Il corrispondente romano del "Journal,, narra del viaggio di Caillaux in Italia

Il corrispondente romano del "Journal,, narra del viaggio di Caillaux in Italia Il processo Cavallini e complici Il corrispondente romano del "Journal,, narra del viaggio di Caillaux in Italia Roma, 10. notte. I ' i o ; . i , i Slamali-: è stato ripreso, dopo molti giorni di sospensione, il processo Cavallini. Aperta l'udienza alle!» eletto il verbale dell'ultima seduta, >i procede alla escussione dei testi, dei quali il pi imo e Vincenzo Sofia Moretti! Corrispondente da Roma del « Journal ». I sospetti su Caillaux a Roma Kgli dice che conobbe, per la sua professione, :-:ìi on. Brunicardi o Buonanno a Montecitori j. Oliando venne CaillaitN a Roma, il teste ne fu informato dal giornalista Chiarappu, il quale gli disse pure che l'ex-Presidente del Caiistgifò francese si trovava all'Hotel ile Itus>ie. sotto il nomi- di Renard. Mi recai all'Ambasciala Iran-.ese per aver notizie, ed il comandante Nobleniaire Imi 'confermò l'arrivo di Cailliius, del quale mi disse: Egli è venuto ;r Roma per mettersi d'accordo con il Varcano o con i nemici della guerra e tradire la Francia. — il teste dette la notizia dell'arrivo di Caillaux ad un'Agenzia che la pubblico. « Il giorno dopo — egli dice. — il comandante Noblemai.ro mi disse che Caillaux si era recalo in Valicano, lo risposi: — Oh, ma questo c fantastico! — Io sapevo che Caillaux aveva molti nemici in Francia e perciò la nolizia mi era apparsa fantastica. Infatti essa mi fu smentita al Ministero dell'Interno. Cominai); a vedere che si intessevano le fila di un processo politico, Credetti prima di mannare notizie al mio giornale di assumere informazioni. E perciò disposi che mi venissero riferiti i nomi delle persone che andavano a trovare Caillaux. Seppi che Von. Brunicardi aveva avvicinato Caillaux, e cominciai eoll'irilerroparlo. Brunicardi mi smenti le voci ,-he correvano sul conto di Caillaux. il quale, a suo dir.'-, era venuto in Italia per diporto e non per ragioni politiche. In quella occasione conobbi il Cavallini, che ini confermò quanto ini aveva detio Brunicardi, aggiungendo che Caillaux aveva avuto le migliori espressioni per l'Italia, e ini Invitò a lare conoscenza delrex-Presidente, dalla voce del quale avrei conosciuto le vere intenzioni del suo viaggio in Italia Andai all'Ambasciata francese e riferii la cosa: quantunque ini si mettesse in guardia accettai di andare da Caillaux. presentato da Cavallini e da Brunicardi. Caillaux si mostrò sdegnato per le voci che correvano, 0 quando gii chiesi perche fosse venuto In luilui, ini rispose: « E dove avrei dovuto andare'.' in Francia vogliono assassinare me e la. mia signóra». 11 Caillaux mi fece la migliore impressione, e ini confermò il sospetto che non si trattasse che di una momatura politica. La stessa' impressione riportò, dopo quiilehe giorno, il signor Ile .lournelle, redattore del «Matin». Proseguii le mie indagini e seppi che elli spargeva le voci su Caillaux era il signor Merati, altro corrispondente da. Roma del ■ Matin ». Appresi che Caillaux aveva ricevuto Ferdinando Martini, c mi recai da questi per domandargli le sue impressioni. L'on. Mattini mi rispose che tutto quanto si era detio e scritto sul viaggio di Caillaux in Italia, era faiso. Seppi pure che avrebbero dovuto vedere Caillaux due altri personaggi politici: l'on. Salandra. Presidente del Consiglio e l'on. Barzilai. Ma questi colloqui non ebbero luogo. «Comparvero intanto dei «trafilets» contro Caillaux siili'» Idea Nazionale -> e sul » Popolo d'Italia >-. Caillaux mi chiamò e mi fece leggere una lettera che egli indirizzava all'» Idea Nazionale». Cavallini tradusse la lettera che fu inviata, ina non giunse pei elle fermala dalla Censura. Mi interessai prèsso l'Ufficio di censura e la lettera infine passò. Caillaux un giorno ini pregò di mostrargli, prima di inviarle al mio giornale, tutte le notizie che avrei raccolto sul suo conto. Tv non trovai di dovere rifiutale Un altro giorno Caillaux mi chiamò per mostrami un articolo del « Popolo d'Italia » che lo attaccava, e