Mentre si prepara la Mostra della " Promotrice"

Mentre si prepara la Mostra della " Promotrice" Mentre si prepara la Mostra della " Promotrice" La falsa voce della cecità di Giacomo Grosso — soci e soci! — I mecenati anonimi — Convegni al valentino. Gli artisti torinesi lavorano. Gli anziani o i meno anziani. 1 giovani e i giovanissimi, molti elei quali ancora in abito militare, hanno già a buon punto le opere che manderanno alla Mostra autunnale della « I'romotnce ». 11 fervore degli iniziatori si è diffuso, rapidamente, nel piccolo mondo degli artisti e — perche non dirlo? — anche net vasto mondo del pubblico. L'« Ufficio Stampa e propaganda » dell'antica Istituzione ci comunica che dal l.o Gennaio al 15 Marzo si sono inscritti cento nuovi soci. E' un rexord. Dalla fondazione, 1842. al 101S non si era mai verificato un cosi positivo interessamento. E non mancano prove di eccezionale generosità. Alcuni giorni or sono una signora: si recò negli Uffici della Promotrice e, timida e modesta, consegnò al segretario una busta: «Ho visto sul giornali — disse — l'appello. So che moiti giovani artisti, reduci dalla guerra, sono più poveri di prima Ho letto le parole pie e nobili di Leonardo Bistolfl So che voi attcndeto ajutl materiali e morali. Ecco mille lire. Non posso dare di più... ». Tutte lo signore ricche di Tonno hanno nella ignota gentile un csemplo. Nello studio di Giacomo Grosso, in un'ora pomeridiana. La calma luce della serena giornata marzolina si diffonde eguale, e .iiiiruina le opere antiche o nuove. I bozzetti, i disegni del maestro. L'aula e invasa, dovunque, di ritratti appena terminati o che attendono, gli ultimi tocchi. 11 pittore della giovinezza s'è inchinato, venerabondo, dinanzi" a madri dolenti, dal line profilo, dallo sguardo pensoso ed ha fermato sulla tela lo fisionomie di cari giovani morti in guerra. Da una preziosa cornice antica, d'oro, guarda fisso, fle.ro e severo, Arturo Toscaninl. Il volto energico, la vasta fronte, il mento imperioso del signoro delle orchestre sono come scolpite nella semplice solidità, niente psicologica, della pittura grossiana. Ma l'artista vuol parlare e ci distoglie dalla ricerca. • Ho trovato — dice — cinquemila lire per la « Promoirice». E ne troverò ancora. Me le ha date un signoro che non vuole essere nominato. Voglio, vogliamo tutti, dobbianro volerò che l'Esposizione sia bella, la più bella. Poi mi ritirerò... • Una visione primaverile ora Da una tela, ancora sul cavalletto, la signora C... G..., in un lieve abito rosa guarda intorno coi profondi occhi stellanti. E' seduta su una poltroncina Luigi XV e. quiete e calma, diffonde 'l'allegrezza dttila bella persona. Da fuori giungo l'aspro remore di un (ripiano che vola, rapido, quasi all'altezza dei tetti dell'Accademia. Ma il roinoro guerresco non disturba. La guerra è finita e l'arte consola. Il quadro, che sembra l'opera Impetuosa di un giovane dallo pupille pieno di luce, non (• ancora perfetta. Grosso è incontentahilo. « Devo muoverle ancora il braccio sinistro — dice. — Poi la signora partirà per Parigi, al « Salon », poi, chissà, andrà alla ■ Proniotrico ». Ma la mostra della » Promotrice » deve essere specialmente per 1 giovani. Noi vecchi e ciechi prepariamo la casa per quelli che sono i nostri figliuoli, anche se sono figliuoli prodighi, che rinnegano il nostro insegnamento ». ciechi e vecchi per. che?-.. E Giacomo Grosso ci narra allora., non senza un tremito nella voce, le sue ansie di qualche mese fa. Un giorno senti un acu'o dolore alle pupille. Si mise al lavoro. Ma dipìngere era una pena per lui. Ebbe paura. Forse pianse in segreto. L'uomo, che haorrora solamente dell'ombra o dello cose complicate, si senti cieco... Il ribello a tutto si sottoposo, illora, paziente1., alle curo di un medico, alla assistenza fervidissima, tenera dei famigliari. Furono settimane di intimo martirio. Intanto, negli ambienti artistici di Torino, di Roma, di Parigi, correva, rapida. In triste notizia :he uno dei maestri del colore diventava cieco... Ma la scienza e l'amore salvarono la vita vera dell'artista, il quale rientrò nel sin s'ulio. nella sua reggia, con gli occhi prodigiosi di quando era fanciullo. Ed ora lavora come forse non ha mai lavorato, in una. pienezza li forza spirituale che molti ventenni gii po'rebbero invidiare. Tutte le luci del cielo, la freschezza dello carni dei bimbi, l'oro dei broccati passano dalle suo risanate pupille sulle vns'e tele. K, quasi per rifarsi delle settinane d'angoscia, apro le easse antiche é di-lendo, per terra, sulle poltrone, sulle sodio, stoffe preziose, pinnete fiorate trino, tappeti di Smirne, arazzi. E a tutti coloro che lo visitano comunica la sua gioia espansiva, mentre a lutti chiede aiuti e fedo per la esposiziono e per la « Promotrloe ». E con Blstolfl e cogli litri colleghi progetta grandi feste d'arte, oon:srti di mùsiche, "convegni di grazia nel nuovo Palazzo che egli — improvvisatosi architetto - avrebbe voluto festoso e settecentesco, tra i alberi del suo amatissimo Valentino.

Persone citate: Arturo Toscaninl, Giacomo Grosso, Leonardo Bistolfl, Luigi Xv

Luoghi citati: Parigi, Roma, Smirne, Torino