II trionfale saluto di Torino alle eroiche Brigate reduci dai campi di Francia

II trionfale saluto di Torino alle eroiche Brigate reduci dai campi di Francia II trionfale s aluto di Torino alle eroiche Brigate reduci dai campi di Francia 1 n In modo più degno, Torino, la citta sacra del Risorgimento italiano, non poteva prepararsi per ricovero i baldi rappresentanti di quel nostro ^.o (tarpo d'Armata, che sui «ampi di Francia tenne alto il prestigio del nomo e del valore italiano. La solenne cerimonia di ieri era. attesa e desiderata.. In modo particolarmente significativo e grandioso la1 nostra citta, che a nessuna sente di essere seconda, nell'affetto .per i suol soldati,-cercava un'occasione per manifestare la sua riconoscenza ed il suo affetto a quanti combatterono e soffrinno nella grande guerra. E una occasione bellissima lo 0 sfata offerta. Festeggiando i revluci dai campi di Francia, Torino intènde in quest'ora onorare quanti sul Carso, sui monti e nella piana di Gorizia, nel primo sanguinoso tempo della nostra guerra, si immolarono per preparare il giorno della vittoria, e quanti più tardi, sul Grappa, sul Piave, sugli altipiani 0 su altri campi di battaglia, la vittoria conquistarono, resistendo eroicamente, (juando il resistere significava non morire, e contrattaccando poi superbamente e con meraviglioso impeto travolgente, quando l'ora della liberazione suonò. La citta iS tutta in festa. Le strade lungo le quali devono sfilare t valorosi reduci del Corpo d'Armata del gen. Albricci sono una selva di bandiere fresche, di colori vivaci; la piazza Vittorio Emanuele, dove i prodi debbono sostare per udire le espressioni di riconoscenza e di affetto che loro rivolgeranno le autorità militari e politiche della nostra città, è trasformata; ma pili che [ver queste preparazioni esterióri la. solennità della cerimonia risulta' dal fervore con cui tutta, la cittadinanza segui i preparativi e nel desiderio che lutti hanno di poter assistere alla cerimonia., per dare ad essa il più bello dei significati : quello della popolarità. La grigia giornata di -sabato faceva temere la pioggia o la neve. Che. pena ! La notte fredda e là mattinata, nebbiosa parvero volessero togliere alla cerimonia parte della festività che" non le può dare se non un sorriso azzurro di cielo e qualche bella distesa, di sole. Non fu cosi. Un tepore primaverile riscalda gli animi e un magnifico sole rallegra. Tutta Torino è in movimento e l'ora della lesta non è ancora suonata. I valorosi soldati I reparti del 2.0 Corpo d'Armata, rhe fra. qualche minuto stileranno lungo le principali strade della città e che nel momento stanno ammansandosi sul corso Francia, disponendosi in ordine di sfilamento. Torino, li conosce di già, perchè da qualche giorno nel centro della citta, specialmente, in certe ore. tra le truppe di Presidio hanno fatta la loro conipars;! altre truppe portanti elmetti coloriti non conte di consueto. E' quello dell'elmetto, l'unico segno che distingue i soldati che combatterono in Italia da quelli che combatterono in Francia, l'elmetto che anziché essere plnto in grigio cupo è colorito in azzurro, il colore delle uniformi di combattimento dei soldati francesi. Torino 11 conosce già questi soldati che festeggia, e 1" parole di ammirazione e di orgoglio che verranno dette ad essi in forma solenne sono già state loro mormorata dalla folla che li osservò incuriosita al loro primo comparire, rhe li avvicinò con affettuosa premura sin dal primo giorno per sentire a viva voce il racconto delle gloriose gesta, dei soldati italiani nelle zone piti martoriate dalla guerra in Francia,, che li cercò tra gli altri, col desiderio di esprimere loro un particolare senso di riconoscenza. Fanti, artiglieri, soldati del genio, arditi, tutti hanno già avuta la loro parola di lode e molti la udirono anche da labbra gentili, perchè anche nei soli pochi giorni di permanenza. uo:i sono mancati di" fiorire dolcissimi • flirt », Elmetti azzurri