mi disse che. voleva dar querela, lo gli spiegai hr procedura, ed egli ini rispose che avrebbe dato querela con ampia facoltà di piova. Mi pregò infine, di cercargli un avvocato che avesse già dato l'ernia piova di patriottismo. Io mi rivolsi all'oii. Berenlni, óra Ministro della Pubblica 1striizione. il quale ini .rispose: «Maio sona interventista". Gli feci notare che l'orse Caillaux voleva appunto smentire le accuse di neutralismo che gli erano state mosse, ma Berenini riiìsuò. Intanto nasceva'in me il dubbio che tiGit fosse opportuno che la querela ve-n.issc data. Ne parlai al De .lournelle. che scori-; sigliò la cosa. Compili ve sul « Times-, il famoso telegramma di accusa conno Caillaux. Feci delle indagini e seppi che il telegramma; non era stalo inviato dal corrispondente del «Times» da Roma, ma dal signor Gonze della « Maison de la Presse». Poco dopo Caillaux lasciava l'Italia ». I rapporti di. Cavallini con Bolo Ouindi il teste passa a dire del suo Colloquio con Cavallini a proposilo della, corrispondenza del «Journal». Egli un bel giorno si accorse che dalla redazione del « .lournal » non era più ben visto come prima. Si recò allora a Parigi ed apprese che nell'ani ministra,•zione del «.lournal" era entrato a far parte il signor Rolo pascià. Seppe pure che. il dott. NaWi, allora direttore del « Resto del Carlino », si era recalo dal sen. Ilumberi, direttore del .Journal», a chiedergli l'ufficio di corrispondenza e del denari) per fondare un nuovo giornale in Italia. A Roma incontrò il prof. Preziosi che gli disse trovarsi Rolo in Italia. « Per quanto riguarda il mio colloquio col Cavallini, prosegue il te*tc. ricorderò che a Parigi avevo saputo essere il Cavallini amico di Rolo e avere con lui molli interessi. Poiché Cavallini non era a Roma, pregai Brunicardi di farmi sapere quando avessi potuto parlare al Cavallini stesso. Brunicardi un giorno mi accompagnò da Cavallini al quale io dissi ci {e vok-vo sapeic chi fosse questo Bolo, dal quale nor- ero disposto a lasciarmi danneggiare, (mando Brunicardi seppe che Bolo era ne! c'.V'uraaV', scattò o rimproverò vivamente Cavallini eli avergli nascosto questa circostanza. Cavallini reagì con vigore, lo già dissi questo in mi confronto che ebbi col Cavallini a Regina Coe.li. 1 'ivv Vii irò (a notale al Tribunale die di questa confronta non c'è nessuna traccia nello cinte del processo. ■\vv Boxino' — C'era'I-giudice de Robertis? Teste' — SI ''eia il giudice de Robertis. ■\v>- Boxino■ A verbale che il teste fu interrò»ato sei o selle volte, e che nell'Istruttoria non vi sono che due verbali e manca anelo- queUio del confronto. Avv. Pavone: — Dove sono questi verbali? Chi li ha sottratti 1 ' Avv. Bozino: — Chi ha sotti-atto questi documenti ha commesso un reato. Noto anche che tutta la prima parte della deposizione ,he -il teste ha dichiarato di aver fallo in istruttoria manca neinimearlo processuale, -ihhi'iiuo un'istnittoria che marnai di documenti e che altri ne ha di falsificati. Io impugnerò l'istruttoria di falso. L'Avvocato militare mota che gli interrogatori del teste possono riferirsi alle rogatorie per il processo Caillaux, elio sono a Parigi e che saranno '.spedile a Roma. Avv. Boxino: - Ma che c'entra il confronto con. Cavallini'.' Avvocalo militare: -- Osservo, per ìiannuillizzare gli avvocati, che atei volume l'-.o trovo appunto un verbale di confronto tra Cavallini -Morelli. Censure ed attacchi aU'istruttor:a Presciente: — Dica dunque il tòste quale eia la ionie del denaro per il giornale di Naldi. Teste: -- U signor Barraci], che era vernilo per impiantare .una fabbrica, d'armi in Italia, intcniellato da me, smentì ogni partecipazione. Osservò poi anche che venni Ita Italia 1 assoggettato il persecuzioni indegne. La mia j camcriMKi, Giuseppina Perr-ia, ad esempio, j veiuie flftiteuuia aiella portineria di casa min. da :loe agenti francesi, i (piali le promise ottomila lire èri mi posta à,tl*A'rtibasciaUi di e e a Francia, purché essa avesse rubalo in casa ! m'ia le mie catte. Ciò è veramente indegni)! I Avvocato i\iilitarc: Ha denunziato allora ! questo '.aito'' I Teste: — No: ma !