Il truce assassino di Rosi tradotto alla nostra Legione dei carabinieri

Il truce assassino di Rosi tradotto alla nostra Legione dei carabinieri Il truce assassino di Rosi tradotto alla nostra Legione dei carabinieri nana con ripugnante freddezza il delitto e la fuga - Come Torino L impressiono nella cittadinanza per la scoperta o l'arresto dell'assassino dol povero Itosi, perdura vivissimai <■ n* f- mi indico In curiosità Iiicstiuguibilu dei lettori, l primi particolari duU'interrògalcirio del Hogni, da noi pubblicati dìrtusanimito già ieri scia, o che più sotto riproduciamo, ùjrjina appresi "culi un senso di orrori per il cinismo <iirnostralo dall'arrestato. Ma malto circostanze rimaiiKOiio ancora da clilarlro e da precisare, specialmente per quanto riguarda la possil.dlò se. non probanti* responsatotlìtà di ((imitile altra persona. I.'Ànforita inquirente preMito ron rigorosa alacrità, nella sua istruttoWn, ni ha potuto stabilire alcuni particolari r.iolto interessa li. Non sarà frattanto superfluo, prima di iuutlrarci nel raeconlq, rorulre annienti iaforin.T/.ii.Hie suJT a.«a-??ino ed il suo passato. Prima d'essere ardito... Prima di essere soldato Giulio'Bognj aveva Ria fallo scriverò a lungo di so, non sui giornali perchè l« imprese da lui compiuto non orano ancora tali da sollevare grande clnnioitfi, ma sui registri della I'. S. e dei reali carabinieri e traccio di lui si trovano in diversi archivi di Tribunali, Fisicamente, e lo abbiamo potuto constatare, in un ritratto cltó la squadra di vigilanza della Legione dei carabinieri è riuscita a rintracciare, non presenta nulla di anormale. Monte' di caratteristico che metta in diffidenza, che origini moti di ripulsione o di simpatia. E' un ritratto che risale a prima della guerra, (piando il Bogni vestiva ancora l'abito borghese. E' allo, smilzo. 11 tipo del delinquente comune, del ladruncolo, del vagabondo. ' Giovanissimo già aveva dato prova di avere I un amore sviscerato per la roba degli altri; nessuna volontà di faro il galantuomo. Non aveva ancora 1(> anni e già era stato condannato tre volte per furto. Scoppiata la guerra libica, come già abbiamo sommariamente accennato, il giovane delinquente concepiva un piano che appieno ne dimostra gii istinti (criminali. ligli non aveva che 16 anni e, non era quindi in età di potersi presentare come volontario; trovò modo di vestirsi da sergente, aggregarsi ad un reparto e di sbarcare nella colonia mentre ancora ferveva la guerra. Non era però ardore combattivo il suo o desiderio di consacrare alla patria in armi il suo braccio, ma un pensiero losco, quello di trovarsi ira la lotta e approntiamo per continuare lo sue gesta ladresche. L'istinto della iena: pre-. darò i cadaveri. Nell'atto delittuoso' non è stato collo, ma si ebbero forti dubbi su di lui. Iti ogni modo, rivelatosi come un volontario , irregolare, venne rinviato in Italia. E tornò | Bile sue comuni impreso ladresche, battendo città e campagne, portando dovunque passava Il suo spirito di distruzione, la sua smania; eli rapina. Pur di non lavorare. II,e cronache della polizia di Domodossola R?gnano il passaggio del Bosni in quella città i quando aveva 18 anni. In una sola giornata Compi cinque furti: rubò in tre chiese diverse, sva.ligió un negozio, sottrasse un portafoglio. Sorpreso mentre stava compiendo la quinta fatica della sua veramente istlTU'Irisu giornata, venne imprigionato. Data la. ma 'giovanile età il Bognj non potè esseve coudaaliato che a due anni di carcere. Come ne Ria uscito e quando lo sapremo poi. Che cosa abbia fatto nel tempo che ha vestito la