Per l'elevazione della nostra vita politica

Per l'elevazione della nostra vita politica Per l'elevazione della nostra vita politica Scrutinio di lista e rappresentanza proporzionale La volontà del paese ha — come sempre — ragione di tutti i divieti e di tutte le opposizioni ministeriali Lo scrutinio di lista e la rappresentanza proporzionale, rimandati ad un'altra sessione dall'on. Or landò, diventano bandiera per un'agitazione popolare. E non poteva avvenire diversamente. Il popolo italiano si sente aggravata da una moltitudine di mali, non scorge intorno a sè se non sfacciati favori ed in ve reconde ingiustizie. Nemico per indole e per tradizione dei mezzi violenti, persuaso daUuo naturale buon senso che distruggerò non è risolvere, pur esso vuole liberarsi da cosi pesanti gravami, è risoluto di por fine a tante violazioni della giustizia. E nello scrutinio di lista e nella rappresentanza proporzionale vede il mezzo in questo momento più efficace per attuare i suoi propositi. Non c'è rifiorimento di vita nazio naie se non rifiorisce la vita politica. Ora soltanto un vasto allargamento dei collegi elettorali può ridar vita ai partiti, che adesso pericolano d'insterilirp nelle miserie e nelle angustie della breve cerchia dentro alla quale sono fatalmente serrati. Soltanta la pratica della giustizia nella lotta dei partiti può costringere questi a lavorare per il trionfo delle più grandi giustizie cui il po polo aspira. Perciò le propensioni del popolo si vengono decisamente orientando* verso le nuove forme elettorali, e non c'è forza di Governo che le possa deviare. Anzi il più grosso errore che un Governo liberale potrebbe commettere sarebbe di opporsi a cotesta volontà, e creare contro di essa una Camera senza autorità, il cui primo atto dovrebbe fatalmente essere quello di decre (are la propria morte per poter introdurre nella Nazione le nuove forme di vita. La logica della storia è logica inesorabile, alla quale nessuno si può sottrarre, e meno di tutti possono i partiti. • La nuova storia sarà fatta dalle moltitu dini, e le forme elettorali che ora si propongono hanno sulle passate il vantaggio di mettere i partiti in più diretto contatto cor i padroni della storia. Tutti dunque finiranno col doverle sostenere. Il suffragio universale con lo scrutinio di lista esteso ad un vasto collegio può, è vero, costringere i partiti a sollecitare non solo ma perfino ai obbedire ai capricci delle moltitudini, del cui voto hanno bisogno per trionfare nella , lotta elettorale, ma gli- obbliga anche ad interrogarne ed ascollarne con interesse ie aspirazioni, a soddisfarne con serietà i bisogni. E' ovvio pertanto che i partiti risolutamente orientati abbiano al primo momento, tutto da guadagnare dalle nuove forme elettorali. Ed è naturale che i partiti i quali per l'intrinseco della loro dottrina e per la lunga pratica di governo non si possono inspirare a quella intransigenza d'azione che costituisce la forza d'ogni lotta, abbiano invece molto da temere. Ma vantaggi e danni nel corso della storia si compensano Un partito che non abbia in sè stesso la raprione è la forza di v'ita non può continuare mi esistere con nessun ripiego elettorale; un partito che rielabori criticamente il proprio contenuto, lo adatti alle nuove situazioni di vita e sfrutti gli errori degli avversari, può guadagnare domani «ciò che ha dovuto fatalmente perdere oggi. Del resto ciò che in un partito è vitale non muore, nemmeno se dovesse sparire il partito stesso che Io afferma. Non muore, perdio passa nei partiti avversari che lo fanno proprio e vengono con ciò stesso a perdere la primitiva fisionomia per acquistare quella del partito di cui si fanno eredi. La rappresentanza proporzionale è la caratteristica non solo, ma l'essenza stessa del pensiero liberale. Per essa, infatti, si stabilisce il diritto di tutti i cittadini, senza distinzione di classi ma in rapporto alla 1orza di ciascuna, a governare lo Stato, che da tutte le classi si esprime ma a tutte è superiore. L \ rappresentanza proporzionale perciò è qualche cosa più che l'antitesi, è la negazione della dittatura di classe. Non sopprime la lotta di classe, che è un tatto insopprimibile ; ma al concetto affatto medievale, e biblicamente feroce, della dittatura di una classe sostituisce quello tutto moderno ed umano della partecipazione alla vita statale di tutte le classi. Un partito che accetta la rappresentanza proporzionale, per il fat to che ammette la giustizia come norma politica, nega con ciò stesso alcun predominio di una classe sull'altra; nega cioè la violenza come mezzo alla conquista ed al mantenimento della direzione politica, e