cercarono testoline bionde e bruno, e testoline bionde e hnme piegarono con facilità verso gli elmetti azzurri, attratta da quel non so che di esotico che nel gesto e negli atteggiamenti i nostri soldati hanno Imparato vivendo a contatto con i compagni d'arme francési. Meravigliosi soldati! La nostra ammirazione per essi non è aumentala per il solo fatto che combatterono fuori dai nostri confluì, ina indubbiamente sentiamo per 1 soldati che combatterono in Francia un particolare senso di'riconoscenza.. Li amiamo mi pochino di più. E ciò deriva dal fatto che sappiamo che c-ssi hanno fatto l'impossibile perchè il valore del nostro esercito rifulgesse in modo 'incontestabile,; perchè sappiamo che essi, accorsi in terra straniera, quando per l'immertata sventura di Caporetto un senso di diffidenza si era diffuso nelle, nazioni dell'Intesa sul reale valore dell'esercito italiano, essi seppero dimostrare una combattività tale ed un tale spirilo di sacrificio da meritare le più alte e sentite parole di lode, rinnovando, In forma più significativa e grandiosa, i prodigi compiuti in altri tempi dal piccolo ma glorioso esercito piemontese. Con noa grande senso di opportunità, ma pe.r desiderio di concorrere in tutti i modi alla vittoria, come è noto, vennero in un primo tampo inviati in Francia, anziché delle truppe combattenti, dei lavoratori, i quali vestivano Si la divisa militare, ma non erano destinati che come operai nelle retrovie. Onesta nostra schiera di amile' gente, che pure compi prodigi, quando le truppe inglesi e francesi piegarono nella primavera de 11918 sotto la violenza dell'urto tedesco, operarono per lungo tempo confuse con truppe di colore e ne erano sminuiti, perché, per quanto se ne ammettesse l'utilità, quella del lavoratore delle retrovie, anche se ad immediata vicinanza col nemico, veniva considerata, e non a tono, come una condizione umiliante per dei soldati. Non erano destinati a combattere, ma quando venne 11 momento della piova, qtl«.-ino cioè le unità del generale Albricci dovettero essere ritirate dalla linea di combattimento perchè decimate nel sacrificio compiuto onde mantenere il possesso della zona di Reims, mentre a destra ed a sinistra il fionie cedeva e si dovette pensare a rinnovare le unità, spontaneamente, generosamente i ^nostri lavoratori, che come operai non erano stati apprezzati, si offrirono per colmare i vuoti lasciati dai tuoni, dai feriti e andarono in linea. Colle prime truppe che andarono Iti Francia, Torino ha festeggiato anche questi umili artigiani, i quali pure essendo 0 In eta avanzala 0 dichiarati inabili alle fatiche di guerra, divennero soldati e soldati valorosi nell'ora della prova più dura e furono non meno degli altri gli artefici della vittoria. E" tutto un grande manipolo di prodi che conduce il gen. Albricci e nessun plauso sarà ricompensa sufliceiue per i prodigi di valore da esso compiuti. L'ammassamento delle truppe sul Corso Francia Non sono ancora le ore li e già una vera moltitudine affluisce sul Corso Francia, dove. •- nel tratto che s'incrocia con quello Principi d'Acaja — deve avvenire l'ammassamento. 1 reparti delle gloriose Brigate « Brescia »: « Alpi ». «Napoli» e «Salerno» in quell'ora cominciano a recarsi al loro posto di schieramento, ai lati del vasto corso e l'animazione cresce di minuto in minuto. Gli ufficiali dello Stato Maggiore del tenente generale Albricci galoppano qua e là a recare ordini e disposizioni, mentre altre truppe-appartenenti al nostro Presidio vanno a disporsi allo sbocco del corso verso Piazza Statuto per rendere gli onori ai commilitoni. In breve la folla è tale che i cavalleggert in servizio d'ordine ed i carabinieri, agli ordini del colonnello Da Pozzo, stentano ad arginarla. Chi ha trovato mi posto non lo cede e sfida il sole che fa trovare superfluo il soprabito. Alle 11.15, salutati col • present'arm! » delle truppe compaiono 1 due generali comandanti le Divisioni che compongono il II Corpo d'Armata, cioè il