« denunzia è pronta. ) Avv. V'aito: — Noto ancora una volta che le : dichiarazioni fatte ...ra da! leste, sotto il vincolo del giuramento, vennero già da lui formulate in istruttoria,- ma nell'istruttoria non le troviamo. Se, per una ragione qualsiasi, il teste non avesse potuto deporre qui, circostanze gravissime sarebbero sfuggite al Tribù, naia Osservo che delle deposizioni del teste vennero verbalizzali solo gli elementi che potevano costituire un'accusa contro Cavallini, violando le disposizioni di legge. Pres-idente; - Ma nell'istruttoria il teste disse del tentativo fatto presso la sua camelie na1 Teste: — Non venni mai più interrogato, "'altra parte; può darsi che lo mie dichiarazioni risultino -integre in altri interrogatori che non sono qui, ma che si collegano al processo Caillaux. Avv. Mil: — conferma il tesie che Cavallini presentò il Dini a Caillaux come deputato di Montecassino e presidente della Deputazione Provinciale e la Ricci come Dama di Corte" Teste: — Me lo riferì la signora Caillaux. Avv. Mil: -- Conferma di aver avuto l'impressione che Cavallini fosse una lunga mano di Bolo? Teste: — 11 comm. Palermi, del «Popolo Romano ». mi disse che il pranzo in casa. Ricci era stata mia commedia, lo seppi poi dei rapporti di Cavallini con Rolo. Brunicardi ini pregò di avvertire la signora Caillaux che Cavallini e la Ricci non erano persone da avvicinare. Tulio questo formò la mia convinzione; Avvertii la signora Caillaux che il giorno dopo parli. Cavallini e la marchesa Ricci fanno ironici cenni di ringraziamento a Brunicardi. Avv. Boxino; — Ha constatato il teste un'intima relazione ,tra Brunicardi e l'Ambasciata di Francia? Seppe, anzi, dal eolmincilo Francois che Brunicardi era agli stipendi dell'Ambasciata? , . Toste: — lo seppi dal Francois che Brunicardi aveva informato dell'affare dei buoi. l'Ambasciata, ma non altro. Avv. Boxino : — Crede lei che Caillaux sia la vittima di una montatura politica? Teste: — Nei riguardi dell'Italia, ne ho la convinzione assoluta. Avv. Pavone: — sia il teste che i documenti equestratj a Firenze furono pubblicati a Roma prima di essere spediti in Francia? Teste: — E' noto a tutti e non :-o come ciò sia avvenuto. Avv. Bozino: — Che cosa diceva il colonnello Francois? Teste: — Lgli riteneva che contro Caillaux nulla di serio esistesse. Cavallini: — vorrei fare una dichiarazione: Ouando Brunicardi mi invilo ad andare da Morelli per l'affare del «.lournal» gli dichiarai che da mollo tempo non ero più in rapporti con. Bolo. Teste: — E' 'vero. Cavallini: — Moretti mi chiese se. Bolo poteva disporre di cinque o sei milioni per il «.lournal» c-.ise poteva averli avuti dal Fedivo, ed io lo esclusi. Il teste dice di aver .-apulo da. Darracq dei miei rapporti con Rolo; ma. io non ho mai conosciuto Darracq. Una volta acquistai 181) mila live, di azioni della Società Darracq in 1 spagna, ma questa, non si costituì. Mi querelai contro il barraci', e Bolo-, suo amico, si intromise ed io ebbi una cambiale che non fu mai pagata. il teste conférma queste circostanze e con ciò termina la. sua- deposizióne. Brunicardi mediatore di carbone Viene quindi interrogato il comm. De Cornei Direttore generale delle Ferrovie di Sialo. Ricorda di aver conosciuto molti anni or sono Brunicardi col quale ebbe sempre rapporti di cordialità. Il tesie vide poi sovente Brunicardi che lo andava a trovare alla Direzione generale delle Ferrovie nell'interesse della Ditta Raggio, fornitrice di mattonelle di caibone. Allorchè, per causa della guerra, lo ferrovie avevano defleenza di carbone, molte vennero le offerte, alcune delle quali appoggiate da! Brunicardi. Nessuna delle offerte patrocinale dal Brunicardi fu però acccltata. A domanda del Presidente il leste dice che le numerose offerto fecero credere ad un ofterento insidioso, ma che Brunicardi si comportò sempre correttamente e da buon italiano. A richiesta dell'avv. Bozino, ii teste dice che egli, per intercessione del Brunicardi, fece concedere il Caillaux un vagone speciale per il viaggio di andata e ritorno a Napoli. Viene quindi introdotto Luigi Lodi, pubblicista. Fgli dice che nell'estate .del 1017, quando si cominciò a parlare di Rolo pascià, Brunicardi gli raccontò molti episodi della vita, di itolo. 