fautori del traforo del Piccolo S. Bernardo, tra cui era il presidente della Camera di Commercio di Pa. rigi comm. Arditi, i delegali del Piemonte tentarono di deferire il progetto al giudizio di tre tecnici, ma non vi riuscirono. Fra le altre opposizioni singolari vi fu quella di un ingegnere capo della P. L, M. Malgrado ciò, il senatore Rossi non ritiene perduta la partita, E' solo rinviata, perchè l'ultima parola non è stata ancora detta, e lo sarà presto. La Bor'!:>aìsx-''.Nl^MHa La linea del. 45.0 parallelo. — E' la questione oggi più dibattuta. L'oratore, che lo porta da tempo intelletto d'amore e operosa fede ricorda che prima della guerra l'antico OrientExpress ^egli imperi centrali assorbiva tutti i traffici dell'Europa. « II. viaggio — dice — che noi. delegati delia Omera di Commercio facemmo in Russia, ci dimostrò come quella nazione, pur essendo alleala colla Francia, era in mano della Germania. Mercè il sistema ferroviario della Germania, la Russia aveva un'importazione per 700 milioni di merci dalla Germania, contro 56 dalla Francia e IG dall'Italia. iViT Eb?i allora — soggiunge il relatore lidea di una nuova comunicazione ferroviaria: fui trattato di visionario, ma uomini competentissimi e personalità della diplomazia delllntesa presevo in seria considerazio ne questa mia idea. L'idea ria riuei giórni s e maturata e okgì ó imposta all'attenzione d tutti. L'oratore non si nasconde le ditricoltà che potrà ancora incontrare dopo quelle che già incontrò- da parte della Svizzera. Noi ponem mo a Lione risolutamente la questioni: : clic cioè la ferrovia del 45.0 Parallelo dovesse toccare Bordeaux-Torino-Milano. La Svizzera non ha però, disarmato; quindi da parte nostra la necessita di vigilare. Nella stessa Francia si profila una conversione ferroviaria verso il nodo importantissimo di Strasburgo tenuto ora dalla Francia, che importerebbe forse un ritorno all'antico percorso dell'Orient Express. L'oratore vede oscuri presugi e se gni preoccupanti. La note conferenza di M. Lernonon sulla ferrovia del 4.Vo Parallelo ha avuto due... edizioni: una per Milano e una per Torino. Le preoccupazioni sono legittime e 'd'attualità. Gli ostacoli ci possono venire dall'ai di là e dal di qua delle Alpi. Unico modo per sormontare ogni opposizione di colpo è di por mano alla nuova opera del tunnel di base dianzi descritto. ; Applausi) La guerra ha causato dolori e piagne da sanare. Finita gloriosamente nel valore delle armi deve avere un seguito altrettanto <jlo rioso di opere di pace. La nostra vita dovrà trascorrere più viva, più fervida, più fattiva L'Italia e la Francia si sono ritrovate dopo la guerra, cementate dal sangue dei loro figli Procederanno liberamente col desiderio di vivere e di giovarsi che il sangue latino non muore. Attraverso le Alpi scosse dal frasnre delle armi accorrenti verso le comuni difese passeranno in un domani migliore crii uomini e le merci, pel trionfo della civiltà e del lavoro. Opportuno monito Molti calorosi apolausi dalla tribuna pub blirr. e da! Consittlio accolgono la chi bellissima esposizione da noi riassunta. Il presidente commendatore Rocca rende un caloroso omaggio alla nobile fatica del se natore Rossi, affermando che s'impone la con eordin per un'unica soluzione. Aggiùnge inni to opportunamente che nggj ò l'ora dei grand sforzi e anche delle rinuncie personali. Ri nunr.V" per qualcuno a progetti che p'òsson essere appar-i anche convenienti, ma che dovranno essere vagliati e liquidati senza rimpianti per convpivrere tinte le forze verso quel progettò che più risponde ni bisogni del la nazione. La Camera di Commercio di To rino vigilerà colla più amorosa cura pero! gli tnteressi del Piemonte, che sono quelli de Paese, non vengano travolti. Caldi applausi hanno accolto anche le pare del presidente. . POMATA 1 UNIVERSALE preparano** spieiata su formula del Dottor Cav. O. Giavanelli, sia Primo Assistente alia Cattedra disarmatolaaia sperimentale netta Jt, Università di Moia. OI0PAH RIMEDIO DI MIRACOLOSO EFFETTO nelle seguenti MALATTIE DELLA PELLE Eritemi essudativi multiformi . Pemago . Pi tinasi . Icrrtiosl - Acne volgare ed espulsioni di ogni genero - Tassidermie da medicamenti o dm mvoro - Eczemi, ulceri, ecc. . Impetigini vescicose e croste nel bambini - Intertrigini (alla ascelle, agli Inguini, ecc.) - Bmorrolai e reta. tive