generale Armando Benito i1ell'8.a Divisione ed il generale V. E. Piltahiga. comandante la 3.a; E' ogcret'o di viva curiosità '! brigadiere generalo Peppmo Garibaldi, comandante deila Brigata « Alpi », il quale porta sotto la giubba i i e i i o e d a regolamentare la camicia rossa, elio s'intravede attorno al bavero. I/aiuma.ssamenio delle truppe avviene con una prontezza ed un ordine, perfetti e pochi minuti dopo la fanfara dà II segnalo dell'arrivo dol ten. gen. Albricci. il quaJo è scortato da un piccolo stuolo di ufficiali di Stato Maggiore., tra i quali vi sono anche ufficiali francesi. I reparti presentano le armi e la folla prorompe in un primo e calorosissimo applauso, tra orrida di « Viva. l'Italia 1 Viva la Francia! ». Il gon. Albricci percorre il fronte, delle truppe, assume il coniando, quindi ritorna 0 va a prendere, posta alla, testa del corteo, pieceduto da un drappello di carabinieri a. cavallo, in grande minorine. E1 una nula di coloro viva e veramente pittoresca* Tra. due fittissime, ali di folla, che le saluta con viva commozione, le rappresentanze cominciano a sfilare sul Corso Francia:, svoltando gradatamente in Corso S. Martino e di qui in via Cernala. Le precede la. musica del II Corpo d'Armata. Il gen. Albricci passa solo, rato a cavallo, sorridente, evidentemente soddisfatto delle acclamazioni che la: moltitudine gli rivolge. Dietro agli ufficiali di Stato Maggiore che gli fanno scorta, d'onore, ecco subito i carabinieri a. cavallo, in. grigio verde e quelli in biadetto., appiedati. Sono i militi che hanno puro combattuto sui campi di Francia. Poi appare, col suo Stato Maggiore, il generale Benito. Una musica, quella del ìD.o, precede i reparti della. Brigata. « Brescia. M9.o e 20.o fanteria), che recano anche le lacere e gloriosissime bandiere del 51.0 e del 52..0 reggimento Brigata « Alpi ». Passano con essi I reparti d'assalto. Uno di essi appartenente al 20.o reggimento, fa scoria ad un piccolo gagliardetto dai colori belgi. E' il dono che gii abitanti di l.avaoherie sur Ourthe hanno mandato agli arditi con una affettuosa dedica. Una rappresentanza del genio e rli ciclisti chiude la sfilata della 8.a Divisione. Un breve distacco e il generale Pittaluga avanza, alle testa dei suoi uomini, dello 8.a Divisione, scortato dagli ufficiali del suo Stato Maggiore. Passano così preceduti dalla musica dèi 92.o fanteria del Presidio di Torino, il ;l?.o reparto d'assalto, il 75.o ed il TG.o reggimento della Brigata «Napoli» con le bandiere ed i reparti mitraglieri, pòi l'SO.o ed il tio.o reggimento della Brigata «'Salerno», la quale comprende reparti di bersaglieri e del 3.o genio. La sfilata continua: sono ora. le rappresentanze della cavalleria, dell'artiglieria da campar una e dell'artiglieria campale, i.o e lO.o. colle batterle da T5, da. 149 e da 105. Il corteo e chiuso da un reparto del 15.0 cavalleria, e. dai carabinieri. Ogni reparto che passa suscita nella folla un'ondata di commozione,, e gli applausi si levano talvolta altissimi, clamorosi. Man mano che le truppe avanzano nel centro della città l'entusiasmo si propaga, diventa più vibrante e più fragoroso. I soldati sorridono, soddisfatti, o raccolgono al volo i fiori clic dai balconi e- dalle finestre cominciano a piovere sugli elmetti lucenti. Lo spettacolo è grandioso e magnifico. Le truppe hanno appena fioilo di inoltrarsi per via Cernaia, dove la folla è ancfie più lillà, che tutti cloro i quali s'erano radunati sul Corso Francia e nelle adiacenze di piazza Statuto si riversano come una. fiumana per via Garibaldi, prendendo letteralmente d'assalto li poche carro:'/." tramviario, allo scopo di giungere cosi in piazza Castello e godersi nuovamente lo spettacolo della grande sfilata. Ma -'- una fatica inutile perchè dappertutto già altra moltitudine si pigiir. si urta, ondeggia in attesa dei reduci valorosi. In via Pietro Micca Verso le 14 anche via Pietro Micca incomincia a prendere un aspetto eccezionalmente, animate, ila tutte