divìsa militare, ce lo rivelerà l'istruttoria che sta per svolgersi coordinatamente. L'arrivo dell'assassino Il Bogni (. giunto co*l treno dello 13,50. Per Isolarlo meglio e sorvegliarlo con più agio era stalo posto nel carro bagaglio con una buona scorta di carabinieri. Non diede però alcuna noia e gli agenti non, ebbero occasione di usare la l'orza per impedirgli movimenti. C'uando il treno entrò alla staziono era. pure in arrivo un reggimento di fanteria rientrante dal fronte. La musica al comparire delia bandiera intonò la Marcia Reale. 11 Bogni, con l'uguale contegno cinico che dimostrò al inomerito dell'arresto e. durante la confessione dell'assassinio, esclamò rivolto ni carabinieri: — Tutto per ine I Anche la musica I Mi si riceve in un modo veramente magnifico! l'oca genie stazionava intorno al treno, ma la voce diffusasi che tyatlavasi dell'ardito elio assassinò.ti Bosl richiamo altri c l'ardito fufatto segno ad aspre parole di indignazione. Il Bogni .che. abbiamo visto alla staziono e ruoto, diverso da quello che il ritratto prose-..- tatoei dai carabinieri ci aveva rivelato. Glil ci aveva rivelato. Gli mini, c abitudini e il genere di vita, Hanno segnato a lineo più dure la>a Bspnomia. Ila bocca larga, naso prominente, zigomi sporgenti. Bn insieme di volgare, di cattivo die fa pensare al coinè mai il disgraziato Bosi si sia deciso ad accogliere cosi facilmente in camera sua una cosi losca llgura. Il pensiero del delitlo che ha commesso costituisce indubbiamente il motivo principale della ripugnanza che si prova ncll'ossèrvarlo. Anche senza pensarlo assassino, per il modo con cui si presenta, la sua compagnia non può ossero desiderata. Nel viaggio, come dicemmo, non ha fatto escandescenze. Ha chiacchieralo molto, con chi voleva e anche eoo chi non voleva ascolt a rio, Ha parlato di tutto: del suo passato, del suo delitlo, della sorte che gli aspetta, di quanto conta di fare. — Se ini danno da mangiare — ad un certo punto ha esclamalo — parlerò; se no non mi caveranno una parola di bocca. E poi, come dopo una interna riflessióne: — Mangiare! Clio bella cosa. Non ho mal pensalo ad altro nella mia vita. Ho «ubalo per questo! Ho ucciso per questo. Accennando al suo passato e allo sue imprese ladresche scattò: --Manco da dieci anni da'casa mia e in «lied unni non ho inai lavorato. Credo siano pochi quelli che possono dire altrettanto. Aveva un bastoncino tra le mani elio i carabinieri non credettero di togliergli. L'u bastoncino di qualche valore. Richiestogli dove 10 aveva acquistato rispose: — Lo acquistai a Torino per ventidue lire Ina bella somma. .Se l'avessi in questo momento, non so se mi vedreste imi. .Sul movente del delitto, ba ripetuto con altre argomentazioni, quello che già aveva detto ai carabinieri di Varese. .-- Il tenente Itosi conosceva 11 mio passato Sapeva elio avevo disertato. Mi è sembrato di capire che alla mattina mi avrebbe denunzialo e che avrei perduto la mia libertà e l'ho ammazzato. Parlando poi del suo arresto ha fatto una confessione che tutto dimostra la sua anima che non alberga alcun sentimelito umano: — Se avessi avuto nella rivoltella, ancora due colpi., ha detto rivolto al maresciallo dio lo accompagnava, lo stesso che lo arrestò a Varese, non avrei perduta la. mia libertà. Né lei, nò il suo compagno si troverebbero qui. Il maresciallo Tamponi merita uno speciale riconoscimento. .Senza il suo ardimento e la su prontezza l'assassino stava per sfuggire alia giustizia. Vero £ che altri occhi erano vigili e. altre mani erano pronte per acciuffali 11 Bogni e ricordiamo ira questi gli agenti