Un anarchico francese spara 5 colpi di rivoltella contro Clemenceau lo ferisce lievemente

Un anarchico francese spara 5 colpi di rivoltella contro Clemenceau lo ferisce lievemente Un anarchico francese spara 5 colpi di rivoltella contro Clemenceau lo ferisce lievemente i rivoltella contro Clemenceau lo ferisc lievemente L'arresto dell'aggressore nella folla tumultuante e di nn suo apologista -- Lo "chanffenr,, ferito e un agente in grave stato •• Esisteva nn complotto? j (Servizio speciale della S T Jk. M I* A > PARIGI, 19, notte. Cinque colpi di rivoltella sono stali sparali da certo Emilio Colin, francese di Creil, ebanista e anarchico di professione, contro Giorgio Clemenceau, il quale è rimasto ferito non gravemente ad una spalla. Il Presidente del Consiglio, che non è giunto alla sua tarda età sema avere visto parecchi attentali a Sovrani e a Ministri, attraverso tante vicende burrascose di cinquant'anni di vita politica, se l'è fortunatamente cavata a buon mercato col vantaggio, anche, di vedersi riaccendere attorno gli entusiasmi del patriottismo francese, che più che mai ora esalta il « Tigre », Vuomo irriducibile e invulnerabile, il « pugno di ferro » che tien duro alla Conferenza della pace e non cede verso la Germania vinta. Ma anche con si lieto fine, l'attentato di slamane ha profondamente commosso Parigi: per qualche ora le voci peggiori sono corse ad infiammare gli spiriti, si è creduto che Clemenccau fosse rimasto ucciso, o gravemente ferito, si è parlato di assassino russo, di attentato bolscevico, di vendetta leniniana, ecc. Al primo echeggiare di quelle cinque rivoltellate contro Clemenccau non pochi hanno ripensalo all'unico fatale colpo di rivoltella contro Jean Jaùrès nell'ora tragica della mobilitazione. Per poco, infatti, solo per un caso miracoloso, Clemenccau. non e caduto sulla soglia della pace, coma cadde invece, su quella della guerra, il suo possente, avversario politico. I cinque colpi Il cittadino Clemenccau abita in via Franklin. Il primo ministro Clemenccau lavora al Ministero della Guerra, di cui egli è pure il titolare. Ma è abitudine del Presidente del Consiglio fare ogni mattina una breve passeggiata prima di salire nel suo Gabinetto, allungando, a piedi o In automobile, la strada tra casa e ufficio L'automobile — un'automobile miniare, o almeno militarizzata, con un soldato a fianco dello chaufTeur — lo va ad, aspettare tutte le mattine, i <"»•«, le 8, sull'uscio dell'abitazione, e se '■"'-'iienccau ha voglia di andare un po' a piedi, la vettura lo segue vuota in attesa che ci salga su. Clemenccau è un uomo abitudinario quasi ottantenne, gli piace levarsi di buon ora, csre come un buon borghese qualunque che debba rispettare l'orario d'ufficio, non vuole attorno a se' seccature ili scorte; un po' curvo nella pelliccia, sotto il cappello a. cencio, va e viene col suo ba stane, cóme quando andava a dettare il suo quotidiano articolo all'Aurore o, più di recente, al suo llomme Libre, poi incantenato. Ma la Polizia teneva ugualmente d'occhio il Presidente del Consiglio, gli agentl addetti alla sua persona lo seguivano assiiìmunente a piedi o in bicicletta per tutelarne la incolumità, sia pure a rispettosa distanza per non dare ai nervi del ministro, che non amava vedersi attorno angeli custodi. E così, stamane, Clemenccau si e imbattuto in un diavolo. Alle 8,io, quando Clemenccau è uscito di casa, rue Franklin era silenziosa c deserta. Gli agenti incaricali di sorvegliare la casa del ministro erano al loro posto. Gli agenti ■ciclisti incaricati di precedere e seguire Tautomobile ministeriale, anche. La vcl tura parli a lenta corsa, debitamente scor tata. Nel momento in cui l'automobile svoltava dalla via Franklin nel boulevard Delessert, innanzi ad una drogheria, due giovani, uscendo dal gruppo dei clienti, spararono alcuni colpi di rivoltella, contro la. vettura. L'automobile presidenziale si fermò. Il soldato che accompagnava lo chanffenr 'scesa di bollo c scaricò la tua rivoltella sui due aggressori, contro i quali, la folla, che dal camiciotti) che portavano e iluìlii lunga capigliatura bionda, li avcin presi p'~r russi, si