I preliminari per sabato, la pace per Pasqua

I preliminari per sabato, la pace per Pasqua Dalle tenebre alla luce in otto giorni? I preliminari per sabato, la pace per Pasqua Così preannuncia il col. House, fiduciario di Wilson (Servizio speciale della STAMPA) PARICI, 21, flotte- | Il colonnello House, che come sapete t il- bracclo destro di Wilson, ha tatto balenare - ieri una eventualità che solleva gli animi. ! Egli ha detto ad una Commissione di re- porters. che il trattato di pace dovrebbe es- ' sere pronto per sabato. 29 corrente. Aggiunse j che, secondo lui. entro tre setti-mane i pieni-'potenziar!, germanici dov'ebbero andare a Versailles per la. stipulazione definitiva. Può s darsi che tali previsioni pecchino di otllmi-lsmo soverchio, ma sta di fatto che se IVf'son ; vuole egli ha il potere di garantirne la rea- \ lizzazi/ìw.. Nelle circostanze attuali, ad onta, di tanti elementi ci,e sembrano impastoiarlo. ' ciò che il Presidente vuole di ferma volontà, nessuno può Impedire che si avveri. Ora è diffìcile che il colonnello House, un uomo pieno di silenzio, abbia lanciato il suo vaticìnio senza, che lo muovesse qualche forte elica già in rotazione. Siffatta ipotesi è confermata anche dal tenore di alcune singolari dichiarazioni con cui House ha accompagnato il suo pronostico. Passando via di colpo molli arzigogoli, tra protocollari e bizantini. Intorno a termini am.binul. come armistizio defìniiiio e trattato preliminare e simili, egli ha asserito che quello da firmarsi prima di Pasqua' a Versailles sarà semplicemente un trattato di pace vero e proprio con effetti risolutivi. « Credetemi che non molti di quelli che sono adesso a Parìgi per la Conferenza — ha terminato il colonnello — rimarranno qui dopo le prossime definizioni a Versailles ». E sembrava desideroso anche lui di tornare a casa come ogni pacifico cittadino, per il quale sentimento gli tributiamo tutte le nostre simpatie. Se, come dobbiamo spefare, l'oroscopo americano coglierà nel segno, si prospetta a Parigi una ventina di giorni cento volte più assiepati di decisioni, di stretture di morsa e di indicazioni per l'avvenire immediato dalle genti, che non quei miserandi due mesi colati via sinora con cosi esiguo costrutto. Le pìccole Nazioni e la Lega Gli americani si mostrano sempre più risoluti ad applicare alla Conferenza la più energica forza, di impulso di cui siano capaci ed a condurre in porlo senza indugi anche la Lega delle Nazioni. A questo riguardo il colonnello House ha sostenuto che la fusione dello statuto della Lega nella sua forma definitiva è suscettibile di accelerazlone9anche maggiore che ogni altro problema inseparabile dal. 'trattato di pace. Ora si sta provvedendo rapidamente ad inquadrare l neutri nell'orbita del progetto. Avete già appreso nelle , i linee sommane la riunione avvenuta ieri su 1 questo tema. Come di-Maglio, si può agglun \oer& oggi che gli Stati neutrali, rappresentati l_, rnnvtnnn 'rr,;nn tredici ner i. nuaLi ,n?i 1a Convegno, erano tredici per i quali assi\ stemmo una ventina di delegati. A premieri ndere j più viva parie alla discussione furono gli in| viali, della Spagna j viali, della Spagna e della Svizzera. Numerosi \ emendamenti illustrarono a voce quei conce ' a e e a jiMti, che li avevano già falli pervenire alla Sotto-Commissione di esame presieduta da lord Robert Cedi. Tra i suggerimenti ne figura uno svizzero che tende ad accentuare quel paragrafo dello statuto che dispone per la salvaguardia della sovranità nazionale. Inoltre, la Svizzera ha accennalo anche ieri ad insìstere per venire esentata da impegni militari a sostegno della Lega. In senso meno cantonale, si manifestarono invece gli emendamenti proposti da altri neutrali, la maggioranza dei cui rappresentanti — a quanto confessa lo stesso Echo de Paris — ha detto che lo statuto dovrebbe ventre ricostrutto in modo da meglio agevolare l'ammissione di quegli Stati che per il memento non dovrebbero partecipare alla Lega. Un altro punto sul quale la più parte dei delegati neutri risultano concordi, è che al Consiglio esecutivo della Lega la rappresentanza delle piccole Nazioni possa fare sentire il proprio influsso mediante otto voti in luogo dei soli quattro che lo statuto nella sua forma attuale concede loro. La presidenza ha replicato che le grandi Potenze devono serbare nel Consiglio esecutivo una maggioranza garantita. Pure — soggiunse lord Robert Cedi — il numero delle grandi Potenze rappresentate nel Consiglio esecutivo aumenterà con l'adesione della Germania e della Russia (un fatto che evidentemente egli prevede) ed allora anche l'intervento delle piccole Nazioni potrà esservi accresciuto: Aggiornato ad oggi, il convegno si è ripreso nel pomeriggio e sta concludendosi, mentre vi telegrafo, nella residenza del colonnello