Cavallini in Isvizzera

Cavallini in Isvizzera Cavallini in Isvizzera eposizoneemaggoreorono dell'ufficio di informazioni a Roma ftoma, 31, notte. Oggi si è ripreso il processo Cavallini ed Miche uggì manca l'imputato I3runicardt, choiwasrisolinpae sempre ammalato. Dopo la lettura del verbale, l'avv. l'ozino comunica che Favv. Fumo, di cui si occupò in una delle ultime udienzn il teste colonnello Grassi, ha scritto una lettera per dimostrare — .lice la. lettera — la capacità a mentire del Grassi, da lui aiutato coti!'-1 legalo p.<.-r difenderlo — dice sempre il Fumo — da numerosissimi creditori. L'avv. Rozino aggiunge che il generale Chiaria ex-romanrlante ri,.Ila iDivisióne di Tonno, ha espresso il desiderio di essere udito come testimonio per smentire alcune asserzioni di Grassi net riguardi di Cavallini. Vengono escussi i testi dott. .Marotti e Tettamanzi, propri.tarlo dell'Hotel Modem a Torino, che depongono su circostanze, meno interessanti. !! maggiore Moriondo Quindi viene Introdotto il maggiore Carlo Moriondo. dell'Uflìclo di informazioni a Berna. Presidente: Lei ebbe ad occuparsi degli attuali imputati? - Teslo: lo. per il mio uf ficio, ebbi a fare relazioni ni miei superiori sul Cavallini, sul D'Adda e sul Orni, Citando fui interrogato confermai le mie note. Conobbi il Dini circa dieci anni fa a Parigi 0 constatai la sua scrupolosa correttezza negli affari, pur non trovandosi in huone rondi- ^ :<.inni finanziarie. .Ne! 19.15 e 15HG il teste era addetto commerciale alla Legazione di Berna. Ebbe ad incontrarsi col Dini. il quale gli disse clic si stava occupando di affari. Gli acrennò alle azioni dell'Uva. Vide spessii il Cavallini, che più volte "li espose i suoi progetti ed i suoi tentativi a favori* delle rivehd'ra.zioni del Kodivè. Avverte intanto che di tutto quanto ed in qualunque modo venne a. sua conoscenza culi riferì sempre al suoi stipe? riori. » Cavallini mi parlava — aggiunge il teste — anche della possibilità di avere notizie, a mezzo del Kedivé. dal campo nemico, ma, per una ragione o l'altra, non potemmo hmai servirci di tali informatori presentati dal Cavallini. F.gli mi nropose ansile di provo spmdps—MpforesvfaihlinsasegmqdeVtdtI dleire un rr.io_incont.ro col Kediv.V Ne pprlal | ìai miei suneriori. 11 Kedivft. si decise, avrebbe ,i0VU(.0 venire da noi. Non venne e l'incon ,ro ,in(lò a mònto M-; ,ncontrai ,„„„„ volto oorl cavallini e. ner ordine dei mici mmeriori rinvótti creurmrmt dei:-invi.-, d-; ir/no/n me tri di stòffa in rtomtinln attraverso i paesi «ppnurmd— nemici. Pensai a Cavallini come unica perso, na capace di riuscire: crliene parlai, e mi rispose: « Chiunque altro me lo proponesse, non me ne occupproi: nerèi me lev prnpnne lei ed accetto » Xaturalmcntn in proposi al r.a. vallirvi un affare. i",li d'ssi eiie nulla avrebbe avuto dalie Autorità che io rappresent.nvo, ma dai cotonieri avrebh» avolo ti S per centri. Affidammo a Ini l'affare, perchè 1". nella mia mialità. non potevo, n-è volevo occuparmene. Mi sono mera vie) fatò perciò .t-ie rmi al processo «| sia parlato di affari loschi. Poi, per ordine dei sunerlori'. troncai i rapporti con i ^Cavallini e Din! VhW ad incontrare Cavallini a Montecatini, dove rn' ero recato ,-on on su- sperinre che mi n^rVi di noti71 e militari avite 1 Mper mezzo del Kediv?; nctiz'e che crii aveva comunicato ni comm. Viglinni. fi propoaHj d: B'Aéia Presidi me : — Me tei conobbe anche gli altri imputati ? Teste: -- Sì. conobbi anche il d'Adda, Contro il D'Adda, p,u che una denunzia specifica, tu presentato un rapporto che lo indicava come sospetto. Fu vigilato. Egli protesto vivacemente dicendosi pronte per fare qualche tot di utile alla Patria, di andare incontro alia morte. Parlando col nostro ministro a Berna, appresi che contro il D'Adda non c'erano vere e proprie accuse, ma egli era un individuo equivoco. Seppi anche che la denunciatrice era stata la figlia di un lacchino di Losanna. Accettai le offcrle de! 'D'Adda, in sesuito specialmente all'esibizione di una lettera di un'alta autorità italiana e lo incaricai di assumere al cune informazioni. ma senza risultato. Misi allora f]I D'Adda tra bH Informatori dormienti. Anzi, cercai di allontanarlo per alcune frasi sue, che mi avevano male impressionato. Dopo un suo viascio in Italia D'Adda tornò di nuovo da me e mi offrì i | suoi servigi, ma non seppe, dopo qualche tempo, che pollarmi notizie di un'offensiva di cui parlavano tutti. Cavallini e D'Adda si vedevano spesso, ma i loro rapporti erano tesi, ed uno diceva male dell'altro. uK altri imputati non li ho mai conosciuti. Gli affa-* giornalistici Presidente: — Cavallini non ebbe mai a parlargli di una campagna giornalistica ? Teste: — Si, Cavallini ebbe, durante e do po l'offensiva austriaca del Trentino, a parlarmi di una campagna giornalistica. Mi segnalo anche che in Francia ed in .Italia si stava lavorando per In creazione in Italia di uh giornale che avrebbe dovuto collaborare con il Journal. Questi due giornali avrebbero sostenuto un nuovo Governo Calllaux-Clemenceau in Francia e Giolitti in Italia che avrebbero trattato la pace. Per questo nuovo giornale, che avrebbe potuto sostenere un Governo pacifista, era venuto iu Italia un francese, cerio Giorgio Prede, redattore del Journal per abboccarsi con Giolitti Avrebbe provveduto al finanziamenti') del giornale, certo comm. Brrjzzone il quale, per'», In seguito] alla dimissione del Ministero Calandra, non dette più il denaro II giornale avrebbe dovuto avere 1 propri! uffici in piazza Montecitorio ed essere diretto da Filippo Saldi : presidente del Consiglio di amministrazione sarebbe stato il senatore Vnnnratone. Cavallini mi teneva al corrente di queste trattative itdnlt(laEs(rcEscltsdniczpd11 o o o , , , l , n - - e , . giorno per giorno i | perchè volevo tener a to e i l l a a -ner me erti utilissimo informati i mici sup(* non sulL'opcra déleterirt di aue.l mestatori politici. £ rtiiante mi riferiva r.avnllini IO riferivo immedintarnente ni superiori, l.e no. tizie, cìte mi dava Cavallini ricevevano confermo da altre notizie che risultavano ai miei superiori. Cavallini in f;ì'l-;ir.t.>,'0 Testo: _ in Svizzera mi diede notizie politiche e militari. Ouellc militari si riferivano però solamente ti spostaménti di truppe e furono ritenute mediocremente interessanti, come tutte quelle degli Informatori non specializzati. Avv. Militare: — Le parlo di Sadik pascià? Teste: -- Si. Avvocalo Militare: — E di Bolo? Toste-. _ \nn mi parici mai di Bolo. Avvocato Militare : — E pai'landc (e del Kedivé. le disse l'azione che il Kcdive aveva tentalo od avrebbe voluto tentare in Francia? Teste: — Non mi parlò mai di fiùéstò Avvocato Militare: — Lei sa dire quale azione Cavallini svolse dopo l'insucocsso del Trentino? Teste: — Il Cavallini scrisse