della Squadra mobile della nostra città 'chi pareggiando di iniziativa con i Carabinieri i a-ssa-snino avevano identificato riferendone al i'awocato fiscale militare — ma Varese i li oppo vicina alla frontiera. Il drammatico interrogatorio Il grido della vittima Dalla stazione il Bogni fu tradotto immediatamente in vettura al Comando della Legione in piazza Carlina, scortato da un maresciallo e da tre carabinieri. L assassino fu condotto immediatamente alia presenza del colonnello Da Pozzo, il quale assistilo dal maggiore Colombinl'fl da altri ufficiali dell'Arma procèdi ite al nriino interrogatorio. Il Bogni, sempre di un pallore cadaverico, era guardato a vista da due carabinieri, i quali per , .•-cauzione gli avevano messo ua«i catenella a ciascun braccio. U B*»«jrii avaw «s* mano ferita, ftt sposo allo domande del colonnello con una freddezza ripugnante, ridendo talvolta ostentatamente, tanto da far supporre che il truce malfattore vogllu un po' giocare la commedia. Egli ha narrato la terribile scena dell'assassinio con una:'preeisione spaventosa, ricordando minutissimi particolari e sorridendo allorchè; si ■'; indugiato a spiegare come pugnalò net sonno la sua vittima. Quando gli fu osservato che il delitto compiuto sarà punito con la fucilazione nella schiena, il Bogni diede una scrollata di spalle ed esclamò: — E che me ne importa? iPoi quasi tutto ciò non lo interessasse direttamente ripreso il suo racconto, dicendo: » l'u una notte brutta: qiKtndo fummo in camera, il tenente cominciò a guardarmi con mia]ehe insistenza e a squadrarmi. Compresi che il tenente mi riconosceva, e allora ricordai che egli pure si era trovalo in Trancia, e ja mia Usura non doveva riuscirgli nuova. Ma erano evidentemente supposizioni; ad ogni modo egli divenne inquieto ed io pine. Ci coricammo e discDvreitnno ancora. Poi ipaive che il tenente dormisse; ma io stentai a prendere sonno e dormii pochissimo. Verso le cinque dovetti uscire un momento dalla camera. Oliando ritornai il tenente era sveglio ed io ebbi l'impressiono che avesse guardato tra i miei documenti e che avesse rinvenuto la polizza sulla quale ora, il mio nome vero, ilil tenente non doveva cerio avere, mai dormito. Erano le cinque. Ad un tratto II tenente si voL se verso di ino e. mi disse:" — Tu isei Bogni; non negare; e sei disertore. — No. Non e vero 1 — Si. Ti riconosco. —- 'Ebbene, sono Bogni. — E allora io ti denuncio! Fu un aitiamo. 11 tenente, sempre mentre si trovava in letto, mi fissava: lo vidi voltarsi per afferrare la rivoltella che era sul comodino, e allora d'un balzo gli fui sopra e memtre era. voltato gli vibrai un colpo di pugnale al olio. Il tenente gridò due volte: Aiuto! ilo «li assestai alleva una seconda pugnalata per farlo tacere. .Siccome la prima ferita era stata profonda il grido del tenente fu molto fioco, quasi un rantolo, ma io temetti tuttavia che dalle stanze vicine qualcuno avesse potuto udirlo ugualmente. Allora, per far credere che il grido di aiuto non era quello del tenente che uccidevo io esclamai, con tono abbastanza alto: — Ahi ! La mia gamba ! E ripetendo la frase. Tini fame sorrise, soddisfatti i. Nell'animo degli ascoltatori passò un brivido di disgusto. — Quantunque il teneu-to non gridasse più io continuai a colpirlo, finclrè lui ben sicuro che era morto. Volevo essere sicuro de! fatto ■mio. — 'Ma perchè — fu chiesto al Sogni — avete infarto alla vostra disgraziata vittima quattordici colpi? — L'ho detto: volevo essere tranquillo. Poi rial momento che avevo, cominciato... ho conlitt'Ua.lo senza contare. — E non siete pentito di ciò