le strade trasversali sbucano comitive di cittadini -provenienti dalle regioni più lontane. Molti giungono con provisióni di fiori destinati alle truppe in arrivo: altri si provvedono dai numerosi venditori di fiori, venuti dallo campagne per la circostanza. Rapidamente 'uni gli angoli disponibili della strada vengono occupati: ma la l'olla si disciplina da sé. senza bisogno di norme costrittive; soltanto agli sbocchi erario stati inessi cordoni di soldati per tenere libero il passaggio. Non occorro naturalmente aggiungere che lutti i balconi e tutte le finestre presentano l'immagine ili altrettanti quadri contenenti scene animate, niesse in rilievo dal più limpido chiarore che i-I sole possa regalare al nostro pianeta. • Verso le 11,15 giunsero in via Pietro .Mica i primi segni che il corteo stava approssimandosi. Erano segni dati da un confuso vocio di evviva frammisti ad applausi ed a nota musicali. .... Qualche minuto dopo giunge il plotone dei carabinieri in servizio di avanguardia; e subito da molti balconi Incominciano a scendere a migliaia dei manifestini rii'vari colori, recanti diverse scritte: « Gloria ai. reduci trionfatori! — Salutiamo le bandiere che videro la fuga del munivo ed i, giorni della, vittoria! — L'Italia non dimentica che l'eroismo dei sani soldati consacrò davanti ut mondo i suoi diritti nazionali. — Torino plaude alle truppe ritornanti, onestando loro amore e. riconoscenza. ». Fra le persone più zelanti nel getto dei manifestini notiamo una suora, che ha preso posto, con altre signore, su un balcone ili fronte all'Hdtet Fiorino.. Mentre il corteo sia, per entrare in via Pietro Micca. una musica reggimentale intona la .Marcia Reale, le cui note si confondono e quasi scompaiono fra il fragore, degli applausi 0 degli evviva, indirizzati al lenente-generale Albricci, che precede a cavallo le truppe, seguito da un gruppo assai numerosi di ultieiali. fra cui sono pure due francesi. Il comandante in capo del Corpo d'armata, in Francia risponde ai saluti della lolla con larghi cenni di mano, ed altrettanto fanno «li ufficiali de! seguito. Evviva ed applausi continuano poscia, senza interruzioni' duratile la marcia del corteo militare, durata oltre mezz'ora. I soldati procedono baldi, allegri, e contraccambiano gli evviva con sorrisi e cenni di capo. Moltissimi ■ recano sul petto mazzi di fiori raccolti sul loro passàggio. In via Po Vile Ii,oO da. piazza Castello, invasa da unii gloria di sole e di bandiere, avanza in via Po il formidàbile corteo. La più caratteristica, la più torinése delle contrade della citta non ha inai offerto spettacolo più ammirabile. E" tutta un tripudio di colori, di applausi, di grida. Le finestre delle vecchie case, dei severi palazzi sono gremite di tasto: dai balconi, fioco• rati a drappi tricolori, verdi, cremisi, tra le bandiere, i trofei di rami d'alloro e di gaggie d'oro risplendono, noU'incanfevola sorriso. ì volti della giovinezza torinese: volti di splendide signore, elegantissime, di popolane, di «aitine, di crostàjne. E' una primavera di sorrisi Su qualche balcone ci sono macchie neve- vestite in gramaglie sacre le madri, le. sorelle, le spose dei prodi che non torneranno pili", rendono omaggio ai ritornati, con un'offerta di trista sorriso 0 di fiori che dà all'anima uno struggimento ineffabile... Due all di popolo, al limite dei portici, fauno ala ai soldati che passano, a passo di marcia allineali alla perfezione, pi«ecedutl dai comandanti di reparto. La visione è stupenda, indescrivibile. La massa in grigio-erde, cosi compatta e ordinata, sfila tra anplau6i continui. Quando la folla vede le piccole seriche bandiera di battaglia, lacere e. gloriose, si scopre, mentre li gettito dei fiori e dei manifestini bianchi, rossi e verdi si fa più nutrito. Tutta via Po è come una volante bandiera. Tra le case grigio-giallognole, sotto di cielo azzurro, nell'atmosfera tepida e lievemente mossa da un soffio di zefiro primaverile, i sottili togllètti tardano a