presuppone lo svolgimento della vita sta tale come risultato di tutte le forze che partecipano ad essa. La rappresentanza proporzionale, insomma, è lo sforzo più grande che l'idea liberale possa compiere per attuare sè stessa nella vita politica, ed un partito che si afferma liberale può volentieri sostenere per essa qualunque sacrificio, può andar incontro anche alla morte, perchè rivivrebbe purificato negli altri par t'iti, diventati con il suo sacrificio essi stessi liberali. • Nessun lettore del nostro giornale vorvj rà però credere che le riforme proposte ab biano ad essere, senz'altro, il tocca e sana della vita politica. La vita politica non si eleva, se non c'è elevazione spirituale de gli individui; non si risana, se non risanano i costumi. E nello stesso allargamento dei collegi sino ad arrivare all'unico collegio .nazionale, che alcuni sostengono come ultima conseguenza dello scrutinio di lista, c'è il pericolo .gravissimo di ca scare nella più vuota delie astrazioni: quel la di immaginare un problema unico o una eguaglianza di problemi per tutta una na zione. C'è il pericolo di tornare a creare come nel secolo decimottavo, quell'uòmo a-' stratto che non si occupa se non di generalità, mentre l'individuo messo soltanto di fronte ad astrazioni finisce col disinteres sarsi della realtà che lo circonda. E fosse questo solo il pericolo dello scrutinio di listai Vero è che se la ristrettezza del collegio crea il feudo, l'estensione di esso determina lo spndroneggiamento dei maneggioni. Pochi uomini attivi ed in vista nelle città principali finiscono con l'imporre i propri candidati a tutto il collegio. E la così detta volontà popolare minaccia di ridursi in effetti all'esecuzione delle imposizioni dei comitati. E nemmeno si è sicuri di liberar si da quelle dell'individuo. Se prima due o tre grandi faccendieri elettorali si spartivano una provincia nelle relative zone d'influenza, domani — e se ne indicano già esempi — si accorderanno per sommare le forze e mantenere anche più saldo il potere. Conviene persuadersi : nessun sistema elettorale risana un paese dove ogni cittadino non pensi a risanare sè stesso. Nello stesso modo il sistema proporzionale, pur così conforme a giustizia, si presta facilmente — specie in un paese dove gli analfabeti sono legione — al trionfo de' più accorti. Spiegheremo altra volta il meccanismo delle elezioni; ma poiché è chiaro che col sistema proporzionale è quasi impossibile ad una lista — salvo il caso che non aia unica — di trionfare con tutti suoi ^nomi, di necessità si dovrà fare una scelta. Procederemo nella scelta con il cri terio alfabetico? Ed allora il puro caso del nome, non il valore della persona, decide della nomina dei candidati. Con il criterio dell'anzianità? Ed allora instituiremo anche tra gli eletti del popolo le norme clic fanno felice la burocrazia. Peggio: si impedirà ai giovani di esercitare la propria forza nella direzione politica del paese; la vita politica stessa irrigidirà come un cristallo. Ovvieremo a tali inconvenienti se gnando con un numero i candidati che si desiderano prescelti? Si ricasca nei difetti del collegio uninominale, perchè pochi accorti, che sappiano circuire un gruppo di elettori, bastano a decidere7 delle sorti di un'elezione. Inconvenienti dunque non lievi e non pochi si trovano in ogni sistema. Ma vero * anche che nessun inconveniente dei nuovi sistemi riesce ad equiparare i vantaggi che essi presenta.no. Non avesse l'allargamento del collegio che a liberare l'eletto dalla servitù verso i suoi elettori, e a costringere 1 partiti ad infondere un più vitale contenuto nel proprio programma; non avesse il sistema proporzionale che ad inaugurare il criterio della giustizia nei rapporti dei partjti, e perciò delle classi onde essi si esprimono, questi soli vantaggi basterebbero a non lasciar esitanti ;nella decisione. Chi vuol vivere i tempi nuovi deve ac cettare le forme di vita da èssi poste. i verno dovrà non solo esporre, ma illustrare l'opera della Delegazione italiana e le relative conclusioni. A questa ed- alle altre questioni, di cui il Governo dovrà parlare alla Camera, il ministero dovrà prepararsi con calma e con un po' di respiro. SI -delinea pertanto probabile l'accennato breve rinvio, sebbene non sia nemmeno esclusa la possibilità che la data del 3' aprile sia mantenuta qualora, circostanza questa improbabile, l'on. Orlando ritornasse a Roma intorno al 25 marzo. Tuttavia, salvo il caso di cataclismi Imprevisti, la Camera verrà aperta anche se il Ministero decidesse come molti ritengono ancora probabile di convocare i comizi entro giugno. Il Governo, salvo il caso di sorprese