Quello che i tedeschi porteranno a Versailles

Quello che i tedeschi porteranno a Versailles Quello che i tedeschi porteranno a Versailles ervzosiedale della « Stampa .) Boriino, 16. [Trasmesso da Zurigo il 20, notte). Il Parlamento di Weimar ha sospeso per quindici giorni i suoi lavori. Ha interrotto gli ozi di Capua, come afferma la stampa edesca, la quale si augura anche che olla riapertura un'anima nuova domini la vita di questo Parlamento. Il Congresso generale dei Consigli degli operai si riunirà al primi del prossimo aprile. i.a rivoluzione di marza è! stata domata. L'accordo concluso coll'Intesa per 1 invio di viveri, se non migliora la situazione alimentare, perchè concede ad ocni tedesco dieci libre di farina c di carne americana mensilmente, allontana però la catastrofe e permetterà di arrivare al nuovo raccolto. Per il momento si ha la calma per la poitica interna, ma è una calma che non deve ngannare, perchè è sempre gravida di incognite. 11 movimento radicale delle masse si fa ogni giorno più lareo e più intenso Dura ntanto la repressione per la rivolta e per ì ragici episodi che ne furono la conseguenza, e ciò accelera il movimento radicale di cui vi ho parlato. Più che la riapertura dell'assemblea nazionale di Weimar, iti convocazione del. Congresso generale dei Consiali degli ^operai 6 destinata ad avere grande importanza. In questo Congresso si delineerft .orse chiaramente la tendenza dello Varie trazioni de! Pariito socialista e si vedrà forse anche l'inizio di un lavoro di collaborazione ra il Parlamento e Iti nuova Costituzione creata dulia rivoluzione. Negli ambienti della borghesia liberale piti avanzata si spera che l Governo non si lasci trascinare, ma preceda gii avvenimenti, evitando gli urti e cercando invece dei punti di contatto con queste rappresentanze della massa operaia I grandi rappresentanti dell'industria berlinese, coi quaii ebbi qualche colloquio in questi giorni mi dichiararono che vi è una sola via di salvezza per il Paese, se le condizioni delI intesa non schiacceranno tutta il lavoro verno'tedesco'' " rn'uP°nRab'Ii del Godrà la nostra massa, operaia sembra avere Far,!,:<,0."mPjefamento la volontà di lavo "MS !nf^i^0I^:!b™!^ è vero, a un mezzo migliore che- quello di inondare le atta industriali di milioni di manifesti ammonitori, tono mezzi, questi, che non convincono più. La massa operaia non ha più fidu eia nei] ooverno e negli attuali dirigenti SoSo suoi rappresentanti sono .in grado di illuminarla sulla realtà del momento Se doman la collaborazióne tra questi rappresentanti cogu imprenditori ed anche codia Direzione politica degh affari delio Stato, può far tornare la calma negli animi, sarebbe utile non opporsi a questa tendenza. Forse questi Consigli degli operali, ancora rudimentali nella oro formazione, immaturi nella loro capacità politica, potranno dare in avvenire buoni risultati. Se si dimostrassero incapaci al loro compilo, se non corrispondessero alle speranze delle masse operaie, il loro destino sarebbe inevitabilmente segnalo: scompari, rebbero. in questo periodo incerto e confuso di transizione, mentre nel campo estremista, compresi i socialisti indipendenti, si afferma che siamo alla vigilia di grandiosi nuovi avvenimenti, l'attenzione dei circoli ' politici delia Capitale è tutta tesa verso le prossima trattative di pace. La sorte della Germania dipende dalie condizioni che il Congresso di Versailles le imporrà tra poche settimane. Alla Wiiheistrasse si ha la ferma persuasione che entro il mese di aprile i Delegati tedeschi saranno invitati a firmare i preliminari. Da due mesi al Ministero degli Esteri ferve un lavoro intenso di preparazione, Sotto la direzione del conte Benisdorf, ex Ambasciatore tedesco a Washington, un illudo è stato creato per studiare tutte le quo stioni riguardanti,ja pace, sia nel campo economico, sia fìnwiziarto. Uomini di tutti i partiti partecipano a questo lavoro. Commissioni speciali furono inviate nei Paesi neutrali per studiare le tendenze esistenti nei Paesi ne i*ici. Da Berna, da Ginevra, da Lugano, da Copenaghen, dall'Aio., da (Stoccolma, decine di rapporti giungono quotidianamente a Bérli, no sulla situazione generalo, sia politica, sia economica. Negli ambienti della Wllheilmstras se ..non sono avvenuti radicali mutamenti Gran parte dell'organizzazione della vecchia Cancelleria, cui era affidata la direzione degli affari esteri, continua a funzionare. Se non apparentemente, nella rea.ltà esistè però ancora una profonda divergenza di idee nel campo della politica estera. La direzione generale di questo Dicastero è affidata, come e noto al conte Brockorn* Rantzau, che e una delie figure più notevoli del Gororuo tedesco. Le sue direttive politiche sono chiaramente delincato, ma gli mancano lu forza, l'energia e l'autorità suffloienti per imporle a* suoi collaboratori. Molti di essi, infatti, come accennava l'altro giorno colla sua abituate energia Teodoro Wolff, nel « Bei-liner Tageblatt », non hanno ancora abbandonali! ìe vecchie tradizioni della politica impenialistìca a base di spionaggio,' di manovre oscure e di segreti tentativi. In quanto al programma de! conte BrocKdorff-Rantzau, il quale dirigerà la missione diplomatica che si recherà a Versailles, esso è noto nelle sue linee generali. Se gli avversari sottoporranno condizioni corrispondenti" al programma di Wilson esse saranno firmate senza discussione. Nel quadro della pace il conte Rantzau sosterrà, nel campo territoriale, il diritto di autodecisione dei popoli ma solleverà probabilmente eccezione per l'Alsazia e Loiena e per il territorio polacco Nella questione austriaca 1 tedeschi sosterranno il diritto di quelle popolazioni di decidere le loro sorti, e per quanto riguarda il Tirolo settentrionale sarà sostenuta la tesi del plebiscito e, eventualmente, anche la neutralizzazione. La diplomazia tedésca appoggerà il disarmo, la Lega delle Nazioni e la libertà dei mari. Nel campo economico i delegali tedeschi si dichiareranno pronti a pagare i danni arrecati nei paesi invasi per distruzioni provocate dalla guerra in terra, in mare ed in aria, nonché l'indennità al Belgio ma *i rifiuteranno a risarcire le spesedi guerra agli avversari. <■ Non possiamo — «i afferma al Ministero degli esteri - splna->rci nel campo eeonom'.eo al di là delle nostre forze. Dobbiamo firmare una pace che non rechi il germe di nuove guerre e che ci lasci la possibilità di respiro». Al Ministero degli esteri si afferma eh" se -li avversari imporranno una pace non corrispondente .-ti principi stabiliti da Wilson sulla cui base fu concluso i armistizio, si è fermamente decisi di ripetere il (tosto di Tròtzky e rifiutare cioè ni firmare i prelirnt. \;inra il conte Rantzau rassegnerebbe le dimissioni e lascterebbe al Governo e all'assemblea nazionale la responsabilità del ir. decisioni. G' D' B'

Persone citate: Capua, Teodoro Wolff