Come sta Clemenceau

Come sta Clemenceau Come sta Clemenceau Turbolenza nazionalista alla Càmera francese Della manifestazione di tnttl I deputati contro l'attentato {Servizio speciale della Stampa) notte, Parlgi, 20, Clemenceau ha ricevuto non ima, ma tre ferite. La prima, che è la più grave, è stata prodotta da un proietto entrato nell'omoplata destro e conficcatosi nell'omoplata sinistro. La ferirà ha prodotto una emorragia senza però ledere nessun organo essenziale. Le altre ferite, die dapprima si credettero prodotte da scheggia dei vetri dell'automobile, non sono che graffiature: una al braccio sinistro e l'altra mila mano sinistra. Suor Thetonesse, che aveva già curalo Clemenceau dm-ante la sua precedente malattia, si è recata a visitarlo nel pomeriggio trovandolo nelle migliori condizioni possibili. I dottori Tissier, Gosset e Laubiy Paul, medico legale che esaminarono Clemenceau, dichiararono che le sue condizioni migliorano, .ma che il ferito è troppo stanco perchè si possa procedere stasserà alla radiografia, cho quindi sarà fatta domani mattina. I! bollettino ultimo dice: «Clemenceau riposa, stato soddisfacente, non vi è febbre •. N'ella nottata il professore Ti»sier è rimasto in camera del lerito pronto ad intervenire al menomo allarme. "I miei avversari tirano male!,, Nella giornata, la più grande difficoltà per i medici è quella di impedire al malato di pailare, perchè per tutto il tempo in cui ieri non riposò, Clemenceau, seduto su una poltrona, colle braccia conserte e il leggendario berretto sul capo, faceva a tutti, col "brio abituale, il racconto dell'attentato di cui era stato vittima. « Ieri — disse Clemenceau — passando esattamente all'angolo del - boulevard Delessert notai dal fondo del mio automobile una strana « silhouette », che si profilava sul marciapiede e che mi esaminava attentamente. Era una «silhouette» di uomo piuttosto mal vestito. Mi dissi tra me e me: ecco un individuo che medita un cattivo colpo. Stamattina allo stesso punto scorsi la st/essa « silhouette » e, immediatamente, pensai: ma è il mio individuo di ieri. Non ebbi tempo pensare di più. L'individuo, col braccio alzato, colla, rivoltella in pugno sparava in direzione dello sportello il cui vetro andò a pezzi. Non riflettei che nella, rivoltella vi erano forse altre palle e tirato il primo colpo mi chinai a guardare. Altri colpi echeggiarono precipitosamente uno dopo l'altro. Nello stesso istante sentii un forte dolore alla nuca. Il dolore fu talmente forte che non potei fare a meno di gridare. Sentii perfettamente che ero stato colpito. Quello che avvenne poi passò colla rapidità di un lampo. Il soldato mio piantone che si trovava accanto allo « diatiffeur ». non appena echeggiarono i primi eolpi aveva estratto l'arma di'tasca. Simultaneamente il mio «chauffeur» spingeva l'automobile a grande velocità, mettendosi fuori di tiro. Poi l'automobile virò .e venni riaccompagnato a casa mia ». Iti presidente soggiunse, con aria sarcastica: «I miei avversàri "tirano veramente male! Sono det famosi incapaci!». Con queste pai-ole Clemenceau alludeva non soltanto all'attentano del 31 dicembre 1908, già ricordatovi ieri, ma anche ad un altro che risaliva a dieci anni prima, all'epoca agitata dell'affare Dreyfus. Nell'estate del 1R97 Clemenceau trovavasi nella redazione del giornale «Aurore», di cui era uno dei «leaders» infaticabili, nel proprio gabinetto, insieme al pittore Carrière e a Gustavo Geoffroy, attualmente direttore della manifattura deì'gobelins, e al militante libertario Bronssolloux. Naturalmente si parlava dell'» affaire ». Nella strada la folla gridava contro il giornalista. In quell'epoca assai impopolare a Parigi. Reso nervoso dalle grida, Clemenceau, che allora, di tanto in tanto fumava ancora, visto che uno dei presenti aveva estratto un pacchetto di sigarette, gli disse: «Datemi una sigaretta, ppr favorel ». E pronunciando queste parole si era alzato dalia sedia appoggiata quasi contro una porta a due battenti, che rimaneva sempre chiusa. Nello stesso istante una detonazione echeggiò e lo specchio collocato alla sinistra del tavolo andò in frantumi. Gli astanti si pred-pitarono. Uno sconosciuto tra i due battenti della porta socchiusa, teneva un fazzoletto in mano e turbatissimo si scusava: • E' stato estraendo il fazzoletto...», balbettò. Clemenceau alzò le spalle e. rude come sempre, si accontentò di dire: «Niente! Storie! Cacciatelo fuori! ». L'individuo venne bruscamente spinto fuori nelle scale. Ma rientrati nel gabinetto gli astanti poterono convincersi che si trattava invece di attentato: se Clemenceau non si fosse alzato, sporgendosi per prendere la sigaretta che aveva chiesta av-rebbe ricevuta la palla nella schiena. gmuMvcsfvasqcdd(rvcacsgdMndb"Ferito seriamente, ma stato soddisfacente,, Come vi ho detto, secondo le ultime notizie i medici si mostrano completamente fiduciosi. Marcel Hutin, che tra i giornalisti parigini è uno di quelli che avvicinano maggiormente il Presidente del Consiglio, facendosi eco di queste speranze, avverte die una riserva certamente si Impone quando si rifletta che Clemenceau ha 78 anni. Ma Clemenceau ha un cuore e delle arterie che un giovane potrebbe invidiargli e la sua fibra è talmente robusta che malgrado la ferita e anche la scossa ine vitabile, egli non ha avuto quasi febbre. Gior 1 gio Mandai che oltre ad essere capo del ga e - binetto della presidenza del Consiglio è a mico ultimissimo di Clemenceau, ha detto sta notte ad un giornalista che il Presidente è certo ferito seriamente ma che il suo stato è soddisfacente, per quanto è possibile. Il prò fessor Gosset che l'operò sette anni fa di quella prostatite por la quale non si davano sette giorni di vita al già vecchio tigre accorse subito per prestare la sua opera a Clemenceau. che non è il più paziente dei malati Nell'appartamento di me Franklin trovansi riuniti il figlio capitano Michele, la figlia signora Jaquemalre, il fratello Alberto, nonché il generale Mordaq. capo del suo gabinetto militare, e Mandel. Il morale del malato è incomparabile o anche questo è un ausilio prezioso per la guarigione. Sul feritore, le sue idee, le sue dichiarazioni, si hanno oggi maggiori particolari. L'interrogatorio del Cotin è durato dallo li alle 16. Egli è un giovane corpulento e porta i capelli lunghi. Vestiva un abito di velluto marrone da operaio. Si dice che sia stato dichiarato inabile al servìzio militare per malattia di cuore. Dalle sue dichiarazioni risulta che egli ha piena coscienza dell'atto compiuto. La perquisizione fatta al suo domicilio ha dimostrato che egli aveva preparato i suoi effetti pei- darsi alla fuga dopo l'attentato. Il suo baule conteneva tutto il suo vestiario e la sua biancherìa. Lo «chauffeur» Paul Coujat, che conduceva l'automobile di Clemenceau, dette prova di un grande sangue freddo e riceverà la medaglia militare: egli per poco non rimase ucciso da un proiettile che gli sfiorò la tempia. L'ambasciatore d'Italia ed il Re Nicola del Montenegro si sono recali tra i primi ad iscriversi nei registri deposti alla portieria della casa di Clemenceau. La manifestazione della Camera L'attentato ha prodotto ama grande impressione tanto al Senato, del quale Clemenceau fa parte, quanto a Palazzo Borbone, ove il vice-presidente Monestier dichiarò ohe il paese apprenderà con dolore il. tentativo dì assassinio contro Clemenceau. « L'indignazione per questo odioso atto, die colpisce la stessa Francia (applausi) sarà condivisa da tutto 11 mondo e sarà accompagnata dalla soddisfazione di sapere ohe la vita di Clemenceau è salva. (applausi) ». L'oratore espresse 11 voto per il rapido ristabilimento di Clemenceau e gii rivolse l'espressione della profonda devozione che la Francia ha verso di lui, « che dopo avere largamente contribuito alla vittoria, fa così grandi sforzi per una pace degna del sacrifici sopportati». — E' la continuazione dei delitti tedeschi! — gridò dal Centro il deputato Escudier, che è di quelli che vedono il nemico dappertutto. Ma nello stesso istante il leader socialista Re-» naudel chiese la parola. Violente e inopportune proteste si fecero semtiro dai banchi del Ce retro e di Destra. Il noto deputato nazionalista Pugliesi-Conti era tra i più scalmanati ad interrompere. Tuttavia, tra il consenso della grande maggioranza della Camera Renaudel disse: «Credo che in simili circostanze non bisogna avere timore della espressione di opinioni diverse. Noi, che qui siamo avversari della politica, del presidente del Consiglio, teniamo a dire che in "circostanze come questa ci associamo al voto che il presidente della Camera ha formulato pel pronto ristabilimento del presidente del Consilio ». — E' il meno che possiate fare ! — Interruppe Blaisot del Centro. « Pignori della Destra — continuò Renaude! rivolto verso l'opposto settore della Camera — e strano riho celando qualcuno tra noi compie un dovere di cosoienza. si urti sempre alla vostra incomprensione! ». F, siccome alla Estrema Destra il Ptisìiesi-Conti continua ad interrompere, si attira dn -Renaiidel una replica energica quantunque poco parlamentare : «Siete un imbecille e un pazzo!». I.l Pugliesi-Conti non ha bene udito le parole di Renaudel, ma alcuni -amici gitele ripetono e allora «1 vede il deputato di Parigi slanciarsi neTt'emìcMIo e precipitarsi verso i banchi dell'Estrema Sinistra. GII uscieri. si Interpongono sollecitamente e in seguito alle insistenti preghiere del questori della Camera. 11 focoso Tf'j^vnallst-a acconsento a ritornare al suo baffi •-. Interrotto continuamente, Renaudel riesce tuttavia a concludere: «Dicevo che noi socialisti, che facciamo appello affll'az-ione organizzarla del protetariPto e della classe operaia, riproviamo gli attentati politici del genere di quel- 10 di cui è rimasto vittima il presidente del Consiglio p non abbiamo dimcnticarto che uno dei nostri è prematuramente caduto all'inizio della guerra ! ». Il ministro della Marina chiede allora la narnla ner fare, a nome del Governo, ima hreve dichiarazione rhr? è accolta dalla commossa e calorosa unanimità dell'assemblea. 11 minM-ro ha detto: " .T,"nma,ggio della Camera commuoverà profonrta.men'te Ctemenoaaii e costituirà nel grande cittadino, pel grande' patriota (applausi) una ci/fazione all'ordme del giorno, come (niella eh" In patria accorda at valorosi caliti per essa trinchiti applausi). Quando abbiamo appreso l'attentato ci siamo' ricordati che un altro grande francese era stato colpito all'inizio della guerra (applavsD ». Il grnrmo nariamentare socialista, riunitosi non annona tolta la seduta ha votato all'unanimità una. mozione ripredueento il discorso dì nenavud»l p riprovante ratt«ntato perpetrato contro la persona di Clemenceau.

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