Camera e Governo di fronte al problema elettorale

Camera e Governo di fronte al problema elettorale Camera e Governo di fronte al problema elettorale , Roma, 28, notte. Calma con folate di vento di fronda: ecco •l'atmosfera di Montecitorio a poche ore dalla riapertura della Camera. Sotto l'apparente caiima della ripresa parlamentare serpeggia una" ! grande inquietudine derivante dalla incertez[ za sulla soluzione che il Governo darà al projblcma delle elezioni generali. E' questa la speciale caratteristica dell'attualo vigilia parlamentare; il resto non differisce sensibilmente dalle altre vigilie. Oggi, come nelle circostanze consimili, un interesse di grande i curiosità per le dichiarazioni del. Governo, che : saranno domani, oltreché la sintesi di una situazione, il programma di un Ministero. Oggi, come sempre al riaprirsi della Camera, propositi di discussione a fondo, ressa di deputati ad iscriversi a parlare, discussioni vivaci, convocazione di grappi per decidere atteggiamenti presso a poco consimili ad atteggiamenti precedenti, ecc., ecc. Ma su tutto questo cho forma l'ambiente completo, aleggia un elemento nuovo, l'incognita dello elezioni generali. Può sembrare strano, ma è storicamente esatto che nel mondo parlamentare l'attesa per il contenuto dello dichiarazioni, pure cosi importanti, che farà il Governo, passa in seconda linea di fronte alla curiosità morbosa di conoscere, per frugarne il significato recondito, quei sia pur rapidi accenni che il Governo farà anche in modo indiretto alla questione delle elezioni. Si tratta del problema che tocca da vicino i deputati e, con loro, il paese; perciò si spiega l'enorme curiosità che prendo l'argomento elettorale; il motivo dominante ed ossessionante delle conversazioni di Montecitorio. La Camera non ha ancora ripreso i suoi lavori e già una riunione di un centinaio di deputati ò venuta a dare il là della vigilia parlamentare. Il fatto politico del giorno consiste infatti nell'accordo avvenuto Ih questa riunione per chiedere al Governo la discussione, nel corso delle otto o dieci sedute della Camera, della proposta di riforma elettorale, ponendo, ove occorra, la quostionc di fiducia. La riunione è cominciata all'imbrunire ed è finita a sera Inoltrata: ciò significa che molto si è discusso. Sogno particolare della riunione fu l'intervento di deputati di ogni partito, dai giolittiani Tedesco e Falcioni, ai liberali-riformatori di destra Arlotta e Chlmienti, dal riformista Canepa ai cattolici Rodino e Schiavoti, passando ut traverso ai socialisti ufficiali, ai repubblicani, ai radicali, ecc. Questi deputati di opposti settori discussero a lungo sulla opportunità' o meno di presentare, in aggiunta n quelie esistenti, una proposta di leggo firmata da tutti i presenti por lo scrutinio di lista a larga base c per la rappresentanza proporzionale da applicarsi nelle prossime elezioni generali. Prevalse tale concetto, sebbene sia già stata presentala la proposta dell'on. Camera limata da altri 200 deputati, la proposta di legge Turali, la mozione Gallenga e compagni, miche essa per una larga riforma elettorale. Per concretare la nuova proposta di legge, filmarla e presentarla, fu deciso di tenero una nuova riunione dopo domani mattina, domenica, a Montecitorio. A questa riunione hanno promesso il loro intervento oltre 250 deputati. Per tale proposta di legge dovrebbe Gissero chiesta la discussione pressoché immediata, esigendo precise dichiarazioni e sovratutto impégni da! Governo. Durante la discussione ò giunta però la notizia che il I Governo non è. del parere di affrontare ne! breve imminente periodo di sedute un cosi grave problema. Vi ho precedentemente indicato 11 punto di vista del Ministero in maipriti. L'oli, Orlando ed i suoi colleghi pensano che una soia grande discussione sia possibile era, cioè quella sul programma ministeriale. Secondo il pensiero del Governo imponendosi il ritornò dell'on. Orlando a Parigi per il 15 marzo, la Camera dovrebbe tenere non più di otto o nova seduta e prendere le vacanze non più tardi di sabato 8 o domenica 9 marzo. Come conciliare in una settimana di lavoro due grandi discussioni parlamentar:? Inolhe, ii Governo fa1 dire non esservi fretta, di discutere la riforma elettorale, poiché dopo il nuovo ritorno degli on. Orlando e Sonnino da Parigi, la Camera sarà ancora riconvocata. Vi sarà allora tempo e modo di discutere sullo scrutinio di lista e sulla rappresentanza proporzionale. Ma la maggioranza tini deputati non crede ad una nuova convocazione della Camera in aprile od in maggio; ritiene invece o, meglio, teme che, sfuggita l'occasiono attuale, non vi possa essere altra occasione di discutere di questioni elettorali. In fondo