cadere a terra e stanno su, sospesi nell'aria. La »o!ida bellezza, delle tgggfibatmfIfgdzl'sndgPnInmdhssuCllplgvbcsmdlun«rinltovcrrFfisburiamdgubczssc , i i o e e ì o i , i e i o. a. o e o truppe coll'elmo e in pieno assetto di guerra, è come benedetta da quell'aare*) omaggio, che diffonde, n. mille a mille, il saiuto a» guralc ai ritornati. Ogni soldato è carico di fiori. Sulle mitragliatrici, sui moschetti, sulla bandoliere di ogni combattente, tra-le coperte ancora sporche dol fango delle trincee, spuntano, a ogni passo, nuovi fiori, mazzetti di mammole, ramioelli di gaggie, narcisi, garofani, rami d'alloro, fronde di pino e. di abete. I balconi e le finestre dell'Università sono al» folate di signorine studentesse col berrette»" goliardico, di professori, di ufficiali e di soldati studenti. Anche il balcone dell'Associazione della Stampa Subalpina e le finestre.del* l'Associazione Galileo Ferraris, imbandierate, sono folte di signore che lanciano fiori e manifestini... Qualche vecchio innamorato della poesia e della grazia di via Po fa confronti e paragoni. Ma i carrcselli e i cortei per le nozze dei Principi di Savoia, le memorabili gi.anituie.irti non sono paragonabili, nemmeno sotto l'aspet. Io coreografico, alla festa d'oggi... La sfilata nella storica via è un trionfo. C'è qualche nrjmento, c'è qualche episodio nella complessità. ' dell'avvéniménto, che possono dare, a chi non ha avuto la possibilità, di parteciparvi, la misura dell'entusiasmo del nostro popolo,. tutto schierato ad onorare coloro che, modesti ci umili, hanno fatto il loro dovere". Ed ecco il Condottiero, a cavallo, cho entra, isolato, nella via. 'Le musiche si racuono. E allora la folla dai portici, dai balconi, dalle finestre, applaude con maggior impeto, grida eoa più alla, lede il suo amore: Viva l'esercito ! Viva, il generale! Viva. il. Be' Il generale Albricci. nvanza, la mano alla visiera, stringendo colle briglie, un gran mazzo di viole. Sotto le balconate dell'Università il generale si ferma. Le studentesse, gli studenti, i soldati che le gremiscono gettono una quantità enorme.Jl fiori, di fronde e alcune, piccole corone di alloro, legate con nastri tricolori. Il generale Albricci, un po' pallido per la non conteniblle emozione dell'attimo ineffabile, alza la. testa e grida:: « Viva gli studenti, eroici dell'Università di Torum!. Giona ai caduti!». E alza,'agitandoli, in segno di' ringraziamento, i fiori che tiene nella destra. E procede innanzi,.mentre la folla, tra il snono degli inni e delle marcie, continua ad applaudire. » Ogni tanto il grande corteo deve sostare. E ogni sosta dà luogo a grazlosissimi, commoventi episodi. Le bambine, le signore si avvicinano ni soldati e. offrono loro fiori, bandierine, stretta di mano, sigarette. Anche sigarette preziose! Una madre, all'altezza del Caffè Florio, che tiene in braccio un meraviglioso fiondo bimbo biondo, di forse tre anni, vestito di bianco, ha. un gesto di una stupenda bellezza umano e sentimentale. Ha davanti una bandiera : l'alfiere, un segnato di tre ferite che lia il petto attraversato da due-nastri azzurn della prodezza, puarda il bimbo, la madre, sorridendo. La signora dice, in tono di preghiera, una parola. Ed ecco che l'alfiere giovanissimo, si sposta dj un passo, e volgo un lembo del lacero vessillo verso la signora.! « Bacia la bandiera! », dice. E il piccolo bimbo la bacia, tra la, commozione dei presenti • che applaudono. F. i soldati gridano: Viva' Tonno! Gli applausi, clic non cessano mai, si fanno anche più nutriti e più intensi, quando avanzo il giovanissimo generale brigadiero. Peppino Garibaldi, seguito dai suoi meravighosi' sodati, che mostrano, come il condottiero, sotto l uniformo. H rosso della leggendaria camicia epica. Peppino Garibaldi, die ha uri gran sorriso sereno sulla ejiergica facefa, tiene tra. le braccia, un gran mazzo di garofani rossi... Lo schieramento Piazza Vittorio presenta un aspetto inagniiico. Già fin dalie li, quando entriamo