precipitava immediatamente, al grido di: — Morte ai bolscevichi! Il feritore, nominato Cotin, ed il suo complice, disarmali rapidamente, vennero con grande fatica strappati di mano agli spellatovi del dramma:, che volevano linciarli, e furono fatti salire su una automobile che si allontanò rapidamente. La .scena non darò che un attimo. Da tutte le parli fu un accorrere di gente attorno alla vettura, a Clemenccau che ne era disceso da solo lenendosi la mano sinistra sulla spada destra, all'aggressore, che se non ebbe modo e tempo di [uggire, oppose gualcii" resistenza ai cittadini e alle guardie clic gli si gettavano addosso. Per qualche minuto, li sul posto dell'attentato, fu un vero tumulto. Parigi fa presto a riversare in un punto qualunque delle sue strade e delle sue piazze, tutta una moltitudine di gente. E la gente, si è riversata a flotti là dove Clemenccau era stato ferito, e tutti urlavano, tutti si spingevano contro il feritore, coi pugni chiusi, i bastoni alzali, tra grida di mode. Nella ressa tumultuante l'aggressore ha corso serio rischio ili finir male. Olifante questo tumuliti, un agente, cerio Gmiyeul, ripìase ferito alla testa du un pl'iiii'tlile: venni', trasportato in grave stalli all'ospedale. indie lo cuaiif/eui' c rimasto lerito, non gravemente. Il proietto nella spalla Clemenccau discese svelto dalla vettura, come se niente gli tosse successo, e mentre agli astanti che lo attorniavano pieni di premura continuava a ripetere: — Grazie, non è nulla!.... fece per incamminarsi da solo verso la sua abitaiione. Ma era pai sd a lido e la mano sulla spalla destra mostrava che là era stato colpito. Qualcuno dovette sorreggerlo dopo i primi passi. Per un istante parve che Clemenceau stesse per svenire. Invece potè risalire in casa senza troppo malessere, e in casa accorsero subito i medici a visitarlo. La ferita non era affatto grave, sul più alto della spalla destra. 1 medici non hanno potuto estrarre la pallottola, fortunatamente non molto affondata. Disinfezione, tamponamento, fasciatura, furono affare di pochi minuti, e mentre lo medicavano, Clemenceau motteggiava e sorrideva, con quella sua verve inesauribile, che quando non ferisce diverte. Tra l'altro, Clemenceau avrebbe detto con umor gaio: — Voilà messieurs!.... rfón balano cinque colpi di rivoltella a sfondare questa vecchia carcassa.... Il bollettino medico / medici che curano il ferito sono i professori Laubri, Gosseto e Cussier. Essi hanno pronunciato la loro diagnosi sulla ferita redigendo questo bollettino: « La lesione interessa la parte posteriore della spalla destra, ma pur penetrando in cavi tà, non lia leso alcun organo interno. Lo stato generale del Presidente e le condì zioni locali della ferita sono assolutamente soddisfacenti ». La notizia dell' attentato, diffusasi filimi nea nella, metropoli, fu immediatamente comunicata a Poincaré, ai colleghi di Ga binetto, al generale Foch. E Foeh è sialo uno dei primi a visitare Clemenceau ferito, il quale si è trattenuto non brevemente col generalissimo. Poi la processione dei visi talari è continuata senza tregua: Pvtain, Pichon, tutti gli altri ministri, Von. Sonnino, rappresentanti d'ogni delegazione alla Conferenza, alti funzionari dei Ministeri, ambasciatori, giornalisti, amici personali. Il Presidente della fìepubblica si e recato verso le ore II a casa Clemenceau: Poincaré ha espresso al suo ministro le più vive felicitazioni per lo scampato pe ricolo. I medici assicurano che non molti giorni occorreranno perchè Clemenceau si ristabilisca completamente. Non ha febbre e può mangiare. A mezzogiorno e mezza, infatti, egli ha dichiarato di sentirsi appetito ed ha mangiato di buona voglia una zuppa e ha bevuto dell'acqua minerale. Poi si è addormentato. 1 visitatori hanno dovuto restare sull'uscio; ma i registri posti in portineria raccolgono le loro firme a centinaia e moltissima folla stazionò nella giornata davanti all'abitazione. garmcecgirnlgccsmvdtboamgmgppzm's. L'automobile di Clemenceau fu condotta nel garage della prefettura di polizia: due vetri sono frantumati e la parte posteriore della carrozzeria reca tracce di alcuni proiettili. 