Infiammazioni (proctiti) - Piaghe ita deca, aito . Erosioni, escoriazioni e ferite In genera . Esantemi vari . Secchezza, screpolature delle, pelle . Erpeti, e dermatiti ■ Orticaria . Psoriasi - Pruriti e loro complicazioni - Esiti di fonico, l'te della barba (trlcoflzia) - Ereslpela ..Crosta lattea . Dermatiti parassitarle (da scabbia, pi. doochi, ecc.) - naiadi (delle labbra, del seno, dell'ago, ecc.) . Piaghe varicose ed atoniche - Scottature, congelamenti. Beloni. Forme alceratlve, scrololoso-linfatlche - Punti neri e chic, della pelle (cloasmi-effe]fai, ecc.). Prezzo L. a,0O bollo compreso . Denotiti In Torino: sta», Chlm. SchtipnareUl Edoardo Marietti — Marco Antonello — Parmaola Muratore. 60956 Preparatore: Istituto Farmacoteraploo tomi do - Busto Arslzio. laPASTICCA DEL RE SOLE DISINFETTANTE DELLA1 BOCCA RIMEDIO SOVRANO CONTRO LA TOSSE essai In una delle più vaste morgues di New York si sono riunite, priorni sono, centocinquanta signore, la più giovane delle quali ha sessant'anni e la più attempata novanta. In quel lietissimo ambiente le avvenenti signore hanno preso il the e mangiato dei pasticcini, mentre un quartetto di coristi cantava inni funebri. Perchè avvenne questa riunione? O gnuna di quelle centocinquanta signore ha ragione di credere che la sua fine è prossima. La dolce novantenne crede che le su* settimane sono contate: le altro hanno dei dubbi sulla resistenza del fegato, del cuore, dello stomaco. Tremano prevedendo il loro cataletto o non vorrebbero tremare, o Decidiamoci di abituarci alla idea della morte •. hanno detto. E' per questo, narra un giornale americano, che esse hanno deciso di riunirsi1 frequentemente nel deposito delle salme a passare le loro ore politiche. Certamente, se pure hanno paura della, morte, quelle damazze americane hanno buon stomaco e nervi da elefantesse. Anche parecchi poeti e scrittori latini amavano visitare' i cimiteri per passa tempi tra lieti e tristi. Carlo Porta, il quale fu uno dei più dolenti spiriti che siano vissuti al mondo e uno dei più grandi poeti dell'umanità, si recava spesso, solo e pensoso, nel. Cimitero del Gentilino. a Milano, per passeggiare in mezzo a persone che dicono senza pariaro il loro nome e la loro età... « E- vero diceva Porta — che il cimitero è il deposito dello bugie: ma la colpa non è dei morti : gli epitaffi sono scritti dai vivi». Ricordando il poeta milanese, il Panzini traccia, sul Messaggero della. Domenica, il profilo fisico del Porta, che non aspirava alla Immortalità, o alla (Soria. o comunque si chiami quella specie di furore che invoglia tanta gènte a seguire. la via del Parnaso. La flsonomia di lui era triste: grandi occhi, maschio naso, labbra amarp: una ruga del pensiero tagliava la fronte. Capelli folti, neri ombreggiavano il volto, sbarbato speondo l'uso del tempri. Fece sfidi classici, e la sua vita fu non di letterato, ma di modesto imniecato presso l'Intendenza generale delle finanze; morì giovane. Nobile animo, come nobile volto. La sua parola spesso era brutale e plebea, ma non offendeva perche sorretta sempre da una grande dignità, da un senso austero ed ama-j ro. sotto il riso ed il sorriso satirico. Molta della sua satira è contro la nobiltà, contro 1 cattivi preti, contro gli accademici: ma sarebbe errore vedpre.nel Porta, come da qualcuno si vuol vedere nell'abate Parini, quella che si suol dire ribellione sociale. Fra le altre cose — conclude il Panzini — se l'umorismo fosse ribellione, cesserebbe di essere umorismo. * * ' La meccanica moderna, l'industrialismo attinie possono inspirare idee di bellezza, sensi estetici? Leonardo Bistolii ci parlava, alcu*e sere or sono, con la sua raccolta e singolare eloquenza, che ha la finezza della causerie -e, a un tempo, la forza della predicazione, dell'impressiono provata dai suoi occhi e dal suo cuore percorrendo le grandi officine di uno stabilimento di automobili, di ordigni di guerra, di macchine agricole. E descriveva, con la parola e con la- bianca mano ammirabile, la bellezza armoniosa dei torni, delie rue, dei laminatoi, e indugiava a dire il prodigio dei movimenti, regolari, varii, ora evribili, ora dolci come carezze dei magli aUinti e cadenti sul ferro incandescente. La parola dello scultore della Morte e de! poeta | NB _ Co)oro ,.he non possODO recarsi a Torto* della. Croce esaltava la bellezza