Il saluto della Camera ai soldati vittoriosi che ritornano

Il saluto della Camera ai soldati vittoriosi che ritornano Il saluto della Camera ai soldati vittoriosi che ritornano Roma, :ì, notte. .La seduta (l'oggi risente della grande mani- .Datazione patriottica clic si svolge uel pome-.•iggìo per le vie di Roma, pei- il ritorno dei soldati rial frunio. .L'aula e le tribune sono scorsamente affollate. Al banco dei ministri siedono Fon. Orlando c gli altri ministri. Presiede ii vice-presidente Bava, La seduta si ipre alle 14,5. Appena aperta la seduta', l'olio•evole Marcello, deputato di Venezia chiede if, parola. Saluto ai reduci vittoriosi MARCELLO dice: — In ((ucslo momento le truppe del presidio di Roma, glorioso pei la littoria conseguita, più gloriose ancora per il «angue versato in cospetto dolio loro lo.ui•Jirro, si ammassano presso la pirla della litta, ove saranno accolte dallo rappresentanze cittadine e dal popolo, cito le accompagneranno per le vie della capitale con l'applauso più fervido, più commosso e più riconoscente. In tjuesto rappresentanza dell'osci'cito noi vediamo tulli i snidati e tutti i mari: noi d'Italia, capi e gregari, olio hanno coniimi tinto per ii trionfo ilei i ù libertà. . della va;stizia nel mondo, por la grandezza, per l'onore, por l'unità d'Italia. Noi vediamo in questa rappresentanza il sacrificio ili tutti i tirar tiri e di tutti gli eroi, gli siculi di tutti i cittadini, le lagrime dello madri e delle sposo. Credo d'interpretare il sentimento dei cullagli! pregando il nostro illustre Presidente di esserci interprete ripetendo in quest ira l'omaggio sincero e devoto della Canòra, la riconoscenza dell'intera Nazione, a chi lutti Ira lasciati i comodi domestici e gli affetti più sacri per correre a mettere ti. repentaglio la propria fortuna e con essa la vita è la for* luna di quanto aveva di più santamente caro. {Viue avvi'ovazioiìi). Il Presidente della Cantora PRESIDENTE (sorge in piedi; i ministri ed i deputati si alzano): • Onorevoli colleglli, lu>Camera, di cui mi sento interprete, applaude.unanime al saluto di plauso e di reverenza ai fratelli dell'esercito, die tornami nelle sacre mura di Roma. In essi saliitiamo lutti ì tigli a fratelli nostri, clic combatterono per compiere l'Italia e per rivendicare le sue terre, per un alto idealo di giustizia e di liberta umana. Ai fanti meravigliosi, ai bersaglieri, agli artiglieri, al cavalieggeri. ai marinai, a tutti, vada: il nostro salutn di reverenza e dì affetto. Lungo la via l-'laiiiinin. elio ricorda le virtù ele glorie dello legiuiii di Renna e prendo ilnome del console ebr fu legislatore, i soldatinostri ricevono dai mandorli fioriti di questa Roma immortalo il saluto, epe pare il saltilo eroico dei fratelli Cairoli, caduti sotto il mandorlo di Villa Glori. Tra i bori di tinello tom.he sono cipressi ed allori: essi ricordano che, un'ara plauso colmo , ohe lì retino! va della lui sa-gratini-Al rome cantò il Carducci, ogni tomba è e da ogni tomba emana un tributo di ai valorosi, di mesta riconoscenza a che più non tornano, alle loro famiglio ricordano e li piangono. Salutiamo i valorosi e noi nostri lavori diamo pro-\ gratitudine che dobbiamo a chi tutto criticato per la. Patria o clic di quei dine attende ora da essa tangibili pro\ ministro della guerra, che lascia il suo nomi di; soldato illustre legato ai giorni radiosi del-l'impeto ultimo e dilla vittoria nostra Itisi- ne, il compito .di esprimere ai capi insigniHell'esercito od ai soldati tutti e marinai la parola nostra di gratitudine e di unanime ed nitn riconoscenza. Ricordiamo! In