11 feritore - " Lo conosco ,, Mentre Clemenceau riposa, occupiamoci del suo aggressore. — lo devo conoscerlo.... — Ita detto lo stesso ministro ferito. — Mi pare di averlo notato ieri sera rincasando. Stava vicino al portone.... Dalle primi indagini, infatti — mentre non resulta confermata la circostanza che gli aggressori fossero due — sembra che. l'individuo che ha sparato contro il Presidente del Consiglio, meditando il colpo da qualche giorno, girovagasse attorno all'abitazione di Clemenceau, e stamane stessa egli — e non da solo — lo avrebbe atteso in via Franklin, poi, esitando, avrebbe seguito l'automobile ministeriale per breve tratto di strada fino a raggiungerla nel punto in cui l'attentato si è svolto. L'aggressore, vi ho detto, non è un russo, come n'era corsa voce, è un francese r si chiama Emilio Cotin. Ha 23 anni. Asserragliato dalla folla indignala, fu a tento sottratto dagli agenti alle percossi' alle imprecazioni e portato al più vicino posto di polizia. Solo nel pomeriggio è stato trasferito, sotto buona guardia, alla Sante, dove ha subito un interrogatorio| meno sommario. Ma la Polizia tiene perìora celati i resultati dell'interrogatorio e\delle prime indagini. Solo si sa che egliinon ha detto nulla per diminuire la responsabilità del suo atto delittuoso, non ha cercato scappatoie, ma si è invece dichiarato anarchico convinto e militante, quasi a dare con ciò un risalto politico al suo attentato. Addosso all'aggressore sono stati trovati due caricatori completi. Un complotta? Naturalmente pochi rinunciano ad escludere che dietro il Cotin e la sua rivoltella si nasconda un complotto, e certo le indagini dell'autorità tendono ora a stabilire se complotto vi sia. Dicesi, per esempio, che lo stesso Cotin, uscendo sere fa da una riunione della Federazione comunista del boulevard dell'Hópital — nella quale riunione si sarebbe anche gridato: « morte a Clemenceaul » — dicesse a qualcuno : « Clemenceau deve morire perchè se no, alla Conferenza, egli ci prepara una pace che. presto ci ritrascinerebbe nìln guerra! ». Ma è difficili! dire se queste parole attribuite all' aggressore .sinuì o non nuli litiche; è fors" piii. jaciìf -supporre che. chi meditava un allentato di tale specie non dovesse mostrarsi così ingenuo dal preannunciare che <■ Clemenccau deve morire ». Ad accreditare la spontanea supposizione del complotto è sopraggiunto un primo inridente, che poi si è diversamente nisolto. Mentre la gente faceva ressa minacciosa intorno al Cotin sul posto dell'attentato, si vide un individuo interporsi a difenderlo-. — Adesso non ucciderete quest'uomo! — gridò costui eccitato. Subito gli agenti lo acciuffarono, lo ammanettarono e lo portarono alla Polizia, dove dichiarò di chiamarsi Breyfus. Un complice? Ma no, l'inchiesta subito fatta è stata sufficiente ad escludere, qualsiasi complicità, tant'è vero che questo Breyfus è stato rilasciato in giornata. Costui deve avere spiegato che il suo intervento, lungi dal volere costituire un'apologia di reato, era stato determinato solo dalla convenienza di evitare un linciaggio, anche per assicurare vivo alla giustizia il colpevole. * Un altro episodio, invece, se pure non costituisce ancora una diretta prova di complotto, è venuto a lumeggiare un certo stato d'animo attorno all'attentato e a Clemenceau: si tratta dell'arresto di un individuo che apertamente, a voce alta, in strada, faceva l'apologia dell'aggressione contro il Presidente del Consiglio. « Ha fatto bene! Ha fatto bene!... » — gridava questo ossesso, del quale non si fa il nome. Un agente lo ha afferrato per portarselo via, ma fatti pochi passi l'apologista, con un tremendo spintone, ha buttato a terra la guardia e continuando a strepitare il suo: « Ha fatto bene! », s'è messo a correre come un forsennato. E la gente dietro: — Piglialo! piglialo! Finalmente qualcuno lo ha preso, altre guardie sopraggiunte lo hanno più solidamente arrestato e in manette lo hanno condotto al sicuro. Questo « ha fatto bene » dell'innominato dal pie veloce, può essere una semplice bizzarria di un uomo debole di cervello, di un mattoide, di uno scioperato