oggi non prevedute, deve convocare la Camera, poiché sciogliendola malgrado l'impegno di convocarla, creerebbe nel paese una violenta agitazione che sarebbe sfruttata a danno del 'Ministero durante la campagna elettorale. Quindi se un rinvio è probabile, allo stato delle cose è per ora da escludersi che la Camera finisca di morte violenta. Quanto alla durata dei lavori parlamentari, è opinione diffusa che saranno brevissimi. E quan. to agli argomenti, si prevede che il problema della pace fiaccherà, ogni altro problema prospettato per la discussione e, dopo un dibattito più o mono ampio sui preliminari di pace, la Camera non discuterà a fondrt alcun altro argomento e sarà sciolta poco dopo aver deliberato le proprie vacanze. Ouesto è almeno ciò che oggi sì può prevedere. 8. n'Annunzio candidato ad Ortona a Mare Roma, 81. sera II o Tempo » dice che Gabriele D'Annunzio ha definitivamente accettato la candidatura offertagli nel Collegio di Ortona a Afare. Egli ha dato notizia di questa sua decisione con una. lettera inviata in questi giorni ad alcuni suoi amici di Pescara. Appena ricevuta la lettera, una Commiissione si e recata ad Or tona a Mare, capoluogo dea Collegio, e Pha comunicata alla popolazione. Tanto l'on Tedesco, quanto il dottor Bue cianile. candidati nel Collegio, si assicura abbiano già dichiarato di' ritirarsi dalla lotta. Enistoinnrsfia pericolosa... Una lettera ?. Wilson e una dama di Corte {Servizio spedalo della «Stallina») Parigi. 21. notte. Il «New York Herald » rlce da Chicag che la polizia segreta ha aires'afo colà "a contessa ungherese Aurelia Berther. ex-dama di compagna dell'imperatrice Elisabetta di Austria, per avere spedita una lettera di cinque pagine al presidente Wilson piena di minacce! La' dama arrestata è di eccezionale educazione, matrice faconda e brillante, ma è ritenuta dalla polizia una persóna pericolo sissima. ' 0. Come si preannunzia la ripresa del lavori parlamentari La falsa voce di una nuova amnistia Roma, 21. sera. Qualche giornale ha nelle ultime quarantotto ore pubblicato che il ministro guardasigilli preparerebbe 11 testo di un nuovo decreto di amnistia, che sarebbe pubblicato li SI aprile, ricorrenza del Natale di Roma. p, data presunta della firma dei preliminari di pace Nessuna nuova amnistia è alle viste o è possibile. Secondo informazioni assunte a fonte ministeriale, si tratta bensì di un provvedimento inteso a completare con estensioni il maggiore -Decreto emanato nel febbraio scorso, e ciò — proseguono le informazioni ministeriali — per coordinare il complesso delle relative disposizioni legislative per eliminare alcuni inconvenienti ed alcune incongruenze verificatesi nell'applicazione dei r>rvp°i precedenti. Il Governo spera, invece in seguito alle notizie giunte nelle ultime 24 ore della migliorata situazione inglese, d'evitare te nuove minacciate limitazioni del conBumt che deriverebbero inevitabilmente se la orisi dei trasporti, attualmente gravissima, dovesse ulteriormente aggravarsi Soltanto al ritorno dell'on. Orlando entreremo in un periodo di intensa attività politica e ministeriale Tutto nella situaz'one attuale e collegato all'andamento ^d ai risultati de'la Conferenza di Parigi. \t risultati stessi sono subordinati l.o la conferma oppure 11 rinvio ■ della riapertura della Camera per il 3 aprile : 2o la situazione ministeriale: 3.o la aurata «lei lavori parlamentari : 4.o la data delle elezioni generali Per tutte tali questioni sia ino per ora in piena inc.firte.zza. Per la.questtone,d1'date tutto dipende dnlla durata dnlla < onferenza di Parigi. Per le questioni di sostanza tutto è collegato al contenuto delle decisioni di Parigi riguardanti l'Italia. Esistano però delle probabilità, e le probabilità nulo le seguenti: Il termine che Wilson ha assegnato al lavori della Conferenza rende ■probabile il ritorno In Italia degli on. Orlando. Sonnino e Crespi per gli ultimi K'otiii di marzo oppure per i primi giorni di aprile.. Può darsi che la ripresa 'lei lavori parlamentari, come precedentemente è avvenuto, debba essere prorogata di qualche glorilo oppure di una settimana. Il presidente del Consiglio, secondo le migliori ipotesi, non pi. tr:i trovarsi a Roma priww della fine 'V marzo. Ora non è materialmente possibile che nello spazio di qualche giorno i! Governo si prepari ad una ripresa parlamentare cosi importante se, come si crede, i preliminari di pace saranno stabiliti allorchè gli on. Orlandi e Sonnino ritorneranno a Roma II periodo dei lavori parlamentari, che seguir» a! loro ritorno, assumerà Importanza storica. Il Go¬

Persone citate: Aurelia, Crespi, Gabriele D'annunzio, Mare, Orlandi, Sonnino