un giorno di angoscia por noi essi ascoltarono con fedo alta la parola della nostra speranza : resistere: oggi ascoltiamo noi il loro voto e la loro speranza: dare opera, nella pace, a leggi che mirino al loro bene cri alla, grandezza della Patria » (Vivissimi applausi'1. M Ministro delia Guerra CAVIGLIA, ministro della Guerra : • Le parole deiVon. Marcello e dell'onorepolc presidetti* mi hanno profondamente commosso. Esse ci indicano che il compilo tleiTesercito non e solo tinelli) di respingere il nemico oltre le barriere che la natura ha da.'o alla Patria; ma' aiiciio di comprendere la missione elio si !ra prolissa. l'Impero romano, quella, cioè, ili mantenere la paco noi mondo. Le. pavido dell'onorevole presidente c dell'on. Marcello hanno rievocato nella mia mente ii cielo di passione e di gloria attraversato dal nostro Paese negli ultimi i inqu Cairoli, pronunciai i suonato come il jombàttute per ia 1 rientrano ora. per au t'urini, cri il noni-.1 i dall'onorevole presili .-imbolo delle primo ibertà. d'Italia. 1 soldati la via Flaminia ci dì dei lite. otto the l'opera, è compiuta. Così, milieeinqueee inni dopo elio i barbari invasori avevano lato i nostri confini. l'Italia, per virtù prop l'ode quei barbari ricacciati d.oflriittvanir ia. rdlrc le Alpi, l'er colise l'Italia ha dovuto abba! fico, che aveva la sua li ni, lo ultime consesuenzi te da uni disfiriit" ne ' li truppe che ritornano per rie tornavano io lozioni le turbe Kcrmaniobo, li pilo dell'Impero renimi. Dilirc, cioè, la pare nel ,• questo risultato un sistema pollili qnoile invasiliin quali sono staApprovazióni). '! e. :.i Flaminia, tlonuvevano tlebellnto i ripreso il compito di rista- monti La Camera sospendo a seduta i ipten r adotta r,:\ net Dopo alcune interri cazkni. si riprendi 'discussione sulle comunicazioni de VACCARO segnala le condizioni di ina re nelle quali si trova ii Paese dopo mane sforzo bellico che lo condusse vittoria, ed il lUiilcoiitfMilo che ser'peii.y tutte le classi doliti popoUiKioue. L'Itali tutte le Nazioni àileate è quella che ha il sopportali' il maggior numero di priva L'oratore enumera i univi errori di ilo', che resero ancora più gravoso siffatte ; zloni e censura lo politica annonaria dallo Stato, per la quale il nostro >'; Il triste privilegio di sottostare a pia volmento più alti di quelli papati :»iirov\ Aun certo puoi"! |V,i,- i-.i,. riioh ira di cs=f'i'C pronto ad interrompeti' il suo discorso qualóra In Camera sospenda la ••••luta per recarsia salutare i soldati reduci dal frónte (Vive approvazioni). GASPAROTTO propone infiliti elio la. seduta sta sospesa, per dar modo ai deputa'; di partecipare -alla manifestazione della cithulinanzudi Roma io onore del!''' valorose truppe, .-tir- tornano vittoriose dal fronte 'Vivi applausi . -11 PRESIDENTE pone a partito la proposta Irlell'on. Gasparotto E' approvata!. La seduta & sospesa alle 15, La seduta 6 ripresa, sotto la presidenza 'del Presidente Marconi ai lo ore 10,35.' LABRIOLA, dato io scarso numero dei ùr-putati presenti, chiede che Iti seduta, sia rinviata ancora ili mezz'ora, (■(pvrovazhml'i. incaso dt votazione sulla sua proposta, chiedè-rà pruina la verìital (lei ninnerò Segale. 'Un- mori'. . ' Il PRESIDENTE, ini del coillcphl presenti, n i. in fral'utoioni.-rno, •Iva-!