due manifesti della massoneria di rito scozzese che tendevano ari arrestare la campagna disfattista, che allora era iniziata e poiché si attaccava Cadorna in un opuscolo. e~:i. in un manifesto, ricordava elio Cadorna era ftelio di cniin che era entrato a Roma dalla hreeeia di Porta Pia. Il leste riconosce alcuni suoi rapporti c vari passaporti rilasciati al Cavallini. Avv. Bozlnoi; — lo pérSepiùo uno s-o-opn; non solo dimostrare l'innocenza di Cavallini, ma che Cavallini servi la pàtria più d'otrni altro. Mi djen il teste: fu ('.avallini invitato a pranzo dal ministro Paolueci de' Calcoli ? Toste: — Si. mi ricordo. L'avv. Bozinó ch'eri • al macciore Moriondo!se e vero che Cavallini ave-si. rifiutato mi rn lo vosse manifestate il desiderio di avere. compenso per 1 servigi che andava rende eL*~pi qi m i] ., '„,;mIr.f, o n l o i o a * à al termino della guèrra, unti lettera di r'ntrraziamento. — Teste: sì. ha nrotnossn «ntt<t la sua onera eml parlò della lettera. - T.'av-, vc.catn Bnzino'esclamo: V 'a lettera l'ha avuta?... F.ccolc tra libi al e 1 niw'ra f "avallin Teste- Si. no narlo «ubilo con me- e lo sape vano i superiori miei. I rapporti di Ccivb;I»«ì Aw. Bozino- Dimoile di questi criminosi. rapporti il Cavallini informava ur. pubblico j funzionario ed essi erano conosciuti dai no- ■ stri funzionari in Isvizzera, e da'le nostre Au-1 torita, o questo si ft chiamato inteniprenza con -j e' il riamico f Sa, i. teste, clic il marchese l'.io. lucci escludesse, in ogtri ititidu. la ewatìfeSaB' iwio il Kedivé non era sospetto; divenne so¬ di un incontro ro] Kedivé? — Teste: No: non potevamo andare a far visita al Kedlvè. ma se il Kedivé fosse venuto dà noi, lo avremmo ascoltato. - Avv. tlozino: E perchè le Atito ri'.i. italiane, che sapevano dal Cavallini stesso delle relazioni con il Kedivé e dal Cavallini avevano notizie assunte presso il Kedivé, non avvertii i il Cavallini di non frequentare più oltre il Kedivo. e perchè il testé continuò ad avvicinare il Cavallini? — Toste: Porcile nel 0 spetto solo dopo lo scandalo Dolo, nel 1017; ma se anche fosso stato sospetto, siccome andavo per comperare e non per vendere, avrei potino continuare ad avvicinare il Kedivé senza destare sospetti presso i miei superiori. — Avv. Boxino: Ricorda che il Cavallini a Montecatini le abbia parlato di un certo rapporto e di certi falli di cui si mostrava informai issitno? -- Moriondo: Non lo so. Non ricordo Non vocilo ricordarmene. Purtroppo era un brutto periodo per l'Italia. Poche persone, ohe -lavano a Roma, pensavano di ser vire la Patria lanciando calunnie e manate .li fango su tutto e su tutti, anche sull'Ufficio di ihforniazinnf, anche su coloro che per l'Italia stavano più lavorando, anche sulle persone che dovevano essere a! disopra di ogni sospetta •VI altra domanda dell'aw Rozino, il teste afferma che mai ebbe a sospettare, anzi escludo, clic il Cavallini facesse doppio gioco, e mai ebbe a riferire voci che mettevano in giro agenti .lecli Imperi centrali. ■\w Pavone na.re.rnn domani lettura del memoriale Cavallini al giudice Istruttore, nel qua! • etili ehiedeva elio ni maggiore Moriondo venisse domandata la conferma di quanto esponeva. 11 giudice Istruttore non lo tee e. Vedremo s? c'è s<nt« il tradimento della Patria, e pop Invece anello delia lecce nono alcune altre domande di Cavallini l'udienza e tolta alle 14.10 e rinviata a domattina.