qualunque; ma v'ù pure chi. trac motivo dall'episodio per affermare che un complotto contro Clemenceau. esiste o esisteva certamente e che tale complotto ha le sue origini in lutto >uno stato d'animo anarcoide serpeggiante in qualche frazione popolare con speciale mira a Clemenceau, la cui personalità formi dabile domina da sola l'intiera scena po litica della Francia, attrae^ a sè le più contrastanti passioni di uomini c di partiti, è oggetto di ammirazioni entusiastiche e di rancori sordi. Infine Clemenceau è la più emineiite figura della Francia guerriera : 'in lui la lunga guerra ha avuto l'assertore e il propulsore più fermo, per la guerra e per la vittoria il vecchio giornalista demolitore di ministeri ha messo in gioco tutta la sua ferrea passione, ed ora nelle discussioni della pace non si dimostra meno [ermo e ferreo nel sostenere i punti di vista e gli interessi più" singolar. mente francesi contro la Germania vinta Ltelindisebagel'atosevizizipil'araricee aa%nnseteteieuè dtaPdrgreg e anche verso i più. vasti piani pacificatori | ti Wilson. Inoltre, a spiegare qualche ri sentimento della classe operaia verso il Presidente del Consiglio, si ricorda come egli siasi dimostrato risoluto nel procedere contro il capo dell'organizzazione ferroviaria a cui il Governo imputa il recente sciopero di un minuto sulle linee francesi. Infine, non si trascura nemmeno di segnalare l'azione che qualche rivoluzionario russo ancora a Parigi, o qualche suo parigino correligionario, può avere in certi ambienti spiegala per eccitare gli animi contro il primo ministro, che non vuol dare tregua di sorta al Governo massimalista di Mosca. Come ( lemenceau scampò già due volte alla morte Con l'attentato a cui è stato fatto r'jno oggi, Clemenccau non è alla sua (•rima prova di invulnerabilità. Altra volta, e In ben più terribili frangenti, egli sfuggi alla morte violenta. Nel 1871, il forfè tribuno di Muulmurtre fu eletto membro dell'Assemblea Nazionale. Egli non esitò un istante a porsi dalla parte di Louis Blanc, che elevala solenne protesta contro i preliminari ni pace colla Prussia. Un tale voto associò Clemenceau a tutte le rivolte nelle vie di Parigi, e quando le truppe di Guglielmo 1 fecero il solenne ingresso ai Cam- yyloseplatrlezgnlansevcodapsnmmdnpdpccm—mce msps1 cì* Ehs'> cfJli si trovo perseguito, cacciato \come U1,a be,va in f""a- Si salvò Ver ™iracolo: un Vovero diavolo, che. aveva l o . a , dsaincligcHcdisgrazia di rassomigliargli come un Sosia 'Itefucilatola..un brasiliano a nome Sauto, fu arrestato \ tepdl'i temili I zi<vk uni !1.. ' ' . ,mcicapslLdcasCptra sua vece. Cosi Clemenceau fu., nella specie dello sfoitunato Santi, meno lontani, poi il 31 dicembre del squilibrato che aveva lungamente sollecitato di essere ricevuto da Clemenccau, anclte allora presidente del Consiglio e ministro degli Interni, scaricò contro di lui, dal coitile del Ministero in piazza Beauvoir, attraverso la finestra, sei colpi di rivoltella. Clemenccau rimase illeso, come oggi. I telegrammi di Orando e di Luzzatti Roma, 19. notte. II presidente del C -siglio, on. Orlando, ha inviato all'on. Clemenceau il seguente telegramma: «Tutto avete dato alla" Francia, .e quest'oggi anche il vostro sangue. Tutto a- pvete affrontato per la Francia, e quest'oggi nanche linsidia dell'agguato. La mia indigna- Czione contro l'indegno attentato e solo supe- nrata dalla gioia di sapere clic dalla cieca ag- [pressione siete uscito quasi illeso. Vi prego pdi accogliere, nelle mie cordiali a commosse Idparole, il sentimento dell'amicizia e dell'imi- miraziono ili tutto il popolo italiano, che l'ai- timo di viva trepidazione provata per voi reti- de ancor più affettuoso e vibrante L'on. Luzzatti ha cosi telegrafato: «Voi sic-1dte necessario alla Francia e alll'inanità: per-.'ciò vi siete salvato. Amicizia affettuosa, coni-1 tmossa». p—— — -— | pU__„ r » ».. , __|._n__. tproi. rviurri m'inora .i19, notte. | cbicura il suo prediletto allievo prof. Luigi S*l- vacai. 1 \Bologna, Il prof. Augusto Murri, che giorni addietro!, fu colpito da un principio di affezione poi- ; monare, va rapidamente ristabilendosi. Lo