che avole fatto? -■ Obi soltanto i coccodrilli piaingono!... — Non vi preoccupa dunque il pensiero ili ricevere sei pallottole ili lucile molla schiena? — Meglio lo sei pallottole che l'ergastolo o venti anni di reclusione. Tanto, sono stanco della vita. sj.ono malato, molto malato e mi curti «invece clic con le jjiedicinc con bicchierini di cognac e di rhum.1 Il truce assassino è difatti affetto da una malattia comune, che 6 imiHl-c specificare. — E dopo compiuto il delitto che cosa avete fatto ? — fu obiosto al Bogni. — Ho fallo i miei preparativi per andarmene. Fio frugato negli abilii del tenente, ma vi trovai soltanto sotlantasotto lire clic presi insieme ai suoi documenti personali. Le carte gttate nel Po l"u domandato al Bogni se non avesse provato alcun ribrezzo di rimanere nella stanza • ol cadavere della sua vittima a pochi passi e l'assassino sorrise, di quo! suo sorriso cosi ripugnante, alzando un po.-o le spaile come per dire: -- Ne ho visjo ben altre, io! Egli, senza scomporsi u« momento, anzi ] quasi si compiacesse dì ricordare" "cerll' narri colori, narrò Vie sT lavò accuratamente ne« ' richiamare Intenzione di Gualcitilo .Siccome iti fcaw-a --li furmir, i,:,„.Ji„ ,,,„„„„ Ì^^^Z^ì^^Tb^^T^ I ~ pe"iclic qualche traccia di sangue potesse | llento dovevaWs.soderd'oitro^rec^ito^re'Vòl che Diomio io mudi iir.«, V.- ,V ' p vagliaci' Ulfiite ° U11 un lire ed aveva posato trenta lire ad un allievo dell'AC* lire! 'ione di un debiki di cademia militare. — Io ho trovato soltanto sef.lantnsct.to - rispose il Bogni. — Non c'è alcuna ra per la Isa re la verità. ,.ir.l';„l,'Jf,'.,s'J110 andati a finire i documenti di.ll'ullleiale? - Quando sono uscito alle S dall'albergo spiegò il Bogni — ini sono messo la ilii-ive del.a stanza in tasca per impedire eh» qualcuno potesse penetrare nella camera e .-coprire il cadavere. Mi sono recato a prendere un caffè ed Ho continuato poi la mia strada verso la Gran Madre di Dio. Siccome pensai che i documenti del tenente potevano riuscire compromettenti, li gettai nei po dal potile nella piazza Vittorio Emanuele..senza che sitai cimo mi vedesse. Quanto alla chiave la a lira verso la griglia (lenirò una fogna, proprio hi vicinanza della cbiesa della Gran Madre Questo circostanza sarà appurata dall'Autorità inquirente, la (piale ha ordinato di fare ricerche nella fogna indicata dal Bagni. La ferita alla mano I ritratti dei genitori del Rosi Abbiamo detto già che l'assassino era ferito ad una mono, la sinistra. Già subito dopo l'arresto a Varese la ferita era stata visitata dal capitano medico dottor Pranzi, il quale la. giudicò prodotta da un colpo d'arnia da tuoeo. La medesima constatazione fu fatta ieri a Torino ed il Bogni verme invitato a fornire qualche spiegazione. Egli allora narrò: — Mi sonoMerilo volontariamente giorni fa con un colpo di rivoltella. — A quale scopo? — Volevo farmi ricoverare nell'ospedale di Varese dove sapevo che si trovava una automobile della bauit.i. Avrei cosi avuto occasione di impossessarmene e allontanarlo' perchè so guidale benissimo, avendo già fatto lo « t li au flou r ». Particolare pietosissimo, nel portafoglio del Bugni furono trovale duo fotografie: quella delia madre del Busi in abito di ila ina della «Croce Bussa" e lineila del padre che— conte si sa — era capitano medico. II Bogni per un inesplicabile mistero aveva conservato i due ritratti, che saranno restituiti. Triste e angoscioso ricordo! Il Bognj ha poi narrato conio potè allontanarsi da Torino la mattina stessa del delitto, poco dopo lo S. L'assassino prese il tram elettrico tu piazza clella Gran