Le responsabilità dell'Intesa di fronte alla situazione in Germania

Le responsabilità dell'Intesa di fronte alla situazione in Germania Le responsabilità dell'Intesa di fronte alla situazione in Germania la fame è ii JiULIHUU t» (Servizio spedalo della « Stampa ») Londra, 3, notte. E' oggi tema di commenti sei'ii lo stato dello cose in Germania, il cui evolversi nel senso di una crisi mollo profonda o lunga appariva inevitabile da mi pezzo a chiunque avesse occhi e volontà di usarli. Mi contenterò a riassumerò tali commenti senza rievocare quelli, mollo differenti, che paracalli dei commentatori odierni emettevano soltanto ieri. Il « Times « Ticonosre che aumentano i segni dell'approssimarsi della crisi. Gli scioperi in Turingia gli sembrano ora di carattere sostanzialmente, bolscevista o l'estendersi del movimento viene constatato senza ambagi. La maggioranza del popolo tedesco può avversare la minoranza estremista e certamente essa ha dimostrato la sua ostilità allo spartachismo eleggendo con milioni di voti una assemblea moderata. Senonche — soggiungo il « Times » — non vi è mai stato movimento estremista, che la schiacciante maggioranza) dei buoni cittadini non abbia deplorato e non si deve quindi chiudere gli occhi alla realtà e alla grandezza del pericolo bolscevista tu Germania. Ora U quesito 6 se 1» maggioranza del popolo tedesco possa scuotersi dalla, sua apatia per difendere le sue case e l'esistenza, da una oppressione simile a queliti che grava sulla Russia. In quesli termini pone il quesito il • Times ii e la sua risposta è dubitativa. Mentre il movimento spartachiano si diffonde, la resistenza del Governo sembra indebolirsi e il giornale chiude domandandosi s& lineila «energia», che ad esso sembra indispensabile, verrà adottata all'ultima ora da Noske, l'uòmo forte del Ministero attuale. Naturalmente Ebert, Scheldemann e colleghi sono accusati di debolezza,, ma il lloyd-geoigiano « Daily Chronicle » chiede se le Potenze associate abbiano daio loro una « chance >• e se varie cose non avrebbero potuto essere tralasciate appunto per offrirò ai nuovi governanti tedeschi qualche condizione propizia e propiziatrico. Anche meno soddisfatto delle sequoie logiche che stanno titillandosi è il Manchester Guardian, il quale, elevate varie critiche all'indirizzo della Conferenza verso la Russia, lst occupa delle direttive seguite nei rapporti i ! conseguenza. Ebbene, I | ; idella Germania, e scrivo: n Da ogni parte si ammette ora che Iti Germania c affamata. Non vi si muore letteralmente di fame, ma da questo non si è molto distanti, ed in celie regioni di quella clic fu l'Austria lo cose vanno anche peggio. Ora. la fame è madre della rivoluzione, e ciò che promuove la fame determina altresì la sua questo ò appunto il procosso in cui noi siamo affaecnrtiifi, poiché non sonatilo inanimiamo. il blocco contro la Germania, ma lo abbiamo intensificato. I porti tedeschi del Baltico ri- ' masero aperti durante la guerra, mentre ora sono stati chiusi. La pesca era possibile anche nel Mare del Nord e certamente non veniva ostacolata nel Baltico, mentre adesso essa pare vietata in entrambi i mari ». «E' una politica assurda e disastrosa, — proclama il « Manchester Guardian ». — La sola sua difesa è che essa fornisco un mezzo per imporre' le nostre condizioni di pace, ma tale difesa non tiene, perchè abbiamo altri mezzi coercitivi, e perchè potremmo ad ogni modo ristabilire il blocco da un momento all'altro. Noi discorriamo di indennità, ma co- »"e potrebbe pagarle una Germania rovinata e socialmente in dissoluzione?». Da ultimo 11 « Manchester Guardian » domanda : « Chi è responsabile della persistenza in questa po. litica stolta e crudele'.' Certamente, non può essere il Governo inglese e neppure l'americano. E allora, chi è? Forse qualche intraprendente deputato di un Parlamento non del tutto indifferente potrebbe muovere questa interrogazione. Perchè, dopo tutto, è questione di una certa importanza, che può coinvolgere la pace del mondo •. M. P. Verso il kSHmenlo? ' (Servizio speciale della » stampa») Zurigo, 3. notte. La paura del crollo economico e del fallimento dello Stato incombe sulla Germania. Si parla di questa possibilità anello all'Assemblea nazionale, la quaie si è diffusamente occupata della situazione interna ed lui rico• nosciuto il pericolo che minaccia il nuovo Impero. Nella seduta di sabato fu votata una legge che vieta l'aggiotaggio. Questa legge mira sovratutto ad impedire l'esodo dei rapitali all'estero. Durante la discussione si rilevò che l'esodo dei capitali dall'Impero è spaventevole. Nella soia Svizzera sarebbero stati trafugati più di due milioni e mezzo di Marchi. Fu poi votala una legge che impone agli agricoltori di lavorare la terra. Un deputato bavarese, parlando sul disegno di legge, dichiarò dio anche in Baviera la situazione alimentare è gravissima : « Noi non abbiamo più viveri — disse — che per poche settimane ». Un deputato maggioritario mise in rilievo il grande sconforto che regna fra le masse delia popolazione e la disillusióne fatta loro subire dall'Assemblea nazionale. L'Assemblea passò poi a discutere della ouostione degli scioperi. Borghesi e maggioritari si scagliarono con violenza contro l» sobillatori del Paese, indigeni o stranieri, invocando delle misure energicne per la tutela dell'ordine.. Un indipendente dichiarò che non (■ ria meravigliarsi che siano scoppiali gli scioperi, dato che si è negato il diritto di procedere alla socializzazione delle industrio. Il Ministro del Lavoro diede alcune spiegazioni, dichiarando che il Governo aveva preso degli accordi con le rappresentanze dei minatori della Ruhr per tentare una soluzione conciliativa delle questioni, ma che, intervenuto l'accordo, gli operai si misero nuovamente iti isciopero. 11 Governo presentò un progetto di legge per l'assunzione da parte dello Stalo dell'esercizio delle miniere. E' questa una concessione ai fautori della socializzazione.La situazione generale e poco confortante. ■H disagio, invece di diminuire, paro aumenti ovunque, inasprito dai disordini del servizio pubblico. A Berlino tutti gli appelli spartachiani per provocare lo sciopero generalo sono falliti. A Spandati si è ristabilita la calma. Ma nella stessa Boriino i giornali di maggiore importanza non hanno potuto uscire, causa lo sciopero dei macchinisti tipografi. T borghesi di Berlino hanno ricevuto l'ordine dal loro Consiglio di tenersi pronti a proclamare10 sciopero borghese qualora venga procla. mato lo sciopero operaio. Anche il Consigliodel Comando ha emanato un proclama nel quale fa appello all'assennatezza della popolazione. Ieri fu tenuta un'assemblea di maggioritari fiduciari delle officine e dei Consigli degli operai por esaminare la situazione. Tutti gli oratori si preoccuparono della possibilità di sciopero e si pronunciarono contrari all'idea dello sciopero generale. A. '.

Persone citate: Ebert, Noske