al cervello di buona parte dei deputati esiste il pensiero che quanto più il Governo fa diffondere la notizia di rinvio delle elezioni ad ottobre, tanto più devono invece considerarsi probabili le elezioni a giu{jno, perchè il Ministero, abile in materia elettorale, si serve delle informazioni ufficiose soltanto per nascondere il proprio proposito. Cos'i ora si farebbe crederà ancora lontana la data delle elezioni per prepararlo con relativa tranquillità. l'ero le elezioni, secondo il parere di molti, per ragioni politiche ed a malgrado le immense difficoltà tecniche, sarebbero da considerarsi inevitabili a giugno. Ecco perchè siassera, quando i messi ministeriali recarono la notizia che il Ministero si sarebbe opposta ad una immediata discussione elettorale, il fermento fu vivissimo e venne stabilito quindi di subordinare la riunione di domenica agli accenni che sul tema delle elezioni potrà contenere la dichiarazione dell'on. Orlando di domani ed intanto venne deciso di Inviare ai Presidente del Consiglio una Commissione sccita fra i deputati presenti per piegare l'oii. Orlando di non insistere nell'annunciato proposito di porre la questione di fiducia sulla richiesta di discussione quasi immediata della proposta di riforma elettorale rispondendo ii concetto di una larga riforma non solo al desiderio della grande maggioranza della Camera ma ben anco al sentimento del paesi?. Che avverrà ora? Vi è chi spera die il Governo desista dal proprio proposito, ma è assai più probabile che di fronte alla questione di fiducia des'stano, per evitare bufere, i fautori della riforma elettorale, prendendo atto della buone disposizioni del Governo. Certo è che la Camera non sì chiuderà senza: una manifestazione, almeno platonica, per lo scrutinio di lista. Altrettanto certo è però che le elezioni, avvengano a giugno oppure ad ottobre, si compiranno col sistema attuale del collegio uninominale. Il Governo, almeno quello attuale, sente le proprie spalile gravate da ' problemi formidabili e non vuole addossarsi anche il peso di elezioni con'un'sistema che rappresenta una rivoluzione nel campo elet¬ torale. Quindi ò da attendersi che Von. Orlando si dichiarerà favorevole alla riformai clettorale, pur affermando cho non si può discuterla ora e che si oppone a tele discussione nel momento attuale. Sbarazzato il terreno da questo nuovo episodio della agitazione elettorale a Montecitòrio, poco rimane a dire che non sia già stailo detto sulla seduta imminente. Lo. dichiarazioni del Governo avranno grando importanza particolarmente su due punti, cioè: la Conferenza di Parigi ed i problemi italiani della pace ed i problemi economici e finanziari in rapporto al dopo guerra. Circa le dichiarazioni relative alla politica Internasionale, è da notarsi ehe furono preparate dopo accordi presi coll'on. Sonnino e dopo conferenze avute dal!.on. Orlando col delegati italiani on. Barzilai e Salandra e che il testo fu stasera telegrafato a Parigi all'on. Sonnino. L'on. Orlando parlerà quindi domani anche in nome dell'on. Sonnino assente. Per aAtre ragioni, cioè perchè ancora convalescente, sarà assento anche il vice presidente del Consiglio on. Giovanni Villa. Attesissime -sono le comunicazioni sul risultato del viaggio nelle capitali alleate dell'on. Stringher e sul piogramma finanziario cho egli propone. La riforma tributaria sarà ots promessa, ma for. 6e non presentata. Iti fatta da fonte mlniste ri ale si assicura che il ministro delle Finanze on. Meda ha sottoposto al Presidente del Consiglio il suo disegno di legge per la riforma tributaria. Il progetto sarà presentata al Parlamento dopo che l'on. Orlando lo ab bia sottoposto all'approvazione del Consiglio dei ministri. Però il progetto non sarà presentato alla Camera nel periodo imminente di tavoli. Con vivo interesso sono pure attese le di chiarazìoni relative allo incerte vicende dei nuovi monopoli ed al regime di libertà che il mondo degli affari richiede per le industrie Le riunioni dei gruppi comincieranno subito dopo le comunicazioni.del Governo. La disus sione comlncierà forse domenica, poiché si terrà, salvo mutamenti, seduta domenicale Alla seduta saranno presenti XiO deputati all'incirca. L'on. Giolitti, a motivo di una lieve il,disposizione, giungerà probabilmente solo il i marzo. I lavori parlamentari saranno movimentati, particolarmente verso la fine, porcile i socialisti solleveranno vario questioni scottanti, provocando tra l'altro un appello nominale per la completa soppressionn della censura e chiedendo che la relazione dei quin dici sulla famosa questiono dei decreti per l'è sportazione dei cascami venga presentata e pubblicata prima che la Camera si chiuda.

Luoghi citati: Parigi, Roma