• * ii Eli! lero i in-.viore la seduta allo oro Alle 17,30, VACCARO scorso, cho conclude, a! verno deve provvedere a vittoria, portando nel li questioni sociali più u vera giustizia. Soli' in '; terrà, dopo tanti saio ili:: Ir. spetta, per poter vive svolgere 'liberamente e pi attività nel mondo, (. lai pret-andi i ha difficolta a 17.:». riprende il sui urinando che il trarre i frutti risoluzione genti un senso dì al modo l'Italia - ot::ì. tutto quello che ere con sicurezza o lacifictiiiiente -.'a sua inpito l'oratore difi odeira delle si augura sarà lodovolms ovprovazionl c. coni/Tàtula L'ori. Alle ore 18,30 prej Labriola, fra I atteni' « Non è in condiziot che mi tocca paria cenneiò soltanto ai momento L'oralo due crisi ministerial polemiche inti i no ai il nostro Paesi' e la poteri deH'Autorii: pure col cessale d assoli (l'Ine ioni)- Labriola le la parola ■II' pnn.an.il io loniim .un ita prò. censura • militare lo staio di tll'io dilli L'ira, i fallita amnistia miiiUaro. tutto ciò conferisce un'impoi'tanza ptii-ticolare a questa disviissione; « Tratta si adesso cli.comprtuinere in rio' èosn consistano j rii-olderui do] Paese nel ni" mento che attraversi a irto': I,o temlcnze che la situazione rivela flimostrHno olio la società ««Itami, uscita dalla guon.i, e nell'inipossihilitii di assumere, di fronte ni socialismo un atteggiamento di benevolenza e di • preparazione, quell'attoria inolilo ohe solo può aprire ta 'Btràda a£ yii *trVie compi ùrnasso e ad un pacifici sere ut rti sò l i svolgimento. Il socialismo doveva es-] ciso dulia guerra, ma intanto imprime | e istituzioni di Ire grandi impori, è ili fiderò di lutto lo discussioni de! giorno, l'ospito molesto e tiagiee di tutti i conflitti presenti. Cerchiamo adesso di comprendere lei duo . risi che si sono succedute. Le due crt3i n Con )c dimissioni di Bissolati è posto il problema della politica estoni segreta e delle ragioni ideaii della guerra: con le dimissioni di Xilti, il problema dei minori diritti dell'elemento militare dopo la guerra. Como sono slati risolti i due problemi? Dando ragione alino Sdiuiino e quindi alla vecchia concezione dei rapporti internazionali, alla concezióne prebellica-, alla concezione bismarkiana della politica estera. Ciò per quanto attiene allo dimissioni di Bissolati. Invece il caso posto dall'ori. Nlt.il trova la sua risposta nelle consultazioni che. secondo i giornali, sarebbero stalo chiesto al generalo Diaz circa il Ululare della Guerra, (ira, il generale- Diaz e. certamente un geniale e valoroso soldato, ma il capri delle siate. Maggiore non è un personaggio costituzionale delle Stato, non deve pereto chiedere, ne dare consultazioni in materia costituzionale. Tutto ciò ha in =è stesso la propria Importanza'. Ma questa cresce ove si ponga monto allo tendenze che il Governo ba rivelato negli ultimi duo anni. La cre seenlo burocratizzazione dello Stato e della vita italiana non va confusa ''ed sistema della socializzazione. Lo Stato e la plutocrazia « Lo Stato va prendendo forme patologiche clic lo riconducono a Bisanzio, all{'ancien reitimi;, ai sistema paternallstico ed assolutistico, che lo pongono contro tutti gli elementi progressivi della società: E quando parlò di elementi progressivi delle .società, non intendo 'par In re soltantod'ei lavoratori. Possiamo noi chiudore gli occhi al fallo ohe i coti più operosi delia borghesia industriale condannino il vostro regime dei monopoli, delia burocrazia irresponsabile, e v| chiedano la libertà dei traffici, eiio voi non sapete più neppure concepirò? Besla intanto a vedere come questa situazione si f> formata. Risogna porre mente al fatto elio la guerra ha notevolmente rinforzato ia consolidazione dei gruppi plutocratici, porcile la guerra è stata condotta per mezzo di plutocrazie rivali. Ma bisogna distinguere tra i fatti necessari ed i fatti intenzionali. Quando