della più mo-1 potranno portarsi a consultare ti rappresentatili doma delle, .industrie con una persuasa, m- dell'istituto a. zecchi nelle località annunciati lima commozione. Invece i Parigi rinasce, ! sotto ravviso - L'Ernia • del mi.i.ietto Istituto da) nello spirito dei poeti e dej letterati, i! culto s» pubblica ogni domenica In questo giornale. (Et Ielle cose antiche" e si intensifica il disprezzo per la modernità meccanica. ■< Questi mecca-] riisml— cosi li chiama con disprezzo Laurent { Tailhade — sono di una bruttezza straordraa-j ia». Un artista modernissimo, un avanguardista. V'an'Dongen. interrogato dalla rivista I ics Marges su quello che ritiene il più brutto | monumento di Parigi, ha risposto senza esi- SAU PURGATIVI, saint VINCENT (Vanw d'Aostai • Insuperabili nclla-cnra e prevenzione delle mtw |att|e di stomaco, intestino, legato, ricamata»» Spc.clUci nella cateoloal Por5 som Uaal*. • ' di gambe e buasala) itpnwrt là riti snia t amorfi cairn x f ym dìm<Mattuti*tftàtùuuwSymriut \liitegG ARTI ARTiriCtJk XM^meme^Attmfiimsr , Aaperta dalli iaUe 19 — (estivi une Misure, Modelli fabbricazione incorni ViRE ARPONI ABRADOR CmOSOJ tare: E' l'autobus •• E aggiunse di avere a »cU!fo le vetture che corrono all'impazzata tutte sole. Non e lontano il tempo 'n cui il cavallo non servirà che a 'trascinare veicoli rustici nelle campagne più remote, quelle dove ogj^i vigono ancora, lenti e pazienti e pii, : bovi statuari, solenni e antichi. Pochi cavalli, qua e là, continueranno il mestiere dei loro antenati gloriosi. Ma non più battaglie, (jarroselli. corse di gara, cavalcate, berline... Durante le vacanze — concluse Van Dongen .SUPERANO TUTTI A TIPI ESISTENTI DIFFIDA Chiunque vanti crediti verso signor Fot nnaWIal noì"andremo"'a contemplare con tenerezza I Luigi, cserceni*• bottiglieria corso Palermo. N. « e. con curiosità qualche cavallo, e mangerei*)J Presentare giustificativi non più tardi del 15 gli altri, perche allora non ci saranno più i bovi dalle lunate corna ». premontare giusiincauvi non più tardi del 15 cor remo al negozio medesimo. Il rilevatario: Greco CrewsnUm. Società Lombarda per la distribuzione di energia elettila Anonima con Sede in Milano Capitale emesso e versato L, £6.000.000 Non bastavano 1 monumenti ai Sovrani, al guerrieri, ai santi, ai filosofi, ai poeti... Dopo il monumento al mulo di guerra e al mite cammello esploratore del deserto incomincia la wte dei monumenti ai... vegetali. Il New York Sun annuncia che un monumento è staW eretto, per iniziativa e a spese degli arbori-, , . ., •ultori e degli ortolani di Dundas (Ontario) Aumento del Capitale S0CÌal6 alla memoria di un melo famoso. Or è più di H . ^ nnn , ^ . . un sècolo e precisamente nel 1790, un colo-id<1 U_36.O00.00Q a L. 32.o00.000 mediante ernianizzatore, certo Mac Intosh. percorrendo il | sione di 13.000 azioni nuove da L. 500 nominai*,. .ìeserto paese vide un melo selvatico carico I ~ :!i frutti magnifici'. Procedette a innesti su I s' *a presente ai Signori Azionisti che al altre piante e popolarizzò in tutto il mondo laiwro riservato il diritto di sottoscrivere alla sa peritissima mela zuccherina nota sotto il -13.000 azioni di nuova emissione, godimento ■.ome di i Mnc Intosli rossa ». Nel 189l'i l'albero i1- gennaio lifift. in ragione di una azione fu gravemente danneggiato da un incendio, i nuova ogni quattro vecchie, al prezzo di L. 500 Mu la sua vitalità era tale che. rinascendo P*1" azione pagabile per !.. 250 all'atto della, dalle sue ceneri e dai suoi spenti, anneriti I opzione e per !.. dal 7 al ÌS luglio a. c. tizzoni, diede ancora buoni frutti: morì poi L'opzione potrà essere esercitati dal 7 al 16 di decrepitezza dopo una carriera feconda m\ aprile a. e., e mediante i buon d; opzlon* 115 anni. Sul posto dove visse tanto allegra- ! 11r|o. al 19 aprile, presso il Credito Italiano a aiente. in assolutp silenzio e in continua la-! Firenze, f'renova, Lecco, Sfilano, Monza, Ma. boriosità il buon albero amico degli uomini, ' poli, Novara, Roma, Torino e VeKBgtt.e prwp*f -orge ora un magnifico colonnato in marmo |" pario. « E' 11 monumento alle mele ! » dicono passando i 'bambini ontarloti che vanno alla l scuola e pregustano la mela che portano nel ce stollo par la m*renduola pomeridiana. la 'Batua Gaudenzio Sella e C. a Biella. Milano. 20 marzo 1919. IL CUtòlGLIO