Madre di Dio e si recò a Cbivasso. Siccome era conosciuto nella piccola cittadina, il B'igui, du: aveva un piano prestabilito, aveva lasciato il suo berretto recante il numero del SS.o renarlo d'asso Ilo e lo aveva aostituilo cou quello dell'ufliciale. appunto per non lasciare alcun indizio del suo pasaggio. Sulla strada provinciale di Chlvasso I il Bogni si imbattè in un automoblista e sa- I puto clic si recava a Milano, !o pregò di conl durlo in lineila città, dicendo che vi era at! teso da alcuni parenti. L'automobilista ac! consenti e fu così che il Bogni giunse a Mii lano, senza costo di spesa. Nella capitate lombarda il Bogni si recò a pranzo al . Biffi -, dove conversò con parecchie persone; spacciandosi per marchese Dall'Orto! il giorno dopo l'assassino fu si Varese, dove mutò nome ed a-ssunse" quello di Malin-verni. E' degno di rilièvo il fatto che anchedai a Tonno aveva dato pure un falso nome,«ter 8 Onesado dei caraUpJvi kaorantoò ai carabinieri di Somma Lombarda, correggen-1 dolo poi quando appvese le esatte generalità dell'assassino, a Varese, del resto, il Bogni doveva ossero nolo, poiché vi aveva passato qualche mese in carcere. Dicemmo già che egli era stato condannati) per le sui: delittuose « imprese in Libia e. per altri reali: tutto questo gli aveva fmltato complessivamente sette anni di reclusione; ina, dopo avere scontato appena tre mesi, ii Bugni fu per un madornale errore di documenti, posto in libertà.1 Quando lo si volle rlaeciuffare, il delinquente era già lontano! I! confici t col facchino Terminato l'interrogatorio tu proceduto subitu ad un primo confronto: quello tra il Bo-| gui ed il facchino doU'àlhciim, quantunque! inni ce ne fosso più bisogno, il facchino appo-; ria si trovò in presenza del Bogni dichiarò vuccicZBein, fp| Taicdi riconoscerò perfettamente io iuf T'ardito che [dda rincasato in compagnia del tenente Rosi.' iQuando tutte le -forma.'ha furono compiute, iti vBogni a ino' di conclusione dichiarò che : i sentiva, un formidabile appetito e desiderava mangiare! Infatti più tardi gli fu dato un po' di salame, una. minestra e del pane ed il Bogni divorò lutto a quattro palmenti! Prima però gli fu chiesto ancora qualche schiarimento sul come avesse assunto il nome 'li Malinvemi ed egli rispose clic avendo un giorno giocalo a carte col vero Malinverui, perdendo qualche lira, si vendicò rubandogli con destrezza il portafoglio contenente alcune centinaia di lire e documenti personali d'identità. Egli s; ne servi, poi pei- assumere i! nome di Mnlinvefn.i. Altra volta però il Bogni si l'eco anche chiamare Quadrelli, a giudicare da una Cartolina trovatagli in lasca. Del resto si sa ebe l'assassino ebbe una vita rivolto (avventurosa. Oltre clic in Libia ed in [-'rancia fu anche in Inghilterra. Da ragazzo era già un pessimo soggetto ed egli stesso ieri ebbe a dire. — I mici genitori non hanno mai potuto comandarmi e far.-! ubbidire. L'Interroga torio del Bogni è dorato fino verso le ore !?; dopo di che il Cornando dei carabinieri procedette ella traduzione di lui all'ufficio del giudice istruttore incitare, capitano Crespi. Manco a dirsi, l'assassino ù continuamente guardato a vista e. la sorveglianza non si allenterà neppure nella cella, dove sarà rinchiuso al Comando delia Legióne, in attesa di nuovi Interrogatori e del confronti, per quanto questi confronti siano orinai ritenuti assolutamente superflui. L'u particolare sullo famose cinque decorazioni che l'assassino ostentava sul petto: avendogli il colonnello osservato che le decorazioni erano false, il Bogni. ridendo, rispose ;. — Ho i documenti giustificativi — Possibile? — Certamente: li ho rubatili Chi ospita l'ardito ? L'ufficiale arrestato a Ravenna, e che è il tenente 'Marino Borghi, è stato ieri nuovamente interrogato, ma l'Interroga torio ''•« dilagato a.d altri t'aiti e circostanze che non hanno alcuna relazione col delitto ili vi e se l'hanno <• puramente occasionale, nenie Borghi e 'nativo di Baverina, classe Imi soldato nell'ai" reggimento fanteria: quelito il corso allievi ul'liciadi al fronti «.l C'=l di Lana cu.1 53' fanteria come I a l'u Il te1895. 