La prima grande assemblea a Torino

La prima grande assemblea a Torino La prima grande assemblea a Torino de! Partito Popolare italiano Alla Casa del soldato, l'ex Teatro nazionale il Partito popolare italiano, il complesso cioè delle forze cattoliche torinesi organizzate, ha tenuto Ieri In sua prima grande assemblea. E' stato uno spettacolo novissimo perchè le organizzazioni cattoliche sino a poco tempo addietro limitavano le loro manifestazioni ad assemblee privato o a manifestazioni pubbliche di puro carattere religioso. Il teatro era. affollatissimo, fili intervenuti superavano il migliaio, molti i giovani e gli elementi animati da spirilo moderno e battagliero. Il comizio era stato convocato dalla Commissione provvisoria, eietta in una delie prime riunioni in seguito al nuovo orientamento determinatosi nelle Associazioni cattoliche, Commissione della quale fanno parte, con 1 consiglieri comunali Fino, Maschio ed»01ivieri di Vernier, personalità distinte del mondo cat- ; tolico e propagandisti delle Organizzazioni I csfeconomiche. Motivo: procedere alla nomina della Direziono della. Sezione torinese del Partito popolate ed udire la relazione sull'operato della Commissione provvisoria. Il programma L'assemblea venne presieduta dal consigliere comunale Maschio e fu relatore il consigliere comunale avv. Saverlo Fino. L'aw. Fino inizia il suo dire ricordando rome dalla bufera che ha devastalo l'Europa doveva sorgere la necessità di una vita migliore, più progredita e più morale. Il Partito popolare è sorto per provvedere a questa necessità; l'opera sua si riallaccia all'opera magnifica di libertà e di giustizia compiute dai soldati al fronte; l'opera sua ^ di redenzione, di rivendioazione, di affermazione di quanto di buono e di bello vuole la grande anima italiana. Il programma politico ha tutta l'agilità per i problemi nuovi, mentre trae origini"dalla volontà di compiere la missione storica del Cristianesimo. Dall'odio era sorto lo spettro dell'ingiustizia; dovremo incoronare la giustizia di umanità. L'oratore ricorda che i piemontesi sentirono il dovere della'nuova organizzazione prima ancora che il P. P. venisse fondato; l'adunanza degli eletti dei cattolici del dicembre scorso aveva por tato quesiti risveglio. Esaminati i oriterii con cui si andarono organizzando i gruppi del partito a Torino, rileva l'entusiastica adesio no che ad esso diedero i giovani e gli operai, ! e ne trae buon auspicio pel lavoro futuro. Di fronte alla timidezza e alfe incapacità di tanti, deve erigersi il buon diritto difeso con ardire e sacrifìcio. Bisogna avere la sensazione della vita giusta, della pace nell'armonia serena. .Si ì ha invece fiducia nella violenza degli altri j nascondendo in viltà personale, si ha desi derto di ..sfruttare le audacie degh altri. Vi c ! Parassitano; vi è fatalismo che e apatia, vi fi servilismo politico che tutto domanda alo j StotO^FT la morte fiell'irullviduo eja senta e a o r l e to r . e o n d o e o l , l vitù delle classi; noi vogliamo la vita! fi programma del P. P. dice con schiettezza che la vita non sappiamo amare senza la giustizia. E vuole là giustizia che siano riconosciuti i diritti del lavoro: ma per tutti siano riconosciuti, di qualunque partito od organizzazione siano, sin ammessa anche una nuova canalizzazione del capitale verso form. più collettive,' ma vada verso il lavoro; ma si lriversi la ricchezza nazionale in tutte lo sue forme nel lavoro: ma si crei non il diritto alla elemosina tua il diritto al lavoro. La giustizia non esiste dove non v'è libertà. Libertà e responsabilità che rendono più cara la vita perchè la sentiamo cosa nostra, da noi voluta, da noi guidata verso gli ideali nostri. E per questa libertà da conservare e conseguire domandammo compissero tutto il loro dovere: la classe Intellettuale, la classe operala, la borghesia; il mondo non è dei violenti: è di eli! vuoìe con tenacia; il P. P. I respinge la violenza ma sorge ari organizzare la tenacia ed e sicuro della vittoria, L'avv. Fino espone le iniziative prese dalla Commissione provvisoria locile: le adunanze rionali, la nuova sede, la scuola di propaganda, il