Lo scandalo delle esportazioni

Lo scandalo delle esportazioni Lo scandalo delle esportazioni e il saìaudrismo Roma, si, notte Il Tempo dedica alla questione dei cascami un articolo di fondo. Eccone la. parte sostanziale : « Bisognerebbe domandarsi come fu possibile lo scandalo dei cascami, come fu possibile una serie di inganni così rivoltanti, una corsa cosi pazza al tradimento, un abu-, so eles'ato a sistema. For quanto si legga e siicerchi, la relazione della Commissione d'in-1chlesta non ne fa parola. Forse esorbitava \dal suo ufficio parlarne. Però il pubblico,chenon legge le relazioni delle Commissioni par-lamentar!, ma sa, perchè intende, ha già for-\suo e dal quale non jmaio un giudizio tutto decamperà. Questi scandali, pensa il pub- blico, sono le conseguenze inevitabili dei di e delle forme che assunse la guerra alla ' sua prima fase; sono le conseguenze logiche, immediate, necessarie del carattere di partito, che gravò sulla guerra lino a Caporetto; sono l'epilogo doloroso e vergognoso di una mentalità - che vedeva l'amico ed il patriota in chi faceva professione di interventismo: professione e mestiere; e un nemico, un traditore in chi. alla vigilia della guerra, non aveva saputo vincere timori ed esitazioni e non poteva rassegnarsi a riguardare come radioso le fortunose giornate di maggio. Il mondo fu diviso in due campi : da una parte i probi, dall'altra i reprobi; da una parte coloro che gridavano: «Viva Salandra! », dall'altra tutti gli altri. Ai primi fiducia cieca, ai secondi ogni umiliazione : il bando. I ricordi, ancora recenti e amari, delle competizioni della vigilia riaccesero i vecchi odii contro quel senso elevato di carità di patria, che avrebbe dovuto .soffocarli. Chi era interventista era senz'altro creduto, riverito, applaudito; aveva ingresso libero «egli uffici, nei Comandi, nei Ministeri, lasciapassare al fronte, chi si presentava col marchio dell'interventismo era dispensato dal presentare le proprie credenziali, era creduto sulla parola Se la ditta Pirelli avesse fatto capo alla Stampa, anziché al Corriere della Sem. non sarebbe riuscita ad esportare un solo grammo di gomma. La guerra doveva essere, oltre che una necessità nazionale, una premessa di sètte e di partiti contro Giolitti e contro .i socialisti. Per due anni il Paese non respirò, oppresso e soffocato dal fumo grasso del sospetto; la guerra doveva essere vinta da coloro che l'avevano voluta al grido di : » Guerra 0 rivoluzione! ». Al bando tutti gli altri, dei quali si respinse ogni fede ed ogni collaborazione. Incredibile a dirsi, tutta questa i'ente era mi perfetta buona fede quando, nelle proprie allucinazioni, scorgeva nemici e traditori ovunque. Quando regna la lettera anonlma è Inevitabile che trionfi l'abuso in tutte le sue forme: la cecità che crede all'anonimo è la stessa che si affida al truffatore. Sono due aspetti di una medesima faccia. Classico il caso del ministro Dallolio, che aveva adibito sei generali alle denunzie anonime, mentre nel suo Ministero si rubava a man salva sotto 1 suol occhi. Ciò ohe allora importava era l'assenza di otrni crit-'ea e di ceni controllo. PMcolocia di terrore all'interno ed al fronte. Così tutto si sniera: virino ni terroristi, gli esportatori, i pescecani f'-<vpvano i loro affari- nella ridda non si distinguevano Diù le bocche che gridavano da niielle che mandavano. I cascami sono la satira de'1'interventismo. nMlo stesso modo eoa Cnnoretto ne è la tragedia. La guerra — conclude l'articolo del Temno — si t> vinta nonostante 1 cascami e le crudeli lacerazioni settarie, perchè si ricostituì veramente l'anima na7ionale nella suaMntetrr'tà. perchè, dopo la 'sciagura, non fu più nossihqp escludere dalla vita politica tre quarti del Paese. . Ftara sntRntHa Jnntase n diceri» di eommi britanniche esportate in Germania T p•Toma, 21. notte. L'Ambasciata d'Inghilterra comunica : » In una comunicazione pubblicata da un giornale romano, in data 8 marzo, .commentando il rapporto della Commissione d'Inchiesta sulle esportazioni, lo scrittore chiese se la Commissiono d'inchiesta fosse consapevole '■ :he la Gran Bretagna uvesse fornito alla Ger- j mania, durante la guerra, materiale utilissimo a scopi militari, e hi modo speciale la | gomma, prendendo in cambio colori andini, 4ei quali le industria inglesi avevano uigente bisogno. L'Ambasciata ' britannica è autoriz- ! zata a smentire nel modo più categorico e positivo questa insinuazione, che il Governo britannico abbia mai fornito al nemico gomma o altra merce. Il Governo inglese ha sempre rifiutato categoricamente di entrare in tali rnercimonii e qualsiasi diceria nel senso contiario e priva di ogni foadam«at«3 ».

Persone citate: Dallolio, Giolitti, Salandra

Luoghi citati: Caporetto, Germania, Gran Bretagna, Roma