'trovai — continua il teste — molto interessante quello che Brunicardi mi disse, ed un'altra' volta 16 avvicinai per farmi raccontare altri episodi. Brunicardi mi disse che Cavallini avrebbe potuto dire molto di più su Bolo. Mi fece conoscere Cavallini, e questi infatti mi raccontò molte altre cose. Brunicardi mi parlò in presenza, del Cavallini del convegno di Torin", al quale avevano partecipato anche Vaglieli. Naldi ed Ai maratone, e. ini disse che Anneratone si era fatto pagare, anche le speso di viaggio. Allora, Cavallini intervenne e mi disse: — E' come un ragazzo, non Capisce più nulla! A domanda dice di aver avuto l'impressione ohe Cavallini volesse fare credere di aver troncato da tempo i suoi rapporti con Bolo. Pres.: — Cavallini non smentì che nel convegno di Torino si fosse trattato della fondazione del giornale prc-Kedivé? Tesu»: _ \ me lo disse Brunicardi, ma non in presenza di Cavallini. Avv. Romualdi: — Il teste fu pregato dal Brunicardi di assistere a! colloquio? Teste: NO. Brunicardi mi disse: Se.vuoi maggiori notizie, li procurerò un colloquio con Cavallini. . ,. •\ domanda dice che Brunicardi gli disse che Naldi aveva avuto denaro anche da Caillaux. Cavallini intervenne e disse: Por elìnunaifione ci si potrebbe anche arrivate! L'affare dei buoi e quello dei giornali Per quanto riguarda l'affare dei buoi seppi clic Bolo, a. mezzo di Annaraioue e dell'avv. Pompeo Nuccio, propose un contratto di trecento mila buoi, contratto che eia ^ià quasi perfètto quando Bruno ardi anelo a parlare con Salatali a C inalidì' tutto a monte. Il leste aggiunge che Brunicardi gli disse che l'avv Lo 'Savio si eia recato da Bolo al t^inpo dell'affare dei buoi. Rolo avrebbe dei: lo- Sono contento che l'affare vada bene, e cosi po'rò rilettere a posto il giornale di Na.di. \ì colloquiò si sarebbe trovalo presente anche Mina'raione. che >i sarebbe, mostrato seccai., della confidenza di Bolo al Savio ed al Brunicardi, a motivo che Lp Savi., avrebbe riferito tale episodio ad alni. Prèndente: -- -11.testo ebbe notizia di tentativi falli dal Cavallini di acquisto della stampi' di Torino, del Uessagaero e del Secolo? . , . . . Teste: — Al momento ini cui fui interrogalo in istnittoria avevo sentito parlare della Stampa e di una lettera del suo durell-oro in proposito. Ho poi saputo ohe si trattava invece della Gazzetta tifi Popolo, rome ho sapulo più lardi che era stato veramente trattato l'acquisto del Vestaggi'ro e del Secolo. Presidente: — Che impressione ne ebbe'.' Che si volesse fare una campagnaprò Kétìivè7 Teste: - Ebbi l'impressione che ,-i trattasse di una campagna pacifista. Allora non sapevo nulla del Kédive. Avvocalo militare: -- Lei oggi dice cosi, ma in istruttoria disse il contrario. • Testa: — Non smentisco e non ricostituisco india. -MI si chiese se avevo avuto sentore di tentativi ili acquisto di giornali. In Istruttoria dissi cip- a ine non constava. Io non parlo olit> delle cose che mi constano personalmente. Non potevo riferire delle chiacchiere. .11 leste quindi oonTermu che egli aveva ritenuto die si trattasse di fare una campagna pacifista. Avv. .Boxino: --Ala lei invece in Istruttoria disse che Cavallini agiva come diret'o eniissilfio degli Impiri centrai:. Teste: — Le trattative erano condotto da IleRiccardi, pei' conto di Cavallini, e ]a marchesa -Ri.-fi. intima di Cavallini, offri a Ferdinando Martini la direzione de! 'Messaggero. Onesti tatti m'inducevano a crederi' che -i trattasse di una campagna neutralista. Presidente: Sfa Cavallini aniva per il Kcrjiyè o per gli Imperi centrali? Toste: — Io non lo -o. Ma ripeto che ritengo si trattasse di ima campagna politica a favore della pace. 'L'udienza è quindi rinviata a .•iomattinu. ftDa Tolosa al Marocco in aeroplano Casablanca, 10, notte. L'aviatore Lcmaitre, proveniente da To]r-. sa, atterrò Ieri, alle 17. compiendo un percorso di 1900 -eliometri, in undici ore.