comizio per la riforma elettorale. Come programma futuro prospetta una migliore organizzazione finanziaria, una • casa del popolo ii. Desidera poi si studiino dai singoli gruppi gli inreressi cittadini; è. lieto di contare una prima vittoria nel decreto < dit rno pel riposo festivo, die i giornali cattolici per primi richiesero e le organizzazioni cattoliche per le prime pretesero e dal prefetto e dal Comune. Si sofferma poi sul programma di coltura che deve, essere risolto praticamente dal P. P. con io costituzione di Circoli di coltura in ciascuna delle nove zone nell» quali la città 6 stata divina, e ciascun circolo deve curare nell'ambito sno con conferenze speciali lo sviluppo degli studi professionali, servendo anello di tramite fra gli associati e le pubbliche biblioteche. Torino poi. deve avere nel prossimo nnno una Università del P. P. I„ nella quale professoti delle Università dello Stato e delle Scuole superiori governative sviluppino Tutti 1 rami del sapere. E cicli di conferenze nazionali e Internazionali debbono compiila re l'opera. L'oratore riassume in rapida sintesi 1 pensieri, mostrando come non sin poesia il programma del P. P. Im realtà c poes'-'Y ?" <• veduta con larghezza. Interrotto frequentemente da applausi lo avvocato Fino e stato, alla fine del discorso, salutato da una lunga ovazione. La riforma elettorale Viene in seguito aperta la discussione. Parla tra gli altri il generale Nelronl, che sostiene che nella Direzione del P. P. I. i mutilati ed I reduci dalla trincea, devono1 aver loro rappresentanti. Il presidente Maschio assicura che verrà tenuto conto delia racco mandazione. L'aw.-Rondolino. riferisce sulla, riforma elettorale e propone in merito il seguente ordine del giorno che viene approvato all'unanimità. « La Sezione torinese del Partito popolare italiano, riunita in assemblea generale, esaminato il progetto di riforma elettorale approvato dalla Commissione parlamentare, plaude al principio della rappresentanza proporzionale a cui s'informa il progetto, perché il medesimo risponde a ragioni di giustizia, riconosce al partiti una rappresentanza giuridica, promuove le sane e previdenti attività della Nazione ed affretta l'attuazione delle riforme politiche, amministrative, sociali ed economi- che essa venga integrata al più presto possi bile con l'istituzione del voto obbligatorio e che imposte dai rinnovati bisogni e dalle ascendenti aspirazioni del popolo italiano; e. af finché la progettata riforma elettorale riesca un sistema il meno imperfetto di rappresentanza proporzionalo, fa voti che. oltre al metodo ripartitore dei voti detto del quoziente, che fu adottato dalla Commissione parlamentare, si prenda in esame quello del comune divisore, vigente nel Belgio, accompagnato, ove d'uopo, da quei miglioramenti che assicurino il conseguimento della proporzionalità : allo stesso intento ravvisa altresi necessario che la cerchia de! collegio plurinominale venga estesa in modo da accostarsi il più che sarà possibile alla regione. Nell'attesa che la riforma stessa venga approvata dai poteri costituiti prima che abbiano luogo le elezioni politiche, fa voti dal suffragio concesso alle donne e ai militari che. si trovino sotto le armi. E, per assicurare alla rappresentanza parlamentare la genuina espressione della volontà della Nazione, ravvisa necessario che il voto elettorale venga guarentito con severe sanzioni contro le pressioni e le influenze dirette od indirette di qualsiasi autorità o di pubblici funzionari Approvarci l'ordine del giorno Rondolino sf e proceduto alla nomina della Direzione della lezione torinese del Partito che è risultata cosi composta: Bellardo Bernardo, impiegato; Reill!a cav. Edoardo, dott. chimico : sig.a Bettazzi-Bondi Marianna; Caneparo 'Michele, meccanico; Caselli ing. comm. Crescentino, professore; Collo Costanzo Domenico, commerciante; Cuniolo Ferruccio, impiegato ferroviario; Demo Angelo, ferroviere; Devalle Domenico, passamantaio i Dezzani dottor Serafino: Fino avv. Saverio: Foglia Francesco, meccanico: Gallesio Pier \icola. disegnatore ; Gerbaldi avv. Francesco; fìherra Renzo, meccanico : Gianotti barone Romano, avvocato ; Mangia Piero, tipografo: Maschio cav. Giovanni, industriale: Milanesio rag. Stefano: Oliva Stefano, lecatore: Olivieri di Vernier conte Carlo, pubblicista; Quarello Gioachino, meccanico; Rondolino avv. Ferdinando ; Ternari avv. Ciiorgio: Torriani avv. Carlo, pubblicista ; Trova dott. cav. Antonio ; Zoppi notaio Giuseppe. Per la fisonomia del partito La Commissione penserà ora ad indire un grande comizio pubblico nel quale verrà esposto il programma del Partito. Per intanto crediamo interessante seunalare un 'Ordine, del giorno votato dalla Commissione provvisoria, ordine del giorno con il quale gli aderenti al nuovo Partilo vengono categoricamente invitati a dimettersi ria ogni altro Partito, anche se affine: . L'a.sse.mblea dei presidenti delle sottosezioni in unione alla Commissione provvisoria comunale di Torino delibera che i soci appartenenti ni Partito Popolare Italiano debbano con esclusività professare i principi! e il programma che formano la base ideale del Partito, non potendosi logicamente ammettere la con'emnoranea partecipazione degli iscritti ad altri programmi e ad ajtri partiti ». A chiarimento notiamo che la formulazione l'li tale ordine del giorno venne motivata dal fatto che vi sono soci di organizzazioni cat lotiche che appartengono contemporaneamente all'Unione Liberale Monarchica Umberto I. Tumultuoso «omizio di maestri n TT'ironace Minaccia di sciopero — Attacchi all'ori. Berenini — Le richiesta economiche. Firanza, SO. notte. Onesta mattina nel salone degli esercenti ha avuto luogo l'annunciato convegno dei maestri organizzati e non organizzati disila provincia di Firenze per discutere intorno alla riforma economica. Gli intervenuti erano oltre 400, in maggioranza maestre. 11 convegno è riuscito tumultuosissimo e lunghissimo; la seduta è durata oltre l ore. Sono avvenute sceme rumorose e tali che in qualche momento si è potuto temere un conflitto. Sembra che la base di questi dissensi sia nell'organizzazione diegli insegnanti primari in più di una associazione. Venne inilne approvato il seguente ordine del giorno: «Gli insegnanti della provincia di Firenze, riuniti a convegno per discuter** in merito al necessari ed assolutamente improrogabili miglioramenti per fronteggiare il peso, sempre crescente, del rincaro della vita, reclamano dal Govierno, senza indugio nè tergiversazioni che spingerebbero la classe a metodi di lotta e di azione finora non praticati e senza 'pregiudizio di altri miglioramenti che pongano i maestri a parità di altri impiegati dello Stato: a) l'immediato aumento di almeno lire mille Indistintamente per tutti gli stipendi; b) raddoppiamento dell'indennità caro-viveri in eguale misura per tutti gli insegnanti; c) concessione di adeguati; miglioramenti ai vecchi pensionati e concessione del libretto ferroviario. Come mezzo necessario per il pronto e pieno accoglimento da parte del Governo dei desiderata si propone: a) che sia trasmesso il presente ordine del giorno al Governo per mezzo del Regio Provveditore e che ne sia data ampia diffusione dai giornali politici e di classe; b) si dà incarico alla Commissione esecutiva dell'Unione magistrale di conferire in proposito col ministro della P. I. per ottenere le garanzia necessarie affinchè le richieste siano al più presto tradotte in atto e non oltre il 30 ! aprile 1919. Qualora tali richieste non venis ero in questo periodo di tempo accolte dal Coverno, la Commissione esecutiva dell'Unione magistrale stabilisca ed ordini le dimissioni dei rappresentanti della classe dal Consiglio superiore della P. I. e dai Consigli provinciali scolastici, lo sciopero di protesta per un periodo di tempo che la Commissione esecutiva crederà opportuno e. se del caso, lo sciopero ad oltranza ». Quest'ordine del giorno è stato approvato per acclamazione. Il ministro Berenini venne attaccato con una carica a fondo da parecchi oratori ed in un ordine del giorno si dichiara di respingere sdegnosamente il progetto Berenini senza discuterlo fi convr' 'vo è terminato In tumulti e scenate.

Luoghi citati: Belgio, Crescentino, Europa, Firenze, Torino, Vernier