Afta epizootica, carne e latte

Afta epizootica, carne e latte Afta epizootica, carne e latte p, carnelll.mo signor Direttore, Voglia permettermi di ^giungere arici» la min parola alle tante eci-itie c dette sull'attuale epizoozia aftosa, giacchè parmi c»sa buona, doverosa anzi, insistere su concetti non foss'altro per coloro clic non hanno la possibilità di consultare i nostri' libri e leggero le nostre rivisto. Anzitutto sappiano allevatori, ai quali particolarinente mi rivolgo, che l'attuale epizoozia è solo ed unicamente dovuta al virus uftoso, e che 6 assolutamente esclusa qualsiasi associazione con altre speciali Iniezioni del bovini. E questa circostanza che tanta importanza assumo noi riguardi della profilassi o elio si ricollega col concetto sul qualo più avanti insisterò, è tra l'altro fonoa'a su numerose necroscopic, su indagini sperimentali, su infiniti dati di latto raccolti recentissimamente In provincia di Cremona, dove fui consultato da quotila Prefettura e dagli allevatori di quella provincia, ,n-:;lla Lorno»Jna e noi circondarlo di Mortara. E come spiegai* allora Va rapidità di diffusione e la gravità dell'attualo infezione aftosa ? Taluni varrebbero considerare l'epizoozia, che ogpi colpisce e seriamente minaccia il nostro patrimonio zootecnico, dovuta ad un virus arioso esotico o forestiero. No, nulla di tutto ciò. L'attua'o epizoozia trova spiegazione specialmente nei seguenti fotti: l.o Per essere siati i nostri animali sor; presi da un'infezione aftosa ir. una fesa di minima resistenza por una prntratta, insufficiente, irrazionale alimentazione: ?..o Per la deficienza eli mano d'opern. derivante. dà forze maggiori, che ha lasciato le nostre bergamino, le nostre stollp. prive dilla sorveglianza e dolio cure assolutamente necessarie anche nelle ricorrenze di afta benigna: 3.0 Per la mancanza o por la deficienza di veterinari ancora tenuti In zona di guerra, forse por esigenze speciali, e por la conseguente impossibili*;! di ima scrupolosa sorveglianza sanitaria-: l.o Per la mancanza di mezzi rapidi di trasporto al pochi veterinari comunali rimasti eho ancora, pnKroppo, non furono assunti all'esclusivo servizio di profilarsi e rll cura dell'afta; 5.o Per non aver sospeso o tempo l'incolta, nelle stalle colpite dall'afta; B.o Per la mancanza o per il prezzo proibitivo dei pochi burini disinfettanti ohe ancora si trovano, sulla piazza. Ilo partalo più sopra di cura. E' lecita però questa parola? Sì; ma intendiamoci ^lasciamo per ora da parte tutto anello che può essere compreso ne! concetto di cura e di profilassi specifica dell^afta: Consigliare ogsi, in pieno periodo di gravissima epizoozia, cure specifiche o vaccinazioni antiaftoso sistematiche, significherebbe, diciamolo pure francamente, non renderci conto esatto di quello che fi l'afta, di anello che, e il v-irus aftoso d'oggi. Per quanto suggestive lo esperienze fatte m iiuestj ultimi 'anni in Italia da Terni. Cosco e Aguzzi, bisogna, specie, lipcto, nell'attuale epizoozia, guardar.