1 re- 3. Eli sotto- tenente tinche verme assegnato al 32* reparto d'assalto. Ha la croce di guerra francése >• '■■ croce di guerra,'italiana. E' stato al fronte per più di tre anni. Il rilievo ci sembra doveroso. Per concorso di circostanze il Borghi ò venuto a trovarsi in condizioni gravi: si è parlato di dubbi che gravarono su di lui; è giusto dire anche del suo passato che torna a suo onore. Il tenente Borghi trovasi presentemente alla caserma dei mitraglieri affidato al colonnello Bodriguez. E' tranquillissimo. A chi lo ha. interrogato a proposito del delitto, ha risposto: « Ho-avuto un momento d'ansia quando venni tradotto a Torino ed appresi l'assassinio del povero Posi, ma quando seppi che l'ardito au. toro del delitto era stato arrestato a Varese ogni mia paura e scomparsa. Non credo che il mio arresto possa prolungarsi di molto ». Per quanto riguarda i suoi rapporti collo pscudo capitano Matteucei, ha u>Uu <l> averlo i conosciuto ili trancia sotto il nome di Ambro| gotti, c di essere stalo alle sue dipendenze per In quel periodo io, disse, non ave-I osnotto sulla sua autenticità come Ire mesi, vo alcun i ufficiale. I pre cordialissimi. L'unica osservazione che avevo fatta era che il capitano, quando doveva prendere il coniando della compagnia, delegava, sempre uri tenente forse per noti far vedere le proprie manchevolezze. Non aveva scrupoli a chiedere danari ai suoi ufficiali. L'Ambrogelti aveva sempre bisogno di quattrini per condurre la bella vita. Si recò a Parigi dove coabitò alcun tempo con una bella donnina o dotto un mese che mancava ri'-ti corpo si costituì ad un comando a Parigi. Seppi che gli venne indilla una pena di unt1psc1btrBctiBcdiLildcnlccddiclrpcrzlIr[ smzsoscèui■ì rapporti con lui furano seni-1 dI i j tiil petto due mettila al valore c.ir;on nove rlecora- plinnre. In Francia portava dn-elie al valore militare e vile. Lo ritrovai a Torino zloni. E ciò mi stupì Circa i suoi rapporti con l'assassino ha eh in rato: «.Il Bogni mi venne nrPs»'ttafo da1- Matteucei e non ricordo che egli portasse sul I berretto il mimerò 28: questo corrispondeva a di¬ ! Borghi a , -1 centro eì me.ub quello di un nostro eimico terr-ite di fanteria che si trovava in nostra compagnia nella barcaccia al caff<> Homano, un giovane mire di Bavenna. onestissimo. ■AH'usoifA dal Bomai-c ,la seva fatale il Matteucei d-Nse: «Ragazzi, ehi di voi vuol dare n^nilnlHà a onesto mio ardilo che non ha alìo'"_^i■••? • iteli.-.va ji Bugni. Il povro Tinsi si nrofferse I' Rcvgni sembrava res'io ari acctltim e tediava esimersene. To stpsso cercai di vi"cere 1 suoi scrupoli. Non avrei immaginato clic mandavo mi assassino a dormire con lui!», Altre menzogne di Matteucei Continuano per parte dei carabinieri le indagini circa Io pscudo capitello Matteucei. La trama di inganni da lui ordita ba maglie cosi fitte che a fatica l'Autorità inquirente riesco a ricostituire tutto il suo passati). Il suo soggiorno in Francia e già staio particolarmente Illuminato perche non sono mancati gli informatori; nell'oscurità rimane ancora ti