nella, piazza tacendoci largo tra le rappresentanze delle Associazioni, che giungono numerosissime da ogni parta della citta., la piazza presenta un magnifico colpo d'occhio. Tutti i. portici sono gremiti di folla, neri di «ente, ed un numero grande di persone ufrluisce dalle vie laterali, dai quartieri popolari di Vanohiglia e dalle più quieto vie di Borgo Nuovo, per trovare posto nei limitati spazi riservati ai pubblico. I carabinieri, colla cooperazione, di truppe ausiliarie l'anno servizio d'ordine, ina la folla rispettosamente si pigia nei posti cne le sono assegnati, senza dar segni d'impazienza o provocare disordine Vi è in tutti il desiderio che in manifestazione riesca in '""V,'-,- enne e nella piu serena delle tran- Entriamo nella piazza. Si era detto che la tribuna d'onore e le tribune per gli invitati sarebbero state collocata sulla destra, della piazza ma all ultimo momento le disposizioni sono state variato : invitati, Associazioni; rappresentanze devono prendere posto sulla sinistra. La tribuna d'onore, d'un bel velluto cremisi, è stata collocata, nel centro della piazza: le Manno a fianco le tribune \ e B l una riservala agli invitati, l'altra a speciali ; rappresentanze. Abbondano in queste le *i-' gnore. Alle 14 le tribune A e r sono giàT«remite Quanto di aristocratico e di elegante vii 6 nel mondo femminile torinese c magnifica-, mouse rappresentalo in oneste due tribune. I tanto Si Gilles ripiene di fiori' La tribuna d'onore spicca alta sulla folla , •M.b.muo accennato alle tribune centrali - ve-i i! nanerre. Alla destra della tri-! t'^V <l01 ?™-.v<'">mo un fono gruppo di mu- ' •Icii ves ,,,, m grtgio-verd». .Sono giunti tra,' 1 pi .mi. Hanno il-viso raggiante. Sono venuti: pei .satinare 1 .ioru compagni d'amie. Vogliono 1 essere tra il primi a piaudn-U e il loro àp-j Plauso ha. 1! più alto • significato,1 purché' èstiii" sanno pm d'ogni altro il valore deiUa guèrra e le pene 0 1 tot nienti dell'eroismo. Accanto s»,. • no suite collocate io Figiiie dei militari. Il ravvicinamente non è privo di significato. OW 1 mutilati, anche motta di esse sanno il valore delia guerra per i congiunti die piane-ono. Dinanzi ai mutilati le. dame della Gròca Rossa, in una cerimonia come questa m>u potevano e non dovevano figurare che accanto ai Ceriti, , disgradati di cui esse hanno lenito la sventura col soccorso di una parola buona, con .e cure pietose, con 1 fraterni cousieu. Gli ordinatori non potevano pensare ad un più idice accoppiamento. Se esso è stato causale si deve plaudite, al caso che ha a. vino mano veramente toHcc Seguono alle Figlie dei militari ie rappresentanze dello ' Associaziom. patriottiche, non di carattere esclusivamento militare. Alla sinistra della tribuna d'onore hanno preso posto ie rappresentanze dea vari reparti che Hanno stanza a Torino. Vi sono ufficiali superiori, ufficiali' inferiori, sottufficiali è soldati tutti frammisti, come frammisti sono stati; nel giorno della battagli», per resistere ed affrontare il nemico. Accanta ad essi tmyansi eh esploratori, gli esploratori nazinna. li e gii. esploratori cattolici, per una vo'Ui tanto fraternizzanti per rendere onore a iruelli che intendono imitare. Vengono poi le Società mintali, tatto con bandiere. Sono centinaia 0 centinaia le bandiere che attendono di essere spiegate quando sfileranno i gjpi nosi reggimenti che sotto il sede di Francta hanno combattuto nel nome d'Italia. L'Itimi, 0 formano corno l'ala estrema dello spie-..mento d'onore, sono i garibaldini. Le balta camicie rosse, macchiano superbamente di colore la meravigliosa piazza che molta citta ci invidiano. Dopo ave: guardato u'n giro per la piazza', volgiamo lo sguardo in alto. La Collins •> ancora nera. Attendi», per fiorire, il soffio di-'.la primavera, ma non può tardare. E , una giornata cosi calda quella di oggi'! Vediamo Ira '! nero della ramaglia, qualche bandiera. Di bandiere sono ornati quasi tutti i balconi dtlìa olande piazza, la quale non ha uer a> n«w