si vedono assunti agli onor' del Governo uomini, certo rispettabili, corno lo Stringher, ohe ancora ix-.a preferisce al laticlavio i suoi azionisti dell;; Ranca d'Italia, e l'"i'. Paiate:e. viene fatto di domandarsi se tra queste nomino e la tendenza plutocratica dello Stato non vi sia un nos--o. 1' capitalismo, ''he ò traffico di titoli, si è insediato, con la guerra, nello Stato" e si adopera a. dominarlo. La plutocrazia, che nasce al contàfto dello Stato, c cosa stabile, è oosa che oratici ed ai partiti conservatori in onesto ambiente ideale bisogna collocare'la soluzio no cho voi Ynlet.„ ,,.,r(, nll„ pllorra 0 che vi rendo indifferenti alle doglianz» dei tedeschi di olire Bolzano o dogli slavi dell'altra sponda, dei greci del Dodecanncso e delle popolazioni della. Libia. Voi avete, vinto e volete lo Stato forte con i mezzi dee vi hanno dato inivittoria, cioè: esercito od alleanze, c non con vive del prestigio e degli aiuti dello Stato. La ! conseguen'za ó elio là politica che può offrirci I il.Governo in questa fase di soluzione della I guerra e noi passaggio allo stato di pace è j una politici) che conviene ni gruppi pluto-1-jquelli che potrebbero venire (infili ncordi pieni-emonio e benevolmente praticati. La Lega sjcHe Nazioni ed i vin'.i « Ora, cplorci elio fecero In politica della' guerrii non per rinforzare tale stato di cosci imi per rovesciare, colla Oerniiinia del Kaiser e ci.Il'Austria desìi Asburgo, tutti, il sistema: del militarismo .e dell'autoritarismo europei,! devono esprimere un netto dissenso da voi e: dirvi clic voi siete nell'assurdo, cioè minile, ad una pi-I itici in capo alla tjualo c'è soltanto I In catastrofe. Clic rosa è mai (.mesta .Società i delle Nazioni, ciré voi volete costituire con la esclusione dai paesi vinti e della liussia tlel Consiglio dei delegati deKli operai? Onesta vostro ]irosnma Sociel-ti è la Lesa capitalistica tlell'irriperialisiuo die consacra la disfatta e l'inferiorità del vinto e lo condanna all'unico destino: di rare il.i mercato ai prodotti del ; vincitore. Noi invece domandiamo una paoej onesta ed ocnia anche per i vinti, i quali, cori \la loro rivoluzione, hanno sconfitto presso di iloro il mililarismo e l'autocrazia. Ai cover 'i(l'Italia domandiamo se hanno riflettuto che non è interesse del nostro Patso seguire ì creditori francesi peliti loro campa .-ria coti-1Irò la Hepniiblicti h.olst evie aiiKlo-l'rnrieese liei (oro odi I. llcpni france pubbliche d elude: « V Austria l.ti nei 'loro contro ■ Germani; A'sli'urìfo norf non esistono più sociale ili l'i'i'ii. la llepubl'lica denioeiatir-a sociale di llenneVt, la Repubblica dei fVonsi<rli dei delegati operai in liussia. Per (iiiestc Re- lo eliauvinìsmolcontro le due He-1m. Labriola ron- degli .Hphenzollern, la . Russia dei Roma- !esiste la Repubblica publilic'ne, ignominia, cn.i liinino iloiiiatii qua. ne a t.evi raziii dui perni bori: icpoito, un ti ni o una ad esse di v contrasto fi idente e le pa=sato di «ce onesta .'ori', tiiinr-. Ir- demnleii'ri l'ra'-.ie creare un Ire?i dì oc socialiste ctmlrali od orientali d'Europa, (.in si:: cesserebbe di ossero una guerra di Ni xioni, per d'iV6nta.ro una catastrofe ed un'ini-! inane gU'.'rra sociale ». L'on. Ltibrlola. che ha pallaio molto ascoltato, e al,a Uro.' applaudito dall'I"..-'roma o dalle Sinistre. Con l'oratore ,si congratulano molti colleglli, 11 presidente ilei j Consiglio on. («riandò e l'on. Fera si recano II 1ii1 i mi go! 1. Ori versai la mano all'oli. Labriola, col qtialel melo s'intrattiene alcuni minuti a ' ;■. La seduta è-toltu alle ore 19.