•! dallo seduzioni del nuovo e. dell'ipotetico. E voglio ancora richiamare l'attenzione dogli allevatori su quelle formulo e su quei farmaci di cui oggi si sente vantare un'efficacia, non fondata, però su basi positivo. Infatti la rapidissima diffusione dell'afta In tutte le Provincie dell'Italia Settentrionale, con una progressiva, impressionante percentuale di mortalità nei bovini colpiti, dimostra quanto irrisoria o, diciamolo pure, ciarlatanesca, sìa la capacita, curativa di talune formulo decantate ,< come rimedi infallibili contro l'affa Esistono pero farmaci, che danno doi tangibili risultati e che consentono speranze; e sono quelli- appunto che generalmente non trovano indicazioni reclamistiche, no nel giornali politici,, uè noi giornali professionali. Chi oserebbe negare, per esemplo, che la formula indicala per la prima volta da Kreuteer in « Ch ih arsali 11 « nel 1911, e perfezionata poi at traverso esperimento, non dà del risultati huoni, sicuri, evidenti ? Ostacolare poi il eonsupio delle carni di animali uccisi, d'urgenza nel periodo acuto dell'afta, Pi.-rnfftm fare oggi opera — oserei dire — antipatriottica, giacchè le nozioni più elementari di patologia p di igiene consigliano l'ammiri bili tà al consumo di tali carni. Non perche il problema della carne si sìa fatte attuto causa la guerra, non por sventare la minaccia cho Incombe sul nostro patrimonio 20ólecnlcO. noi dobbiamo reclamare che tali carni venerano consumate, ma solo perche, ripeto, tutto ci informa a considerarle come ottimo alimento. Gravissima, funesta cosa sarebbe applicare alla lettera quelle, famoso, disposizioni vigenti per la vigilanza igienica delle carni da macello, che o;ni competente dove condannare, pcrchft noli rispondenti più ai concetti !oggi, dominanti, E per il latte diciamo al-1frettanto a conferma di quanto è izià stato ria altri raccomandato. Se poi consideriamo 1le diverse osservazioni registrate gifi dal 1701 da Valentin, da Frnnken e da Pagar, fino alle più recenti latte da Hertrig e dal Berta i-ellf nel, JDù? — intese a dimostrare la tra-1il all'uomo — smtssibiiità dell'aita dai bovini non una, dico, di tali osservazioni dimostra che la carne, cotta od il latte bollito abbiano ■ ■ilo Ivi v-iilll»; i.i.'i--h 11 lune lu'ii.'i «1111j l'i iivj •trasmesso l'afta dai bovini all'uomo o tanto !meno abbiano provocato disturbi special Ricorderò ancora br^votrente a tnlo propo erto: Nel febbraio del 1912, l'Associazione N'eer tanaese per il progresso degli s'uili di modi- !'oino — in seguilo "a richiesta fatta dall'Asso dazione Olandeie di -Agricoltura, dopo la famosa gravissima epizoozia dì alta a Goerce e Overllolikee -«■ ha sottoposto alle varie sezioni di cui è composta il seguente quesito: Il consumo del la't-o di vacche affette ria febbre nfiosa k peri-co'oso per la salute dell'uomo ener-iatmente dei bambini ? Le risposte delle !diverse sezioni furono concordi nèll'aiterma- re che: eli virus della febbre af'^sa e faeil-1mente e rapidamente distrutto eoU'choHlz!o-,ncr il latte bollito non pilo trasmettere Vinte- zione nfi'uoino. no provocare ttirh? speciali «. La Francia, per esempio, che per attuare 1p grandi riforme igieniche ha speso milioni c milioni; la Francia, che non può essere|rimproverata flt non tenersi al corrente di o- ?;n( pratica igienica, ha permesso e permette uMora il consumo del latto proveniente da bovini attesi, previa bollitnra. E porche da noi si e dovu'o tanto insistere per ot'onere la utilizzazione di tali prodotti ? Perdoni, ititi? Btrlssiino sicnor Direttore, se ho abusato dell'ospitalità da me Invocata. Mi creda di lei .devotissimo Pror. uino vrs7.ì della r. Scuola Superiore di Medicina Veterinaria di Torino. fast' d'arte nrn "Harità ilei Sanato

Persone citate: Aguzzi, Cosco, Scuola Superiore

Luoghi citati: Cremona, Francia, Italia, Mortara, Terni, Torino