primo periodo in cui Ila vestito la divisti ili ufficiale. Xou brillò in Francia per qualità combattive. Ai granili combattimenti ai quali le truppe italiane presero parte non partecipò: nei momenti di maggiore liscino trovò sempre modo di essere lontano. Coniando qualche pattuglia di avanscoperta, ma senza grandi ) rischi. La sua inettitudine come ufficiale è stata confermata, oltre che dagli alt-ri. anche dal caporale. Gallo di Torino, che si trovo allo sue dipendènze. Quando venne interrogato fior la pilnia volta, ti Matteucei vestiva, com'è noto, la divisa da. capitano e disse che il pad!e mio era professore di chirurgia a. Bari, ma quando vesti la giubba da soldato confessò che era figlio di un medico condotto di Biblana. Sarai vera quest'ultima versione.' Ogni suo aito .: stala una menzogna, ogni sua parola un Ingauuo; si stenta quindi a credere anche quando casualmente gli sfuggo- qualche verità. I L'ambiente frequentato dal Matteucei. dai', tenenti, i'amori. dal povero Bosi e stato brillati!'• mente messo in luce dalla Squadra mobile ' della nostra Questura, che alle indagini si è vivamente interessata e cooperò non poco alla : identificazione dell'assassino. La necessità di stabilire con precisione cori quali person • ! Bosi aveva passato Io scorso venerdì, che d> | veva essere l'ultimo gioir: > ilelln sua esll'stenzn, ita portato ad un esame dì tutto quel | inondo equivoco torinese che si aggira nel delia nostra città e sfrutta particolar•-■li ufficiali di pa,*s.ar{g:o ed i piovani e.h« s«ne fcusH mito InstBK* dt faRlli ] ii■ ì [Ir'j 1 | ; Comitiva allegra la giornata di venerdì, U meglio la sera di venerdì, il Itosi la passò, come già pio volte uni abbiamo accennato, con diverse donnine cosidettc.. allegre, col Matteucei, cid Bombi e con i due arditi il Bogni e l'altro ancora du identificare Le orizzontali che furono viste cui Itosi furono quattro e sono certo Isabella Zucco di Guglielmo, di anni 21, Giuseppina Bologna fu Angelo, di anni 20, Nina Bosco e Cornelia Scinga, una brasiliana di Bio Jaiicfuo che negli ambienti equivoci è soprannominata la spagnuola. Le prime due erano famigliari eoi Itosi: le altre furono con lui nel pomeriggio del venerili al Bostaurant du Pare. | Tutte quattro convennero con i tre ufficiali allo spettàcolo del Caffé «ornano,' occupando itila barcaccia. Erano allegrissimi. Allegri e chiassosi, tanto chiassosi che il direttore del [ducale dovette intervenire per pregarli di mo iterare la loro vivacità e vieto venissero sori vite loro ielle bibite, il Bogni non era con gli ufficiali al principio dell'; spettacolo. Si recò nella barcaccia nella seconda parie dello spettacolo, invitatovi dal Bosi e dal Matteucei che 10 avevano trovato nel caffè. Bogni ora stato presentato al Bosl qualche giorno prima dal Matteucei. Nel venerdì rinnovarono la ccnoscenza e fu ti secondo incontro che doveva chiudersi col delitto. Il tenente Borglii ha rivelato come fu che 11 Bosi offerse ospitalità al Bogni e lo abbiamo notato. ■Secondo altra versione invoco il Mai •ucci avrebbe invitato il Itosi ad ospitare l'in dito avendo notato che questi s'Interessava molto alle avventuro di guerra che .il Bogni gli narrava e il Bosi avrebbe accettato cori entusiasmo. Varia come si vede il motivo, ma un fatto, ed è sostanziale, rimane identico ed è che il 'Matteucei presentava il Bogni al Bosi come iMalinvemi e fu anche lui che s-rvì di tramite per far ospitare l'ardito lai povero morto. E' una circostanza questa di indubbia gravità", ma della quale solo la istruttoria potrà rilevare tutta l'importanza. Le 8 oe pe li ddtti