House. Domattina, quindi, i. propositi ed l desideri espressi dal neutrali passeranno In esame dinanzi alla Commissione formale della Lega delle Nazioni e sarà un'adunanza di considerevole portata. Contro le... !1 riserve di caccia,, Negli, ambienti parigini viene naturalmente attribuita maggiore importanza al convegno che nel frattempo avveniva ieri nella residenza di Lloyd George, tra i capi delle grandi delegazioni, per udire il rapporto levantino del generale Allcmby. Siete già Informati come, naturalmente, assisteva anche Von. Orlando. Il curioso è che praticamente nessun foglio parigino prende alto di questa presenza italiana. Sembrano anzi escluderla, nominando solo gli altri. Non bisogna per altro formelizzarsene. Basta il fatto che l'on. Orlando non mancava. Questo stabilisce che, secondo la ferma volontà dell'Italia non devono esistere " riserve di caccia ». Per i motivi che hanno indotto a far pensare, come accennavp, alla concessione di qualche « riserva di caccia', alcuni, pochi, hanno posto in giro la voce che Allembu sia comparso improvvisamente a Parigi per ammonire la Conferenza sulla situazione in Egitto. .Velt'Echo. de Paris vediamo per esempio che nelle ultime mesate avvenne sul Nilo guanto segue: Un'agitazione nazionalista in nome dei princìpi ivllsoniani: la espressione da parte di parecchi ministri al Cairo del desiderio di venire alla Conferenza della pace per sostenervi le rivendica , .a .iii- di cssj ed il loro ritiro, ed infine scene tu mulluosc <i Tanta, nonché nella stessa capitale. Dal canto sho la Retto- annunzia, oltre L ad un estendersi dei turbamenti, il taglio di fili telegrafici tra la costa e l'interno, non sap piamo con quali ripercussioni ma cerio col sopraviventc rimedio della telegrafia senza fi Io.. Senonchè. per conto mio. in base alle mie senza dubbio imperfette cognizioni egiziane, mi rifiuto di credere, sino a prova in cantrario. che sì tratti di cosa realmente grave, Neanche in Egitto può prevalere in quest'om del mondo un'eccessiva gioia di vivere ed i nazionallsti locali si delinquano per una forte (Jose di ingratitudine come tutti i pari. loro, Essi dimeni cano che senza l'Inghilterra non porterebbero neppure le brache e che se la Gran Bretagna mantiene un poco la mano sull'elsa della spada è in gran parte perchè altri sembrano ostinarsi a voler brandire la propria, usandone la punta ed il taglio per limitare la vita civile di domani. Ma queste sono ipotesi e giova piuttosto riferire la versione che Allerpby ha dato ieri in poche tarale sullo scopo del suo viaggio. Egli ha smentito di essere venuto a Parigi per parlare dell'Egitto ed ha aggiunto che non vi é colà nulla di grave Si tratta di sollevazioni sporadiche senza importanza, del tipo di quelle che seguono inevitabilmente tutti i grandi perturbamenti interna zinnali. Basteranno l pretori locali a ristabilire l'ordine completo. Egli ha ricusalo poscia a lasciarsi trascinare nei riguardi dell'Egitto e di lutto ! il levante sul terreno'politico e diplomatico, i « Ciò non concerne un soldato ». ha ripetuto I ed ha fatto bene. Allcmby, che ha restituito j la vìsita a CUmenceau, Lloyd George ed a Wilson, sta ora in viaggio per il Cairo e cosi ! lascia libera nelle deliberazioni la Conferenza j per la scella del regime dei tenitori già ottomani da lui conquistati. Freno italo-americano a Venizelos La Conferenza dovrà entro breve rioccùparsi di siffatta questione la quale, per adesso. tgàdvt«tgetUtibsrigI l: pI adaarimane pendente. Alcuni organi francesi pren-jdono intanto occasione per affermare il loro punto di vista secondo cui la Francia deve .< saperfi garantirsi due grandi interessi, cioè la indipendenza assoluta dell'Islam ed il.protettorato francese suAla Siria integrale ». A sostegno del primo interesse si tornano ad elevare osservazioni al vasto sistema arabo immaginalo dagli inglesi con centrò neil'Hedjaz. Si soggiunge, per altro, che i due punti di vista tendono ora ad armonizzarsi ed una soluzione appare certo premurosa a:,l\tnqhllterra perchè incomincia * ad impazientirsi di dover reggere da sola tutto il fardello militare di quelle regioni ». Sarebbe stata quindi lei a proporre di far venire Altembu per consultarlo intorno ad una ripartizione degli effettivi e per finirla. Varie altre cose meriterebbero un esame attraverso quelle parti di mondo che sono bagnate dal Mediterraneo ed anche dal Mar Nero, ma per oggi accontentiamoci di raccogliere questo referto frammentario qui pubblicalo: che la Commissione siigli affari greci, i cui lavori erroneamente erano stali detti quasi ultimati, ha dovuto occuparsi delle rivendicazioni elleniche in Asia Minore dove « Italia e Stali Unili si sono mostrati poco disposti a soddisfare interamente il programma di Venizelos », ciò che non sorprende. SIR KODAK.

Persone citate: Lloyd George